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La letterina del sabato 15 agosto

Care Amiche e cari Amici,

in questa Letterina di Ferragosto voglio parlarvi ovviamente di Miglianico. Stavolta per due aspetti tra loro molto lontani ma uniti, guarda caso, proprio dal nome che amiamo moltissimo: Miglianico.

I due aspetti sono quello della storia e quello dello sport, che pure qui ha scritto una storia importante. 

La storia è quella che riguarda proprio il nome di Miglianico, come si è arrivati a questa denominazione della nostra Cittadina, cosa ha determinato il formarsi ed il perfezionarsi del toponimo a noi tanto caro. 

La letterina del sabato 8 agosto

Care Amiche e cari Amici,

siamo alla vigilia della domenica nella quale la nostra piccola storia locale ha collocato uno degli appuntamenti maggiormente attesi, uno dei più coccolati dal nostro affetto e uno di quelli che legittimamente suscitano il sano orgoglio di essere Miglianichesi: la 50^ ”Miglianico Tour”. 

Sappiamo che non ci sarà la grande corsa così come avrebbe dovuto essere. Ma qualcosa ci sarà. Non sarà affatto poco. Per poter valutare il tanto che ci sarà occorre infatti riflettere al niente che abbiamo potuto sperare o anche solo immaginare fino a qualche settimana fa.

La letterina del sabato 1 agosto

 

Care Amiche e cari Amici,

prima di entrare nel tema scelto per questa Letterina voglio dire una cosetta. Essa è rimasta come una vana attesa sin dai primi tempi della clausura imposta dalla pandemia da COVID-19. I postatori del cibo, sin dai primissimi giorni dell’emergenza, mi hanno bombardato di foto con pani e pizze, paste fresche paste ripiene, involtini, ricette riscoperte o innovative, insomma pietanze e leccornie di ogni sorta fatte cadere a valanga solo sui social.

Come segnalava acutamente l’ex Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, prof. Giovanni Ballarini, occorrerebbe chiamare più correttamente queste Amiche e questi Amicipornografi del cibo. Infatti mostrano senza risparmio di dettagli quel che può esser solo visto ma non goduto. 

Le cose belle di un’estate straordinaria

Cari i miei ventitré lettori,

che questa estate sia straordinaria non c’è bisogno di spiegarlo. 

Dopo tanti proclami buonisti, dopo tante promesse lanciate con gli auto-incoraggiamenti su tema “andrà tutto bene”, ormai scolorite come quei lenzuoli allora colorati, è arrivato il momento di fare un primo consuntivo su questa estate 2020. 

La letterina del sabato 25 luglio

Care Amiche e cari Amici, 

siamo alla vigilia delle nostre Feste patronali. Le vivremo in questa edizione non proprio usuale anche se il nocciolo della nostra tradizione verrà ben garantito. 

Ora contano due cose: la prima è la devozione verso San Pantaleone al quale è affidato lo speciale patrocinio celeste dei Miglianichesi, la seconda è lo spirito di grande gioia nell’accogliere la festa così come ci verrà offerta. A tal proposito è bene che ricordiamo anche una cosetta non proprio trascurabile. Le cassette distribuite dalla nostra eccellente Pro Loco nelle varie attività commerciali non sono arredi o gingilli di promozione turistica. Servono per raccogliere i soldini necessari a pagare le spese che ci saranno e che devono esser frutto del contributo dei Cittadini, così come sarebbe avvenuto se fosse stata fatta la questua casa per casa. Vano utilizzate per metterci banconote, meglio se da 10 o da 20 euro, se poi si ha una da 50 e non si riesce a cambiarla…meglio. 

La letterina del sabato 18 luglio

Care Amiche e cari Amici,

ieri, con la prima funzione della Novena, sono iniziate le nostre Feste Patronali che, come è tradizione, culmineranno nei tre giorni a noi più cari, il 26, 27 e 28 luglio. Già garriscono nel cielo della piazza i meravigliosi rosoni realizzati dalle straordinarie ed impareggiabili “Uncinettine”. Il programma della festa è ormai ufficiale. Praticamente, non prevede nulla di diverso da quanto vi ho anticipato sabato scorso. Non suonano ancora di allegrezza le cassette che la Pro Loco ha allocato nelle attività commerciali per la raccolta dei fondi necessari a coprire le spese, poche ma non pochissime, necessarie per la bisogna. Questa, per ora, è l’unica cosa che non va. Anzi è la cosa che, a seconda se andrà o non andrà, potrebbe segnare il passaggio storico nel modo di organizzare le nostre Feste Patronali tra il recentissimo passato e un non improbabile futuro prossimo. 

La letterina del sabato 11 luglio

Care Amiche e cari Amici,

la Festa di San Pantaleone si farà. La tradizione ultrasecolare delle nostre Feste Patronali, che ha resistito anche alla guerra ed ai bombardamenti, non si interrompe. Le modalità ovviamente non sono quelle solite ma non si discostano neppure tanto da quelle che conosciamo come consuete. E potrebbero segnare una svolta storica. 

Ci sarà la Santa Messa di intronizzazione della statua di San Pantaleone la sera del 26 luglio. Ci saranno le Sante Messe del 27 luglio. Ci saranno gli spari delle bombe che annunciano (il 13 luglio) e segnano il 26 e 27, i momenti importanti delle Feste Patronali. 

Ci sarà la banda, la nostra banda musicale, chissà, anche con le bravissime e pluripremiate Majorettes, le mitiche “Migliarette”. Ci sarà quasi sicuramente il mercato, benché il 27 sia un lunedì. 

Non ci saranno né palco (la Cassarmonica, vabbè) né luminarie. Ma ci sarà probabilmente una straordinaria sorpresa. 

La letterina del sabato 4 luglio

Care Amiche e cari Amici,

non lo sapevate? Noi Miglianichesi siamo, o meglio, saremmo di origine greca, precisamente i pronipoti degli antichi abitanti di Milo, una delle isole dell’arcipelago delle Cicladi, che si trova nel mar Egeo. Nel quinto secolo prima di Cristo, l’esercito di Atene occupò quell’isola, sterminò tutti i maschi e ridusse in schiavitù tutte le donne. L’isola fu poi occupata da suoi coloni. Quindi saremmo discendenti degli Ateniesi che divennero gli unici abitanti di Milo. 

Intendiamoci, non ho deciso di cambiare il corso della storia né di riscrivere quella della nostra Miglianico.

La letterina del sabato 27 giugno

Care Amiche e cari Amici,

mentre leggevate la Letterina di sabato scorso c’è stata la conferma che “Le Contrade del Piacere” quest’anno non avranno luogo né nelle date previste né in altra data. La decisione è scaturita al termine di una riunione promossa dalla nostra eccezionale Pro Loco alla quale sono stati inviati tutti quelli che hanno gestito i diversi stand gastronomici nelle passate edizioni. Confesso che avevo avuto segnali diversi, anche se provenienti da Amici non appartenenti agli organi sociali della Pro Loco. Evidentemente le pur buone intenzioni trapelate prima hanno dovuto far i conti con una realtà che non ammette facilonerie né scorciatoie.

La letterina del sabato 20 giugno

Care Amiche e cari Amici,

ci sono state buone notizie, fatti positivi, eventi molto belli nei giorni appena trascorsi. Sono stati preceduti, accompagnati e seguiti anche da piccoli accidenti non proprio entusiasmanti perché certificano in un qualche modo la condizione della nostra comunità locale, ancora lesionata dalle divisioni introdotte e perseguite, ben sappiamo da chi, in tempi recenti.

La prima bella notizia in ordine di tempo è stata la decisione del Consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria alla professoressa Liliana Segre, secondo la proposta del gruppo di minoranza. Prima di commentare brevissimamente quel che non è andato benissimo, è opportuno ricordare ai miei ventitré lettori la posizione espressa su questo spazio di libertà quando l’insieme-che-divide ancora dormiva.

La letterina del sabato 13 giugno

Care Amiche e cari Amici,

l’emergenza COVID-19 ci ha tolto anche uno dei momenti più belli dell’anno: l’ultimo giorno di scuola. Le aule, gli atri delle scuole, le strade e la piazza non hanno risuonato con quel vociare gioioso e colorato dei nostri bambini. Penso che per loro e per le loro famiglie come per maestre e professori sia stato un momento alquanto triste. Il dispiacere è stato ancor maggiore per chi, docente o discente, non ha potuto salutarsi alla fine di un ciclo scolastico nel quale si è vissuto insieme un periodo indimenticabile della vita. 

Questa vena di tristezza ci stimoli almeno ad essere più carichi di umanità, facendoci apprezzare tante cose che ci son sembrate piccole o trascurabili e che invece hanno tanta importanza quanta ne avvertiamo nel momento della loro improvvisa assenza.  

La letterina del sabato 6 giugno

Care Amiche e cari Amici,

c’è uno spiraglio che lascia intravedere una soluzione positiva fino ad ora inattesa. Si tratta della possibilità di poter vivere anche quest’anno la gioiosa emozione de Le Contrade del Piacere”. È solo uno spiraglio che si è aperto, si sta aprendo nel senso che non è il poco di luce che resta mentre si chiude la prospettiva. La speranza è contenuta nelle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche” deliberate dalla Conferenza delle Regioni il 16 maggio scorso. 

La letterina del sabato 30 maggio

Care Amiche e cari Amici,

nel silenzio generale, parlo in particolare dei nostri Concittadini eletti in Consiglio comunale, si è sentita la sola voce dell’Azione Cattolica Parrocchiale in merito alla celebrazione dei cento anni dalla nascita di don Vincenzo. In sintonia con tutta la Parrocchia sta organizzando qualcosa a partire, com’è giusto, dalla santa Messa del 17 giugno prossimo. Si tratta di una iniziativa molto interessante.

La letterina del sabato 23 maggio

Care Amiche e cari Amici,

è  stato molto emozionante poter rientrare in chiesa e partecipare alla Santa Messa dopo tanti giorni di streaming, che pure mi hanno dato serenità e forza. 

Lì, proprio in chiesa, è stato palese che questa emergenza non è finita con l’avvio della “fase 2”. Fuori dalla chiesa alcuni sembrano però essere andati fuori fase. Hanno ritenuto e ritengono che alle 00,01 del 18 maggio tutto sia magicamente tornato alla normalità. Non è così. Non siamo nel castello de “La Bella e la Bestia”. Quei soggetti devono aver capito male se hanno pensato che sia tutto passato in un solo minuto. 

La letterina del sabato 16 maggio

Care Amiche e cari Amici,

prima di arrivare alla tema principale di questa Letterina di metà maggio, ci sono due notizie che meritano un commento veloce. La prima riguarda il perdurare di comportamenti incivili diffusi da tempo ed ora divenuti macroscopici. Sappiamo del ritrovamento dei rifiuti abbandonati presso il centro comunale di raccolta. I responsabili pare siano stati identificati e denunciati. Bene. Occorre perseguire e punire i responsabili di questi gesti incivili. La stragrande maggioranza dei Cittadini segue le regole, è attenta, ha cura dell’ambiente. I pochi che spavaldamente e con voluta e sdegnosa indifferenza continuano a fare porcherie vanno puniti e ricondotti ad un comportamento civile. Se ci sarà un giudice capace di adeguata elasticità la prima parte della condanna dovrebbe essere un affidamento forzoso e molto serrato dei colpevoli ai servizi di nettezza urbana, così da costringergli a pulire tutto il territorio comunale, fino all’ultimo fazzolettino di carta e all’ultima cicca di sigaretta. Poi c’è un’altra cosa da fare, sempre nel rispetto delle leggi e se la privacy non lo impedisce, far sapere a tutti chi sono questi soggetti affinché anche nel privato si possa dire loro, civilmente ma fermamente, che quello cha hanno fatto è stata un’offesa a ciascuno di noi che saremo capaci di ascolto e comprensione.

La letterina del sabato 9 maggio

Care Amiche e cari Amici,

siamo nella cosiddetta “fase 2”. Alcuni la stanno interpretando a modo proprio come un ritorno alla normalità. Così non è. È una fase difficile perché deve contemperare la necessità di rimettere in moto l’economia e quella di tutelare la salute, che è la cosa più importante insieme alla libertà. I numeri raccontano ancora di contagi e purtroppo di morti oltre che di guariti e di andamenti indirizzati ad una costante positività. Quindi occorre mantenere ben alta la guardia. Abbiamo trascorso molti giorni facendo sostanzialmente bene. Immaginiamo cosa accadrebbe se, per colpa di certuni, si ripresentasse il contagio: stare a casa in estate sarebbe davvero difficile, molto difficile. 

“Le sente sole che sta ‘ncampagne” di Cesidio D’Amato

In questa delicata poesia del maestro Cesidio D’Amato ci sono la contemplazione e l’ascolto della natura circostante e, in essa delle attività dell’uomo pastore e contadino. 

Più che immagini e suoni impressi nei suoi ricordi è una rappresentazione documentaristica delle nostre vallate.

La letterina del sabato 2 maggio

Care Amiche e cari Amici,

i primi segnali positivi cominciano a far sperare qualcosina sull’esito di questa pandemia. Non ci sarà il ritorno alla quotidianità conosciuta fino a un paio di mesi fa, una quotidianità che, lo sappiamo tutti, non potrà, non dovrà tornare uguale a prima. Il tempo che verrà dovrà esser un tempo nuovo. 

Sperando che i dati incoraggianti di queste ultime ore possano resistere alla stupidità di tanti che con eguale disinvoltura pontificano da esperti sui media o traducono a piacere nella propria vita disposizioni e consigli su come evitare ancora il contagio, il pensiero va agli appuntamenti che ci sono più cari. 

La letterina del sabato 25 aprile

Il passato non se ne va mai, gli piace nascondersi nella musica, nelle strade, nei sogni, nei ricordi, nella vita”. Riporto questa frase della quale non conosco l’autore. La utilizzo perché sintetizza una verità grande come la vita di ogni uomo. Aggiungo: il passato ama nascondersi ma non ama rimanere nascosto. Può esservi costretto se siamo noi a rimuoverlo facendogli violenza. Ed è un errore gravissimo, perché ognuno di noi è nulla, ogni popolo è niente senza il proprio passato. A volte la rimozione di quel che c’è stato è un’operazione interessata e senza buone ragioni: il negazionismo lo insegna.

La letterina del sabato 18 aprile

Care Amiche e cari Amici, 

domani per noi Miglianichesi è la Festa di San Rocco. Ma festa, pienamente festa non sarà. Non c’è stata questua nelle nostre case e non c’è ancora il Comitato Feste 2020. Non ci sono manifesti (e se pure ci fossero, chi li avrebbe letti?!). Non si è visto l’approntare delle luminarie. Però ci sarà sicuramente la devozione verso il Santo, Santo Rocho Pestem fuganti, al quale è dedicata la più grande chiesa di Miglianico e non solo di Miglianico tra quelle di nuova costruzione.  La nostra devozione, antica di secoli, sarà tutta nella preghiera dei singoli fedeli. Non sarà accompagnata dalla presenza in chiesa e non sarà preceduta né seguita dal nostro incontrarci la mattina al mercato, rivedendo amici e conoscenti in quella che è sempre stata la fiera di primavera per noi Miglianichesi.

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