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Fatti vs Chiacchiere. La nostra super Pro Loco chiude il 2021 in attivo e annuncia programmi, iniziative e opere. Quelli dell’insieme-che-divide si parlano addosso

Ieri sera c’è stata la prevista assemblea ordinaria della nostra Pro Loco. Tranne il ritardo nell’inizio dei lavori, sempre deprecabile, è stata una serata piena di buone notizie. Sia il primo consuntivo dell’anno che si va concludendo sia il programma del 2022 sono stati segnati da elementi positivi, ovviamente tenuto conto della pandemia che ha creato i problemi che sappiamo anche quest’anno e che non può esser ignorata neppure per i prossimi mesi. Sarebbe lungo ora riportare il dettaglio delle cose fatte ma soprattutto l’elenco di quelle che verranno, segnate alcune come desiderata altre come veri punti forti in termini di opere e di collaborazioni.

 

Non lo riporto qui perché è bene che sia conosciuto attraverso il verbale della seduta e che chi, tra i soci, non è stato presente impari ad esserci quando si tiene l’assemblea, se non altro per quel rispetto misto a gratitudine che il presidente Nicola Santalucia e i componenti del Direttivo meritano per il loro impegno e per la loro capacità di far brillare la nostra super Pro Loco entro e fuori i confini comunali.

Nell’attesa dell’inizio e a margine dell’assemblea non ho registrato ulteriori curiosità su un tema che sembra sia diventato fondamentale per l’insieme-che-divide: le luci natalizie. Ho avuto conferma che di problema non si tratta. Non è un problema perché le luci ci sono, anzi, c’è la simpatica novità dell’albero a San Giacomo. Non è un problema perché tempi e regole son stati rispettati. Non è un problema perché non sono le luci che fanno una buona amministrazione comunale, anzi, dietro questi luccichii altre amministrazioni nascondono difficoltà di bilancio e la propria incapacità a ben governare. Non era un problema neppure prima perché, come già spiegato, se l’intelligence dell’opposizione funzionasse un pochettino, i divisori avrebbero conosciuto la verità dei fatti e il perché le luci natalizie - che non son mai state in discussione - son state allestite sabato scorso. Bastava chiedere. Chiedendo avrebbero saputo e avrebbero casomai potuto contestare altro o, meglio ancora, avrebbero potuto proporre qualcosa di buono. Cosa? Una iniziativa innovativa (no, eh?1 Troppo per loro?) O una riunione con i commercianti casomai anche con la presenza della Pro Loco e delle associazioni attive sul territorio. Ma loro sono nati per dividere, sanno immaginare solo presunti colpacci propagandistici. Purtroppo la durezza della faccia tosta di chi, come i nostri divisori locali, si è trovato smaccato dai fatti, ha già superato l’ortoclasio affiancando il quarzo ed avviandosi a raggiungere presto il topazio. 

A forza di parlarsi addosso, ai brandelli di opposizione locale, che mostrano quantomeno pigrizia ed indolenza nel seguire i fatti e nel comprendere le cose, non è ancora chiaro che questo spazio di libertà non è organo ufficiale né organo parallelo della maggioranza; non lo è neppure in forma indiretta. È altro. Invischiati in questo equivoco, nel quale si sono cacciati sempre per pigrizia ed indolenza o forse per superbia intellettuale, i cervelloni ed i ghost writers dell’insieme-che-divide continuano e prendere fischi per fiaschi. Non li ha mossi dalla loro attonita convinzione il fatto che il Sindaco non se li è filati per niente sul tema luci natalizie e neppure che, tranne i campioni del voccapertismo locale, nessuno aveva ritenuto macroscopico né importante quel tema che è insignificante rispetto alla risalita dei contagi e ad altri aspetti della vita locale, pubblica e privata. Si chiederanno perché qui si è fatto cenno, e non da pochi giorni, alle luci natalizie che non c’erano. Perché il richiamo era a loro, agli oppositori, alla loro inconsistenza, alla loro pigra e superba convinzione di aver capito tutto e di vedere sempre la Spectre dietro ogni azione amministrativa e perfino dietro i tranquilli commenti dei fatti che compaiono su questo spazio di libertà. 

Lo dimostra ancora una volta la questione autovelox.  

Qui la loro faccia tosta sta salendo a passi ancor più rapidi la scala di durezza.  

Giova ricordare la figuraccia rimediata dal consigliere Fabrizio Papponetti che, dopo una sua apparizione social-video, è scappato e, a tutt’oggi, non ha ancora accettato il confronto pubblico con il Sindaco, Fabio Adezio, che lo ha sfidato decisamente ad un chiarimento sull’utilizzo dei soldi derivanti dalle sanzioni da autovelox.      

I divisori possono arrampicarsi sugli specchi quanto vogliono. 

Le cose stanno così. E bene sottolinearlo ancora una volta, insensibili noi al fatto che questa è una posizione oggi impopolare perché chi prende multe da autovelox ritiene di essere stato ingiustamente martirizzato.       

L’iniziativa dell’insieme-che-divide, quella di allertare gli automobilisti che si iscrivono al loro servizio Telegram per eludere il controllo dell’autovelox e non per rispettare sempre le regole, è e resta una azione diseducativa, è e resta offensiva per chi le regole le rispetta sempre.  

Provare a difenderla scrivendo che si tratta di “un servizio alla cittadinanza” è una sfacciata propaganda di basso livello. Nei fatti era ed è un mezzuccio meschino per avere simpatia tra coloro che hanno perso una multa. È populismo da quattro soldi. Incoraggia quel populismo che fa sempre danni. È un invito indegno per chi è stato collocato a svolgere il ruolo di rappresentate del Popolo Miglianichese come suo consigliere comunale, con l’ulteriore aggravante che si tratta di persone che, nella vita, sono educatori e funzionari di Polizia.

Se non fossero pigri, supponenti, a caccia di facili consensi social e coltivatori del populismo, i divisori locali avrebbero fatto proposte utili, come quella di collocare l’autovelox e tenercelo il più a lungo possibile in determinati tratti di strada dove la velocità dei numerosi mezzi che vi transitano ogni giorno crea problemi seri, che hanno già avuto dolorosi e perfino luttuosi riscontri. Ad esempio, uno dei tratti più pericolosi in assoluto è quello della provinciale che va dalla rotonda del Golf fino all’incrocio con la “salite di Capurale”. In un chilometro - forse meno - ci sono: l’ingresso al centro commerciale Acqua&Sapone, gli sbocchi delle strade lungofiume, l’incrocio con via Costa della Forma, quello la strada comunale che porta a località Stella, quello con la provinciale per Piane San Pantaleone, quelli con altre stradine e numerosi accessi alle case. C’è una concentrazione di potenziali pericoli che nessuna rotonda può eliminare. Potrebbero esser utili i sempre invocati rallentatori, i dossi, che né maggioranza né opposizione vogliono sentir nominare.  

Un altro punto da vigilare è quello che va dal cimitero all’incrocio con strada comunale Rosa dove le auto, soprattutto quelle che provengono da Montupoli, arrivano tutte a velocità troppo sostenuta.

Ci sono altri tratti di strade comunali e provinciali sul nostro territorio che hanno pericolosità degne di speciale attenzione. Questo l’opposizione dovrebbe segnalare. Su queste attenzioni dovrebbe insistere. Dovrebbe evidenziare ogni giorno una cosa, se non trovandola tra le questioni non risolte, individuandola tra quelle da fare. Invece tutto quello che sa fare è offrire la sveltina a chi vuole evitare la multa quando l’autovelox è in funzione. E lo fa autoincensandosi con la ipocrita motivazione di offrire un “servizio alla cittadinanza”.

La storia è piena di esempi che narrano di nefandezze attuate dopo averle presentate o avendole poi giustificate con belle parole o frasi di bell’effetto. 

Non c’è bisogno di aggiungere altro.

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