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I 70 anni della Repubblica. Una donna abruzzese alla Costituente. Monarchia no, ma un po’ di tentazione assolutistica c’è ancora…fuori dal Comune

Anche quest’anno è stato opportuno non affrettarsi a segnalarvi la Festa della Repubblica. Benché si trattasse del 70° compleanno della Repubblica Italiana era giusto attendere per vedere come sarebbe stata la manifestazione pubblica organizzata dal Comune. Prima, mentre la pioggia sconvolgeva i programmi degli amatori sportivi, c’è stato il rincorrersi affrettato di copia-e-incolla sui social per celebrare il 2 giugno. Qualcuno, mi dicono i frequentatori di quegli spazi, dopo la figura barbina rimediata scappando con la coda tra le gambe dal confronto civico, s’è fatto trovare un frase addirittura sul fascismo e l’ha manipolata alla meno peggio nel penoso percorso che fa “chi non po’ vàtte sacche e vàtte sacchètte..”, con ciò aggravando soltanto la vergogna che arrossava la sua fronte che, come la faccia, è di duro metallo.

La sfida alla conservazione: primi elementi di analisi

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico,
chi, ieri sera, non ha partecipato alla “sfida-confronto” ideata e lanciata dal sindaco, Fabio Adezio, ha perso una grande occasione per avere elementi importantissimi di valutazione sulle cose che si vanno svolgendo a Miglianico da non pochi mesi a questa parte.
Ci sarà il tempo per raccontare ogni dettaglio. Aspettiamo l’inondazione dei commenti che tracimerà dai social prima di fare il resoconto puntuale di quanto s’è potuto vivere con crescente gioia e soddisfazione personali, visto le conferme che quasi ogni parola detta facevano arrivare alle tesi sempre sostenute su questo spazio di libertà.

Finalmente!!!

Buone notizie, care Amiche e cari Amici di Viva Miglianico. Dopo la stagione elettorale con i suoi riti, le sue scene più o meno rinnovate, i suoi appuntamenti stretti in soli venti giorni di calendario, si torna al confronto aperto tra i protagonisti della vita politico-amministrativa locale. Non siamo ancora ad una nuova formula ma la novità c’è. Finalmente.

Un piccolo gesto di grande valore civico

La differenza tra il bene e il male è evidente, anche nelle piccole cose. E, a volte, queste piccole evidenze ci fanno pensare.
L’esempio è di ieri mattina. Sabato, giorno prefestivo, mercato in piazza, il solito via-vai di persone con una piccola curiosità, che tanti neppure avranno notato: una perdita di acqua (acqua potabile) da un tombino lungo via Roma, all’inizio della salita di san Rocco. Qualche giorno fa, qualche metro più su, era stata riparata una rottura. Ieri il problema sembrava essersi ripetuto.
In questi casi noi ci comportiamo così: passiamo, guardiamo, al limite chiediamo per sapere meglio cosa accade, poi, al massimo indichiamo ad altri, a chiunque altro, il da farsi, che sia chiamare qualcuno o telefonare a questo o quell’ufficio. Normalmente andiamo via trascinando la nostra becera condanna sul niente che funziona, sui politici che rubano, sui dipendenti pubblici “fannulloni di stato” e cose simili. E lasciamo lì il problema, come se riguardasse altri, come se l’acqua potabile che si spreca abbondantemente per una grossa perdita sia a carico di altri e non anche di noi stessi, visto che quell’acqua è entrata nel nostro circuito comunale e la pagheremo tutti (tutti quelli che l’acqua la pagano, ovviamente).

Il Premio Paride Di Federico, attualità e ricordi

L’evento è di quelli importanti. Domani sera, 14 maggio, presso al Cripta di San Pantaleone, ci sarà l’ottava edizione del Premio di Poesia intitolato al poeta Paride Di Federico, una talento poliedrico incastonato in una ragazzo splendido, di cui non possiamo celebrare gli ulteriori successi di una brillante carriera ma solo la memoria dolce ma ancora velata di dolore.
Quando la Famiglia del giovane da poco scomparso propose l’idea di questo Premio di poesia ci fu una immediata e meravigliosa accoglienza sia da parte della civica Amministrazione, guidata dal Dr. Dino De Marco sia dell’Istituto Comprensivo di Miglianico. Ebbi l’onore, in quanto Presidente del Consiglio d’Istituto, di far parte della giuria (dal 2010 fui cancellato…) che operò con solerzia e rigore soprattutto grazie alla fattiva e scrupolosa presenza della maestra Maria Pia Fortunato e della professoressa Silvana Antonelli, oltre che degli altri giurati, di tutto lo staff scolastico e di quello comunale, politico e amministrativo. Gran parte del merito di quel primo successo organizzativo va ancora oggi riconosciuto alla maestra Laura Galasso, all’epoca assessore comunale con delega alla Cultura, che con stile, garbo e tenace pazienza riuscì a tenere le fila di quel passo che avviò un percorso fortunatamente mai interrotto.

VIVA LA MAMMA!

 

“Senza dirlo ho provato a farti capire che devi adorare tua Madre, perché è un pezzo di cielo in terra, è il vero anello che ti collega all'universo per l'eternità”: sono queste le parole che in una notte piena di dolci tormenti e di lacrime gioiose ho trovato sui tasti del pc per mettere sua Madre davanti a mia Figlia. Le ho ritrovate nella letterina scrittale per gli auguri in occasione dei suoi diciotto anni.
Oggi queste poche e povere parole, non studiate ma sbocciatemi davanti nella veglia di una notte di gennaio, mi tornano utili per iniziare questa breve nota che altro non è se non un sincero auguro a tutte le Mamme in questo giorno che è dedicato specialmente a loro.

Domenica a Miglianico “La Giornata per il mondo del lavoro”: con il nostro Arcivescovo i partecipanti da tutta la diocesi di Chieti-Vasto

Affidarsi a Dio, soprattutto attraverso l’intercessione della Madonna, non è mai cosa inutile né di secondaria importanza, poiché è l’atteggiamento interiore, e poi esteriore, più umano che ci sia. In questo momento di crisi, esistente e persistente a dispetto di dichiarazioni e spot di circostanza, pensare al lavoro, al mondo del lavoro e per essi affidarsi a Dio è la cosa più importante, per alcuni, purtroppo, è l’unica rimasta se è vero che ci sarà un pellegrinaggio a Lourdes per chiedere il miracolo del lavoro..
L’”Ufficio problemi sociali e lavoro” dell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto anche quest’anno ha organizzato la “Giornata per il mondo del lavoro”. Ha scelto di farlo nella nostra Miglianico perché ha voluto dare un po’ più di risalto al mondo dell’agricoltura, la prima attività lavorativa propria dell’uomo, prima in ordine di tempo e prima in ordine di importanza. A Miglianico si parlerà di vino, che è uno dei prodotti di qualità di questa terra e dei suoi lavoratori, oltre ad essere il mondo del grande impegno sociale delle nostre Cantine e di quello imprenditoriale dei produttori privati che, tutti insieme portano alto il nome di Miglianico in Italia e nel mondo.

Feste mobili, immobili e … saltate

L’ultimo lungo fine settimana di aprile ha presentato qualche spunto di riflessione su tradizioni locali e valori della Patria.
Domenica 24 aprile, infatti, il Comitato Feste ha ben organizzato la tradizionale Festa di San Rocco. Il Comitato, che ha appena compiuto un anno, i suoi giovani dirigenti, i tanti che lo animano lodevolmente come in ogni anno di ogni Comitato, non si sono posti il problema della data nella quale andava celebrata questa nostra festa locale.

Al traguardo dei 200.000 con la gioia di procedere verso il prossimo

Nelle non poche pause della lunga domenica elettorale trascorsa al seggio n 4, mi è stato fatto notare che, a differenza dell’affluenza di elettrici ed elettori nella non fortunata elezione referendaria, i contatti di Viva Miglianico avevano intanto raggiunto il rispettabile traguardo di 200.000 visite. Un bel risultato. Sarebbero, in media, più di 220 visite al giorno. Fatti salvi i periodi di vacanza e di solidale e amichevole inattività che hanno intervallato la nostra piccola esperienza, potremmo forzare il dato e sbandierare una media addirittura superiore. Ma questo non ci interessa.

Decoro del creato e dignità dell’uomo

Il dibattito che non c’è sulle cose che riguardano l’attività dell’Amministrazione Comunale, nella sua parte visibile si trascina sempre più spesso lungo le scorciatoie della demagogia. Ne abbiamo già parlato per quanto riguarda la polemichetta sull’autovelox, con tanto di data di scadenza taroccata. Potremmo riportare le colorite considerazioni che rimbalzano in questi giorni segnati dall’arrivo delle bollette sulla TARI (i rifiuti solidi urbani) che vengono interpretate molto liberamente senza leggere casomai la lettera del Sindaco che le accompagna e che, cosa assolutamente non frequente nel passato, spiega come stanno le cose.

L’odioso autovelox…non fotografa chi corre sul venticello della demagogia

Solitamente fa piacere scoprire di non essere più soli o solo in compagnia di pochissimi a sostenere una tesi o a propugnare un’idea, un progetto. In certi casi, invece, può dare amarezza avere un sostegno per il ritardo con cui ciò avviene, cioè nel tempo dell’irrimediabilità. In certi altri casi, infine, non fa proprio piacere avere certi sostegni o esser raggiunti da singoli, gruppi o anche folle, perché si scopre che la condivisione è strumentale, è distorta a fini non commendevoli.
Tra questi ultimi casi c’è quello dell’autovelox.
Fummo i primi su “Viva Miglianico” a contestarne l’introduzione e l’uso.

Un augurio di Buona Pasqua, tra fede, tradizione e belle novità

La Santa Pasqua arriva anche quest’anno tra tradizioni e novità. Oltre i riti, sopra le tradizioni, prima di ogni novità vi è la certezza della Resurrezione. Il sepolcro vuoto grida il suo inno alla vita, la vita eterna. Non è una festa come le altre. È la festa. L’umanità gioisce. La pietra rovesciata non schiude un sepolcro ai dubbiosi ma apre la via alla certezza della salvezza. L’Amore vince, la vita può esser vissuta sapendo che è vita vera, per sempre, non mero momento biologico.
Non può esserci augurio più bello di quello di Buona Pasqua, di felice passaggio dall’angoscia di una esistenza trascinata inseguendo la materialità alla vita che è la via verso il sorriso del Padre. A Natale ci si ripromette, sin dalle letterine scritte a scuola, di esser più buoni. A Pasqua la bontà vince, prevale sull’oscurità della morte illuminando ogni cuore, purché in esso vi sia almeno un pertugio aperto per far entrare quella luce.

Comitato Feste 2016 e Tesseramento Pro Loco: appuntamenti con l’impegno civico

Marzo arriva con il richiamo al nostro impegno civico. È appena iniziata la raccolta delle adesioni alla Associazione “Pro Loco” che proseguirà secondo il calendario pubblicato e che avrà le sue scadenze, appunto, sabato 5 e domenica 6 marzo prossimi.
Anche i più scettici, oltre i prevenuti che non mancano mai insieme ai bastian contrari d’ogni sorta, hanno potuto apprezzare gli ottimi risultati scaturiti dal grande e intelligente impegno della nostra Pro Loco, guidata in questo ultimo annetto, con solerzia e esempio di servizio, dal dott. Tommaso Palmitesta. Il Direttivo che lo ha eletto e affiancato ha dato egregia prova di sé e così anche i soci che, a vario titolo, hanno dato una mano nelle diverse occasioni. Questo non è anno di rinnovi delle cariche sociali, quindi è lecito e giusto attendersi un concorso di adesioni genuine e capaci di garantire ancora altra energia da parte di nuovi soci.
Imminente e importantissimo è l’altro appuntamento di questo inizio di marzo.

La luce nelle lacrime per la morte di Ermanno Anzellotti

 

Un dolore lacerante e profondo mi ha lasciato attonito da quando ho avuto la notizia della morte di Ermanno Anzellotti.
Quando muore un amico ti si presenta subito il rimpianto per le cose non fatte, per le parole non dette, per le occasioni belle della vita immaginate e svanite di colpo al triste rintocco che fa risuonare Sorella Morte. Poi, pian piano, le immagini nel ricordo prendono contorni e colori, si animano di parole, si scaldano per un affetto che non è materiale e non muore.
In questi giorni di incapacità a raccogliere e tradurre il ricordo dell’Amico, ho avuto la consolazione del commiato reso a Ermanno attorno alla mensa di Cristo. Molta tenerezza ho trovato nella scelta della figliola, la bravissima prof.ssa Alessia, di dirigere durante la sacra funzione il Coro della Parrocchia, nel quale Ermanno ha cantato tante volte e dove tante volte l’ho raggiunto per portargli gli auguri in occasione delle feste più importanti.

“Un giorno d’arte”, il 28 febbraio: un evento da non perdere

È stato ampiamente diffuso e con largo anticipo da parte della neo costituita Associazione culturale “Art Day Miglianico” l’invito a partecipare al primo evento che questa ha inteso organizzare per farsi conoscere e, così, per conquistare nuovi soci o sostenitori, un’aspirazione legittima e ben dichiarata dalla scelta che il sodalizio ha fatto di adottare la denominazione anglofona, a chiara vocazione internazionale.
L’appuntamento è per domenica 28 febbraio, alle ore 18,00, presso la Sala Civica comunale.

Lo stupore per la mancanza di stupore


Siamo abituati a non stupirci più di niente, tante ne vediamo nel mondo iper-connesso di oggi. O forse pensiamo di non poterci stupire più di niente solo perché stiamo perdendo la capacità dello stupore, che è dei bambini, dei poeti, delle persone con grande profondità di un animo non soffocato da presunzione di sapere e di capire sempre tutto.
Forse ancora bambino dentro, certo non altro, mi sono invece stupito di una cosa che è accaduta, sta ancora accadendo sotto i nostri occhi di Cittadini. E allo stupore per quel che sta accadendo s’è aggiunto lo stupore più grande perché nessuno si è stupito di questo.

Coriandoli dal Ventesimo secolo

«La nostalgia!?! Cos’è la nostalgia?!», chiese il mitico Guizzardo al figlio Peppino che gli spiegava cosa avesse spinto un tale a tornare dall’America. Equivocando sul fatto che fosse non un sentimento ma una persona quel che costringeva il tale a tornare a casa, avvisò: «La nostalgia, che venisse! Quattro pugnalate con la baionetta e la metto a posto!».
Senza pugnalare né sentimenti né tantomeno le persone, va detto che non è la nostalgia quella che oggi fa ripensare al Carnevale di qualche anno fa.
Piuttosto è un modo simpatico di segnare la distanza di abitudini, di appuntamenti, di approccio, come si suol dire oggi, ben più ampia di quella che c’è nel tempo trascorso.

Incivili alla ribalta

Da non pochi giorni, anzi da non poche settimane, stiamo monitorando un fenomeno a suo modo disgustoso: la ribalta degli incivili.
I fatti sono semplici. Ci sono determinati soggetti, senza alcun senso civico (definizione che non capiranno), senza vergogna (questo lo capiscono), che quotidianamente utilizzano i cestini dei rifiuti posti lungo via Roma per depositarvi i rifiuti, perlopiù organici, delle proprie abitazioni. È un comportamento incivile. Il più abusato è stato il cestino che sta all’incrocio tra via Roma e via Martiri di Cerreto. Ma gli altri, andando giù fino all’incrocio con via Dante Alighieri, non sono certo al sicuro come dimostrano le foto scattate il 14 gennaio.

I ragazzi della Parrocchia e il loro musical: un magnifico dono per il nuovo anno

Ieri sera i Ragazzi dell’Azione Cattolica parrocchiale hanno fatto dono a tutti quelli che hanno accolto il loro invito di uno spettacolo meraviglioso. La loro rivisitazione del celebre musical “Tutti insieme appassionatamente” è stata un magnifica. Oltre alla bravura sorprendete di artisti, che nella vita sono perlopiù studenti delle superiori, e alla perizia geniale di coreografi, attrezzisti, tecnici, sarte, trovarobe, tecnici delle luci, costumisti, registi, presentatore, fotografi, tecnici di ripresa e tanto altro che nella vita sono giovani studenti, mamme, papà, zii nonni a amici a vario titolo, c’è stata la scelta di una commedia musicale non frivola bensì pregna di significati importanti e di un’attualissima forza di lettura del tempo presente e dei suoi drammi planetari.

La decisione dell’Azione Cattolica Parrocchiale di proporre questo musical è stata davvero felicissima, perfetta.

La gioia nell’assistervi è stata grandissima.

Lo spettacolo è stato bellissimo.

Tra vecchio e nuovo, gli Auguri di Buon Anno

Non è facile fare un consuntivo dell’intero anno che si chiude. Né è facile fare previsioni su quel che arriverà coi suoi nuovi dodici mesi.
Chi avrà la pazienza di rileggere quel che abbiamo provato a raccontarvi troverà la narrazione di quelle cose che abbiamo pensato di riportare e commentare. Troverà anche i vuoti di quelle che non abbiamo scritto sia perché ritenute non notevoli sia perché, non avendo il dovere della cronaca, abbiamo lasciato che si raccontassero da sole nel loro svolgimento.
Ci sono state alcune novità che vanno ripescate e ripresentate.

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