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La letterina del sabato 12 agosto 2023

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 12 Agosto 2023 12:06
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

questa settimana che ci porta verso il Ferragosto è stata ed è ancora piena di appuntamenti importanti e di riflessioni altrettanto significative, due in particolare.  Due infatti sono i momenti più importanti e le relative considerazioni che voglio condividere coi i miei eroici ventitré Lettori: la Festa di San Lorenzo e la 52^ Miglianico Tour.

 

Il 10 agosto scorso, com’è tradizione, abbiamo fatto festa in località Caramanico di Piane San Pantaleone. Ma, fatta eccezione per le intenzioni della Santa Messa e per quanto previsto nel Martirologio della Chiesa Cattolica, abbiamo festeggiato un Santo che a Miglianico non c’è, non c’è mai stato. Chiamiamo la festa di San Lorenzo ma da noi il culto del santo diacono romano non c’è, probabilmente non c’è mai stato. Posso sbagliare ma non abbiamo traccia iconografica di un San Lorenzo in nessuna delle nostre chiese locali, vecchie e nuove. Don Gilberto, nel presentare le intenzioni della Santa Messa del mattino, il 10 agosto scorso, e non confermando quel che ho sempre saputo relativamente alla sera del 28 luglio, “Festa del paesano”, ha detto che quella del 10 agosto era la festa dei Miglianichesi che, dopo le feste patronali cariche di ospitalità, si ritagliavano un giorno tutto per loro. È la prima volta che sento questa versione della nostra storia locale. Comunque sia, aggiungo che i Miglianichesi festeggiavano ancora San Pantaleone, 15 giorni dopo il 27 luglio. Per quel che ricordo e che molti sanno, il 10 agosto si faceva festa in paese, non alle Piane, e c’era la processione con la statua di San Pantaleone, e nessun’altra. C’è poi un altro elemento che molti come me ricordano e del quale non conosco la vera motivazione storica, anche se adesso forse conta poco o niente visto che quel simbolo tutto nostro non viene più utilizzato. Per la Festa di San Lorenzo la Cassarmonica veniva montata senza la copertura e, se rimaneva montata quella allestita per le feste patronali, la copertura veniva comunque tolta. Il perché non lo so e, per quel che ricordo, non me lo hanno mai spiegato.  Le cose, però, non succedono né si succedono nel tempo se non c’è un motivo, che va indagato ed accertato. 

Resta anche da capire e da valorizzare il luogo dove la festa di San Lorenzo ora viene organizzata, cioè nella chiesa di località Caramanico di Piane San Pantaleone. Quella chiesa, frutto della tenacia e della generosità di non pochi Concittadini di quella Contrada e della capacità realizzativa di don Vincenzo oltre che della sua efficace lealtà nel mantenere le promesse anche a distanza di anni, viene di fatto utilizzata una volta l’anno. Eppure è nuova, funzionante e funzionale senza necessità di manutenzione straordinaria, ha addirittura l’aria condizionata. Non è fare la festa di sabato piuttosto che nella giustissima e inamovibile data fissa del 10 agosto che cambierà la condizione di quella bella chiesetta, perché si tratta sempre di una festa all’anno un giorno su 365. Forse occorre fare altro. Non entro nelle questioni di diretta competenza della parrocchia e delle attività parrocchiali. Mi permetto solo di suggerire una particolare attenzione volta alla rivalutazione di un luogo gradevole, facilmente raggiungibile, comodo per non poche occasioni. Un luogo speciale, unico, in quanto conserva le più antiche vestigia del nostro culto verso San Pantaleone: parlo della fornace segnalata dall’edicola realizzata da don Vincenzo che, per quel che so, è priva di adeguata manutenzione nella parte sottostante la strada. Rendere fruibile direttamente quella parte sotterranea probabilmente è impossibile perché lo spazio è angusto. Andare a sistemarla e renderla visibile con un banale, non costoso, sistema di illuminazione e di videocamere forse si può fare. Ma se si aspetta ogni anno il 10 agosto, solo il 10 agosto, arriverà un10 agosto in cui forse non ci sarà più niente di facile e di poco costoso perché non ci sarà altro che una fornace cancellata. 

Non mi illudo. Proverò a fare quel che è nelle mie possibilità per sollecitare qualcuno che ha responsabilità e possibilità operative a mettere in campo il problema non per far polemica ma solo per trovare la migliore soluzione. 

L’altro momento forte di questa settimana è quello di domani, domenica 13 agosto, giorno in cui si disputerà la 52^ Miglianico Tour. Non si tratta solo di una delle più antiche e della più longeva gara podistica italiana, non si tratta solo di una importante manifestazione sportiva, non si tratta solo di un evento tradizionale: la Miglianico Tour è un mito vivente. Ogni considerazione, ogni analisi, ogni approfondimento possono essere fatti ora e in ogni altro momento prima e dopo il 13 agosto. Tutto però si racchiude e si sublima nel dire grazie a Giulio Orlandi, Presidente dell’ASD ADES Miglianico, a Nicola Mincone, il “mio” patron della Miglianico Tour, a chi l’ha inventata e lanciata, a chi da oltre mezzo secolo, con passione e senza mai perdere il sorriso, l’ha organizzata o ha dato una mano, fosse anche solo un piccolo incoraggiamento, perché ogni anno si ripetesse la grande corsa patrimonio di tutta la Comunità Miglianichese, la magia della “Miglianico Tour”. 

Ancora una volta, anche questa edizione 2023 è dedicata giustamente “a Walter, Remo Enzo e Alberto”. Ancora una volta a loro aggiungo nel ricordo tanti altri che forse non hanno meritato la citazione sui manifesti dove, del resto, tanti nomi non ci stanno, ma che di gratitudine ne hanno meritata e ne meritano ancora tantissima. Alcuni li ho citati lo scorso anno (clicca qui per rileggere la letterina 2022). Non li cito ancora non perché non meritino citazione, ricordo, plauso e gratitudine ma perché la mia potrebbe sembrare una insistenza personale, qualcosa che può esser letta come polemica anche se non lo è affatto. Questo farebbe rischiare all’emozione di diventare offesa alla memoria di quegli indimenticabili Concittadini. Sentirò in ogni applauso, leggerò in ogni sorriso, vedrò in ogni passaggio colorato questo mezzo secolo di “corsa” e i volti che lo hanno vivificato.

Dopo tanti anni nei quali ho ascoltato fino allo sfinimento dati statistici e cronometrici di atleti più o meno famosi e annunci di ogni altra gara che a noi Miglianichesi interessano nulla, spero ancora che i competenti ed infaticabili speaker dedichino fiato, parole e attenzione ai Miglianichesi che passano al primo dei due giri, che concludono la gara dei 18 km o che arrivano al traguardo dei 9 chilometri anche se non si piazzano ai primi posti, anche se non fanno segnare tempi da record. Se non ci fossero loro, con le loro maglie sudate e i dolori del lunedì per mancanza di allenamento, coi mariti o le mogli che li aspettano al traguardo, la Miglianico Tour si avvierebbe ad una rapido e silenzioso tramonto. So che non succederà neppure quest’anno, perché è così da ormai tanti anni. So però che non si può ricordare “Remo” senza che si ripercorrano le sue cronache, forse poco tecniche per i pochi tecnici presenti, ma molto vive e davvero capaci di far partecipare tutti, come accadeva un tempo, come mai più è accaduto. L’ho già segnalato, ma l’ho fatto sempre dopo. Questa volta provo a suggerirlo, anzi no, a sperarlo prima.

Care Amiche e cari Amici, la cosa più interessante tra le tante interessantissime che compongono il meraviglioso mosaico umano, sportivo e tradizionale della Miglianico Tour edizione 2023 è l’iniziativa legata al sostegno che verrà dato a “Famiglia d’Africa”. Per ogni iscritto alla gara, sia sui 9 sia sui 18 km, l’ASD ADES di Miglianico verserà 1€ a questa onlus che opera da 20 anni in Uganda per aiutare i ragazzi che vivono nelle strade ed assicurare loro un futuro migliore, realizzando scuole e strutture sanitarie. Questo pensiero, questa intenzione solidale, questo piccolo ma generoso gesto sono i passi più belli della Miglianico Tour, la nostra corsa magica

Buona Domenica.