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La letterina del sabato 13 ottobre

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 13 Ottobre 2018 15:30
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

solo chi fa può sbagliare. È vero. Comunque è meglio fare. Poi si viene criticati, si viene derisi, a volte anche calunniati da parte di chi al fare preferisce il giudicare senza aver mai fatto nulla. È sempre accaduto, continuerà ad accadere. Il fare però deve essere accompagnato da consapevolezza, da serietà e da voglia di esser positivi. A volte questo non accade e le critiche allora sono giustificate, anche se vengono da fannulloni capaci solo di far passare il vento tra i propri denti. Peggio è per chi pretende di ergersi a migliore degli altri, più capace, anche più umile (in modo farisaico e falso) o più autorevole e poi, nel fare io proprio, mostra la sua vera faccia, quella nascosta dalla maschera d’occasione, quella appunto dell’ipocrita. 

 

Ieri sera qualcosa del genere è successo, guarda caso, all’insieme che divide. Hanno commesso un errore, forse lo hanno anche fatto apposta - con loro parlare di buona fede significa rischiare uno spreco di bontà - hanno dimostrato in fondo il loro vero volto ancora una volta. E poi hanno provato a buttarla in caciara per fare quel che i loro maestri hanno già ben insegnato agli accoliti di via Roma 90: il vittimismo. 

Cosa è accaduto? Che hanno annunciato e strombazzato con manifesti, messaggi, telefonate, passaparola e ogni altro strumento gratuito o oneroso che ci sarebbe stata una conferenza alla Casa delle Monache. Poi hanno spostato tutto nel lussuoso salone della loro sede mettendoci il pepe, annunciando cioè che i “sopraggiunti motivi saranno chiariti a tutti i cittadini”. Aspettiamo tutti la clamorosa rivelazione.  

In realtà i big dell’insieme che divide hanno commesso un piccolo errore: hanno chiesto l’utilizzo della Casa delle Monache senza chiedere il patrocinio del Comune qualificandosi evidentemente come associazione privata. Quindi avrebbero dovuto pagare la tassa di utilizzo prevista, perché si tratta di un bene pubblico e non lo si può usare senza regole. Dopo aver speso tanti denari per manifesti, volantini, giri di auto a Miglianico e nei centri vicini, hanno puntato i piedi per una tassa che è prevista e che i loro acuti adepti, che sono anche consiglieri comunali uni-e-trini, dovevano conoscere, non potevano non conoscere. Vabbè che sono abituati a non conoscere ma i loro suggeritori potevano istruirli per tempo e far conoscere loro come fare a non pagare la tassa. Invece no. A loro, che non hanno certo problemi di soldi, interessa solo la polemica e fare le vittime. 

Giova ricordare a chi c’era e a chi non c’era che alla inaugurazione della Casa delle Monache, il 26 luglio scorso, certi soggetti hanno volutamente marcato la propria assenza, qualcuno mettendoci anche polemica e qualcos’altro a livello amministrativo. Mi piacerebbe ora dire che la sorte beffarda li ha colpiti invece la sorte non c’entra niente. Qui forse c’è altro e forse non è frutto del caso.  

Spero che la dotta lezione dell’ottimo prof. Andrea Ziruolo dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara sia stata ascoltata, tra i pochi intervenuti, da coloro che hanno avuto il privilegio di amministrare la cosa pubblica a Miglianico nel passato quinquennio, il peggiore della nostra storia repubblicana. Non servirà loro in futuro ma servirà, chissà, a far capire almeno qualcuno degli errori da loro commessi in quel periodo e che stiamo ancora pagando tutti.

Su come e perché è nato ed è stato organizzato questo ciclo di conferenze ad uso facciata tornerò nei prossimi giorni perché qualche aspetto della vicenda potrebbe essere alquanto interessante.

Ora torno a dire qualcosa di chi fa cose e le fa con impegno positivo. Parlo della Commissione di studio per la promozione della cultura che opera gratuitamente a livello comunale. Martedì scorso è stata inaugurata la stagione autunnale degli incontri culturali presso la Casa delle Monache. Si è parlato di Giovannino Guareschi autore di Don Camillo ma anche di molto altro. È stata un bella e piacevole serata. C’è chi pensa, sbagliando ovviamente, che chi si oppone all’Amministrazione comunale debba disertare questi appuntamenti eminentemente culturali e anche molto tranquilli e rilassanti. Costoro non hanno capito nulla, agiscono per pregiudizio e con malafede. Anche gli altri che sentono la colla delle poltrone l’attrazione del nulla nel girovagare senza costrutto hanno capito poco. Ma le cose vanno così in questo pezzo di mondo e non bisogna corrucciarsi per questo. È bene segnalare invece che le presenze, attente e interessate ci sono sempre. E questo è un buon segno.

Martedì prossimo, 16 ottobre, sempre con inizio alle 20,30, sempre alla Casa delle Monache, ci sarà la conversazione del prof. Mario Luigi Rainone, docente di Geologia applicata alla “d’Annunzio”, che tratterà un tema importante ma senza renderlo pesante: ”Terremoto e…sciame di chiacchiere”. Questo e gli altri eventi in programma meritano di esser seguiti non perché li ha organizzati la Commissione di studio per la promozione della cultura ma perché sono occasioni importanti, interessanti e a portata di mano, oltre che senza costi, cioè gratis. Almeno uno quando si parla di terremoti saprà dire cose sensate o quantomeno saprà capire se gli stanno accendendo allarmi ingiustificati o nascondendo qualcosa di davvero decisivo. Non è cosa da poco. O no?

Un’ultima cosa mi ero appunto e voglio condividerla con voi prima di far passare questo mese di ottobre, che è il mese dedicato anche alle missioni cattoliche nel mondo, una straordinaria attività, tra le più vicine alla vera imitazione di Cristo, anche per i martiri che ogni anno purtroppo crescono di numero.

Pensavo qualche giorno fa che in ottobre ricordiamo la morte di personaggi e Amici che hanno avuto sia importanza oggettiva per la nostra Miglianico sia anche la stima e l’affetto dei più tra i Miglianichesi. In ottobre degli anni passati da poco se ne sono andati don Vincenzo, Lucio Zannolli e Fernando Ferrara, oltre ad altri carissimi Concittadini. Mi sono fermato qualche istante a pensare come sarebbero oggi certe vicende da queste parti se loro ci fossero ancora. Non lo so. Nessuno può dirlo. So che mi piacerebbe che ci fossero ancora con la loro capacità dialettica, con la loro passione, con la loro simpatia e con quella grande carica umana che oggi li rende vivi nel nostro ricordo e, per quanto mi riguarda, vivissimo nel profondo del mio cuore.

Buona Domenica.