Care Amiche e cari Amici,
lo stupore è il sentimento che si legge anche nelle statuine meno pregiate che colorano i nostri presepi. Lo stupore colse i pastori nella Notte Santa e nei giorni della visita alla Capanna di Betlemme. Negli occhi di tanti c’è ancora stupore nell’ammirare il nostro albero di natale realizzato all’uncinetto. Immagino che nei bambini non viziati e tenuti al riparo dallo spreco ci sarà stato stupore nell’aprire i pacchetti con dentro i loro regali di Natale.
Lontani dallo spirito puro dell’infanzia anche quelli dell’insieme-che-divide hanno manifestato uno stupore. No, non è stato per un presepe né per un addobbo natalizio e men che mai per aver ricevuto un “grazie” dopo aver fatto qualcosa di buono per la nostra Comunità. Lo stupore ha colto i consiglieri di quel non-gruppo di minoranza perché si son visti recapitare la convocazione della prossima seduta di Consiglio comunale senza trovare nell’ordine del giorno le interrogazioni e le interpellanze che dicono di aver presentato.
Lo stupore non è una reazione consona a soggetti come loro, sono già bravissimi a fare le vittime, adesso si mettono pure a fare gli stupìti (con l’accento sulla prima i, sia chiaro!). Se hanno presentato quel che vantano e pubblicano, quei documenti faranno il loro corso secondo quanto prevede il regolamento del Consiglio comunale. Se il Presidente del Consiglio Comunale e/o il Sindaco hanno violato quel regolamento ne risponderanno. Se invece hanno seguito le regole tutto sarà chiarito quando verrà il suo tempo. Immaginare che ci siano cose da nascondere, come pure può essere, e nasconderle per qualche settimana quando si tratta non di chiacchiere o polemiche occasionali ma di documenti contabili è una cosa che non porterebbe giovamento alla maggioranza. Anzi, sarebbe un piccolo suicidio. Il Sindaco, Fabio Adezio, fino a ora, non ha mai avuto difficoltà nel chiarire e dibattere pubblicamente di ogni vicenda, anche la più spinosa, aspettiamo di sentire cosa ha da dire in proposito. Ci sarà consiglio comunale il 30 dicembre, andremo e sentiremo come stanno le cose. Poi staremo a vedere.
Lo stupore avrebbe dovuto immobilizzare i volti dei quattro consiglieri di minoranza allorquando invece il Sindaco, mantenendo fede a quanto promesso in occasione dell’ultimo consiglio comunale, li ha convocati per informarli degli sviluppi relativi al cantiere della costruenda scuola secondaria. Il Sindaco ha spiegato loro lo stato dell’arte nel dettaglio. Loro ovviamente non hanno voluto riconoscere al Sindaco di aver mantenuto la promessa, del resto sono abituati ad avere d’attorno soggetti che di promesse mantenute non si intendono affatto. Per quel che ho appreso, non da fonte ufficiale, ma ora è stato reso noto dal Sindaco, quanto è stato edificato, cioè lo scheletrato in cemento armato della struttura viene demolito in questi giorni, in concomitanza con le vacanze natalizie delle scuole così da arrecare il minor fastidio possibile ai nostri giovanissimi scolari. Il problema sta nel cemento armato, realizzato in difformità da quanto previsto nel progetto, del resto è stato fatto solo quello, che altro problema potrebbe esserci. L’operazione non dovrebbe avere alcun costo per la Comunità, così come la riedificazione di quanto viene demolito. Queste informazioni e ogni altro approfondimento sono, non possono che essere nei documenti a disposizione dei Consiglieri comunali. Non si può fare un’opera e soprattutto non si può fermarne una in realizzazione senza che ci siano documenti, cioè progetti, appalti, stati di avanzamento, contestazioni, verifiche e provvedimenti di tal fatta. I nostri Consiglieri comunali, essendo i nostri rappresentanti, hanno modo di leggere le carte e di tenerci informati anche sui dettagli. I consiglieri di opposizione non dovrebbero rimanere attoniti come i pastorelli nel presepe ma dovrebbero lavorare appunto sui documenti, non sulle ipotesi. Se trovano notizie di reato vadano in Procura. Se trovano vizi di forma o altro procedano per via amministrativa, se trovano idee che non condividono scrivano, parlino in Consiglio comunale, votino e accettino il risultato delle votazioni consiliari.
Attoniti, stupiti, meravigliati e anche un po’ felici dovrebbero intanto esserlo i quattro della minoranza perché il Sindaco li ha voluti coinvolgere prima. Chiedessero a quelli che li hanno generati e sostenuti, cioè ai dinosauri di “Progetto Miglianico” e dintorni più gli aggregati d’occasione, chiedessero loro quand’è che una cosa del genere è accaduta; quand’è che la maggioranza di “Progetto Miglianico” ha chiamato i Consiglieri del gruppo “Viva Miglianico Viva” per informarli preventivamente, per coinvolgerli nella soluzione di problemi che ci sono stati, che sono stati gravissimi e che poi hanno dato i risultati che ancora oggi abbiamo sotto gli occhi e, soprattutto, nella cartella delle tasse. Questo avrebbe dovuto scuoterli di stupore, il fatto di doversi accorgere ormai che la divisione è una battaglia capace di fare solo danni.
Un piccolo stupore c’è stato nel riceve un invito da parte di un componente la Confraternita di San Pantaleone. Lo stupore è stato non solo per aver ricevuto direttamente l’invito, cosa sulla quale evito di commentare, ma per l’occasione che mi è stata annunciata. Si tratta di un interessantissimo convegno che si terrà il 3 gennaio prossimo, alle 15,30, nella Cripta di San Pantaleone a Miglianico. Il tema è “La Fede ha bisogno di testimonianza - Dialogo sul culto del martire Pantaleone di Nicomedia, un Santo tra oriente e occidente”. Dopo i saluti della Confraternita, moderati dal bravissimo Collega Paolo Castignani, ci saranno gli interventi di mons. Angelo Vizzarri, direttore dell’Ufficio Diocesano delle Confraternite, del nostro Parroco don Gilberto Ruzzi, dello storico e scrittore Aurelio Bigi, di padre Anatoliy Grytskiv, Protopresbitero della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, del nostro validissimo professor Antonello Antonelli e di alcuni “testimoni di fede”, persone cioè che hanno sperimentato nella propria vita l’essersi affidati alla intercessione del nostro Glorioso Santo Protettore.
Uno stupore invece profondo che viene da lontano è quello che ho avuto nel ricevere il calendario della 50^ Miglianico Tour. Non avendomi incontrato di persona, il mio Amico Nicola Mincone me lo ha fatto recapitare da un comune e vecchio Amico. In se stesso si tratta di un oggetto modesto, senza velleità editoriali né pretese artistiche. Eppure significa tanto perché è la staffetta che annuncia un evento davvero epocale per Miglianico. Eppure significa tantissimo perché non sono nessuno e che qualcuno si ricordi di chi nulla è e nulla può è il segno di un valore assoluto che la Miglianico Tour ha in sé sin dai suoi albori. Per questa attenzione ringrazio Nicola, lo ringrazio di cuore. Lui sa che non posso far altro che continuare a sostenere con l’amore e la passione di cinquant’anni fa la nostra corsa, ma null’altro è nelle mie possibilità. Quel che posso fare, quel che proverò a fare sarà scavare nella memoria e donare a chi vorrà qualche notizia, qualche curiosità, qualche testimonianza di quanto ho visto e vissuto in questi cinquant’anni. Esserci stato direttamente o indirettamente sin da quell’8 settembre 1971 è qualcosa di meraviglioso, è una gioia che fortunatamente molti, come me, possono provare. Altri Amici purtroppo non potranno esserci ad applaudire la partenza e gli arrivi della 50^ edizione, questo mi mette un po’ di tristezza nel cuore ma mi farà mantenere acceso anche il piccolo lume dell’affetto che mi aiuterà a ricordarli.
Aver avuto tra le mani questo piccolo e semplice promemoria della 50^ Miglianico Tour mi lascerebbe pensare, mi fa sperare che si sia costituito o che si stia per costituire un Comitato Organizzatore non della corsa come evento sportivo ma della manifestazione come evento storico; un Comitato che, a partire dal Roberto Terenzio e Nicola Mincone, con l’Amministrazione Comunale, le associazioni sportive e non, con Giulio Orlandi e tanti altri, tutti gli altri, raccolga ciascuno senza distinzioni, senza tentazioni di prima fila e che tenga lontanissimi i secondi e terzi fini. Detto con maggior chiarezza anche per altro verso, ogni contaminazione divisiva sarà dannosa. Non si può rovinare un evento tanto eccezionale dando spazio a certa stupidità.
Intanto un primo, piccolissimo ricordo della Miglianico Tour c’è già. Non va al giorno della prima edizione, ma al giorno antecedente: un sabato pomeriggio nel quale, con gli amici di quella adolescenza spensierata ma sempre attiva, organizzammo una gara podistica che oggi chiameremmo forse “mini-tour”. Avevamo passione e capacità di impegno per poter dare una mano il giorno dopo, come facemmo presidiando i punti del percorso dove sarebbe stato possibile “tagliare”. Non avevamo l’età per partecipare alla gara di quella storica domenica. Allora decidemmo di mettere su una corsa per chi non aveva l’età. La partenza e l’arrivo furono fissati sotto l’arco di Cortile Tomei, il tracciato della corsa era in quello che, per noi Miglianichesi, è facilmente identificabile come “lu ggire de l’avariànte”. Avevamo procurato qualche medaglietta con le pochissime lire dell’iscrizione. Non avevamo altro che acqua della fonte della piazza per rinfresco. Non avevamo scorta né vigilanza del traffico ma solo un paio di bici che seguivano i concorrenti. Avevamo applausi e allegria. C’era però una cinepresa a 8 millimetri. Chissà, forse quei pochi fotogrammi ci sono ancora da qualche parte. Quasi tutti quelli che, senza pettorale e senza divisa sportiva, corsero quel giro prima della Miglianico Tour, entrarono poi nel gruppo dei ragazzi dell’ADES.
Insomma, c’eravamo e, ringraziando Dio, ci siamo ancora, testimoni, sostenitori, innamorati della Miglianico Tour.
Quella che oggi è forse la corsa tra le più longeve del mondo, per noi è da sempre un patrimonio di tutti i Miglianichesi.
Da domani rappresenterà uno dei momenti per i quali il 2020 sarà un anno indimenticabile.
Buona Domenica.