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Re Giorgio e gli altri: due napoletani, il cancro e la libertà... e Legnini al Quirinale

Con la lettera di dimissioni firmata ieri mattina, Giorgio Napolitano ha mantenuto la promessa fatta davanti al Parlamento un paio d’anni fa, in occasione del suo secondo giuramento. Un politico che rispetta una promessa è una rarità, un politico che si dimette in Italia è cosa assai più rara, nobile. La storia giudicherà Napolitano politico e uomo delle istituzioni. Il primo comunista a essere ministro degli Interni, il primo a esser stato Presidente della Repubblica dopo esser stato un buon Presidente della Camera, Napolitano è un comunista diverso così come lo fu quando c’era il PCI: un personaggio non secondario.

“Madre Teresa, il Musical”, un meraviglioso esempio

Un meraviglioso esempio di quello che può fare la nostra Comunità quando decide di far qualcosa di buono. Lo abbiamo vissuto in tanti, davvero in tanti, ieri sera in occasione dello spettacolo “Madre Teresa, il Musical”, messo in scena dai giovani della nostra Parrocchia, nell’auditorium “Monsignor Vincenzo Pizzica”.

Ancora una volta è la Parrocchia che si mette avanti e riesce a realizzare qualcosa di notevole. Ma, oltre l’aspetto religioso, parlare di Parrocchia in questo caso significa parlare di un parte significativa della nostra Comunità locale, capace di inventare e proporre, e poi di riunire, motivare, sostenere, incoraggiare e ospitare tanti talenti e tanta buona volontà, che sono stati gli ingredienti fondamentali dello spettacolo offerto al pubblico domenica sera.

Anno che viene, anno che va: benedizioni e auguri a volontà

In queste ore ciascuno di noi si sta ricordando di persone Care e dei propri Amici, rivolgendo loro pensieri augurali per il nuovo anno.
Lo farò anch’io, a nome e per conto di “Viva Miglianico”, dedicando un pensiero a ogni Amica e a ogni Amico di questo spazio di libertà, e anche a chi fa finta di non volerci bene ma ci legge sempre, anzi, tempestivamente e con più interesse di altri.
Ma, prima, è giusto congedarsi dall’anno che se ne va.

Vigliacchi!

Qualche giorno fa, probabilmente nottetempo, uno o più soggetti hanno vilipeso tre cappelle gentilizie nel Cimitero Comunale. Lo hanno fatto oltraggiando quelle tombe con scritte volgari e con simboli che fanno riferimento a una delle grandi tragedie della storia umana, il nazismo.
Uno o più persone non conta. Il giudizio di vigliacco spetta interamente a ciascuno e non è divisibile.

Un 2015 nel segno di don Vincenzo

L'anno 2015 sarà segnato per la nostra comunità da un anniversario molto particolare: l'11 ottobre prossimo, infatti, saranno passati dieci anni dalla nascita al cielo del nostro amato don Vincenzo Pizzica. Una data che significa molto per tutti i miglianichesi, che hanno avuto don Vincenzo come padre nella fede per ben 55 anni: basta pensare a quante nozze ha benedetto, quanti battesimi ha amministrato, quante prime comunioni ha celebrato, quante cresime ha festeggiato insieme ai sei arcivescovi che nel frattempo si sono alternati sulla Cattedra di San Giustino e che mai mancavano all'appuntamento con la celebrazione del sacramento della Confermazione a San Michele Arcangelo.

Buon Natale!

A Natale rimettiamo indietro l’orologio della nostra coscienza, azzeriamo il timer del dovere morale, la pigrizia del dovere e l’ignavia del sentimento provano a farci ricominciare da capo, come se la vita fosse la somma aritmetica dei singoli anni vissuti.
Dire che a Natale nasce Gesù dimostra questo. Ricominciamo a prenderci l’impegno a “essere più buoni”, come scrivevamo nella letterine a Gesù Bambino, cioè a cominciare da ogni Natale a comportarci bene, ad amare di più, a impegnarci con passione, come se l’impegno preso l’anno prima fosse semplicemente scaduto.
Invece Gesù è nato uno sola volta, duemila anni fa. È morto e risorto una sola volta. Tornerà, ma sarà la fine dei tempi, quando non ci sarà più tempo per comode soluzioni.

Legàti

 

“Avevi ragione” è una delle frasi che più mi colpiscono non positivamente. Il sentirsi riconoscere, dopo molto o poco tempo, di aver detto la verità, non sempre è la soddisfazione che mi giunge portata da quel galantuomo che è il tempo. Non poche volte, é l’amara prova che l’Amico non mi crede, che la mia verità senza calcoli, la mia sincerità spontanea siano da tener sospese in attesa di imprecisato giudizio, che, chi mi ascolta, lo fa mettendo, dietro al sorriso di circostanza e alla varie manifestazioni di affetto, un filtro di gelida diffidenza. L’amico, eh!
È anche vero che siamo bombardati di frasi di circostanza, di messaggi dozzinali, di finte verità spacciate per vangeli sol perché qualche soggetto, a volte illetterato nel senso che non ha mai letto un libro e neppure un articolo di giornale, dice di averlo “letto su internet”, che non è, da se stesso, un testo sacro né un repertorio di riviste scientifiche.
Comunque, il tempo, col suo incedere inesorabile, arriva con la prova della verità e mette a nudo anche certe diffidenze, colorando appena un pochettino di “rosso-vergogna” il volto di chi ha cinicamente fatto la tara a quello che “l’amico” gli ha detto.

Una cena davvero salutare

Sta girando un simpatico invito a cena. È quello dell’ASD ADES di Miglianico per la sua prima cena sociale, che si terrà martedì 16 dicembre prossimo, presso il rinomato ristorante “Il Melograno”, in Contrada Piane San Pantaleone.
L’invito, che ben volentieri pubblichiamo, ci è arrivato dall’Amico Nando Di Clerico e ci era stato anticipato dall’Amico Giovanni Scioli, l’uno e l’altro, insieme al Presidente, l’Amico Giulio Orlandi, e ad altri valenti Concittadini, sono il nucleo della nuova dirigenza del nostro sodalizio sportivo, che ha già realizzato eventi di grande valore e di immediato successo.
Le motivazioni per partecipare alla cena sociale dell’ASD ADES sono ben evidenziate nell’invito pubblico. Ce ne sono altre che diamo per scontate ma che hanno un effettivo valore, soprattutto in questi tempi dove le luci delle feste non riescono a colorare tutti i sorrisi che vorremmo perché qualche sorriso sta intristendo o si sta chiudendo.

Il Calendario 2015 della Confraternita di San Pantaleone: un simbolo

Prezioso per la particolare ricchezza di contenuti, bello per la grafica e la scelta dei colori, utile non solo per la sua funzione basilare ma per l’essere distintivo di una Comunità, valori che durano molto più di un anno: questi sono alcuni tra i principali motivi che fanno del calendario 2015 della Confraternita di San Pantaleone, un oggetto irrinunciabile per tutti noi.
Chi è devoto del nostro glorioso Santo Protettore non ha necessità di trovare altro se non il tempo per procurarsene uno.

Una strada per un sorriso: ipotesi sulla sicurezza stradale in Contrada Piane San Pantaleone

A tutti sta a cuore la sicurezza stradale. Ciascuno di noi sa o può facilmente capire che l’introduzione del controllo elettronico della velocità, attraverso l’autovelox, risolve solo parzialmente il problema, con qualche piega di sofferenza (giustificata) e anche di dispetto (ingiustificato) in chi s’è trovato o si trova a pagare multe per esser stato “beccato” a 56 o a 60 km/h su una delle nostre strade.
Condivido la preoccupazione dei Concittadini di Piane San Pantaleone, i quali, involontariamente, sono stati poi all’origine della adozione dell’autovelox da parte della vecchia Amministrazione Comunale di Miglianico. La loro petizione dello scorso anno chiedeva sicurezza, consapevoli e, purtroppo, anche esperti dei pericoli introdotti da un traffico, a volte sostenuto quasi sempre troppo veloce, sulla Strada Provinciale che attraversa la nostra ridente contrada.
L’autovelox non risolve quel problema.

Due pesi e due misure: il Consiglio comunale del sabato mattina

Spesso tanti di noi oziano per ore nell’assistere passivamente a spettacoli di scarsa qualità, a volte c’è anche chi paga e si sposta per farlo. Invece ci sono occasioni, a portata di mano e a costo zero, che meritano grande attenzione per tante cose importanti ma anche per il divertimento che riescono ad offrire.

Il Consiglio Comunale di sabato 29 novembre, è stata una di queste occasioni.

Ci son stati tanti spunti importanti, specie tra le comunicazioni del Sindaco che hanno riguardato, ad esempio, una impietosa analisi su come si è arrivati ad avere certe bollette.

TE6 un verme, ovvero, uno zombie s’aggira per Miglianico: la denuncia anonima

“Lo strano caso del dottor Jekill e mister Hyde” è stata la cosa che m’è venuta subito in mente quando, un paio di settimane fa, mi hanno parlato per la prima volta del soggetto (o soggetti) che sta scorrazzando negli spazi di Facebook sotto un nome che non è il proprio. In realtà il nome non è di fantasia, esiste, ma chi lo usa qui (e sa che chi ha competenza per saperlo ormai conosce il suo/suoi nome/i) ovviamente al secolo ha altro/altri nome/i e cognome/i. 

La vicenda, pare, stia incuriosendo molti e facendo anche irritare qualcuno. Questo è il risultato che l’anonimo voleva. Lo si poteva evitare, questo strascico, dal primo momento con uno di quei veloci passa-parola efficacissimi sui social network: “Non leggete e non rispondete a chi non si firma”. In dieci minuti l’anonimo (gli anonimi) sarebbe stato isolato. O meglio, si sarebbe saputo subito chi è che ha scelto l’anonimato, si sarebbe saputo contestualmente, nello stringere l’isolamento, chi ha interesse a ispirare e diffondere certi messaggi, si sarebbe comunque isolato chi è il motore fisico dell’operazione. 

Di passo o di corsa, con gioia ed amicizia. “Un’Americana a Miglianico” organizzata dall’ASD ADES

Il secondo appuntamento con il rinnovato ADES (Amici dello Sport) di Miglianico è per domenica prossima, 23 novembre, alle 9,00, al Pattinodromo Comunale. La curiosità su cosa sia “l’Americana” è un piccolo pretesto propagandistico, spiegato subito nello stesso materiale promo-pubblicitario affisso un po’ ovunque e che riportiamo molto volentieri: “gruppi di corsa e di cammino”. Ma più importante per capire meglio e per decidere di partecipare è quello che spiega questa iniziativa “Divertimento assicurato per tutti”.

Conoscere il pensiero della Chiesa sulle realtà sociali: riprendono mercoledì gli incontri sulla Dottrina Sociale

Riprendono questo mercoledì (19 novembre) alle ore 21.00 nella biblioteca comunale "Paride Di Federico", in via Roma 3, gli incontri realizzati dall'Azione Cattolica parrocchiale ed aperti a tutti per la conoscenza e l'approfondimento della Dottrina Sociale della Chiesa.

Una proposta, iniziata tre anni fa, che non necessita di aver seguito tutto l'intero corso, poiché gli incontri sono tematici e mirano ad esporre il pensiero della Chiesa Cattolica sulle realtà umane e sociali che viviamo tutti i giorni (economia, ambiente, lavoro, politica...).

“C’era due volte – Un racconto”

La straordinaria storia di una classe di liceo, la 3^ A del Liceo Classico “G.B. Vico” di Chieti licenziata nell’estate del 1977, ma più ancora la meravigliosa vicenda dell’Amicizia che ha legato e lega, in terra e tra terra e cielo, le ragazze e i ragazzi di quel gruppo, in particolare tre di loro, saranno il filo conduttore della seconda parte dell’evento “C’era due volte”.

Una bella festa paesana: il fine settimana con “Vino Novello, Castagne 2014”

A Miglianico si annuncia un bel fine settimana di festa, propiziato da un clima favorevole, il che non guasta, benché si sia pronti alla bisogna. È il ritorno di “Vino Novello e Castagne e sapori d’autunno”, manifestazione organizzata anche quest’anno dalla locale Associazione Pro Loco, con il fattivo patrocinio del Comune e con la preziosa collaborazione dell’ONAV, il sodalizio che riunisce gli assaggiatori di vino, oltre che con l’appassionato concorso di tante altre realtà associative e imprenditoriali. 

Un giorno triste per la democrazia: chiude “Il Tempo d'Abruzzo”

Tutta Miglianico oggi dovrebbe sentire un forte disappunto e  anche un brivido di tristezza. Anche chi non ha mai letto un giornale dovrebbe avere questi moti dell’animo nel sapere che, proprio oggi, "Il Tempo d'Abruzzo" viene chiuso. Le ragioni aziendali interessano poco, chi le ha fatte ne risponderà nel bene e nel male. Interessano molto le vicende certo per niente allegre di Colleghi che sono le vittime immediate di quelle decisioni aziendali. Interessano le conseguenze che questo vuoto nel campo dell’informazione quotidiana lascia con la chiusura di quella prestigiosa testata. 

Ma a chi interessa davvero tutto questo?

Andiamo

«Che è successo? Che ci fai tu qui?»

«Niente, vi aspettavo»

«Perché?»

«Per me è una gioia stare qui con voi. Vi crea problemi se sono qui ad aspettarvi?»

«Beh, no. Ma chi sei? Sembri una faccia conosciuta… non ci conosciamo però, o no?»

«Dipende. Diciamo che ci conosciamo. Io so chi siete. Se ti sembro una faccia conosciuta va a finire che tra un po’ vi ricordate. Ma ora andiamo».

«Aspetta, ma chi sei? Andiamo, andiamo dove? Insomma che ci fai qui all’alba, lungo il fiume?»

Chi vive?

 

Tra i racconti della mia infanzia ce n’è uno che allora mi affascinò ma che non compresi bene oltre il fascino della narrazione. Era la descrizione di come il mio bisnonno, Peppino Volpe, padre di Nonna Assunta, (che me ne parlò come pure fece suo fratello zi’ Micucce, Domenico Volpe), apprendeva le notizie sulla “politica interna e internazionale” nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Tutto stava nella propagazione di informazioni non istituzionali che a Miglianico, come altrove, arrivavano a cavallo o a piedi, per bocca di chi vi transitava o per commercio o, se in divisa, per compiti militari o di polizia. A loro il bisnonno Peppino - e chiunque di quel tempo, immagino -  poneva la domanda: “Chi vive?”. E si poteva sentir rispondere “Vive le Burbune” o “Vive le Brihante” o “Vive li Savoie” e allora replicava “E vive lu Rre”, o quel che era il soggetto al potere. Forse da qui deriva anche la parola “evviva” che oggi, da rassegnata constatazione civica, è diventata un motto di esultante approvazione. 

Fernando Ferrara, l’ultimo ciao

Una mazzata che spezza le gambe, rompe il fiato e gonfia il cuore:  è quella che sentito fisicamente nel leggere lo sms di una persona cara che, alcune ore fa, mi ha annunciato la morte di Fernando Ferrara.

In certi casi uno si prepara o fa finta di farlo; poche ore prima insistevo con un Amico nell’organizzare una visita in  ospedale per andare a far due chiacchiere che, a volte, fanno bene più di una medicina, ignaro del precipitare inatteso delle cose. Ma poi, quando ci si trova davanti al fatto irreversibile, questa autoprotezione non serve, non serve più. Si resta attoniti e la tristezza riempie la giornata che, indifferente, continua a scorrere coi suoi impegni anch’essi inevitabili, colorandola di un grigio opprimente. 

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