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Buon Natale!

Categoria: Notizie
Pubblicato Mercoledì, 24 Dicembre 2014 17:34
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A Natale rimettiamo indietro l’orologio della nostra coscienza, azzeriamo il timer del dovere morale, la pigrizia del dovere e l’ignavia del sentimento provano a farci ricominciare da capo, come se la vita fosse la somma aritmetica dei singoli anni vissuti.
Dire che a Natale nasce Gesù dimostra questo. Ricominciamo a prenderci l’impegno a “essere più buoni”, come scrivevamo nella letterine a Gesù Bambino, cioè a cominciare da ogni Natale a comportarci bene, ad amare di più, a impegnarci con passione, come se l’impegno preso l’anno prima fosse semplicemente scaduto.
Invece Gesù è nato uno sola volta, duemila anni fa. È morto e risorto una sola volta. Tornerà, ma sarà la fine dei tempi, quando non ci sarà più tempo per comode soluzioni.

La tradizione del Presepe la viviamo quasi fossimo noi i protagonisti, noi a dare emozione e non viverla, ci fa immaginare quasi in sala parto. E ci mettiamo comodi con la nostra coscienza con un “da oggi prometto di essere più buono”… È bello così il Natale, eh! È agevole come impegno. Il resto sono pranzi e regali, abbracci e messaggini augurali. Ma non è il Natale.

Il messaggio invece è chiaro. Gesù s’è fatto uomo, nostro Fratello, ha accettato un passaggio tremendo, ha assaggiato la morte e, con la resurrezione, ci ha indicato la via della vita vera, la vita eterna, non una modalità di festa annuale.
A noi sta dunque fare memoria del Natale, festeggiando certamente il compleanno terreno di questo nostro Fratello maggiore, che ha dato davvero tutto per noi, ma dando continuità alla nostra vita che è un percorso senza soste verso un traguardo che non è quello di una tappa.
Tra un compleanno e l’altro, cioè anche quando non è Natale, ricordiamoci che il comandamento di Cristo che occorre seguire in questo percorso è nuovo. Rinnova e dà la misura interpretativa anche quelli mosaici, che pure Gesù ha confermato: amare Dio con tutto il cuore e tutta la mente. amarci gli uni gli altri.
Il Natale questo ci ricorda, affinché sia festeggiato ogni giorno, consolando il dolore, carezzando la sofferenza, dismettendo il nostro egoismo, amando il prossimo a cominciare dai più deboli e sfortunati, facendo il nostro dovere ovunque siamo impegnati, nella consapevolezza che così si è veramente uomini. Amando il prossimo, amando quel che si fa, così si è uomini pienamente, si è in relazione con Dio Padre amandolo attraverso i propri fratelli con una carità sorridente e non esteriore. Lo possiamo, lo dobbiamo fare nella vita privata. Lo possiamo e lo dobbiamo fare fuori dagli affetti più importanti che cominciano con l’onorare il Padre e la Madre, portando il nostro consapevole e generoso contributo nel costruire e anche nel difendere la nostra Comunità da tante tentazioni negative. La nostra Comunità non è una cosa astratta e futuribile, è il luogo dove lo Spirito Santo ci fa operare, con umiltà e amorevole tenacia, usando bene i doni ricevuti.
Non è facile, anzi è difficile.
Ma il Natale serve a anche a questo. È un momento di pienezza di grazia, è un angolo di gioia pura dove ricaricarci, trovando energie nuove per amare intensamente ogni cosa che facciamo, con pazienza e gioia.
Buon Natale.