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La letterina del sabato 9 ottobre 2021

Care Amiche e cari Amici,

la settimana scorsa in alcuni Comuni si è votato per il rinnovo delle locali amministrazioni. È stata l’ennesima occasione nella quale colleghi e amici di altre comunità locali hanno avuto modo di segnalarmi quanto fossero speranzosi o al converso delusi per lo scenario che avevano davanti come scelta. Lo facevano invidiando Miglianico perché ha saputo tracciare un nuovo corso, quello che conosciamo e che appunto altri ci invidiano. Rinfrancato da simili considerazioni ho riaffacciato lo sguardo sulla nostra realtà locale. Cosa ho trovato? Il solito.

 

Ho trovato cioè l’amministrazione comunale impegnata a fare grandi cose, che attendiamo di sapere dal vivo e di bilanciare con quelle, meno grandi, che per alcuni hanno comunque una certa importanza. Ho trovato l’opposizione dell’insieme-che-divide che ha fatto un altro passo vanti verso l’inconsistenza. Stavolta hanno mandato in video Antonio Di Sipio e Antonella Cavuti per denunciare il grave “disastro” della mancata riapertura del centro di raccolta dei rifiuti ingombranti, un “disastro” che certificherebbe il fallimento totale del sistema di raccolta dei rifiuti attuato dalla “cara maggioranza”. Non voglio entrare nel merito del problema perché deve essere oggetto di chiarimento e contro-chiarimento ad opera delle due parti in causa: solo così la Cittadinanza può avere un’idea chiara della questione. Faccio però qualche considerazione per condividere con i miei ventitré Lettori questa sensazione sull’opposizione che avanza verso l’inconsistenza. La qual cosa, come dirò tra poco, non mi lascia completamente soddisfatto. Per ora vi invito a riflettere su questo. 

Siamo ad ottobre, son trascorsi tre dei quattro trimestri di quest’anno. A voler spremere la spugna della memoria possiamo ricordare la miniserie in video del capogruppo dell’insieme-che-divide, l’Amico Carlo Biasone, sul “disastro” della realizzanda nuova scuola media. Poi c’è stato il video, in una sola puntata, del consigliere di punta del gruppo di minoranza, Fabrizio Papponetti, sul “disastro” dell’autovelox. Ora c’è un video di coppia, con quel che resta di quel gruppo, sul “disastro” del centro raccolta dei rifiuti ingombranti, il quale, per inciso, se non ricordo male, è stato pensato e realizzato dall’attuale maggioranza senza che questo merito storico sia stato citato. Ma questo ci sta. 

L’entità del “disastro” denunciato in queste tre occasioni è scesa vertiginosamente dal primo video a questo appena edito a cura dell’insieme-che-divide. Siamo ancora in attesa di vedere le carte compromettenti che farebbero nuovamente crollare l’edificio in corso di realizzazione e con esso Sindaco e maggioranza. Siamo ancora in attesa del confronto che il Sindaco ha chiesto, sfidandolo pubblicamente, al consigliere Papponetti sull’utilizzo dei soldi derivati dalle multe del famigerato autovelox. Ora ci mettiamo in attesa di vedere le carte di questo contratto capestro che la maggioranza nasconderebbe per evitare di saltare in aria. In questo caso, siamo seri, ammesso che questo contratto negato alla vista dell’opposizione (cosa impossibile, ndr.) e dei Cittadini esista e sia tanto pernicioso, fossi nel sindaco e nella maggioranza dormirei sonni tranquilli. A fronte di tutto il resto si stratta di una quisquilia. 

Aggiungo per i miei ventitré Lettori l’invito a fare una verifica che mi sia di conforto o di smentita. Che fine ha fatto il regista-ghost-writer-stratega utilizzato dall’insieme-che-divide sin dall’allestimento della sua macchina da guerra propagandistica? Siamo passati dalle immagini professionali, con filtri e luci da studio top, del 2019 al video spezzatino di Carlo Biasone per poi scendere a quello, a metà tra comunicazione e selfie, di Papponetti fino alla imbarazzante staticità di quello nel quale hanno chiamato a recitare il duo Di Sipio-Cavuti (che avrebbe intanto dovuto esser lanciato come Cavuti-Di Sipio). Cura del testo, preparazione nella esposizione, inquadrature e qualità delle immagini hanno subito un tracollo. Sui contenuti, come detto, non voglio entrare. Ma a far la somma di tutto, ammesso che fosse oro colato, tre cose in 9 mesi non son proprio un vanto per una opposizione.

Evidentemente lavorano poco come consiglieri comunali. Probabilmente certi canali danno meno indiscrezioni, anticipazioni, documenti e suggerimenti perché si son seccate alcune sorgenti. Sicuramente il bilancio è negativo. A voler esser clementi, perché è sempre bene esserlo, possiamo dire che hanno ancora un trimestre per evitare tutti 4 in pagella.  

Eccomi all’impegno preso poco sopra e lasciato per questa parte.

Perché questo procedere dell’insieme-che-divide verso l’inconsistenza mi lascia non completamente soddisfatto? Perché, se da un lato, trovo conferma di quanto scritto sin dal primo suo apparire poiché si vanno evidenziando sempre più i limiti che questo non-gruppo aveva prima di nascere e che sono stati parte essenziale della sua genesi e del suo malandato sviluppo, dall’altro lato devo constatare che la prospettiva per Miglianico e i Miglianichesi non è certo appassionante. La maggioranza, ormai solo nominalmente di “Miglianico Cambia”, ha le inevitabili difficoltà di prepararsi alla sfida, spesso esiziale, della prova che attende un gruppo dopo dieci anni, quando cioè non può ripresentarsi con il suo leader naturale. Se non c’è una opposizione valida, il che è un danno sempre, la maggioranza non è stimolata al massimo a organizzarsi sia come valutazione dei nuovi candidati sia in quella attenzione verso i Cittadini che, nell’approssimarsi di un appuntamento elettorale, contiene la sensibilità finalizzata alla raccolta del consenso, senza il quale donne, uomini e programmi non possono far nulla.

Senza alcuna presunzione, anzi con la consapevolezza di chi sa che questa è la semplice opinione di una persona insignificante, affermo che, se non ci sarà una scossa positiva, Miglianico si avvia alle prossime Comunali con scelte al ribasso sul piano qualitativo. Non mi sto preoccupando di amici o avversari, questo sarà il divertimento elettorale. Mi sto preoccupando di Miglianico, e anche di me, se dovessi arrivarci a quella data. Avere una buona amministrazione comunale, che ci sia “simpatica o antipatica”, significa avere buoni servizi a costi contenuti, opportunità di crescita, serenità di vita familiare. Abbiamo visto come i disastri amministrativi di questa o quella compagine in piccoli o grandi Comuni non si sono limitati al giudizio dato dai loro elettori ma alla constatazione che quelle comunità hanno più problemi, costi maggiori per servizi inefficienti e, soprattutto, meno serenità personale e familiare.

Allo stato attuale dobbiamo sperare in una ricarica di energia e in una saggia selezione dei candidati nella continuità di questa maggioranza. Questo perché, dall’altro lato, appunto, si vede la prospettiva della inconsistenza.  

C’è ancora tempo. Ma non c’è molto tempo. 

È invece tempo di chiamare tutti, ancora una volta, al ricordo di don Vincenzo. Lunedì sarà l’anniversario del suo dies natalis. Infatti il nostro indimenticato Parroco ci ha lasciati l’11 ottobre del 2005. Son trascorsi già più di tre lustri. Un tempo non breve in questo tempo che corre sempre più ma che non ha cancellato nulla del ricordo, nulla della gratitudine, nulla del rimpianto di non averlo più con noi. Miglianico e le tante storie personali di tanti Concittadini ci parlano di lui. È un dolce suono questo racconto, una musica che mettiamo nel cuore come sottofondo della nostra preghiera anche in questo sedicesimo anniversario. 

Buona Domenica

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