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I primi dieci anni del Premio Paride Di Federico: una lezione bellissima per i presenti, un aspro richiamo per gli assenti

Categoria: Notizie
Pubblicato Domenica, 20 Maggio 2018 22:02
Scritto da Maurizio
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Ieri sera nella suggestiva cornice della Cripta di San Pantaleone, si è svolta la cerimonia del Premio Paride Di Federico.

Come sempre, da dieci anni, è stata una emozione continua, una bella e profonda emozione che valeva la pena di essere vissuta. 

Il momento più toccante è stato quello della premiazione di una giovanissima poetessa di Miglianico che non ha potuto trattenere lacrime probabilmente non solo di gioia ma di amore per il proprio Nonno per il quale ha scritto questa delicata e intensa poesia:

I tuoi passi sono incerti,

il tuo fiato è corto, i tuoi sonno sono infastiditi

dal tempo tiranno

che passa.

Sei stanco.

Voglio sentirti di nuovo

forte e vivo.

Ti guardo, sono triste.

Mi stai sfuggendo, nonno!


Tutta la serata ha avuto ininterrotti attimi di bellezza: dal garbo e dalla verve della presentatrice, alla raffinata lettura delle opere premiate da parte dell’attore, dal dotto e chiaro intervento del prof. Antonello Antonelli, Presidente del Gruppo di Studio per la promozione della cultura, alle pregevoli interpretazioni dei alcuni noti brani musicali da parte di un valente trio di musicisti, passando per la testimonianza della professoressa Maria Pia Fortunato fino ad arrivare alla belle parole dette dal nostro Sindaco e dagli altri Sindaci e assessori dei Comuni vicini presenti per l’occasione. Infine ci sono state poche meravigliose parole da parte dei genitori di Paride, il nostro piccolo-grande poeta.

Prima di sottolineare, tra quelle ascoltate, le parole che meglio hanno descritto la serata, devo dire degli assenti. 

Nessuno è obbligato da nessuna regola o convenienza a partecipare ad una serata come quella di ieri sera. Questo è evidente. La cultura e l’arte sono libere. Libero è il loro insegnamento, libero è il loro ascolto.

Come sempre accade ci sono molti che si fanno frenare dalla pigrizia o dalla tentazione di cose molto inutili e poi si pentono di non esserci stati. Se traggono una lezione positiva da questo, alla fine, è un fatto positivo.

Ma ci sono opportunità, occasioni particolari legate al proprio ruolo che non possono essere dismesse solo perché è sabato sera.

I rappresentanti degli Istituti scolastici frequentati dai ragazzi e dai giovani che hanno partecipato e vinto non c’erano. Almeno non sono stati salutati da chi ha presentato la serata, che pure non si è risparmiata il dettagliato elenco dei saluti. Gli insegnanti dei ragazzi e dei giovani poeti che hanno partecipato proprio sotto la loro guida, non c’erano. Se c’erano erano davvero pochissimi.

Su questo spazio di libertà ci occupiamo delle vicende che riguardano prevalentemente Miglianico. Quindi l’aspro rimprovero va, a malincuore, a chi, Docente nelle scuole di Miglianico, è stato assente. È vero, c’è stata contemporaneamente una festa importante, una cena di saluto all’Amica, la bravissima maestra Emilia Tondini che arriva alla strameritata pensione. Era un momento immancabile. Ma è anche vero, salvo errori di informazione, che si è trattata di una “festa a sorpresa” organizzata non da lei, dalla festeggiata, ma dal corpo docente che non poteva non sapere che la sera del 19 maggio ci sarebbe stata la cerimonia del Premio "Paride Di Federico". Alunni e studenti sono stati coinvolti e hanno poi partecipato proprio grazie e sotto la guida dei loro insegnanti. Chi ha organizzato anche quest’anno il Premio e la sua cerimonia finale sicuramente ha informato in largo anticipo sulla data scelta per la cerimonia finale.

È stato un peccato. Non lo è stato certo per le presenze in sala ma per quel che devono aver sentito i giovani poeti presenti. Se fossi stato uno di quei piccoli e bravissimi poeti in erba sarei stato felice se ad applaudirmi e a dirmi “bravo” ci fosse stata la mia Maestra e ancor di più se ci fosse stato la mia Preside o la vice-Preside. 

Questa piccola assenza comunque non è stata oggetto di notazioni o di commenti in sala, anche se ha avuto la sua evidenza.

È stato fortunatamente evidente e accolto a cuore aperto il messaggio commosso ma sereno del dr. Antonio Di Federico, Papà di Paride.

"Ho voluto guardare per la prima volta negli occhi i giovani che sono stati premiati. - ha confessato - Ho visto nei loro occhi gli occhi di Paride. Paride è stato qui stasera".

La poesia, tra le espressioni dell’uomo, è l’unica capace di avvicinarsi alla dimensione per noi altrimenti incomprensibile dell’eternità, tant’è che la stessa Bibbia è in larga parte un testo poetico.

Le parole di un Padre, ieri, hanno saputo affermare sia lo straordinario valore della Poesia sia la grande importanza di quella manifestazione che da dieci anni la celebra a Miglianico nel nome di Paride Di Federico.

Paride è stato lì ieri sera. E ha saputo ispirare al suo Papà le parole più belle, quelle che hanno spiegato con emozionante efficacia la dimensione dell’uomo e del suo spirito eterno che è il soffio di Dio in ognuno di noi.