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La Letterina del sabato 27 marzo 2021 / La Littirine de lu sabbete 27 di marze 2021

Care Amiche e cari Amici,

eravamo rimasti al CRIVEA, il Centro di Ricerche Viticole ed Enologiche in Abruzzo ed al ruolo non secondario che Paolo Ciammaichella, da poco scomparso, ebbe in quel frangente come assessore regionale all’agricoltura e come Amico di Miglianico nel quinquennio 1985/1990. Come vi ho già accennato sabato scorso, anche questa vicenda ha come oggetto, almeno nella fase progettuale, Palazzo Masci, il cosiddetto “castello”. Correva il 1987. Mario Amicone era Sindaco da due anni e da altrettanti anni Paolo Ciammaichella era assessore regionale. L’esordio di Amicone in tv - pochi lo ricorderanno - fu legato a Ciammaichella. In casa sua infatti venne registrata nel 1985 una lunga intervista con loro due a cura di TeleMajella, progenitrice di Rete8. Fu quello il tempo di grandissima attenzione al settore vitivinicolo che era sviluppato solo in termini quantitativi ed ancora ben lontano da qualità, come quelle attuali, capaci di competere a livello nazionale e internazionale.

 

La provincia di Chieti era - forse lo è ancora – quella che in Europa produceva più vino in una regione che era attestata comunque ai primi posti continentali. Ma le sue etichette non valevano molto. Studi e suggerimenti portarono all’idea di puntare sulla ricerca, una ricerca che partisse dalla selezione dei vitigni, dalla riscoperta di quelli dimenticati, dalla loro valorizzazione e quindi arrivasse al perfezionamento della fase enologica di produzione dei vini. Nacque così l’idea del CRIVEA e anche grazie agli ottimi rapporti tra Paolo Ciammaichella e Mario Amicone - non solo loro come dirò tra poco - essa prese forma e divenne richiesta di finanziamento. Se ne parlò, il 20 settembre 1986, in un convegno su “Innovazione e ricerca per lo sviluppo della viticoltura", inserito appositamente nella Festa dell’Amicizia, organizzata dalla DC di Miglianico. Il progetto (clicca qui per vedere il frontespizio), firmato dagli architetti Filippo Spaini (redattore del nostro PRG, ndr.) ed Elisabetta Piccione, dal professor Franco Gheri e dall’indimenticato enologo Carmine Festa era destinato all’Intervento straordinario - Programma Triennale per lo Sviluppo del Mezzogiorno. Qui entrarono in campo altri due personaggi, due grandi Amici di Miglianico. Il primo era Mario Pennetta, allora presidente della commissione agricoltura del Consiglio regionale d’Abruzzo, quella che doveva valutare e avviare a richiesta di finanziamento il progetto. L’altro personaggio, monumentale, era Remo Gaspari, Ministro per il Mezzogiorno, detentore del finanziamento. Il progetto prevedeva l’acquisto, per 3,5 miliardi circa delle vecchie lire, del “castello”, dell’annessa Cantina Masci e dei vigneti della società “Filippo Masci”. Era prevista poi la ristrutturazione (già allora indispensabile, ndr.), la sistemazione e attrezzatura degli immobili per 5,3 miliardi, più altre spese di personale, avviamento etc. per un totale di 14.162.000.000 di lire. Non c’erano contrasti né gelosie di campanile. Tutto sembrava essere avviato a una bella conclusione, tant’è che nel marzo del 1987, scrissi un lungo articolo per “Il Tempo d’Abruzzo” intitolato “Diventerà centro enologico il castello di Miglianico” che si concludeva ricordando che questo progetto, solo questo progetto aggiungo oggi, avrebbe portato a realizzare un nuovo accesso al castello, con una grande scalea verso la piazza. 

Come andò a finire? 

Nell’ultima seduta del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) alla quale Gaspari partecipò come Ministro per il Mezzogiorno, i 15 miliardi riservati al CRIVEA vennero “spostati” di qualche chilometro e andarono a finanziare un’opera nel Comune di Francavilla al Mare. Si trattò di scippo politico tutto democristiano, determinato da manovre che non posso ora narrare. Restò la promessa, restò il valore del progetto ma cambiò il ministro. Al Mezzogiorno arrivò Riccardo Misasi e il “castello” restò senza favola e invenduto. Il CRIVEA divenne comunque realtà. Il Consorzio nacque con la partecipazione di: Comune di Miglianico, Regione Abruzzo attraverso l’ARSSA, le Università “G. d’Annunzio” e quella di L’Aquila. Ospitato presso la Cantina Sociale di Miglianico, avviò coraggiosamente pur se con scarsissimi mezzi la propria attività, conseguendo risultati interessanti, fino a quando, sciaguratamente, non lo si è voluto dissolvere. 

Prima di questa favola con al centro il “castello” ci fu qualcosa, poi ancora altro.

Prima ci fu il progetto di riedificazione del rudere acquistato da Filippo Masci subito dopo la seconda guerra mondiale e da lui affidato all’architetto Francesco Bonfanti. Una prima idea di Bonfanti prevedeva l’acquisto e la demolizione del Municipio per dare all’ex castello quell’accesso su Piazza Umberto I che non aveva mai avuto e probabilmente non avrà mai (clicca qui per vedere lo schizzo del primo progetto). E se non s’è fatto allora un motivo ci sarà stato.

Subito dopo la favola del CRIVEA ci fu un primo tentativo di portare in quell’edificio un corso universitario. Il Sindaco, Mario Amicone, scrisse all’allora Rettore della “d’Annunzio”, il professor Uberto Crescenti, per offrirgli quegli spazi come sede della istituenda Facoltà di Farmacia. Il Rettore rispose formalmente con propria lettera il 12 dello stesso mese di dicembre 1987 annunciando che avrebbe sottoposto la proposta agli Organi Accademici, Senato e CdA (leggi qui). Il Rettore Crescenti, grazie anche ai buoni uffici dell’architetto Mosè Ricci, allora docente alla Facoltà di Architettura della “d’Annunzio”, venne a Miglianico e fu accompagnato dal Sindaco Amicone a visitare Palazzo Masci. Gli eccellenti rapporti che avevo col professor Crescenti per motivi giornalistici mi diedero la possibilità di conoscere pochi giorni dopo il suo pensiero che sostanzialmente era questo. “Al Comune di Miglianico non conviene ospitare la Facoltà di Farmacia. Dovrebbe acquistare o affittare lui l’immobile, attrezzarlo, gestirlo e concederlo all’università praticamente gratis. Cosa ne trarrebbe in cambio avendo in sostanza pochi studenti e docenti per sei/sette mesi l’anno, quanto dura effettivamente il calendario delle lezioni?!”. 

Finì lì l’idillio con l’università? No.

Divenne Sindaco Nicola Mincone, che provò inizialmente ad ammorbidire le mura di cinta organizzando nell’ex-castello la “Festa dello Sport” sperando così di poterlo utilizzare in comodato gratuito per poi… Con Nicola Mincone Sindaco l’idea di fare del castello una sede universitaria tornò in auge. Siamo a cavallo del 2000. Da qualche anno Rettore della “d’Annunzio” era il compianto professor Franco Cuccurullo, scomparso pochi giorni fa. Fu invitato dal Sindaco a visitare Palazzo Masci e difatti venne a metà mattina. Fui coinvolto e partecipai alla visita guidata da uno dei comproprietari dell’ex castello che a fine visita, nella sala del cannocchiale, quella che affaccia verso la Val di Foro con una veranda in alluminio e vetro, offrì pasticcini e tutte le risposte alle domande che, con garbo ma con grande accuratezza, il Rettore Cuccurullo volle presentargli. Quella esplorazione si concluse con un rilassante incontro conviviale a “La Valle del Miglio” ma senza alcun esito amministrativo né alcun impegno formale. Qualche tempo dopo incontrai il professor Cuccurullo che mi disse: "Guarda che non ho mica dimenticato il castello di Miglianico". E mi spiegò che ovviamente l’università non aveva alcun interesse e nessun risorsa per un’operazione di quella portata fuori dai due Campus di Chieti e Pescara. Ma aggiunse che ne aveva parlato con un suo amico d’infanzia, a quel tempo grande manager della ristorazione. Era venuto con lui nottetempo e in gran segreto a fare un giro a Miglianico per fargli vedere l’edificio, ovviamente da fuori, perché quel suo amico aveva in mente un grande progetto, quello di realizzare una multisala del gusto. Era un’idea davvero eccezionale, soprattutto se si considera che eravamo a 20 anni fa. Si trattava di un ristorante internazionale basato per metà su presenze italiane, con fulcro abruzzese, e per metà con presenze variabili, ogni quattro o sei mesi, di tutti i paesi del mondo. Non era spaventato dal costo dell’impresa che riteneva valida e di sicuro successo. Ma aveva bisogno di un parcheggio a servizio del ristorante, un parcheggio con 2/300 posti auto che non vedeva né riusciva ad immaginare vicino a quell’edificio. Il Comune allora poteva promettere qualcosa lungo via Costa della Forma, che arrivava al 10/20% dei posti necessari con l’aggiunta di doverlo dotare di scala-mobile o ascensore.

Poi vennero gli ultimi tentativi. Al tramonto del quinquennio di “Progetto Miglianico” venne elaborato e forse mai presentato un progetto da parte non pubblica di ristrutturazione delle Cantine Masci a palazzo residenziale. In occasione dell’ultima apertura al pubblico, avvenuta nel marzo del 2015 grazie al FAI presieduto proprio da Paolo Ciammaichella, il Sindaco, Fabio Adezio, lanciò una proposta giudicata interessante dai presenti, alcuni dei quali direttamente interessati. L’idea era quella di fare del nucleo Chiesa-Castello-Palazzo della Duchessa il “matrimonificio d’Abruzzo” come lo battezzò lì al momento, un polo destinato a cerimonie e feste, cioè soprattutto matrimoni, ma anche anniversari, compleanni ed eventi vari. Il “matrimonificio d’Abruzzo” fu travolto, forse ingiustamente, da chi poi ha provato improvvidamente a far girare l’ex-castello dove mai ha guardato, alla fine facendolo solo per ostacolare la sacrosanta riedificazione del Municipio.

Buona Domenica delle Palme.                       

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Car’Amiche e car’Amice,

eravam’arimaste a lu CRIVEA, lu Centro di Ricerche Viticole ed Enologiche in Abruzzo e la ruole non secondarije che Paole Ciammaichella, scumparse da poche, ebbe a che lu frangente com’assessora reggiunale a l’agricolture e com’Amiche di Mijaniche ne le cinqu’anne tra lu ’85 e lu 90. Coma vi so ggià’ccinnate sabbet’a passate, pure sta vicende tè come oggette, alemene ne la fase proggettuale, Palazze Masci, lu cusiddette “castelle”. Curreve lu 1987. Marie Amicone ere Sindeche da ddu anne e da altrettant’anne Paole Ciammaichella er’assessore reggiunale. L’esordie di Amicone a la tilivisione - puche se l’aricordene - fu legate a Ciammaichella. A la casa se infatte, fu riggistrate a lu 1985 na lungh’itrerviste nghe tutt’e ddu a cure di TeleMajella, prugginitrice di Rete8. Fu quelle lu tembe di grandissim’attenzione a lu settore vitivinicole che ere sviluppate sole pe quantià e angore ben llontane da qualità, come quille di mo, capace di cumpète a livelle nazziunale e internazziunale. La pruvince di Chite ere -  forse li jè angore - quelle che in Europe pruduceve cchiù vine dendr’a na reggione che er’attestate cumunque a li prime puste cuntinendale. Ma l’etichett’a si nen valeven’assà. Studi’e suggiriminde ànne purtat’a ll’idehe di puntà sopr’a la ricerche, ‘na ricerche ca deva partì da la selezzione de li vitigne, da la riscuperte di quille dimenticate, da la valorizzazzion’a si e quindi ca dev’a rrivà a lu perfezzionamende de la fase enologgiche de produzzione de li vine. A’ nat’a ccuscì l’idehe de lu CRIVEA e pure grazzie a li rappurte uttime tra Paole Ciammaichella e Marie Amicone - non zole isse coma dirò tra poche -  ess’à pijate forme e à duvendate richieste di finaziamende. Se n’à parlate, lu 20 di settembre 1986, a nu cunvegne su “Innovazione e ricerca per lo sviluppo della viticoltura”, ‘nzirit’appositamende dentr’a la Feste de ll’Amicizie, urganizzate da la DC di Mijaniche. Lu proggette, firmate da li archititte Filippe Spaini (redattore de lu PRG a nostre, ndr.) e Elisabbette Piccione, da lu prufessore Franche Gheri e da ll’indimendicate enoleghe Carmine Festa ere distinate a ll’Intervento straordinario - Programma Triennale per lo Sviluppo del Mezzogiorno. Qua ànne ‘ndrate ‘n campe n’etr’e ddu pirsunagge, ddu grand’Amiche di Mijaniche. Lu prime ere Marie Pennette, allore prisidente de la cummission’agricolture de lu Cunzije riggiunale d’Abbruzze, quelle ca deva valutà e avvià a richieste di finanziamende lu pruggette. L’atru pirsunagge, monumentale, ere Reme Gaspari, Ministre per il Mezzoggiorno detendore de lu finanziamende. Lu pruggette (clicc’a qua per vidè lu fruntespizzie de lu pruggette) privideve l’acquiste, pe cirche 3,5 miliarde de li vecchie lire, de lu “castelle”, de ll’anness’a Cantina Masci e de li vignite de la sucietà “Filippo Masci”. Ere priviste po’ la ristrutturazzione (ggià allore ‘ndispenzabbile, ndr.), la sistemazzion’e attrezzature de l’immobbile pe’ 5,3 miliarde, cchiù atre spese di personale, avviamende eccetere pe’ nu tutale di 14.162.000.000 di lire. ‘N ci stevene cuntraste nnè ggilusije di campanile. Simbreve ca steve tutt’avviate a ’na bbella cunclusione, tand’è che a marze de lu 1987, so scritte nu lungh’artichele per “Il Tempo d’Abruzzo” ‘ntitulate “Diventerà un centro enologico il castello di Miglianico” che si cuncludeve a’ricurdenne ca stu pruggette, sole stu pruggette aggiunge mo, avesse putute purtà a realizzà nu nov’accesse a lu castelle, nghe na granda scalinate verse la piazze.     

Comà jit’a finì?

A la lutima sedute de lu CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) a la quale Gaspari à participate come ministre de lu mezzoggiorne, li 15 miliarde risirvate a lu CRIVEA ànne state spustate di cacche chilometre e ànne jit’a finanzià ‘n’oper’a pubbliche a lu cumune di Francavill’a Mmare. S’à trattate di nu scippe pulitiche tutte demucristiane, determinate da manovre che nen pozz’a riccundà mo. A’ rimaste la prumesse, à rimaste lu valore de lu pruggette ma à cagnate lu ministre. Al Mezzoggiorno arrivò Riccarde Misasi e lu “castelle” à rimaste senza favele e invendute. Lu CRIVEA à diventate cumunque realtà. Lu Cunzorzie à nate nghe la partecipazzione de: Cummune di Mijaniche, Reggion’Abbruzze attraverse l’ARSSA, le Università “G. d’Annunzio” e de ll’Aquile. Uspitate a la Cantin’a Sucijale di Mijaniche, avviò curaggiosamende pure se nghe puchissime mizze l’attività se, uttenenne risutate ‘nteressande, fin’a quande, sciahuratamende, n’za vulute farle dissolve.   

Prime di sta favele nghe “lu castelle” a lu cendre ci’à state caccose, dope caccos’atre.

Prime ci’à state lu pruggette di riedificazzione de lu rudere cumprate da Filippe Masci subbite dole la second’a huerra mundijale e da ess’affidate all’architette Francesche Bonfanti. ‘Na prinìm’idehe di Bonfanti privideve l’acquiste e la demulizzione de lu Muniicipie pe dà a ll’ex-castelle che l’accesse su Piazze Umberte I che nn’avè maj’avute e prubbabbilmende maj’avrà (clicc’a qua per vidè lu schizze de lu prime pruggette). E se ‘n z’à fatte allore nu mutive cxi sarà state.

Subbite dope la favele de lu CRIVEA ci’à state nu prime tentative di purtà dentr’a cche ll’edificie nu corse universitarije. Lu Sindeche, Marie Amicone, scrisse all’allore Rettore de la “d’Annunzio”, lu porufessor’Ubberte Crescenti, pe uffririje che li spazzie come sede de la istituenda Facoltà di Farmacije. Lu Rettore à risposte formalmende nghe na letter’a se lu 12 de lu stesse mese di dicembre 1987, annuncenne c’a‘vesse sottoposte la proposte a ll’Urghen’accademiche, Senate e CdA (ligg’a qua). Lu Rettore Crescenti, grazzie pure a li bbon’uffice de ll’architette Musè Ricci, allore docente a la Facoltà di Architetture de la “d’Annunzio”, à vinut’a Mijaniche e à stat’accumpagnate da lu Sindeche Amicone a visità Palazze Masci. Li eccellende rapporti che tenev’allore nghe lu prufessore Crescenti pe’ mutive ggiurnalistiche m’ànne date la pussibbilità di cunosce puche jurne dope lu pinzir’a se, che sustanzilmende ere queste. “A lu Cummune di Mijaniche nni jì conviene a uspità la Facoltà di Farmacije. A’dess’a ccattà o affittà esse l’iummobbile, l’a dess’attrizzà, ggistirle e cuncederle all’università pratricament’a ggratise. Che ci’a ricavesse ‘n cagne avende ‘n zostanze puche studinde e docinde pe se’/sette mise l’anne, quand’a dure effettivamende lu calendarije de le lezzione?!”

A’ finit’a llà l’idillie nghe ll’univesità? No.           

Dunventò Sindeche Nicola Mincone, c’à pruvate a ammurbidì le mure di cinte urganizzenne dentr’a ll’ex-castelle la “Feste de lu Sporte” sperenn’a ccuscì di puterl’utilizzà ‘n cumudate gratujite pe’ po’…. Nghe Nicola Mincone Sindeche l’idehe di fa de lu castelle ‘na sed’universitarie tornò di mode, Stem’a ccavalle de lu 2000. Da cacche anne Rettore de la “d’Annunzio” ere lu cumpiante proufessore Franche Cuccurullo, scumparse puche jurne fa. A’ stat’a ‘mmitate da lu Sindeche a visità Palazze Masci e difatte à venute a metà matinate. So state coinvolte e so participate a la visit’a huidate da une de li cumpruprietarie dell’ex-castelle che a fine visite, dentr’a a la sale de lu cannucchiale, quelle che affacce verse la Val di Fore nnghe na verande d’allumini’e vitre, à ufferte pasticcine e tutte le risposte a le dumande che, nghe garbe ma nghe grand’accuratezze, lu Rettore Cuccurullo j’à vulute prisintà. Che l’esplorazzione à finite nghe nu rilassand’ingontre conviviale a “La Valle del Miglio” ma senz’alcun’esite amministrative nne nisciun’impegne formale. Cacche tembe dope so ‘ncundrate lu prufessore Cuccurullo che m’à ditte. <Uarde ca mica mi so scurdate de lu castelle di Mijaniche>. E m’à spiehate ca ovviamende l’univirsità nen tenè’ niusciun’interesse e nisciuna risorse pe’ ‘n’operazione di quille fore da li ddu Campus di Chite e Piscare. Ma à aggiunte ca n’avè parlate nghe ‘n amic’a se d’infanzie, a che lu tembe grande managgerre de la ristorazzione. Avè vinute nghe esse di notte e ‘n gran segrete a fa’ nu ggire a Mijaniche pe’ farij’a vvidè l’edificije, ovviamende da fore, picchè che l’amic’a se tinè’ ‘n mente nu grande pruggette, quelle di realizzà ‘na multisala del gusto. Ere ‘n’ideha addaver’eccezionale, soprattutte se si cunzidere ca stavam’a 20 anne fa. Si tratteve di nu ristorante ‘nternazzionale basate pe metà sopr’a presenze italiane, nghe nu fulcre abbruzzese, e pe’ metà nghe presenze variabbile, ugne quattre o se’ mise, di tutte li Pajse de lu monne. Nne jere spaventate da lu coste de ll’imprese che riteneve valide e di sicure successe. Ma tinè bbisogne di nu parchegge a sservizie de lu ristorante, nu parchegge nghe 2/300 puste che nen vedeve né ariscev’a mmagginarse vicine a cche ll’edifice. Lu Cumune allore puteve prumette caccose abballe a Coste de la Forme, c’arriveve a lu 10/20% de li puste necessarje nghe l’aggiunte di duverle dutà di scala-mobbile o ascenzore.      

Po’ ànne vinute li luteme tentative. A lu tramonde de li cinqu’anne di “Progetto Miglianico” à stat’elabborate e forse ma’ prisintate nu pruggette da parte non pubbliche di ristrutturazzione de le Cantine Masci a palazze residenziale. In occasione de la lutim’aperture a lu pubbliche, c’à state a marze de lu 2015 grazzie a lu FAI presiedute proprie da Paolo Ciammaichella, lu Sindeche, Fabbie Adezie, à lanciate ‘na proposte ggiudicate ‘nteressande da chi ere presente, na puche de le quale direttamende ‘nteressate. L’idehe ere quelle di fa de lu nuclee Cchise-Castelle-Palazze de la Duchesse lu “matrimonificje d’Abbruzze” coma l’à battezzate llà a che lu mumende, nu pole distinate a cirimonie e feste, cioè soprattutte matrimunije, ma pure anniversarije, cumpleanne e evente varie. Lu “matrimonificje d’Abbruzze” à state travolte, forse ’ngiustamende, da chi dope à pruvate improvvidamende a fa’ ggirà l’ex-castelle addò nn’avè ma’ uardate, a la fine facennele sole pe ustaculà la sacrosand’a riedificazzione de lu Municipie.   

Bbona Dumeniche de le Palme.

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