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La letterina del sabato 12 dicembre / La Littirine de lu sabbete dudice di dicembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

sabato scorso non sapevo che al meraviglioso albero di Natale “Made in Miglianico”, cioè fatto da prestigiose aziende e da amorevoli mani locali, si sarebbero aggiunti i rosoni filanti che ora ammiriamo in piazza. Quegli aquiloni quasi trattenuti nel loro volo sono stati infatti collocati in questi ultimi giorni. È giusto plaudire ancora e ancora più forte ad ogni “Fata Uncinetto”, agli instancabili e sempre disponibili dirigenti e volontari della Pro Loco ed a quanti hanno dato una mano o anche solo un incoraggiamento anche in questa occasione.

 

Ho notato che ci sono anche alcuni balconi messi a festa con i colorati rosoni all’uncinetto. Potrebbe esser il primo segnale di un modo tutto nuovo e molto originale di fare gli addobbi natalizi e non solo nella nostra Miglianico. Mai, spero mai, per la processione del Venerdì Santo.

Questa pennellata di bellezza non nasconde un fatto che a me sembra evidente da molte settimane. Probabilmente non è stato notato da nessun altro. Questo non mi fa gioire, ovviamente. Se quel che vedo corrisponde anche solo in parte alla realtà c’è poco da gioire. Qui si è fermato il dibattito politico-amministrativo. 

Restano le sedi dei due schieramenti tanto vivaci appena un anno fa quanto privi di energia oggi e da non pochi giorni. Quel piccolo tratto di via Martiri Zannolli che va dalla sede di Miglianico Cambia ed arriva, venti metri dopo, a quella più signorile e pomposa dell’insieme-che-divide, dà più l’idea di una zona abbandonata, di un cimitero della politica che non una concentrazione di attività. In quel brevissimo pezzo di strada, a metà dei venti metri che dividono le sedi dei due gruppi consiliari, c’è anche la sede della Lega che sembra una icona di questo clima di assordante assenza. È una vetrina-al-contrario, quasi una finestra da casa chiusa, che sembra voler nascondere e tacere più che mostrare e propagandare. 

La realtà non è distante da questa rappresentazione visiva.  

Avete notizie dell’esistenza in vita (politico-amministrativa) dell’opposizione? No, vero? L’insieme-che-divide sembra essersi sciolto addirittura prima di quanto si potesse prevedere avendo analizzato la sua impostazione che, già all’origine, era chiarissimamente non-politica e per niente programmatica. 

Ci sono almeno quattro/cinque temi di grandissima importanza e anche di grandissimo impatto popolare che l’insieme-che-divide potrebbe agitare a piacimento. Però dovrebbe essere in grado di fare una seria opposizione o anche solo pura e sterile polemica. Invece quel non-gruppo da molte settimane è quantomeno in letargo. Si tratta di una pigrizia finta per nascondere l’evidente fallimento di una strategia nata debole e sfiancatasi nell’unica attività che si era prefissa: una campagna elettorale volutamente e cinicamente divisiva fatta col doppio scopo di restaurare un gruppo di potere appiccicato alla bell’e meglio da vari interessi e di avversare il Sindaco come persona e non la sua attività amministrativa. 

Ora che si avvicinano le feste, probabilmente spinti dai nostalgici di “Progetto Miglianico”, faranno al massimo un manifesto e qualche puntatina sui social, se qualcuno di loro vorrà svegliarsi e uscire a far qualcosa. Forse pensano che manca ancora tanto al 2024 e non vogliono sprecare energie. Vogliono aspettare.     

Il mio Amico, l’indimenticato Giuliano Cicchitelli, detto “Papauazze”, durante un’accesa partita tra il nostro “Borgorosso” e la squadra che provava a contenderci il titolo nella finale del Torneo Cittadino, commentò così dalla panchina le evidenti e ripetute perdite di tempo dei nostri avversari: "Falle fa, vide ca dope ji ve’ la furie". Fu immediato profeta. Andammo in vantaggio e loro cominciarono ad avere fretta. Non recuperarono neppure quello svantaggio e persero di nuovo.  

Come si dice? Se Atene piange Sparta non ride.

La maggioranza guidata dal Sindaco, Fabio Adezio, cioè quella di “Miglianico Cambia” sembra aver perso molta della sua capacità di incidere. Appare ancora rilevante la capacità di decidere e di operare da punto di vista squisitamente amministrativo. Sembra molto meno forte la capacità di agire sul piano politico-amministrativo. Non ho elementi certi di prova ma ho la sensazione sempre più netta di uno progressivo scollamento di quel gruppo, un fatto inevitabile nel secondo quinquennio di amministrazione. Un processo demotivante, disgregante e paralizzante che è recuperabile, annullabile, ribaltabile con un ricambio o un rinnovamento sostanziale. Tutto parte e ruota attorno ad un problema che c’è. Può esser nascosto, o meglio, gestito nella massima discrezione ma non può essere ignorato come se non ci fosse. Il problema sta tutto nella scelta di chi sarà il candidato sindaco di “Miglianico Cambia” alle comunali del 2024. Ammesso che si voti in quella primavera e non prima per motivi non necessariamente traumatici, anzi per evitare traumi. Ci siamo capiti.    

Ognuno può pensarla come vuole, ci mancherebbe. Può far piacere o meno agli uni e agli altri ma la situazione è questa. Quando si ferma il dibattito politico-amministrativo in una comunità vuol dire tanto. Si possono fare analisi, critiche, smentite, ipotesi e contro-ipotesi. Ma la situazione, per quel che appare, questa è e non è cosa bella.

C’è invece una novità, una bella novità che chiama alla responsabilità ed alla partecipazione chiunque ama veramente la nostra Miglianico. È stato nominato il nuovo “Gruppo di studio per la promozione della cultura”, che chiameremo “Commissione cultura”. La Giunta ha approvato la proposta del Sindaco il quale, sulla base dei curricula presentati in seguito all’avviso pubblico del 9 dicembre 2019, ha voluto confermare l’ottimo professor Antonello Antonelli quale presidente del suddetto gruppo, mettendo al suo fianco Corinne Stella, Andrea Buccini, Annalisa Palladinetti, Tania Patrizio, Stefania Proietto e chi vi scrive. Il Sindaco ha delegato il consigliere Pino Timperio come rappresentante dell’Amministrazione Comunale. Si tratta di un gruppo fatto di volontari, che opererà gratuitamente e con tutta la passione di cui sarà capace. Ha bisogno di essere sollecitato, aiutato, sostenuto. Osservarlo come fosse un pezzo dell’Amministrazione comunale, quindi amico o nemico a seconda dei punti di vista, significa mortificarlo inutilmente. Ancora di più, significa privare Miglianico di buone occasioni per avere cose buone, buone per tutti, cose belle e importanti per la nostra Miglianico.

Buona Domenica                          

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Car’Amiche e car’Amice

sabbet’a passate nen zapeve che a lu meraviggliose albere di Natale “Made in Miglianico”, cioè fatte da prestiggios’azziende e da amorevole mane locali, s’avesser’aggiunde li rusune filande che mò ammireme ‘n piazze. Che li aquilune quase trattenute nel loro vole ànne state infatti cullucate sti l’utime jurne. Jè ggiuste applaudì angore e angore cchiù fforte a ugne “Fata Uncinette”, a ll’instancabbile e sembre disponibbili diriggind’e vvulundarie de la Pro Loche e a quand’ànne date ‘na mane o pure sole n’ incuraggiamende pure ‘sta vote. So nutate ca ci stanne pure na puche di bbalicune miss’a ffeste nghe li culurate rusune all’uncinette. Putesse essere lu prime signale di nu mode tutte nove e molt’origginale di fa li addubbe natalizzie e non zole qua a Mijaniche. Maje, spere maje, pe la prucissijone de lu Vinnardì Ssande.

Sta pinnillat’a di bbellezze n’annasconne nu fatte che a mme par’evidende da molte settimane. Probbabbilmende n’à state nutate da nisciun’atre. Queste nen mi fa ggiujì ovviamende. Se quelle che vede corrisponde pure sole ‘n parte a la realtà, ci sa poche da ggiujì. Qua s’à firmate lu dibbattite pulitiche-amministrative. 

Ci’arimane le sezziune de li ddu schieraminde tande vivaci appene ‘n anne fa quande prive d’energije uje e da nen puche jurne. Che lu piccole tratte di via Martire Zannolle che va da la sede di “Miglianico Cambie” e arrive, vinde metre dope, a quelle cchiù signurile e pumpose de l’inzieme-che-ddivide, dà cchiù l’idee di ‘na zzon’abbandunate, di nu cimitere de la pulitiche che nnò di na cuncindrazzione di attitivà. Dendr’a che lu bbrevissime pezze di strade, a mmetà de li vinde metre che divide le sedi de li ddu gruppe cunzijare, ci stà pure la sede de la Leghe, che pare ‘n’icone di stu clime di assurdand’assenze. Jè na vitrine-a-lu-cuntrarje, quase ‘na finestre da casa chiuse, che pare ca vo ‘nnasconne e tacè cchiù che mustrà e prupahandà.

La realtà nne jè lundane da sta rappesendazzion’a visive.

Avete nutizzie de l’esistenz’in vite (pulitiche-amministrative) de l’uppusizzione? No, jè lu vere? L’inzieme-che-ddivide pare ca s’à squajate addiritture prime di quande si putesse prividè avend’analizzate l’impustazzion’a se che, già ’n principie, ere chiarissimamende non-pulitiche e pi nniende prugrammatiche.      

Ci stanne quattr’o cingue time di grandissim’a ‘mpurtanze e pure di grandissim’impatte pupolare che l’inzieme-che-ddivide putess’aggità a piacimende. Però a dess’a essere ‘n grade di fa ‘na seria uppusizione o pure sole pur’e sterile pulemiche. Immece che lu non-gruppe da molte settimane sta quandomene ‘n letarghe. Si tratte di ‘na pigrizie finde p’annasconne l’evidende fallimende di ‘na strateggije nate debbele e sfiancatese nell’unic’attività che s’avè prifissate: ‘na campgan’eletturale volutamente e cinicamende divisive fatte nghe lu doppie scope di restaurà nu gruppe di potere tenut’appiccicate a la bbell’e meje da var’i’nderesse e di avversà lu Sindeche come pirsone e non la sua attività’mministrative.      

Mo che s’avvicine li feste, probbabbilmende spinti da li nustalgiche di “Proggette Miglianiche”, farann’al massime nu manifeste e cacche puntatine sopr’a li social, si cacchedune di isse si vorrà svijà e vorrà scì a fa caccose. Forse penzene ca ci manghe anagore tande a lu ddumil’e vintiquattre. E nen vonne spricà energije. Vonn’aspittà.  

L’Amic’a me, l’indimendicate Ggiugliane Cicchitelle, dette “Papauazze”, durande n’acces’a partite tra lu nostre “Borgorosse” e la squadre che pruveve a cuntenderce lu titele ne la finale de lu Turnee Cittadine, à cummendate accuscì da la panchine le evidend’e ripetute perdite di tembe de li avversari’a nustre:<Falle fa, vide ca dope ji ve’ la furie>. A’ state prufet’immediate. Seme jte ‘n vantagge e isse ànn’abbijat’a avè frette. Nn’ànn’a recuperate manghe che lu svantagge e ànne perse ‘n’atra vote.       

Gnà si dice? Si Atene piagne Sparte nne ride.

La maggiuranz’a guidate da lu Sindeche, Fabbie Adezie, cioè quelle di “Miglianco Cambie” sembre c’à perse molta de la sua capacità d’incide. Pare ca jè angore rilevante la capacità di decide di uperà dal punte di viste squisitamende amministative. Sembre molto mene forte la capacità d’aggì sul piane pulitiche-amministraive. Nen tingh’elementi sicure di prove ma tinghe la senzazzione sempre cchiù nnette di nu prugissive scullamende di che lu gruppe, nu fatte inevitabbile nel seconde quinquennie di amministrazzione. Nu prucesse demutivande, disgregande e paralizzande che jè recuperabbile, annullabbile, ribbaltabbile nghe nu ricagne e nu rinnuvamende sustanziale. Tutte parte e ggire attorne a nu prubbleme che ci stà. Po’ esser’annascoste, o meglie, ggistite ne la massima discrezzione ma nen po’ essere ignorate coma se nen ci stesse. Lu prubbleme sta tutte ne la scelta di chi sarà lu candidate sindiche di “Miglianico Cambie” a le cumunale de lu ddumil’e vvintiquattre. Ammesse ca si vote a che la primavere e non prime pe mutive non necessariamende traumatiche, anzi pe evità traume. Ci’aveme capite.    

Ugnune po’ pinzarle coma vò, ci mancherebbe. Po’ fa piacere o mene all’une e a ll’itre ma la situazzione jè queste. Quande si ferme lu dibbattite pulitiche-amministrative in una cumunità vol dire tande. Si ponne fa analisi, critiche, smindite, ipotise e contre-ipotise. Ma la situazzione, pe quelle c’appare, queste jè e nne jè na cos’a bbelle.

Ci stà immece na nuvità, na bbella nuvità che chiam’a la rispunzabbilità e a la partecipazzione chiunque ame veramende la nostra Mijaniche. A’ state numinate lu nove “Gruppe di studie pe la prumuzzione de la culture”, che chimereme “Cummissione culture”. La Ggiunt’à’ppruvate la pruposte de lu Sindeche che, su la bbase de le curricula prisindate dope l’avvise pubbliche de lu nove di dicembre de lu Ddumil’e diciannove, à vulute cunfermà l’ottime prufessor’Antonello Antonelli come prisidente de lu citate gruppe, mittenne a’ffianc’a esse Corinne Stella, Andrea Buccini, Annalisa Palladinetti, Tania Patrizio, Stefania Proietto e chi vi st’a scrive. Lu Sindeche à delegate lu cunzijre Pino Timperio come rappresentande de l’Amministrazzion’a cumunale. Si tratte di nu gruppe fatte di vulundarie, che upererà gratuitamende e nghe tutta la passion’a di cui sarà capace. Tè bbisogne d’essere sullicitate, ajutate, sustenute. Uardarle com’a fusse nu pezze de l’Amministrazzion’a cumunale, quinde amiche o nemice a sseconde de li punde di viste, significhe murtificarle inutilmende. Angore di cchiù, significhe privà Mijaniche di buone occasione pe avè cose bbuone, bbuone pe tutte, cose bbil’e ‘mpurtande pe Mijaniche nostre.

 

Bbona Dumeniche.   

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