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La letterina del sabato 8 gennaio 2022

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 08 Gennaio 2022 10:56
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

parto da una notizia che pochi forse conoscono e che non sarà sembrata importante neppure a quelli che l’hanno invece ascoltata. Don Gilberto, il 31 dicembre scorso, nella Santa Messa di fine anno, quella con il Te Deum di ringraziamento, ha snocciolato qualche cifra relativa ai sacramenti amministrati nel 2021. Oltre ai pochi matrimoni celebrati in chiesa, dove ormai si va non per convenzione ma per convinzione (a meno che non si pensi di prendere in giro il Padreterno), il dato più evidente sta nella differenza tra battezzati e morti, che è sostanzialmente di uno a tre. A fronte di una ventina di battesimi nel 2021 ci sono stati più di 60 funerali. È vero che non tutti i nati vengono battezzati e che quasi tutti i morti passano per una messa funebre. Ma la differenza resta macroscopica. Dal punto di vista civile è la conferma di un declino della popolazione che vede sempre meno bambini nati.

Possiamo trovare appigli dove vogliamo tra condizioni economiche, precarietà, edonismo e tutto quel che si può mettere in campo. Il fatto concreto è che da anni, anche quando l’economia andava bene e la precarietà non era ancora arrivata, prevale la scelta di non fare figli. Tante delle cose che oggi viviamo come difficoltà e che saranno tali in misura sempre maggiore sono frutto anche di questa scelta. Ma un tal discorso ora ci porterebbe lontano. Del resto non ho voglia di leggere Soloni da quattro soldi trinciare i loro scombinati giudizi basati su quella ignoranza arrogante e sconsolante che si fonda sulle presunte conoscenze spiluccate girando come pollastroni di allevamento nei social. 

Quel che mi preoccupa è il calo progressivo della partecipazione dei credenti alla vita della chiesa parrocchiale, più semplicemente il calo del numero dei credenti a Miglianico. È il frutto della nostra inconsistenza, del nostro non essere capaci di vita cristiana, di esempio cristiano che attrae e coinvolge. Siamo cioè noi, i cosiddetti praticanti, ad essere sconfitti dai numeri che fotografano il progressivo allontanamento dalla vita della Chiesa. Oltre le dichiarazioni formali oltre le manifestazioni occasionali il dato è che i cattolici a Miglianico sono di fatto una minoranza. Siamo una minoranza tranquilla, non perché serenamente convinta ma perché pigra, accovacciata su un’abitudine più che animati da una spinta. A volte forse siamo anche resistenti ad accogliere o ad attrarre, perché avvolti in giudizi che sono i nostri piccoli pregiudizi: siamo pronti a mostrare casomai fastidio più che gioia quando qualcuno fuori dalla nostra tranquilla cerchia si avvicina. Questo vale ovviamente per me e per chi come me si riconosce quale fedele assente e sterile nell’attività della Chiesa missionaria, che a Miglianico, proprio a Miglianico deve fare davvero molto.

Sono un po’ triste per tutto ciò ma non sono pessimista. Spero che le preghiere di chi ha fede, l’attività incessante dello Spirito Santo e la protezione di San Pantaleone consentano a Miglianico di rianimarsi e di ritrovare la gioia della partecipazione sentita e sincera alla vita parrocchiale, ad una vita di fede che porti frutti buonissimi a tutta la nostra Comunità locale.

La stessa speranza la voglio alimentare a livello civico ora che siamo all’inizio di questo 2022, un anno che, come ho già avuto modo di segnalare ai miei ventitré Lettori, non vedo molto in discesa né agevole da vivere. Come altri ho dovuto constatare che i buoni propositi sbocciati con la pandemia son rimasti appesi e sdruciti ai balconi e il rinascimento che avevamo a portata di mano è rimasto solo nelle speranze di pochi e nella indifferenza di molti senza alcun segno concreto di effettiva realizzazione.

Le ultime notizie ricevute sul piano politico-amministrativo locale e anche sulla vita interna di certi nostri sodalizi, ritenuti fino a ieri l’altro baluardi del nostro tessuto civico, non sono esaltanti. Restano tali anche a fronte della tara che dev’esser fatta alle varie versioni che ci vengono narrate, compresa quelle professate da chi ha ruoli e responsabilità che dovrebbero suggerire una più precisa demarcazione della verità. 

La sconsolante incapacità dell’opposizione a far il proprio lavoro, che pure sarebbe sempre tanto e tanto utile se fatto bene e con continuità, fa mancare stimoli e suggerimenti a chi deve decidere. Fa mancare informazioni, elementi di riflessione e di valutazione ai Cittadini. Fa mancare riferimenti a chi volesse indirizzare la voglia di dire la propria quando “il potere” sembra non ascoltare. Capace solo di seminare divisione ed ormai provata da non poche brutte figure conseguite in tutte le occasioni in cui ha pensato di far qualcosa, l’opposizione è ormai un’assenza consolidata, che pesa sulla capacità complessiva della nostra Comunità di affrontare i seri problemi e le grandi sfide che questo tempo presenta.

L’autogiustificazione continua da parte della maggioranza, o almeno di buona parte di essa, conferma la imperturbabile tenacia con la quale i nostri amministratori procedono a progettare e a realizzare, certi che tutto sia perfetto e che null’altro si possa suggerire e nulla si debba commentare. La cosa è lodevole se si guarda a determinati risultati. È simpaticamente buffa se si assiste a giustificazioni che, oltre che apparire tali, sono cortesi e ben confezionate bugie che non andrebbero raccontate se non altro perché non è così che si ricambia il sostegno di chi ti ha votato spassionatamente.

L’incomunicabilità, reciproca e volutamente senza segnali di apertura, tra maggioranza e opposizione fa il tutto resto. 

La democrazia partecipata è una stagione chiusa, ammesso che sia mai veramente nata. Sta scemando anche la democrazia della condivisione informata. Da noi, non solo a Miglianico ovviamente, il distacco tra chi gestisce la cosa pubblica - maggioranza e opposizione - e chi della cosa pubblica è il vero titolare, cioè il Popolo (tra l’altro quello che è anche contribuente) è significativo. Probabilmente va bene così per tutti perché non sento la tensione positiva del volerlo eliminare questo distacco. Nessuno se ne lamenta. Se qualcuno pensa di essere promotore e portatore di quella tensione positiva solo perché va criticando il Sindaco per strada o in ristretti conciliaboli non ha capito niente. Non è certo tensione positiva la sua ma solo inutile polemica, è un chiacchiericcio che stanca chi l’ascolta e che, se avesse casomai una qualche sostanza ad oggetto non riesce così a farla arrivare dove dovrebbe. Insomma è chiacchierare al vento. 

Le critiche devono esserci. Sono necessarie ma devono essere utili. Devono servire a segnalare problemi sollecitandone la soluzione. Devono riuscire a introdurre elementi nuovi su cui discutere per generare realizzazioni utili per tutti. Le critiche servono ovviamente anche a smascherare comportamenti inadeguati, a evidenziare bugie, a mettere alla berlina chi sbaglia dolosamente, a denunciare il mal fatto o l’illecito.  

Sennò sono parole populistiche che servono solo a generare sfiducia su sfiducia. 

La prima e più chiara evidenza di questo vortice di sfiducia è che non si vede voglia di impegno né nel voler entrare in lista con la maggioranza né tantomeno con l’opposizione. 

Ci sarà tempo per tornare su questi temi.

Ora è tempo, è purtroppo ancora tempo di lotta alla pandemia.

Oggi e domani ci sarà uno screening di massa che l’amministrazione comunale è riuscita molto lodevolmente ad organizzare a tempo di record e con quella eccellente efficienza che va contrapposta a chi sa fare solo vuote polemiche. 

Mi chiedo come mai l’opposizione, quella che diceva che avrebbe ascoltato tutti e con tutti avrebbe parlato, non scende in campo per dare una mano non alla maggioranza ma al Comune di Miglianico in momenti come questo. Mentre scrivo questa Letterina è passata da poco la mezzanotte di oggi, 8 gennaio 2022, e l’insieme-che-divide tace ancora. Il Sindaco ha annunciato da molte ore lo screening di massa. Ha mostrato cosa si sta facendo per realizzarlo. Ha chiesto da molte ore e ripetutamente a tutti di dargli un mano per far sapere a tutti che ci sarà questa grande operazione di prevenzione e di tutela della salute pubblica di tutti i Cittadini di Miglianico. Ma l’opposizione tace. Vede come problema solo l’autovelox, un non-problema che evidentemente per l’insieme-che-divide è più importante della salute dei Cittadini di Miglianico. E’ sconcertante. 

Torniamo allo screening di oggi e di domani.

Dando la precedenza a chi deve rientrare a scuola e a chi lavora in luoghi pubblici qui a Miglianico, è bene che noi tutti si vada a fare questo controllo. La situazione è grave, molto più grave di quello che dicono i numeri ufficiali. Tracciare i casi positivi, soprattutto se asintomatici, è di fondamentale importanza. Non possiamo rischiare nuove chiusure. La nostra economia non lo sopporterebbe e collasserebbe. A pagare il prezzo più alto e doloroso sarebbero i più deboli e i più poveri, come sempre. 

Non possiamo più rischiare neppure che la sfiducia fermi chi fino ad ora ha fatto tamponi, chi ha fatto i vaccini, chi si è messo la mascherina e ha seguito tutte le indicazioni. 

Chi non ha voluto seguire queste indicazioni, chi non si è voluto vaccinare deve essere trattato come desidera, cioè in modo diverso dagli altri. 

Deve stare a casa. 

Se si ammala deve pagare le cure. 

Non possiamo pagare per chi si vuole divertire a fare lo scienziato-fai- da-te. 

La libertà non c’entra, non scherziamo, si è bestemmiato abbastanza nominando il nome della Libertà. La Costituzione è la regola cardine della nostra convivenza civile in Italia. Chi non l’accetta non può vivere in Italia, non è Italiano. La Costituzione consente di imporre i vaccini a tutti. Lo si faccia. Sennò si dica che i vaccini non servono.

Prima che l’esasperazione dei miti generi problemi forse è il caso di usare il giusto rigore con chi, fino ad ora, ha fatto il bastian contrario e si è divertito a spese degli altri. 

Non c’è più tempo.

Buona Domenica.