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La letterina del sabato 3 dicembre 2022

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 03 Dicembre 2022 13:11
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

ci siamo. Lunedì prossimo, 5 dicembre 2022, riprenderà ufficialmente la rassegna degli appuntamenti già avviata anni fa a cura del “Gruppo comunale per la promozione della cultura”. Gli “Incontri in Comune”, questa sorta di anno accademico 2022/2023 della cultura a Miglianico, inizieranno con un cineforum che, partendo dalla breve visione del docu-film “Un paese in fiamme”, del regista Dino Viani, affronterà un tema molto suggestivo: “La ritualità del fuoco”. L’appuntamento è per le 20,45 presso la sala consiliare del Municipio, in piazza Umberto I. Tutti sono invitati a partecipare, davvero tutti. Tutti voi, care Amiche e cari Amici, siete pregati anche di fare quel bellissimo passaparola, diretto e coinvolgente, che vale più di tanti manifesti e post sui social. 

 

Sono previsti altri due incontri in questa prima sessione. Lunedì 12 dicembre, stesso luogo-stessa ora, sarà la volta di Prepàràti per le feste: il rito della Tavola”. Il vice presidente vicario dell’Accademia Italiana della Cucina, Mimmo D’Alessio, terrà una interessante conversazione (con dimostrazione pratica) sul galateo della tavola, sul menu delle feste ed altro ancora. Il successivo lunedì, 19 dicembre, nell’immediatezza delle festività natalizie, il nostro Parroco, don Gilberto, tratterà dei “Simboli e arti del Natale”. Proseguirà nel mentre il lavoro di organizzazione del “Gruppo comunale per la promozione della cultura” così che tra non molto sarà annunciato anche il programma dettagliato della seconda sessione, quella che andrà da “dopo la befana” alle porte dell’estate 2023. 

Sul ritorno delle serate culturali sembra non ci siano state polemiche né commenti ironici. Non frequento certi ambiti e non posso escludere che anche in questo frangente ci siano stati commentatori disinvolti. Non ne ho notizia da parte di chi può sapere, quindi dico che non ci sono stati. Meglio così. Vedremo se la partecipazione sarà ampia.  

Polemiche, non tutte serie, ci sono invece state per un fatto alquanto remoto, lo svolgimento del consiglio comunale dell’11 novembre scorso. I miei eroici ventitré Lettori ricorderanno che ho raccontato e commentato quella vicenda nella letterina del 19 novembre, un secolo se si considera la velocita di certi canali di comunicazione. Nel commentare il fattaccio semiserio dell’espulsione (o auto-espulsione, ndr.) del consigliere Papponetti, segnalai che non vi era stata né in consiglio comunale né successivamente in nessun’altra sede alcun richiamo, né narrativo né polemico, da parte di consiglieri e/o esponenti di quel che resta dell’insieme-che-divide. Con un ritardo non adeguato al suo valore di politico molto navigato, il mio Amico Silvio De Lutiis ha detto la sua, riconfermando alcune sue posizioni ed introducendone altre che non aggiungono molto ma che meritano una qualche annotazione, certo non all’altezza del suo intervento alto e autorevole quant’altri mai. 

Prima di dedicare doverosamente al pensiero di Silvio De Lutiis quel che è possibile fare ora nel poco spazio disponibile, segnalo ai mei ventitré Lettori che sono dovuti trascorrere altri giorni, non uno o due, ma tre o quattro, perché l’insieme-che-divide dicesse la sua (la sua?) sull’argomento. Due notazioni veloci, che son già troppe per quel che merita quella uscita dell’opposizione. La prima è che ricalca malamente quel che in precedenza aveva scritto Silvio De Lutiis. La seconda è che non c’è possibilità di attribuire quel testo né a Carlo Biasone, il capo di quel non-gruppo, né ad altro consigliere comunale dell’opposizione. Verrebbe da insinuare, per pura provocazione, che Silvio De Lutiis abbia passato la copia al ghostwriter dell’insieme-che-divide e quegli, non avendo nulla di meglio da fare ma sollecitato a fare qualcosa, lo ha raffazzonato alla bell’e meglio. Sbagliando anche il titolo: “Miglianico merita di più”. È darsi la zappa sui piedi (ancora una volta, ndr.) perché, a voler essere un minimo distaccati e quindi più obiettivi, Miglianico merita di più proprio come opposizione, inesistente, inefficace, arruffona, autolesionista. Il che aggrava la sua gravissima responsabilità nell’aver avvelenato in modo serio e duraturo la politica locale. 

Torno a cose importanti, cioè alla battaglia del mio Amico Silvio De Lutiis. Una battaglia che ha già fatto la vittima più importante, lo scacco matto che chiude i giochi, anche se siamo a 15/18 mesi dalla prossime elezioni comunali: per Fabio Adezio, il sindaco di Miglianico, è finita. Non ha più possibilità di ripresentarsi. È finito. Non deve neppure pensare al terzo mandato. La legge lo consente, la sua maggioranza potrebbe volerlo sostenere ancora, i Cittadini, chissà, potrebbero rivotarlo. Ma Silvio dice di NO. Le argomentazioni di Silvio non sono prettamente amministrative. Non contesta errori nella gestione della cosa pubblica. Non lamenta scandali. Non individua carenze nei servizi né problematici aumenti della tassazione comunale. Non riporta giudizi negativi degli altri Sindaci o di chi guarda a Miglianico per i più disparati motivi. La condanna già irrevocabile, pronunciata da Silvio De Lutiis, è che il sindaco Fabio Adezio è arrogante, non trasparente perché non risponde ai poveri consiglieri di minoranza, vuole imporre loro i metodi da seguire per fare opposizione e addirittura li maltratta.

Rispetto profondamente il pensiero del mio Amico Silvio De Lutiis, col quale mi sono trovato in sintonia quando, poco più di un anno fa facemmo una prima analisi sullo stato e sulle prospettive amministrative locali, come rivelai serenamente nella Letterina dell’11 settembre 2021 (clicca qui per rileggerla). Da allora è cambiata una sola cosa sostanziale: per i Sindaci dei Comuni sotto i 5.000 abitanti è possibile fare il terzo mandato. Tralascio ora, ma solo per motivi di spazio, tutta una serie di considerazioni sulle sciabolate di Silvio che sarebbero semplicemente contributo al dialogo e non elementi polemici. Anche se una cosa la devo scrivere ora perché riguarda la democrazia. Silvio afferma che la minoranza è più importante della maggioranza. Non è così, ovviamente, ma è un’iperbole che può starci. Però sa bene che la democrazia è scelta e affidamento di diverse responsabilità che vanno osservate. La minoranza consiliare di Miglianico è deboluccia e poco rispettosa del mandato affidatole. Ha strumenti garantiti dalle leggi e dal regolamento consiliare: le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni. Nella seduta dell’11 novembre non se ne son viste molte, forse nessuna. Penso neppure prima. Silvio sa che esiste l’arroganza del potere, che è odiosa, ma c’è anche la tracotanza dell’opposizione, altrettanto odiosa perché vuole sovvertire i pesi (anche nel parlare in un consesso civico) assegnati dal Popolo sovrano. In tempi meno recenti il confronto maggioranza opposizione, anche a Miglianico, è stato ruvido, la maggioranza non “amava” l’opposizione e le Forze dell’Ordine hanno già operato contro gli oppositori quando c’è stato bisogno. Mimmo Cicchitti non deve chiedere scusa a Papponetti. Non facciamo ridere. È stato eccessivo, probabilmente, poteva soprassedere ma ha fatto quel che il regolamento gli consente quando qualcuno il regolamento lo ignora o fa finta di ignorarlo. Tant’è che i consiglieri di minoranza nulla hanno eccepito e nulla avrebbero fatto…se Silvio non li avesse pungolati. “Meno-male-che-Silvio-c’è”. Ah, no, questa non è una canzone del loro repertorio.

Silvio De Lutiis è un esponente del PD, molto ascoltato anche a livello nazionale. Non so ancora in quale brandello dell’attuale PD alberghi, immagino in uno a sinistra, coerentemente il più a sinistra possibile. Ma non è questo che importa ora. Probabilmente la sua guerra contro Fabio Adezio, inattaccabile come sindaco ma arrogante come uomo, è motivata anche dalla necessità di racimolare donne e uomini per riallestire il PD a Miglianico. Questo fa bene e farlo, è il suo dovere di dirigente politico. Deve considerare però che uno dei punti di partenza sul quale fonda il suo attacco è fasullo: Fabio Adezio oggi non è un Sindaco di centro-destra. Come non era un (arrogante) Sindaco di centro-sinistra quando il mio Amico Luciano D’Alfonso lo elogiava ovunque, quando andava a cena dalla senatrice di centro-sinistra Federica Chiavaroli e quando (già da molto arrogante, ndr.) appoggiò spassionatamente la carissima Daniela Palladinetti candidata alla Regione con Giovanni Legnini. Silvio De Lutiis sa che Fabio Adezio è un esempio di Sindaco puramente civico, lontano dai partiti ma vicino a chiunque nelle Istituzioni possa portare opere, finanziamenti, aiuti e idee alla comunità che amministra, cioè a Miglianico.     

Vengo al nocciolo. Silvio De Lutiis si è messo a capo dell’opposizione e, molto lodevolmente prova a creare un nuovo schieramento amministrativo che riunisca persone nuove e competenti “che però non riporti Miglianico al passato”. È una bella sfida. Merita la massima attenzione. Può portare a una meravigliosa novità, come lo è stata nel 2014 “Miglianico Cambia” ma anche ad una stagione di trasformismi che metterebbero in pericolo i progetti avviati (che Silvio non contesta) e forse anche la stabilità dei conti comunali, come abbiamo visto nell’epoca di “Progetto Miglianico” della quale anche Silvio De Lutiis ha qualche responsabilità storica. Sono curioso di veder come farà a districarsi tra “vecchio” da respingere e “nuovo” da costruire: esercizio dove la coerenza politica e personale viene messa a durissima prova. 

Una responsabilità immediata il mio Amico Silvio De Lutiis ce l’ha e dovrebbe avvertirla chiaramente. Ed è legata alla relazione biunivoca amico-avversario. Una iniziativa come quella che lui, alto esponente di sinistra ancora attivo, vuole attuare rischia di regalare Miglianico al centro-destra, o meglio alla destra-centro. Un pericolo che solo una lista civica alla “Miglianico Cambia” può evitare. Il PD, ultimamente è bravo in modo sconcertante a farsi male pur di conservare posti per i dirigenti di turno. Perdere a Miglianico, dopo aver riaperto la sezione, per collocare quattro consiglieri di minoranza tutti del PD sarebbe una scelta in linea con le attuali propensioni di quel partito.

A Silvio, al mio Amico Silvio De Lutiis, eminente politico, distante per ideologia ma molto stimato per la passione che mette in campo, non posso dare una mano, al più posso dare il tempo di qualche chiacchierata che ci darà personalmente un reciproco arricchimento culturale e politico. Sono un ferro vecchio assopito nella luce soffusa di una soffitta silenziosa. Lui invece si sta ri-affacciando con veemenza nello scenario politico locale. Ha ben altri “vecchi” che possono dargli consigli. Da me può avere ed ha già solo un semplice grazie, sincero e carico di simpatia, perché, a modo suo, sta provando a fare qualcosa per Miglianico.

Buona Domenica.