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Il diritto al riposo è uguale per tutti, anche per chi abita in piazza

Categoria: Notizie
Pubblicato Giovedì, 16 Luglio 2015 10:39
Scritto da Maurizio
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C’è una tradizione, una brutta tradizione, che si rinverdisce da non pochi anni in ogni estate, a partire dalla chiusura dell’anno scolastico fino a metà settembre, con ritorni di fiamma in non pochi fine settimana e nel periodo delle vacanze natalizie. È il chiasso, maleducato, indisponente, insopportabile che alcuni fanno in piazza dalla mezzanotte fino alle prime luci dell’alba.

I Cittadini residenti in piazza e nelle vie più vicine subiscono da anni, senza che nessuno possa o sappia prendere provvedimenti.

 

Sia chi bombarda violentemente  a pallonate casa Marinucci sia chi strilla come un maiale scannato sia chi bestemmia e impreca sia pure chi probabilmente ha alzato il gomito o non sta comunque molto bene si tratta di formidabili maleducati. Oltre ai danni certi causati a finestre e balconi di casa Marinucci potremmo probabilmente imputare quelli ancor più vergognosi fatti al parco giochi riservato ai più piccoli. La conseguenza costante però è che i rumori sono fortissimi e impediscono il giusto riposo a chi ne ha bisogno. 

Fino ad oggi i Cittadini, che hanno lungamente subìto e subiscono, hanno fatto educatamente diversi tentativi per sollecitare l’intervento delle Forze dell’Ordine (che però non sono in servizio di notte) o dei Vigili Urbani o del Comune o di chi, per le attività che svolge, può/deve far qualcosa. Niente, o almeno, niente di definitivo s’è avuto, al massimo una o due noti di finta quiete: poi tutto è ricominciato.

È chiaro che così non potrà andare avanti. Qualcosa si farà. Ad ogni azione si teme possa esserci una reazione non sempre prevista e/o prevedibile. Il freno che fino ad ora ha tenuto sostanzialmente fermi i Cittadini vittime di questa moderna “tortura del sonno” è che possano esser coinvolti alcuni che poi non c’entrano nulla. Ad esempio, una o più denunce potrebbero andare a colpire non chi fa schiamazzi ma chi proprio quella notte in cui si faranno i controlli, si possa trovar lì in una situazione diversa. Peggio, potrebbero avere conseguenze comunque antipatiche i gestori dei locali pubblici di tutto il paese, perché quando partono certi controlli non si fanno poi a macchia di leopardo ma su tutto il territorio. Altre motivazioni che non elenco, hanno suggerito pazienza e cauta attesa.

Ma la pazienza sta rapidissimamente finendo e con essa ogni attesa. Insomma, è finita.

Si è pensato ad una goliardica vendetta: appurare chi fa chiasso di notte in piazza, filmandolo per avere certezze inoppugnabili, e andare poi svegliarlo e a schiamazzare sotto casa sua quando va a dormire, così anche i suoi familiari saprebbero che ineducato hanno in casa. Ma, tra stanchi della notte e stanchi dell’alba, probabilmente la goliardia rischierebbe di essere scansata e volerebbero ceffoni, che nessuno può escludere che siano ormai calli nei comodini di più d’uno. 

La violenza non è mai la soluzione giusta, La violenza non è mai la soluzione.

Nessuno vuole che ci sia una piazza spenta. Già gli “scienziati” che l’hanno male illuminata quando l’hanno rifatta l’hanno oscurata di luce. Ora la situazione non deve essere peggiorata disabitandola, desertificandola più di quello che è e svuotandola di allegria e di vita…nelle ore canoniche. 

Nessuno vuole che venga limitata la possibilità commerciale di chi ha indubbiamente qualche opportunità in più di intercettare clientela e quindi incassi nelle sere d’estate, che pure rientrano nei giorni dell’anno in cui vigono i regolamenti con gli orari di apertura e di chiusura dei pubblici esercizi.

Nessuno vuole un regime orario da casa di riposo per la piazza e gli spazi attigui.

Tutti vogliamo una bella piazza (beh, mica possiamo rifarla…) animata e colorata di bella vita, di allegria, di gioia vera, di cultura e di divertimento.    

Ma va tenuto fermo il baluardo del diritto al riposo, che è uguale per tutti, soprattutto per chi ne ha bisogno perché tra le altrui notti chiassose ha le sue giornate di lavoro e di impegni. E, più di tutti, al riposo hanno sacrosanto diritto le persone anziane e malate, che non possono esser violentemente private del poco sonno che riescono a imporre al dolore e agli acciacchi degli anni.

Miglianico deve essere una Comunità civile, di giorno e di notte.