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La letterina del sabato 24 settembre

Cucù, il Municipio non c’è più! I “soliti” tali, invece, si..

Il mistero s’è risolto prima che potesse generare altro mistero. Era davvero solo un accidente legato alla messa in sicurezza di due canne fumarie in eternit il motivo del fermo, molto momentaneo, dei lavori di demolizione del vecchio e sismicamente insicuro municipio. Aver perso qualche giorno per tutelare la salute delle persone è stato un fatto positivo. In altri tempi forse si sarebbe avuta meno sensibilità.

Come previsto, come anticipato, come facilmente immaginabile, si stanno alimentando i più disparati commenti, alcuni dei quali, cantano il ritornello “è più bello così, senza Municipio”. Ognuno può dire quel che vuole, ci mancherebbe. Se qualcuno prima di parlare andasse a informarsi direbbe quel che vuole ma sarebbe più serio. Tra le cose che possono accadere ora ce ne sono due che personalmente spero avvengano e avvengano presto.

Letterina del sabato 17 settembre

 

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico,
praticamente non era stata neanche pubblicata la “letterina” di sabato scorso che ho avuto il messaggino che m’ha aiutato a capire il perché di un piccolo ma simpatico mistero.


Progetto Miglianico copia i manifesti.
“Progetto Miglianico”, quelli senza idee ma che i fatti-malfatti ce li hanno fatti pagare molto, stranamente non ha affisso il suo ultimo manifesto, quello con gli auguri per il nuovo anno scolastico dettato perlopiù dalla voglie di criticare l’Amministrazione comunale, sulla bacheca che troneggia sulla facciata di Palazzetto Martinelli. Ci ha lasciato invece, risistemandolo, lo scaduto tazebao legato alla raccolta di beni per i terremotati, che ora ha un triste e inappropriato senso di vanagloria. I solerti attivisti di “Progetto Miglianico” hanno evidentemente appreso che sono stati beccati a copiare. Eh, sì, il loro manifesto non è un originale. È stato copiato e riadattato alla bisogna. Lo aveva pubblicato il Comune di Genzano (RM) nel 2012 e, anch’esso copiato, è stato poi utilizzato dall’Istituto Comprensivo Botrugno, Nociglia, San Cassiano, Supersano (LE) lo scorso anno. Vediamo a chi daranno la colpa stavolta.

La letterina del sabato 10 settembre

Care Amiche Cari Amici,
Viva Miglianico continua a portare il proprio contributo nel raccontare la nostra Cittadina, nel rileggere il suo passato, nel presentare il futuro che vi si intravede, nel proporre alla critica di tutti le opinioni e le idee che ciascuno può valutare come vuole, sapendo però quale è la fonte di ogni parola che viene scritta. Lo fa in spirito di servizio e senza attendersi nulla sotto alcuna forma. C’è sempre più gioia nel dare che nel ricevere
Nel servire così questa Comunità ho deciso di inaugurare questa rubrica, “La letterina del sabato” per riassumere quel che è successo, per anticipare qualcosina o anche solo per commentare alcune vicende.

Una serata d’Amore: “Un’amatriciana per Amatrice” - domenica 28 agosto, dalle ore 19,00, in piazza con tutti i Miglianichesi per aiutare le Popolazioni colpite dal terremoto

Grazie a Dio anche noi Miglianichesi ci stiamo muovendo per aiutare le Popolazioni colpite dal terremoto che sta devastando soprattutto Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto e Arquata del Tronto.

Mentre l’angoscia per i moti si alterna alla speranza di qualche salvataggio in più, mentre sorge spontanea e accorata la preghiera, mentre le lacrime velano la contemplazione desolata di borghi che sono stati squarciati e abbattuti, non dimentichiamo la solidarietà, quella concreta.

Si è mossa subito la Caritas parrocchiale. Ieri “Progetto Miglianico” ha messo a disposizione anche la sua sede per supportare la raccolta di beni di prima necessità. L’Amico Claudio Nardone, sempre disponibile e generoso, ha saltato la cena, ha caricato sul suo furgone quanto raccolto a Miglianico e l’ha portato al punto di conferimento di Francavilla al Mare indicato dalla Protezione Civile. Probabilmente non occorrerà proseguire nella raccolta dei beni di prima necessità. Infatti, da stamattina presto, i notiziari indicano lo stop alla raccolta dei beni materiali e di sangue, sollecitando invece la richiesta di denaro. Chi ha voluto ha già inviato uno sms al 45500, devolvendo qualche euro e nobilitando, una volta tanto, l’uso e io consumo del telefonino e dello smartphone.

Se ne va la cabina telefonica. Si porta dentro quarant’anni di piccole emozioni

Un biglietto rosso con una scritta bianca avvisa “Questa cabina sarà rimossa dal giorno 16-08-2016”. Quel giorno è passato ma cambia poco. La cabina telefonica oggi sita in via Ettore Paolini, verrà rimossa. Si chiuderà un’epoca.
Nessuno protesterà. Nessuno forse si accorgerà della sua rimozione quando sarà avvenuta. Ma non sarà una cosa trascurabile.
In quel parallelepipedo di vetro e metallo ci sono anni di ricordi, forse piccoli ma comunque tanti, tantissimi.

Tabu dei divieti senza senso

L’ultimo fine settimana ci ha regalato “Tabu”, la nuova edizione della manifestazione che, da qualche anno, interessa la nostra Cittadina col tema della trasgressione vista sotto la lente dell’arte contemporanea.
Sul tema ovviamente si potrebbe discutere a lungo. Sulle performance allestite anche quest’anno nel centro cittadino si potrà fare una adeguata riflessione quando, a Dio piacendo, si farà una sola riunione, con tutte le associazioni interessate (Pro Loco, Comitato Feste, ASD Ades, eccetera, eccetera, eccetera) sotto la guida ferma e illuminata dell’Amministrazione comunale, per decidere cosa fare nel prossimo anno, con quali priorità e con quali criteri ordinatori e di coordinamento.
Un problema è riemerso, però, in occasione della prima giornata di “Tabu 2016”: la disciplina del traffico locale nel centro abitato.

La Miglianico Tour, fascino di notte, per tutta la notte

Raccontare ogni anno la Miglianico Tour non è così difficile, soprattutto da quando non ho più l’obbligo di trasmettere in gran fretta l’ordine d’arrivo, con i nomi dei campioni, quasi sempre non italiani e difficilmente trascrivibili senza il comodo copia e incolla che le macchine da scrivere non avevano. Raccontare quel che t’è caro non è neppure così facile, perché l’obiettività è spesso messa a dura prova dall’affetto, dai ricordi, dalla passione, dall’orgoglio non tanto campanilistico ma comunque di campanile, perché la Miglianico Tour noi l’abbiamo – e l’abbiamo dentro - e altri, tanti altri, no.
Quest’anno la riflessione ruota tutta attorno alla grande novità della prima edizione in notturna. Poteva sembrare una scommessa. Si poteva legittimamente avere anche qualche fondato timore che qualcosa potesse andare in modo non esattamente perfetto. Ma sin dalla vigilia della nostra corsa d’agosto s’è capito che tutto sarebbe andato bene. Così è stato. La Miglianico Tour in notturna è una formula a suo modo nuova ma che migliora e non stravolge affatto il carattere essenziale della gara in tutte le sue sezioni, dalla festa dei più piccoli fino agli atleti capaci di correre i classici 18 km sui due giri sempre uguali in meno di un’ora.

Passi gioiosi nella notte: la 46^Miglianico Tour, nel ricordo di Enzo Rimano

Nella nostra vita, nella vita di noi Miglianichesi, ci sono segnali che annunciano eventi importanti che si ripresentano ogni anno. Non abbiamo bisogno di vedere il calendario né di leggere giornali o manifesti. Non dobbiamo chiedere conferme a nessuno. Lo sappiamo. Quando il patron della corsa, l’Amico Nicola Mincone, comincia a dimagrire e sul suo volto, segnato progressivamente dalla fatica, i baffi sembrano diventare più grandi; quando aumenta la colorata e sudata presenza di concittadini che corrono o camminano di buon passo giù dal paese, verso “lu Cancelle rosce, Sarre, Valentine, la curve di Mincone, Micavante, la Madonne de le Piane, lu Ponte de lu rise, Stella, Grannoniche, Scunchije, la curve di Scarafone, lu Rrajate, l’Avariante o a la Piazze” significa che la Miglianico Tour si avvicina, è pronta.

Massimo Pirozzi, un maestro e un amico generoso, un Amico di Miglianico che se ne va

A molti, leggendo quel che viene pubblicato qui e altrove, sembra facile scrivere certe cose. Ma così non è. Quando muore un Amico, quando ti viene strappato un pezzo di vita, parole mute sconquassano cuore e mente lasciandoti le mani inermi, incapaci di trasferirle sui tasti o di guidare una penna.
Poi cominciano a prevalere i sentimenti più profondi, come l’amicizia riconoscente, che ti urlano di scrivere qualcosa bagnata di lacrime, per segnare il momento del ricordo e dell’omaggio a chi lo ha meritato.
Massimo Pirozzi, uno dei più importanti e influenti giornalisti abruzzesi della seconda metà del secolo scorso, se n’è andato lunedì scorso. Ieri abbiamo accompagnato la sua anima verso il Padre con una Santa messa nella Chiesa di Sant’Agostino a Chieti, la sua parrocchia. È stato un momento di grande dolore ma anche un bel momento. Tanti si sono presentati a rendergli omaggio nel passaggio più importante. Hanno testimoniato così il valore dell’uomo generoso, del professionista rigoroso e tenace, dell’amico fedelissimo e coerente. Lo ha ricordato così, come solo lui poteva fare, Giampiero Perrotti, che lo accolse tanti anni fa nella redazione teatina de “Il Tempo” che fu luogo di formazione professionale e umana per non pochi, me compreso.
Massimo Pirozzi, può sembrar strano, era legato a Miglianico da uno di quegli accidenti della vita che ti rimangono appiccicati dentro. Cominciò la sua attività proprio raccontando le partite del Miglianico. Capitò lo stesso a me, quasi trent’anni fa. Capitò lo stesso al prof. Antonello Antonelli ancora quasi tre lustri dopo.

Feste fisse e mobili: San Lorenzo è il 10 agosto anche a Miglianico?

Si avvicina anche quest’anno la Festa di San Pantaleone in località Caramanico di Contrada Piane. Non si tratta di un evento tradizionale, anche se è destinato ad entrare nei momenti classici del nostro calendario locale. È una innovazione derivante dalla realizzazione, dopo tanti anni, tanto impegno e tanta fatica, della Chiesetta sorta in quel bell’angolo del nostro territorio in prossimità dell’antica fornace dove, secondo la tradizione popolare, fu nascosta la Statua di San Pantaleone, sottraendola così alla furia dei Turchi a metà dello scorso millennio. Il Comitato Feste ha dato una dimensione appropriata alla festa, che è compresa in una sola giornata. Saranno due o anche di più in occasione della “visita” che il venerato simulacro del nostro Santo Protettore farà, salvo imprevisti e future novità, nelle scadenze programmate, anch’esse forse innovate e portate a cinque anni.
Resta un problema che non sconvolge nulla e nulla mette in discussione, ma c’è.

Tante cose buone, ben fatte e ben coordinate fanno un gran successo, le Contrade del Piacere 2016 lo dimostrano

Un gran successo, una esecuzione egregia, sempre perfettibile come ogni cosa umana soprattutto nell’ottica non ancora ben definita della promozione di particolari tipicità locali, un arrivederci pieno di attese alla prossima edizione e qualche stridulo graffietto come quello delle unghie o di un gessetto mal governato sulle nostre vecchie lavagne: sta tutto qui il primo consuntivo de “Le Contrade del Piacere” edizione 2016.
Il successo è nei numeri che parlano di presenze non precise ma quantificabili nell’ordine di alcune migliaia nelle quattro sere di attività. Parlare di oltre diecimila perone non è esatto, non è esagerato, casomai riduttivo, ma serve solo a dare una dimensione comprensibile di quello che ha significato come ordine di grandezza l’appuntamento fissato dalla nostra Pro Loco nei primi quattro giorni di agosto di quest’anno.

Le Contrade del Piacere 2016: quattro giorni di emozione da vivere con una sorpresa antica

Non si sono neppure acquietati i botti della notte di San Giulio che la piazza è stata subito riempita dai rumori laboriosi che annunciano l’arrivo delle Contrade del Piacere. Sono stati i primi accordi della sontuosa sinfonia di collaborazione e gioiosa attività che per quattro sere, dall'1 al 4 agosto, animerà il centro cittadino. 

Dirigenti solerti e infaticabili attivisti della nostra Pro Loco, guidati dal Presidente-ovunque, l’Amico Tommaso Palmitesta, hanno cominciato ad allestire gli stand e le strutture che serviranno ad ospitare e a servire le tante persone che, anche quest’anno, accorreranno al richiamo della buona gastronomia e del piacevole stare insieme.

Tradizione e innovazione con contorno di trite polemiche: insegnamenti, riflessioni, auspici e un GRAZIE prima delle Feste Patronali 2016

Siamo alla vigilia delle nostre Feste patronali. Praticamente è tutto pronto. Il tempo delle riflessioni quest’anno precede gli avvenimenti. Il tempo, infatti, scorre senza sosta e ogni evento non può ignorarlo senza rischiare di essere travolto per la sua indifferenza.
Pensare alle Feste che abbiamo conosciuto e pretendere di ripeterle, uguali a se stesse, immobili in una casella del calendario della nostra vita ma trascinandole su quello della storia, è una presunzione da sciocchi. Parlare, come alcuni fanno, di tradizione come fosse un’essenza immutabile e senza tempo, è sintomo di incapacità di leggere il mondo, soprattutto quello che ci circonda. La tradizione è tale se si innova lentamente, mantenendo caratteri riconoscibili. Non è un pezzo da museo da tirar fuori a scadenza fissa per una esposizione inanimata.

Lo sgradevole clangore di vecchi bidoni e coperchi ammaccati attorno al gioioso incontro giovanile e alla grande musica del Mellianum 2016

Immersi nel fascino di un pregevole concerto dal vivo, suonato da ottanta ragazze e ragazzi di mezza Europa e diretto da un maestro super come Andrea Di Mele, è difficile distrarsi e avere pensieri di bassa quotidianità. Eppure è successo.

L’occasione è stata quella del “Mellianum 2016”, manifestazione che ci è stata e ci è cara (in ogni senso) sin dalla sua nascita e che rappresenta un momento di grande potenzialità ancora largamente inespressa per Miglianico e per tutto il territorio. In un’armonia di note e di suggestioni bellissime, quest’anno c’è chi ha provato a rovinare tutto provando a inserirsi col suono di vecchi bidoni di latta e coperchi di stagno, che evidentemente non suonano e comunque son stati fuori tempo.

È stata una forzatura che poco o nulla c’entrava con la musica, l’accademia e con l’incontro gioioso dei popoli.

I primi due anni di “Miglianico Cambia” e le responsabilità della maggiore età

Nel susseguirsi di eventi istituzionali e confronti pubblici con “anime di cartone” e “sorpresine vintage” è trascorso quasi invisibile il secondo “compleanno” dell’Amministrazione comunale guidata dal giovane e brillante Fabio Adezio sotto l’egida di “Miglianico Cambia”.
Il consuntivo, dopo i primi ventiquattro mesi. è positivo per tre motivi sopra tutti e oltre tutti gli altri.
Primo motivo è il cambiamento nel modo di amministrare, di gestire il denaro pubblico badando al risparmio anche dell’ultimo centesimo, nel relazionarsi con il territorio, con le istituzioni senza considerarle amiche o non amiche, e soprattutto nel confrontarsi apertamente con i Cittadini. Il cambiamento complessivo è stato netto ed è stato avvertito, ovviamente, con diverse e diversamente interessate sensibilità, da tutti, anche da chi non lo ammette pubblicamente o, se è costretto a farlo, lo maschera addirittura di allarme e addirittura di urlati segnali di arresto.

I 70 anni della Repubblica. Una donna abruzzese alla Costituente. Monarchia no, ma un po’ di tentazione assolutistica c’è ancora…fuori dal Comune

Anche quest’anno è stato opportuno non affrettarsi a segnalarvi la Festa della Repubblica. Benché si trattasse del 70° compleanno della Repubblica Italiana era giusto attendere per vedere come sarebbe stata la manifestazione pubblica organizzata dal Comune. Prima, mentre la pioggia sconvolgeva i programmi degli amatori sportivi, c’è stato il rincorrersi affrettato di copia-e-incolla sui social per celebrare il 2 giugno. Qualcuno, mi dicono i frequentatori di quegli spazi, dopo la figura barbina rimediata scappando con la coda tra le gambe dal confronto civico, s’è fatto trovare un frase addirittura sul fascismo e l’ha manipolata alla meno peggio nel penoso percorso che fa “chi non po’ vàtte sacche e vàtte sacchètte..”, con ciò aggravando soltanto la vergogna che arrossava la sua fronte che, come la faccia, è di duro metallo.

La sfida alla conservazione: primi elementi di analisi

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico,
chi, ieri sera, non ha partecipato alla “sfida-confronto” ideata e lanciata dal sindaco, Fabio Adezio, ha perso una grande occasione per avere elementi importantissimi di valutazione sulle cose che si vanno svolgendo a Miglianico da non pochi mesi a questa parte.
Ci sarà il tempo per raccontare ogni dettaglio. Aspettiamo l’inondazione dei commenti che tracimerà dai social prima di fare il resoconto puntuale di quanto s’è potuto vivere con crescente gioia e soddisfazione personali, visto le conferme che quasi ogni parola detta facevano arrivare alle tesi sempre sostenute su questo spazio di libertà.

Finalmente!!!

Buone notizie, care Amiche e cari Amici di Viva Miglianico. Dopo la stagione elettorale con i suoi riti, le sue scene più o meno rinnovate, i suoi appuntamenti stretti in soli venti giorni di calendario, si torna al confronto aperto tra i protagonisti della vita politico-amministrativa locale. Non siamo ancora ad una nuova formula ma la novità c’è. Finalmente.

Un piccolo gesto di grande valore civico

La differenza tra il bene e il male è evidente, anche nelle piccole cose. E, a volte, queste piccole evidenze ci fanno pensare.
L’esempio è di ieri mattina. Sabato, giorno prefestivo, mercato in piazza, il solito via-vai di persone con una piccola curiosità, che tanti neppure avranno notato: una perdita di acqua (acqua potabile) da un tombino lungo via Roma, all’inizio della salita di san Rocco. Qualche giorno fa, qualche metro più su, era stata riparata una rottura. Ieri il problema sembrava essersi ripetuto.
In questi casi noi ci comportiamo così: passiamo, guardiamo, al limite chiediamo per sapere meglio cosa accade, poi, al massimo indichiamo ad altri, a chiunque altro, il da farsi, che sia chiamare qualcuno o telefonare a questo o quell’ufficio. Normalmente andiamo via trascinando la nostra becera condanna sul niente che funziona, sui politici che rubano, sui dipendenti pubblici “fannulloni di stato” e cose simili. E lasciamo lì il problema, come se riguardasse altri, come se l’acqua potabile che si spreca abbondantemente per una grossa perdita sia a carico di altri e non anche di noi stessi, visto che quell’acqua è entrata nel nostro circuito comunale e la pagheremo tutti (tutti quelli che l’acqua la pagano, ovviamente).

Il Premio Paride Di Federico, attualità e ricordi

L’evento è di quelli importanti. Domani sera, 14 maggio, presso al Cripta di San Pantaleone, ci sarà l’ottava edizione del Premio di Poesia intitolato al poeta Paride Di Federico, una talento poliedrico incastonato in una ragazzo splendido, di cui non possiamo celebrare gli ulteriori successi di una brillante carriera ma solo la memoria dolce ma ancora velata di dolore.
Quando la Famiglia del giovane da poco scomparso propose l’idea di questo Premio di poesia ci fu una immediata e meravigliosa accoglienza sia da parte della civica Amministrazione, guidata dal Dr. Dino De Marco sia dell’Istituto Comprensivo di Miglianico. Ebbi l’onore, in quanto Presidente del Consiglio d’Istituto, di far parte della giuria (dal 2010 fui cancellato…) che operò con solerzia e rigore soprattutto grazie alla fattiva e scrupolosa presenza della maestra Maria Pia Fortunato e della professoressa Silvana Antonelli, oltre che degli altri giurati, di tutto lo staff scolastico e di quello comunale, politico e amministrativo. Gran parte del merito di quel primo successo organizzativo va ancora oggi riconosciuto alla maestra Laura Galasso, all’epoca assessore comunale con delega alla Cultura, che con stile, garbo e tenace pazienza riuscì a tenere le fila di quel passo che avviò un percorso fortunatamente mai interrotto.

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