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Due pesi e due misure: il Consiglio comunale del sabato mattina

Categoria: Notizie
Pubblicato Domenica, 07 Dicembre 2014 23:19
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Spesso tanti di noi oziano per ore nell’assistere passivamente a spettacoli di scarsa qualità, a volte c’è anche chi paga e si sposta per farlo. Invece ci sono occasioni, a portata di mano e a costo zero, che meritano grande attenzione per tante cose importanti ma anche per il divertimento che riescono ad offrire.

Il Consiglio Comunale di sabato 29 novembre, è stata una di queste occasioni.

Ci son stati tanti spunti importanti, specie tra le comunicazioni del Sindaco che hanno riguardato, ad esempio, una impietosa analisi su come si è arrivati ad avere certe bollette.

 

Da un lato c’è il taglio continuo dei fondi statali, in forza del quale il Governo nazionale impone ai Comuni di coprire tutto con fondi propri (cioè le tasse) quando non addirittura di incassare e di spedire soldi al Governo. Dall’altro lato c’è che, tra il 2013 e il 2014, il Comune di Miglianico ha visto aumentare il costo della rifiuti da 780.000 a 911.000 euro, quindi oltre 130.000 euro in più che noi Cittadini dobbiamo ora pagare. È uno dei “regali” lasciati della precedente Amministrazione Comunale, i cui esponenti, sopravvissuti o cestinati dal voto popolare, continuano allegramente a dire che il Comune non ha debiti e che l’anticipo di cassa che ci indebita con le banche è una cosa bella. Tra l’altro è cambiata, nelle nostre cartelle delle tasse comunali, la modalità di calcolo. Non si pagano i rifiuti a metri quadri di abitazione. Ora conta il numero di quelli che abitano una casa, che poi sono quelli che producono rifiuti ogni giorno. Non è sbagliato. La nuova Amministrazione Comunale, secondo quanto ha spiegato il Sindaco, ha intanto decretato che non ci saranno multe e sovrattasse a chi pagherà in ritardo ma entro fine dicembre. Ha poi introdotto riduzioni per alcune categorie speciali (titolari della L.104, giovani coppie, etc.) che hanno diritto ad una certa attenzione, aggiungendo a queste una nuova ed importante novità, uno sgravio per chi viene ad abitare a Miglianico.

Tra le altre cose, su un punto delle comunicazioni è poi iniziato il divertimento.

Uno si aspetta il classico gioco tra maggioranza e opposizioni, con queste ultime che attaccano e la maggioranza che si difende e risponde.

Macché!

Il Sindaco ha attaccato direttamente e frontalmente la vecchia Amministrazione e il capogruppo di “Progetto Miglianico”, dr.ssa Catia Giovina Mattioli Stella. L’ha invitata ad avere rispetto e a non delegittimare le istituzioni visto che, secondo il nostro Primo Cittadino, lei avrebbe inviato messaggi dal tenore poco istituzionale che, lo stesso Sindaco ha dichiarato di aver letto, come quello che invitava le Mamme a “registrare quel che il Sindaco vi dice” (cosa che non si può fare, il registrare, ma anche…).

Tra le cose poco istituzionali che il Sindaco ha rimproverato all’avversaria sconfitta sei mesi fa, ci sarebbe stato anche l’uso, non collimante con gli obblighi di legge, dei documenti ottenuti in seguito alla procedura di accesso agli atti, riservata ai Consiglieri Comunali. Secondo il Sindaco, la minoranza di “Progetto Miglianico” ha usato quegli stessi documenti, vincolati dal segreto al quale si impegna chi li chiede e li riceve, per un pubblico manifesto, con l’aggravante, sembra, di averlo fatto girovagando in spazi delicati, quali quelli di una gara d’appalto non ancora perfezionata.

Il Sindaco ha cominciato così a rispondere al manifesto col quale il gruppo di minoranza “Progetto Miglianico” lo ha attaccato sul progetto detto dei “6000 campanili”. Il Sindaco non si è affatto difeso. Ha attaccato con estrema decisione. Ha ricordato che il lavoro svolto dalla precedente Amministrazione era inutile e sarebbe stato inappaltabile e che, comunque, sarebbe costato di più realizzando di meno. La ciliegina sulla torta sarebbe - secondo il Sindaco - il fatto che i soldi che nel manifesto di “Progetto Miglianico” venivano vantati come i risparmi della vecchia ipotesi, sarebbero stati persi per il Comune, perché il ribasso d’asta va quasi totalmente restituito allo Stato, qui non resta praticamente niente. Ha spiegato che il progetto, rifatto con competenza e celerità da “Miglianico Cambia” ed appena approvato, è invece realizzabile, poiché la nuova Amministrazione ha utilizzato un sistema di gara d’appalto che consentirà di risparmiare denari facendo più opere, quasi tutte quelle scritte prima (tutte, ma con un'incognita). Quelle opere sarebbero state irrealizzabili nella versione della vecchia Amministrazione. Il Sindaco ha ripetuto l’accusa: “Vi chiamate progettisti ma i progetti non li sapete fare”.

Proseguendo nel suo attacco, ha richiamato proprio le cifre del manifesto, segnalando errori e contraddizioni. Ma non si è fermato lì. Ha voluto rispondere anche all’accusa mossagli di aver voluto o dovuto mantenere imprecisate promesse elettorali. Ha mostrato una slide relativa alla strada Comunale (o vicinale?) Cremona con alcuni terreni cerchiati in rosso. “Ho studiato - ha detto ai consiglieri di “Progetto Miglianico” - è ho scoperto che volevate spendere 53.000 euro per una strada (di cui ha mostrato le foto impietose) senza abitazioni e impossibile da asfaltare a detta di tutti i tecnici interpellati. Ma ho scoperto un possibile perché. Dottoressa Catia - ha chiesto il Sindaco - sa di chi sono i terreni segnati in rosso?” Un po’ di esitazione e il mistero è stato svelato “Sono della sua famiglia! Non sono io che avevo promesse elettorali da mantenere”.

Qui s’è aperto il siparietto a più voci sui soldi destinati alle strade del golf, agli impegni presi dalle precedenti amministrazioni con il curatore fallimentare e - attenzione - ad un mistero che è rimasto irrisolto. Il Sindaco ha sfidato la Consigliera ed ex-assessora di “Progetto Miglianico” a dire come sono stati spesi i soldi della “Bucalossi” (oneri di urbanizzazione, ndr.) effettivamente pagati da chi ha case e lotti edificabili nel golf, senza aver realizzato quei servizi che ora quelle proprietà giustamente chiedono di avere. Non s’è capito esattamente come, ma è sembrato che siano stati spesi diversamente. L’argomento non sembra esser stato chiuso lì. Quelle cifre e quei lavori ora dovranno essere resi noti ufficialmente pubblicizzati, perché delle due l’una: o è bugiardo il Sindaco o qualcuno ha usato, pur se legittimamente, ma disinvoltamente i soldi pubblici per fare altre e lasciare quelle aree senza le infrastrutture concordate allora con la curatela fallimentare. La capogruppo di “Progetto Miglianico” ha provato a contrattaccare sulla vexata quaestio della strada Cremona, richiamando le esigenze di numerosi coltivatori interessati con olive non raccolte quest’anno e provando un colpo ad effetto quando ha citato il dramma di chi ha un’abitazione in prossimità di quella strada non asfaltabile e subisce spesso gravi allagamenti da fango. Il Sindaco l’ha stoppata: “La spettacolarizzazione del dolore lasciatela ai pomeriggi televisivi”.

Tra le altre cose dette, tutte gustose per noi del pubblico, ce ne sarebbero alcune altre da raccontare, ma lo potremo fare in altro momento. Va raccontato ora l’intervento, movimentato solo da un evidente tremolio delle sue mani quando si era al termine della discussione appena narrata, della capogruppo di “Progetto Miglianico”. La dr.ssa Catia Giovina Mattioli ha letto speditamente la sua accusa: l’interrogazione sul “caso Pulcinella”, la vicenda del collaboratore del Sindaco che, prima come volontario e da qualche settimana con regolare contratto di lavoro, opera appunto nello staff del Sindaco, ma che dal 27 maggio è l’unico obiettivo non solo di “Progetto Miglianico” come narrano cronache, spazi internet e chiacchiere.

Il Sindaco ha decisamente difeso la sua scelta e si è mostrato tranquillo sulla legittimità delle procedure adottate, sfidando e così anticipando la replica dell’interrogante, con l’invito: “Se volete, denunciatemi”. La dr.ssa Catia Giovina Mattioli Stella si è dichiarata insoddisfatta della risposta avuta e ha effettivamente annunciato che della cosa si discuterà “in altra sede”. Non ha nominato il TAR.

Siamo alla denuncia penale, dunque.

È stata forse bloccata la manina anonima. Finalmente ci potrà essere un autore se denuncia ci sarà.

La battaglia politica non dovrebbe utilizzare questi strumenti, che pure sono tra quelli previsti dall’ordinamento vigente. La politica, quando è buona politica, ha una sua forza per ottenere quel che persegue, senza chiedere aiuto ai Magistrati, fatti salvi i casi di loro esclusiva competenza.

Una denuncia servirà a far clamore. Probabilmente entrerà dopo qualche giorno nel dimenticatoio. Resterà in quello spazio grigio nel quale solo pochi interessati terranno acceso il lumicino della speranza di poter ottenere dalla Magistratura quel che il Popolo Sovrano ha sonoramente negato.

Ma, se così sarà, potrebbe esserci qualcos’altro.

L’attuale maggioranza ha dimostrato che non è fatta di gente che ama prender schiaffi da certe mani. Già in sede di Consiglio Comunale sono stati dichiarati fatti ed elementi che, in presenza di un classico pubblico ufficiale, sarebbero stati oggetto di provvedimento di ufficio. Insomma il “caso Pulcinella”, tra pubblico e anche privato, potrebbe avvitarsi e potrebbe rischiare di mandare in scena il primo atto di un lungo dramma che non lascerà tutti immuni da conseguenze, neanche chi oggi sorride fingendo distacco e disinteresse. Se, malauguratamente, accadrà, costoro, se vi fossero, potrebbero essere anche travolti in un qualche modo.

Una cosa oggi è certa. Di una stagione di odi e di vendette fuori dal corretto confronto politico, Miglianco non ha alcun bisogno. Faccio il tifo per il confronto, acceso, duro, insistente, ma che resti un confronto tra opinioni e soprattutto proposte per il bene comune.

Se c’è chi vuole nascondere altro col clamore mediatico della denuncia e delle indagini vuol dire che siamo messi maluccio.

Torniamo ai lavori consiliari. Concluso lo scontro e il dibattito, anche acceso e appassionato, di questa seduta del Consiglio Comunale resta l’invito del Sindaco, un invito alto e lungimirante, rivolto ai Consiglieri e a tutti i Miglianichesi, a essere comunità, una Comunità vera, una e senza divisioni strumentali, altrimenti Miglianico rischia di non poter vincere le sfide del futuro.

Anche in Consiglio questo può e deve accadere. Da lì deve partire il nostro essere Comunità. La parte finale delle comunicazioni del Sindaco al Consiglio, infatti, ha riguardato un aspetto istituzionale non secondario, quello di capire, anzi di trovare un comune accordo con le opposizioni sugli strumenti che i Consiglieri hanno per operare quando chiedono per sapere, quando vogliono far sapere o quando vogliono far proposte.

Qui ci sono stati i due pesi e le due misure.

Li ha mese in campo subito proprio il Sindaco.

Ha condannato, come già descritto, l’atteggiamento dell’opposizione che continua a guardare indietro, quella di “Progetto Miglianico”. Ha quasi incoraggiato, invece, il gruppo di minoranza di “M5S” nel proseguire con la sua attività consiliare, sostanzialmente rigorosa ma più indirizzata alla proposta. “Diventeremo amici - ha detto ai consiglieri pentastellati, il Sindaco, Fabio Adezio - perché molte cose che proponete ci piacciono, le sentiamo nostre”. Infatti, non poche delle mozioni (cioè proposte), lette sobriamente dal capogruppo dei “grillini”, dott. Carlo Di Federico”, sono state approvate con il voto della maggioranza ed anche quelle non accolte non lo sono state per ostilità ma per motivi quasi tecnici.

La propensione alla prossima amicizia da parte del Sindaco Fabio Adezio per i Consiglieri del “M5S”, Di Federico e De Marco, potrebbe anche contenere un che di enfasi. Come può esserci enfasi nell’attaccare chi è rimasto arroccato a difesa del vecchio, cioè la Consigliera Catia Giovina Mattioli Stella (il dott. Fabrizio Papponetti, l’altro Consigliere di “Progetto Miglianico” non l’ho visto troppo coinvolto)?

Ma è certo che ci sono stati due pesi e due misure nell’approcciare e nel vivere il Consiglio Comunale.

Da un lato ho visto un’opposizione moderna, rigorosa, che mostra d’aver studiato e che prova a fare proposte, le quali possono esser buone o anche indirizzate a creare difficoltà alla maggioranza che non le accoglie, ma di proposte si tratta. Sono sembrate proposte sorrette da analisi e con argomenti concreti, rivolte al coinvolgimento della Cittadinanza per una maggiore partecipazione e anche per una costante trasparenza. Ovviamente questa non è condivisione e adesione. Ma è un apprezzamento al metodo e soprattutto all’atteggiamento consiliare registrato in quella sede. Non condivido, ad esempio, la tentazione di affrontare i problemi costituendo commissioni. Ritengo utile, in certi casi, riflettere sulla considerazione fatta, con l’arguzia della sua terra aretina, da Amintore Fanfani quando si era all’alba del centro-sinistra, un tempo in cui di commissioni se ne invocavano e se ne facevano davvero su ogni cosa: ”Quando non si vuole risolvere un problema, allora si istituisce una commissione”. Diciamo che non aveva proprio torto.

Dall’altro lato ho visto la tristezza nell’operare del gruppo “Progetto Miglianico”. S’è dimostrata un’opposizione che non sembra guardare né avanti né ai problemi della Cittadinanza. Ha una certa abilità nella strategia demagogica di coinvolgimento e di una informazione capillare, ma finisce lì. L’impressione nettissima è stata quella di chi perde tempo e spreca energie nel tentare di difendere un passato che, oltre ogni pur apprezzabile sentimentalismo, ha già subìto un giudizio netto, nettissimo, comunque l’unico che conta, da parte di Cittadini. Intestardirsi nel provare a salire sugli specchi per tentare di riscrivere la storia, come se si volesse tronare indietro, non produrrà molto per quel gruppo, non produrrà niente per il bene comune. Tra l’altro, grazie a qualche briciola di esperienza maturata nei pochi giorni della mia vita spesi in politica, ho avuto la netta impressione che, nella preparazione del Consiglio comunale, qualcuno faccia in modo, per leggerezza o per calcolo, che quel gruppo di minoranza venga mandato un po’ allo sbaraglio. C’è forse chi non dice loro tutto, continua a non dire tutto o a non dire chiaramente tutto su quelle che sono le vicende ancora correnti e le loro origini.

La Sinistra a Miglianico merita di più.

Miglianico merita una Sinistra migliore.

Un’ultima considerazione metto in questa nota, che dovrebbe contenerne molte altre, tutte della stessa importanza di quelle appena presentate.

L’emozione dei neofiti s’è notata. Durante i lavori del Consiglio, in certe fasi, anche dis-ordinati da interventi che più che un dibattito consiliare sembravano battibecchi da strada, i Consiglieri non hanno fatto caso che più d’un Cittadino era entrato recando in mano non il “mazzolin di rose e viole” della “donzelletta che vien dalla campagna” al leopardiano “sabato del villaggio”, bensì le bollette delle tasse comunali appena pagate o che avrebbero pagato da lì a poco.

E nessuno di loro ha colto il momento di quella presenza, potenzialmente attenta ed interessatissima, per commentare le comunicazioni del Sindaco in materia di tasse comunali.

Un consigliere comunale meno emozionato avrebbe forse potuto chiedere la parola e proporre, che so, una rateizzazione per le famiglie in difficoltà o un ripensamento su certe aliquote o un impegno a ridurre le spese e soprattutto a eliminare presunti sprechi. Questo estemporaneo tentativo di raccogliere il grido di dolore che si leva da tante case di Miglianico, avrebbe potuto rimanere confinato nella sola uscita demagogica ma, alla fine, avrebbe portato un qualche consenso al suo promotore e qualche difficoltà al Sindaco. Il momento è quello che è, via.

Invece, niente.

Poi tornando a casa e meditando su quel che, per antica abitudine professionale, ho sintetizzato nel titolo, mi sono accorto che non poteva che essere così.

Quelli del “M5S” hanno studiato le carte e sanno che le tasse son quelle che sono, perché quelle son state le spese fatte prima e quelli sono i soldi che servono ora, prima di avere, un domani, chissà, risultati tangibili dalla raccolta differenziata.

Quelli di “Progetto Miglianico”, forse, avrebbero voluto anche approfittare della visibilità del momento per fare una qualche scenata demagogica, ma probabilmente, - questo immagino - nel loro pre-consiglio almeno questo gli è stato detto: “Oh, sulle tasse comunali non dite nulla! Almeno per ora. Queste tasse son figlie nostre, delle spese di “Progetto Miglianico” (2009/2014 ndr) e dei tagli del Governo Renzi (eh, vabbé! Mo’, ci piace o non ci piace, ma è il nostro segretario nazionale). Se non parlate va a finire che manco se ne accorgono e si beccano tutta la colpa loro. Non siamo mica dei polli!”

La Sinistra a Miglianico merita di più. (ma quelli son fatti loro).

Miglianico merita una Sinistra migliore. (e questi son fatti anche nostri).