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Buona la prima

È andata bene, meglio del previsto e anche meglio di quanto prevedeva forse chi era, non disinteressatamente, scettico, la prima passeggiata per Miglianico, chiamata un po’ pomposamente “Walking on the City” e svoltasi domenica 5 ottobre. La manifestazione è stata organizzata dalla A.S.D. “ADES” di Miglianico, presieduta dall’Amico Giulio Orlandi con al suo fianco, nei diversi ruoli dirigenziali, altri validissimi Amici, tra i quali va segnalato il “Concittadino onorario” Roberto Terenzio, che ideò la Miglianico Tour e co-fondò il GS ADES e che è tornato appositamente da Milano per questa manifestazione.

Con l’ADES a spasso per Miglianico

Parte domenica prossima, 5 ottobre, il nuovo corso del nuovo ADES di Miglianico. Come già scritto, il vecchio “G.S. ADES” è stato sostituito, per motivi prevalentemente burocratici, dall’”ASD ADES”. Resta quindi il nome, “ADES”, Amici dello Sport, una continuità che si avvicina al mezzo secolo di storia.

Servire è regnare

Ieri pomeriggio, nella Cattedrale di San Giustino a Chieti, l’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, ha conferito, tra gli altri, a Guglielmo Adezio, mio fratello maggiore, Confratello nell’esperienza ecclesiale, il ministero dell’accolitato (la foto, di Alberto Mangifesta, presidente dell’Associazione “Officina della Foto” immortala il momento della cerimonia).

Cos’è l’accolitato? È uno dei ministeri, l’altro è il lettorato (che in parrocchia è esercitato dal prof. Antonello Antonelli, a cui è stato conferito l'11 ottobre 2007), di antica origine ecclesiale, “recuperati” dal Concilio Vaticano II e affidati ai laici così da manifestare la ricchezza di quella che si chiama ministerialità della Chiesa ma che altro non è che la partecipazione attiva al servizio da parte dei laici. Tutto quel che serve a capire di cosa si tratti nel dettaglio più preciso lo può trovare nella lettera apostolica “Ministeria quaedam” di papa Paolo VI (clicca qui per leggerla tutta).

Per tanti ….ma non per tutti. Il gran finale dei “100 giorni”

 

Troppo bello per essere vero. Sarebbe stato perfetto se non ci fossero stati non uno ma due errori.

Parlo dell’appuntamento di venerdì sera, 19 settembre, per i “100 giorni” della nuova Amministrazione Comunale.

Va detto subito che si tratta di una promessa mantenuta, mantenuta benissimo. 

Elenco subito i due errori che hanno tolto la possibilità della perfezione ad una serata che è stata molto ben preparata dal Sindaco, Fabio Adezio, e dalla sua attivissima squadra di governo di “Miglianico Cambia”.

Il primo errore, che, per fortuna di certuni, è sfuggito ai presenti è stato nel non esplicitare responsabilità precise, pur annunciate, su alcune operazioni disinvolte compiute negli anni passati e che oggi potrebbero costarci molto caro. Ma questa dimenticanza è giustificata dalle troppe cose che dovevano esser presentate e anche dal fatto che è recuperabile. Lo si potrà sempre dire.

Il secondo errore è stato quello di non prevedere la ripresa integrale della riunione: uno spettacolo che meritava di essere messo in cineteca e anche di essere diversamente usato se le cose dovessero avere indefinibili evoluzioni.

La Festa della Madonna delle Piane

Fede, tradizione, folclore e insospettabile risorsa turistica, è la Festa della Madonna delle Piane.

Nasce come evento non pochi anni fa. Dopo una piena del Fiume Foro venne rinvenuta, laddove oggi sorge la Chiesetta sulla sponda destra del fiume, proprio sotto il Colle della Chiesa di San Michele Arcangelo, l’immagine, un quadro raffigurante una Madonna con Bambino di cui nessuno protestò la proprietà. Il fatto venne ritenuto ovviamente prodigioso e ne seguì la memoria con la Festa che cade l’8 settembre, giorno che la Chiesa Cattolica ricorda come Natività di Maria Vergine. Traccia delle origini di questa festa si trova in un breve ma eccellente articolo curato dal prof. Antonello Antonelli per Il Tempo d’Abruzzo. L’articolo non è andato perso, come spesso accade alle note della cronaca locale, poiché è conservato in cornice dietro lo stipite della porta di quella Chiesetta.

Benvenuto, don Gilberto!

Una chiesa stracolma in ogni ordine di posti (anche in piedi), 12 sacerdoti delle zone pastorali di Scafa e di Francavilla, il rappresentante della comunità ortodossa, l'arcivescovo, mons. Bruno Forte, hanno dato il saluto di benvenuto questa sera a don Gilberto Ruzzi, che è stato insediato come parroco della nostra parrocchia di San Michele Arcangelo di Miglianico.

Una cerimonia sobria ma intensa, intessuta di momenti simbolici forti e di altrettanti sequenze di commozione (specie al saluto a don Amerigo Carugno, che domani verrà invece insediato come parroco della SS.Trinità a Chieti, con appuntamento alle 19.00).

Domani sera l'ingresso del nuovo parroco, don Gilberto Ruzzi

È arrivato il giorno dell'accoglienza a don Gilberto Ruzzi (a sinistra nella foto, con l'arcivescovo), il nuovo parroco della nostra comunità: domani sera alle 19.00 presso la chiesa di San Rocco, mons. Bruno Forte introdurrà solennemente il mandato del presbitero da lui scelto per la parrocchia di San Michele Arcangelo.

Secchiate solidali, che gelano gli altri

Il Sindaco e l’intera Giunta Municipale hanno partecipato al rito globale dello “Ice Bucket Challenge”, letteralmente la "sfida del secchio ghiacciato", che si esprime con una secchiata d’acqua gelata ed annessa donazione in favore della attività di ricerca sulla SLA (la Sclerosi Laterale Amiotrofica).

Il gesto (il cui video completo si può vedere cliccando qui) fa onore alla nostra Comunità locale.

Fa onore a tutti Miglianichesi per quello che, da sé stesso, rappresenta in termini di concreta solidarietà e di pubblico incoraggiamento a sostenere la ricerca scientifica per sconfiggere una malattia che tanta sofferenza e tanto disagio porta a chi ne è colpito e alle rispettive famiglie. La “secchiata comunale” onora la nostra Cittadina anche per il messaggio espresso chiaramente dal Sindaco, che ha sottolineato come questo gesto sia simbolico di un impegno che segnerà l’intero mandato suo e della maggioranza che lo sostiene.

Commozione sì, ma tanti grazie al saluto a don Amerigo Carugno

Una chiesa piena, anche se non stracolma, cosa inusuale per il 24 agosto alle nostre latitudini, è stata la prima immagine che questa mattina alle 10.00 ha "fotografato" l'affetto che tutta la comunità parrocchiale ha manifestato a don Amerigo Carugno (che in effetti, come don Vincenzo, è "monsignore", ma come don Vincenzo, è allergico ai titoli), che ha celebrato la messa di ringraziamento per i nove anni trascorsi come parroco di San Michele Arcangelo.

Domani il saluto ufficiale a don Amerigo Carugno

Domani mattina alle 10.00 la comunità parrocchiale di San Michele arcangelo di Miglianico darà il suo saluto ufficiale a don Amerigo Carugno, che dall'11 settembre 2005 è stato parroco del nostro paese con il compito non facile di succedere a don Vincenzo Pizzica: il 31 agosto prossimo, infatti, farà il suo ingresso ufficiale in parrocchia don Gilberto Ruzzi che l'arcivescovo, mons. Bruno Forte, ha destinato alla cura pastorale di Miglianico.

Torna la Festa del Paesano, una tradizione giovane con vecchie radici e tanti bei ricordi

Domani, sabato 23 agosto, torna in piazza la “Festa del Paesano”. La formula scelta quest’anno dagli organizzatori è sostanzialmente quella ormai tradizionale con l’esibizione di talenti locali e con la sola novità di un presentatore “professionista”, Marco Papa, capace di intrattenere egregiamente il pubblico e di far da filo conduttore a un festa che un tema vero non ce l’ha: è un contenitore fatto di singole esibizioni di vario genere.

La “Festa del Paesano” è una manifestazione tutta nostra, tutta Miglianichese, che ha origini abbastanza recenti e radici molto meno recenti.

Miglianico…cambia? Conto alla rovescia verso i primi cento giorni della nuova Amministrazione Comunale

Siamo in attesa che scocchi l’ora fatidica dei cento giorni per conoscere lo stato di attuazione del programma amministrativo del nuovo Sindaco, della nuova Giunta Municipale e della nuova maggioranza che hanno meritatamente vinto le elezioni del 25 maggio scorso sotto il vessilli di “Miglianico Cambia”.

La promessa, rectius, l’impegno assunto in campagna elettorale dalle Amiche e dagli Amici di “Miglianico Cambia” è che la prima fase dell’attività sarebbe consistita nella verifica dello “stato di salute” del Comune, con rendiconto pubblico, appunto, alla scadenza dei primi cento giorni. Quando scadranno? A cento giorni dal 25 maggio, a cento giorni dalla proclamazione del Sindaco o dall’insediamento o dal primo consiglio comunale? Beh, la differenza sta in pochi giorni; tanto poco deve essere contenuta la nostra legittima curiosità. Poi sapremo, sicuramente sapremo. Ci sarà tempo, successivamente, per sentire le repliche delle opposizioni e le controrepliche. Saremo attenti ai discorsi, alle prese di posizione, ai chiarimenti, a tutto il resto.

 Saremo ancora più attenti ai fatti.

Ferragosto a quota centomila!

L’indimenticato Amico, Pantaleone Paolucci, detto “Brihattiere”, nello svolgere l’ufficio di scrutatore in un delle elezioni di tanti anni fa, forse le politiche del 1972, calcava con accento di gioiosa esultanza la cifra tonda che doveva dichiarare nel riscontrare la registrazione dei voti attribuiti alla lista della nostra DC. Ero alle sue spalle, ma fuori dalla finestra aperta dell’aula delle scuole elementari, quando, all’attribuzione dell’ennesimo voto alla Dc da parte del Presidente di seggio, rispose con voce stentorea e soddisfatta “duecento!”. Il Presidente, che non era un elettore DC, lo richiamò e Pantaleone, che sapeva della diversa opinioni politica di chi lo aveva rimproverato, rispose asciuttamente: “Presidente, duecento, sono duecento!”.

Questa nota colorata di gioia e di affettuosa nostalgia (per l’amico che non c’è più) m’è tornata in mente nel constatare che, con voi, Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico, trascorreremo il ferragosto a quota centomila.

...le feste cambiano

Nell’estate del 1970 ero a Firenze per trascorrere qualche giorno delle vacanze estive da mia Zia Teresa, per me, mia Sorella e i miei Fratelli molto più di una zia, anche se una zia è già tantissimo. Passando con il “28” che ci portava in centro mi indicò l’area di un ex-stabilimento riadattata a spazio civico, nella fascia extraurbana, e mi fece notare che c’erano lunghe tavolate e altrettanto lungi tendoni che le coprivano.

“Qua le feste si fanno così. Feste di rioni, feste di partito, feste dei santi, qua si mangia e si balla, solo quello. Non se ne passerà molto che anche da noi le feste finiranno e si faranno solo queste dove si mangia”. Sarà stata la sua non breve esperienza nel commercio, sarà stata la sua capacità di azzeccarle le cose (non di rado vinceva anche qualcosina al Lotto), sarà che la riflessione in fondo - col senno di poi, almeno - non era difficile, fatto sta che la zia Teresa ha avuto ragione, sta avendo ragione.

Passata la festa...

Le Feste Patronali di quest’anno se ne sono andate, come tradizione vuole, con uno spettacolo pirotecnico, non fastoso ma bello, adeguato ai tempi e alle relative possibilità. Poco prima, la serata del 28 luglio è stata riservata all’esibizione di Marina Rei e del suo gruppo. Anche questo spettacolo non è stato fastoso, ma per esso vale quanto detto e si dirà per i fuochi d’artificio. Poi, in fatto di musica i gusti sono diversi, e diverso è il gradimento: a voler accontentare tutti bisognerebbe fare uno spettacolo di venti ore e spendere un milione di euro, cioè, non si può fare.

Di spari ce ne son stati pochi, sia il 26 sera, nel momento della intronizzazione della Statua di San Pantalone sia durante la solenne processione sia negli altri momenti “canonici” delle feste patronali, ma questo non conta. Qualcosa c’è stato e deve bastare. Sennò c’è anche chi s’adombra.

L'indifferenza che uccide: il silenzio sui cristiani perseguitati

Non sono i cambiamenti climatici a doverci spaventare. Il mondo sta cambiando. Ha già dimenticato la storia recente, quella dell'ultima guerra mondiale, e anche quella meno recente... A ricordarcelo, è stato l'editorialista del Corriere della Sera, Ernesto Galli Della Loggia, che ha scritto proprio ieri un articolo che fa riflettere e che proponiamo alla vostra attenzione.

Punti e spunti da una non-lettera

Mi è stata consegnata una lettera, vergata e sottoscritta dal presidente del “Comitato Festeggiamenti Miglianichesi”, l’egregio dott. Nino Del Ciotto, ora assurto a “appassionato di spettacoli” (il titolo, attribuito dalla Pro Loco,  è nuovo di zecca, infatti non  è chiara la sua origine araldica). Di questa missiva avevo purtroppo già sentito parlare in luoghi, come sono i tavoli dei bar o le pubbliche vie, assolutamente impropri, rispetto a quelli consoni alla normale corrispondenza, soprattutto a quella che ha oggetti di una qualche delicatezza anche in termini di privacy.

Le solenni celebrazioni in onore del Santo Patrono

Iniziano domani, 17 luglio, con la Novena di Preghiera, le celebrazioni in onore del nostro Santo Patrono, San Pantaleone Medico e Martire.

Poi ci sarà la Festa con il suo calendario ormai consolidato dagli ultimi decenni di tradizione: un tardo pomeriggio di festa il 26 luglio, con la solenne intronizzazione della statua del Santo e una serata di allegria musicale; un giorno di festa, il 27, tra banda (quella di Miglianico) e la “Marching Band” sempre dell’Accademia Musicale di Miglianico, spari di bombe, mercato e processione vespertina; una serata di musica leggera il 28, quest’anno con Marina Rei, brava ma non cara.

Buone vacanze

“Viva Miglianico” va in vacanza.

Sarà una vacanza breve ma non determinata nel tempo. Quindi, i sospiri di sollievo e le facili ironie di qualche sciocco resteranno sospesi anch’essi a tempo indeterminato come traballanti pitali d’urina sulle loro teste.

Non abbiamo bisogno di riposo e non dobbiamo fare manutenzione. Qui va tutto bene, benissimo. Sappiamo che molti attendono ogni giorno di leggere le note che pubblichiamo per Voi che siete già tanti. Ma ci sono tanti altri che hanno imparato a usare questo nostro servizio, anche se non ne condividono analisi e informazioni. Per loro l’utilità è comunque oggettiva.

Quello che oggi ci fa andare in vacanza è un motivo semplicissimo, banale per alcuni, insignificante per altri, fondamentale per noi di “Viva Miglianico”.

Un avvicendamento al quale non siamo abituati

In quasi un secolo Miglianico ha avuto solo due parroci: don Francescopaolo Antonelli, che resse la parrocchia dal 1908 al 1953, e don Vincenzo Pizzica dal 1953 al 2005. Una grazia per molti aspetti, perché entrambi, grazie al lungo mandato ricoperto in parrocchia, hanno potuto incidere molto significativamente sulla vita della comunità, non solo religiosa ma anche civile.

Quando l'11 settembre 2005 abbiamo accolto don Amerigo Carugno, il nuovo parroco, oltre a doverci abituare ad una nuova presenza dopo 55 anni (don Vincenzo infatti fin dal 1950 era a Miglianico come viceparroco), tutti davamo per scontata la sua presenza per diversi decenni, in considerazione sia della giovane età del neoparroco sia delle parole dell'arcivescovo, che ci rivelavano la particolare predilezione che aveva avuto nel designare il titolare di San Michele Arcangelo.

Purtroppo, le previsioni di quel giorno sono andate deluse.

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