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La letterina del sabato 27 aprile 2024

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 27 Aprile 2024 08:53
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

in una data importante e molto significativa, quella del 25 aprile, “Festa della Liberazione”, che precede di 6 giorni un’altra ricorrenza anch’essa importante e molto significativa, quale è il 1° maggio, “Festa del Lavoro”, per noi Miglianichesi si è celebrata una manifestazione davvero bella e carica di significati che sono andati oltre il fatto in sé: l’inaugurazione del “Giocodromo”. Ier l’altro, infatti, con un felice ritardo determinato dalle cattive condizioni meteo di questi giorni, la cerimonia di inaugurazione si è potuta organizzare e svolgere proprio nel giorno del 25 aprile. È un giorno di festa incontestabile, che forse va liberata da distorsioni interpretative e da legami a volte forzati su meriti veri o presunti, ma che è festa vera per tutti gli Italiani, degna di memoria e di tutte le riflessioni del caso su quel che è stato e su quel che può sempre essere. 

 

L’Amministrazione Comunale, deludendo chi sperava in un fallimento ed ha inutilmente sperato nel cattivo tempo, ha organizzato la gioiosa cerimonia di inaugurazione di una struttura, quella denominata con bel neologismo “Giocodromo”, che, di fatto, recupera e rianima intelligentemente il Pattinodromo comunale, lasciandone intatta la pista e valorizzando i suoi spazi con giochi destinati ai bambini, area fitness, bagno automatico e macchina mangia-plastica, insomma un’isola di civiltà prima che di svago. 

Ci sono due motivi di particolare riflessione legati a quell’evento, più un terzo che è legato ad un prossimo futuro e che voglio evidenziare subito come suggerimento alla nostra super Pro Loco. La festa è stata animata da bravissimi artisti di strada che sono certamente più indicati per le prossime “Contrade del Piacere rispetto o comunque in aggiunta a band musicali che, forse perché piazzate in luoghi non consoni, più che allietare, rovinano e impediscono la convivialità.

Vengo però alle vere riflessioni scaturite dalla cerimonia di inaugurazione del “Giocodromo”. La prima. Non è stata una manifestazione di propaganda. Del resto i bambini non sono né interessati direttamente alle vicende politiche né sono utilizzabili, se non dai regimi dittatoriali, come ostaggi per far propaganda Si è trattato di una normale, bella, bellissima inaugurazione, cioè di un atto che apre all’utilizzo pubblico una struttura con l’augurio che essa sia utile, sia utilizzata, sia valorizzata, conservata e rispettata. Il Sindaco, Fabio Adezio, l’ha affidata principalmente ai nostri bambini, al nostro futuro. Ed è stato un bel segnale. I bambini erano tanti, tante le persone nonostante una parte dei più piccoli fosse impegnata a Roma in una evento nazionale dell’Azione Cattolica. La risposta della Cittadinanza è stata grandiosa. La gioia dei bambini è stato il colore della cerimonia. Evidentemente ci sono state qualità e giustezza nella realizzazione dell’opera e nella sua presentazione. 

La seconda riflessione è politica. È stato inevitabile notare le assenze, le presenze e i comportamenti e le espressioni di certe presenze. Non intenzionati a godersi la festa, inconsapevoli o, peggio, incapaci di vivere una cerimonia pubblica, alcuni si sono appollaiati sulla parte alta della gradinata facendosi notare non positivamente anche grazie ad uno di loro, un Concittadino che, molto maleducatamente, ha continuato a parlare al telefono ad alta voce mente il nostro parroco, don Gilberto, stava proponendo la preghiera per la benedizione dell’opera. Star lì come a voler controllare chissà che cosa, con i sorrisi tesi di chi non riesce a mandar giù una cosa bella e basta, è stato sgradevole. In un giorno di festa nazionale, e delle Festa della Liberazione, lo spirito doveva esser diverso. Purtroppo gli strascichi della divisione introdotta e perpetrata dall’insieme-che-divide sono vivi e, purtroppo, pare stiano contagiando anche nuovi adepti di non ben individuate formazioni locali. Sarebbe ora di finirla, forse.  


Chi non è certo contaminato dal virus delle divisioni è il Circolo ACLI di Miglianico che domani organizzerà una giornata piena di impegno e servizio. Col titolo di “OtTant’ACLI”, presso la Casa delle Monache e sul piazzale antistante, offrirà ai Concittadini un momento di informazione sulla presenza e sulla storia delle ACLI che sono giunte a compiere 80 anni della propria vita. Interverranno, tra gli altri, Mimmo D’Alessio, Consigliere nazionale delle ACLI, che ne racconterà brevemente la gloriosa storia, il Presidente provinciale delle ACLI di Chieti, l’ottimo professor Antonello Antonelli, che illustrerà l’impegno che le ACLI stanno mettendo in campo ora e per il prossimo futuro, e la Direttrice della sede ACLI di Chieti, dottoressa Stefania Rossetti, che spiegherà i numerosi servizi che ACLI offrono quotidianamente. Dopo l’aperitivo seguirà il pranzo sociale. Nel pomeriggio le ACLI offriranno ai vecchi e nuovi soci tutta una serie di consulenze mediche di elevato livello, alcune delle quali inizieranno dalla mattina stessa per poter consentire il massimo del servizio. Esserci, questa volta come altre volte, questa volta più di altre volte, sarà importante non solo per conoscere e capire le ACLI, non solo per aderire alle ACLI, non solo per accedere ai servizi offerti dalle ACLI ma principalmente per dimostrare il senso civico che occorre avere per poter vivere in una Comunità, soprattutto se ci si appresta a immaginare futuri impegni personali a livello politico-amministrativo.         

Anche la nostra super Pro Loco non si fa contagiare dal chi è divisivo. Lunedì sera tornerà ad un impegno statutario importante come l’assemblea sociale nel corso della quale saranno rinnovati gli Organi sociali. Significa che avremo certezza di un gruppo uguale e rinnovato, che garantirà alla nostra Miglianico tante manifestazioni belle, importanti, interessati e capaci di promuovere egregiamente il nome della nostra Cittadina in Abruzzo e in tutta Italia.    

Care Amiche e cari Amici, sta partendo anche la campagna elettorale. Mancano ancora una decina di giorni alla presentazione delle liste e la curiosità cresce, con essa la frequenza di indiscrezioni, commenti, dietrologia e previsioni. Restiamo cauti. Restiamo certamente attenti osservatori, sereni nel valutare ogni movimento e anche ogni immobilismo. Trascuriamo volontariamente ogni appiglio che ci porti a riferimenti ancora incerti benché sempre più riconoscibili in vecchi profili. I vecchi, vecchi di idee e di comportamenti - questo stando a qualcosa che si va facendo certezza - nelle semifinali alle quali facevo cenno nella Letterina di sabato scorso, pare si stiano facendo largo un po’ ignorando, un po’ sbeffeggiando, un po’ anche calpestando giovani o finti giovani. Comunque sabato prossimo tutto sarà più chiaro. E non è detto affatto che sia tutto scontato. Le sorprese potrebbero non mancare.       

I “Lego” son fatti per i bambini. In mano a loro traducono creatività. In mano ai grandi possono essere attimi di nostalgia, a volte solo un montare e smontare nervosamente. Del resto loro, i “grandi”, i sedicenti “grandi” che si innalzano su piedistalli autocostruiti, o meglio, quelli che si convincono da soli di esser grandi personaggi locali, con le costruzioni non sanno giocare e se giocano con le costruzioni lo fanno senza creatività, al massimo per fare muri,  simulando o sognando altro.

Buona Domenica.