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La letterina del sabato 18 dicembre 2021

Care Amiche e cari Amici,

già non era difficilissimo farlo così, visto il fatto in sé. Poi, con quelli dell’insieme-che-divide è stato fin troppo facile prevedere certe polemiche. Le mie sentinelle del web mi hanno dato l’attesa conferma. E non solo. Perché mi hanno segnalato anche altro.   

Nella Letterina di sabato scorso, a proposito della assenza di luminarie natalizie negli spazi pubblici, vi avevo anticipatoIntanto anticipo che le polemiche me le aspetto comunque. Sarebbe strano che da un lato l’opposizione (o quel che ne resta) e dall’altro il voccapertismo locale non si mettano in bella mostra cogliendo una così ghiotta occasione mediatica come è quella delle imminenti festività natalizie per attaccare Sindaco e maggioranza.”. 

L’insieme-che-divide non poteva far vedere che seguiva quanto scritto qui, dove il problema delle luci assenti è stato sollevato in tempo. Ci ha messo quasi una settimana, ma poi ha fatto quel che avevo agevolmente previsto.

 

Il post pubblicato l’altra notte dai gestori del profilo dell’insieme-che-divide è quello che è, un misto di recriminazione, accuse, scontati paragoni, una non originale ironia finale. Lo si potrebbe commentare così. Al grave ritardo nell’attenzione e nella segnalazione dei fatti, si aggiunge l’ancor più grave assenza di una tempestiva e costruttiva proposta. A margine di tutto ciò va segnalata quella scombinata sottolineatura che evidenzia una distorsione nel modo di vedere le cose da parte dei divisori. Nel loro post classificano come “defilato” il meraviglioso albero realizzato dalle bravissime “Signore Uncinettine” in collaborazione con la Pro Loco, la CTL e la SICMA. Sarebbe “defilato” perché è stato messo in piazza, davanti al Comune. Ma non era quella la piazza che volevano liberare come centro della vita cittadina, animandola di fontane scroscianti e non si sa quale altra opera d’arte? Come può essere defilata la piazza principale, come può essere considerata non centrale la sede del Municipio, la Casa dei Miglianichesi?!

Ma il commento è superato dai fatti. Le luci ci sono. 

La cosa grave è che quel post evidenzia l’incapacità dell’insieme-che-divide di informarsi seriamente, di conoscere le cose, di fare cioè quel che l’opposizione deve fare: seguire, studiare, proporre, contestare quel che va contestato con dati e elementi certi, lavorare nello svolgere il ruolo che le è stato assegnato dai Cittadini alle elezioni.

L’attività di intelligence dell’insieme-che-divide è sconsolatamente penosa. Non sapevano che gli addobbi erano stati affidati già a fine novembre. Non sapevano del ritardo nella mera esecuzione. Non hanno provato a informarsi o si sono evidentemente fidati di informatori poco informati o del tutto inaffidabili. E son partiti in quarta, attaccando. Oggi la maggioranza non deve neppure rispondere sui social. Le luci rispondono da sole. I divisori hanno aspettato tanto per il motivo che ho accennato prima. Potevano aspettare ancora un po’, tanto sono abituati a rifarsi vivi ad ogni vigilia di festa. 

Spero che non scrivano o dicano che è stato merito loro se ora le luci ci sono. La faccia tosta a loro non manca. Ma qui supererebbero ogni limite di decenza.   

Quel post ora lo rimuoveranno? Lo rimoduleranno puntando sul ritardo e non più sull’assenza? Scusarsi no, eh? Ammettere l’errore neppure, vero? Almeno rimettano a posto i ruoli al proprio interno, perché passano da una figuraccia a un’altra con eccessiva disinvoltura. Ma questo ora va già in secondo piano.        

Il probabile ruolo di quel post - se resterà anche modificato - è che sarà luogo di incontro dei due rami polemici presentati qui sabato scorso: residui di opposizione e voccapertismo locale. Ma esso mette appunto in secondo piano una iniziativa dei divisori, i quali devono averla ben studiata, visto che è stata la prima dopo tanto tempo di silenzio-assenza (silenzio&assenza). 

Preciso, a vantaggio di non frequenta abitualmente questo spazio di libertà, che non sono favorevole all’autovelox, anche quello comunale. Sono stato il primo a contestarlo, proprio qui, oramai quasi dieci anni fa. Oggi non mi fa piacere avere la compagnia di chi, dimentico del suo passato, ha fatto inversione e ora contesta l’infernale strumento solo per fini strumentali. I furbetti non mi piacciono.

Vengo al fatto.

Il gruppo consiliare di minoranza che si rifà all’insieme-che-divide ha annunciato una settimana fa di aver creato un canale Telegram, iscrivendosi al quale si riceve sul proprio dispositivo mobile un avviso (“ALERT”) sulla presenza dell’autoveloxin servizio a Miglianico”. Ovviamente devono aver pensato di aver fatto cosa buona e giusta. Per molti forse lo è, perché molti pensano che è meglio sapere dove c’è l’autovelox e quando c’è. Così quando non c’è possono superare allegramente i limiti di velocità.  La domanda è: cosa c’entra la “sicurezza stradale”? Con questa scusa, molto ipocritamente, i nostri divisori hanno provato a giustificare questo che è in realtà un mezzuccio che serve ad aggirare la legge, a non farla rispettare. Nella pratica, se si riceve il segnale, in quelle ore di quel giorno, si passa a velocità giusta. Se non si riceve l’ALERT si può andare tranquillamente a tutta birra. Questo è. Sarebbe questa la sicurezza stradale?! La prudenza secondo calendario autovelox? I 50 all’ora a singhiozzo? O è solo un modo di favorire chi pensa alla sua multa e non alla sicurezza degli altri? I cartelli allora a cosa servono? Valgono solo in ceti giorni? Negli altri sono mero decoro urbano ed extraurbano? 

Non è un servizio utile alla sicurezza quello generato dalle somme menti dell’insieme-che-divide. È un prontuario per i furbetti. Il sistema non avverte che si entra ogni giorno in un tratto a 30 o 50 o 70 o 90 km l’ora, invitando quindi il conducente ad adeguarsi. No. Avvisa che c’è il controllo. Se non lo avvisa, ecco che il furbetto può sfrecciare tranquillamente, tanto lui sa guidare meglio degli altri. La cautela, la sicurezza e l’attenzione lui le ha nel sangue. Non ha bisogno di seguire le regole come tuti gli altri. Il furbetto è così. Sennò che furbetto sarebbe?  

Non mi meraviglia che i “grandi pensatori” ed il ghost-writer dell’insieme-che-divide siano caduti così in basso, perché ormai stanno proseguendo una inarrestabile caduta da quando sono in servizio attivo sul quel fronte. Mi meraviglia, invece, molto, moltissimo, che questa “furbata” sia stata partorita e propagandata da chi dovrebbe vergognarsi di quello che c’è scritto nell’invito ad aderire per quello che consente di fare in pratica. Parlo della consigliera Antonella Cavuti, che è una brava insegnante e che ha cercato sempre di distinguersi, in un qualche modo, dai modi dei suoi colleghi divisori. E parlo ancor di più del mio Amico, Fabrizio Papponetti, stimato funzionario di Polizia e, ad oggi, il miglior candidato-sindaco per il futuro di quel raggruppamento. Quella promossa da loro, a nome e per conto dell’insieme-che-divide, è una iniziativa diseducativa. È una scorciatoia che aggira la legge e che offende l’impegno, spesso il sacrificio, dei servitori dello Stato, delle Donne e degli Uomini in divisa, che al rispetto della Legge hanno votato la loro vita. È una iniziativa populista che alimenta la mancanza di rispetto per la legge, mette sul piedistallo i furbetti e mortifica chi rispetta le regole. È l’esatto contrario di quello che devono fare i consiglieri comunali, i quali sono pezzi importanti dello stato democratico, soprattutto quando per lo Stato sono anche responsabili della formazione dei più piccoli e della tutela della legalità. Non cito, per spirito di sincera ed antica Amicizia, Carlo Biasone, che, oltre ad essere apprezzato docente alle superiori, è un ottimo giurisperito. In quanto tale dovrebbe aborrire siffatte scorciatoie, queste furbate, questi meschini mezzucci. 

Mi dicono alcuni Amici: Così si raccoglie più facilmente consenso”. Può darsi. Ma ci si può vantare di questo? Comprare consenso così è giusto? È un bell’esempio? È questo l’ascolto dei Cittadini che l’insieme-che-divide andò predicando in campagna elettorale? Ascoltare chi prende una multa e aiutarlo a evitare la prossima ipotetica multa piuttosto che richiamarlo a rispettare concretamente la legge?   

Insomma non cito Carlo Biasone e non lo richiamo alla vergogna come pure meriterebbe, perché voglio pensare, conoscendolo, che lui questa iniziativa non l’abbia né pensata né spinta. Voglio pensarlo anche di fronte all’evidenza dei fatti, perché è difficile credere che lui non ne sappia nulla e che nulla abbia potuto fare per impedirla. Ma voglio pensarlo estraneo ai questi fatti nonostante tutto, perché lo ritengo incapace di simili meschinità. A meno che non mi smentisca lui stesso, affermando che della cosa sapeva, che della cosa sa e che la sostiene come cosa giusta. Allora il giudizio cambierà. 

Buona Domenica.                             

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