In questa delicata poesia del maestro Cesidio D’Amato ci sono la contemplazione e l’ascolto della natura circostante e, in essa delle attività dell’uomo pastore e contadino.
Più che immagini e suoni impressi nei suoi ricordi è una rappresentazione documentaristica delle nostre vallate.
Questo affresco in movimento, ricco di dettagli, di colori e di canto emerge come un presepe davanti al quale lo sguardo attonito del bambino che è in ognuno di noi si estranea da tutto e va soffermandosi su tutti i particolari.