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La letterina del sabato 29 agosto

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 29 Agosto 2020 10:17
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

l’estate sta finendo. Per quanto riguarda manifestazioni ed eventi è finita ieri sera con “Le avventure di Giannettino” un bellissimo spettacolo profumato di popcorn dedicato ai nostri Concittadini più piccoli. Per quel che so e per come stanno le cose la Festa della Madonna delle Piane, a parte forse una Santa Messa o due al massimo, non si farà. Quindi potremmo fare già un primo bilancio di quel che s’è fatto, di quel che si è potuto fare, di quel che non si è fatto e, attenzione, di quel che potrebbe essere già perduto. 

Prima di questo rapido passaggio però è bene ricordare che c’è chi ha fatto e chi non ha fatto, o peggio, non ha voluto fare anche quest’anno.

 

Tra coloro che hanno fatto, hanno fatto tanto e hanno fatto bene, è un piacevole dovere ricordare la nostra Pro Loco, guidata da Nicola Santalucia, uno che ha dimostrato ancora una volta, ogni giorno, di prediligere il fare al dire. È bello ricordare l’impegno sempre preciso, cordiale e decisivo della nostra Protezione Civile, guidata dall’indomito Luca Marinozzi. È sacrosanto evidenziare il piccolo miracolo, fatto di passione e di tenacia, di chi ha realizzato “Aspettando la 50^ Miglianico Tour”, cioè Nicola Mincone, il Presidente dell’ASD ADES, Giulio Orlandi, e chi li ha affiancati, primo tra tutti Tonino Almonti, un Concittadino capace di impegno prezioso, una persona instancabile nel fare ma che non sta mai in prima fila nel momento degli applausi; si defila delicatamente lasciando appena la scia del suo sorriso sereno. È gioioso segnalare che i nostri amministratori comunali non si sono mai fermati, con l’eccezione relativa all’assenza nella mattina del 27 luglio, segnalata senza alcun intento polemico. Però va detto che, al di là di quella eccezione, ci sono sempre stati. Esempi importanti sono Tommaso Palmitesta, ancora e sempre uomo-ovunque, con lui il Presidente del Consiglio comunale, Mimmo Cicchitti, e poi la vice Sindaco, Ester Volpe con l’assessore Arianna Di Tizio, attivissime, brillanti e decisive per la realizzazione dell’edizione speciale del Premio “Paride Di Federico”, solo per citarne alcuni. I nostri amministratori hanno dato l’ennesima prova che abbiamo fatto bene a scegliere “Miglianico Cambia” e a confermare Fabio Adezio come Sindaco. E che abbiamo fatto bene a sconfiggere l’insieme-che-divide, smascherando con ciò tutta la falsa propaganda messa in atto da quel non-gruppo durante la campagna elettorale. Per la seconda volta consecutiva l’opposizione, quella appunto dell’insieme-che-divide, ha brillato anche questa estate per la sua assenza, un’assenza voluta oltre ogni motivazione politico-amministrativa, ammesso che ve ne sia una a un anno di distanza dalla meritata sconfitta elettorale. Non ho letto né sentito da loro una parola per sostenere l’organizzazione delle Feste patronali. Non li ho visti, con l’eccezione di Antonella Cavuti coinvolta nel coro, alla presentazione del libro di Margherita Anzellotti. Non ci sono stati, alcuni penso per la prima volta in assoluto, al Premio “Di Federico”. Non ho ascoltato, neppure di rimbalzo, prese di posizione di questa opposizione, ancora votata solo alla divisione, rispetto a problemi forse piccoli ma che dovrebbero essere evidenziati proprio da chi sta all’opposizione. Ho accennato a qualche problemino nella Letterina di sabato scorso. Per fortuna qualcuno si è accorto che era quella, anche quella, materia per chi dai Cittadini è stato messo lì a controllare e stimolare la maggioranza.  Non c’è traccia di proposte e anche solo di proteste da parte della opposizione rispetto ai parcheggi, alla gestione del traffico e a null’altro. È vero, non ci sono elezioni comunali in vista; ma è anche vero che l’opposizione non dovrebbe fare vacanze così lunghe. A meno che non si tratti di vacanza né di volontà di non esserci ma di altro. 

Oltre a quel che s’è fatto, come s’è potuto fare in questo periodo straordinario, c’è quel che non s’è fatto, non s’è potuto fare e che, se non si recupera, si rischia di perdere. Le manifestazioni che abbiamo vissuto fino allo scorso anno, ricordiamocelo, sono state impossibili o molto difficili da realizzare quest’anno. Ma quando si salta un anno c’è il rischio, per quanto minimo, che poi restino accantonate per sempre. Può andar bene per eventi che, secondo chi deve decidere e organizzare, sono effettivamente da riconsiderare perché si possono ritenere senza spinta positiva. Può essere invece inappropriato per altri eventi che hanno ancora molti anni di potenzialità da esprimere. Insomma, occorre far attente valutazioni prima che arrivi la prossima estate.      

Stanno per presentarsi problemi più grandi e decisamente molto complessi. Ma non faccio altri regali all’opposizione. Li tratterò per i miei ventitré lettori prossimamente con le poche proposte che potrò avanzare e che avranno l’intento di stimolare riflessioni positive e proposte certamente migliori delle mie.  

Intanto un problema si avvia a soluzione definitiva: sono in fase molto avanzata i lavori di rifacimento della porzione di Piazza Umberto I (andrebbe cambiata forse questa intitolazione) antistante il Municipio. Non avendo visto il progetto si è dovuto attendere questo momento per capire cosa sarà. La piazzetta che verrà, sarà meglio, molto-molto-molto meglio di quel che c’era. Sarà più sicura, sarà più fruibile, sarà più vicina ad una piazza che a uno strampalato spartitraffico. Non sarà quella che avrebbe potuto essere. Livelli e dislivelli delle vie attigue, allineamento e disallineamento del monumento ed altri accidenti hanno evidentemente costretto alla scelta progettuale adottata che, ritengo allo stato, abbia subìto più che privilegiato i gradoni che si stanno affacciando. Ora sarà la volta di piante, panchine, luci e sensi unici ad animare le polemiche. La discussione durerà una settimana. L’opera durerà ben più di qualche anno. Comunque non è stata e non sarà un’operazione acchiappavoti, a fini elettorali. E questo consente di valutare l’impegno e la fattività dell’amministrazione comunale senza quelle interferenze e tensioni dettate da interessi occasionali di parte. Ovviamente c’è sempre il pregiudizio e quello resisterà. Ma è un atteggiamento che marchia negativamente chi lo incarna per il resto è tempo perso.

Prima di chiudere questa Letterina di fine agosto voglio fare con voi un salto di gioia e un applauso col cuore alla Famiglia Anzellotti che sta festeggiando un traguardo storico. Ier l’altro, Pantaleone Anzellotti e Bruna Amicone, coniugi nella vita e per la vita, genitori ammirevoli e partner meravigliosi nel lavoro hanno festeggiato i primi quarant’anni dell’attività avviata da loro in via Roma nell’aprile del 1980. Insieme a Pantaleone e a Bruna hanno festeggiato i figli, in particolare Antonietta che si divide tra il dare una mano nel locale storico di famiglia e la sua Trattoria MA’” nella casa avita di Cerreto, e Federico, pasticcere di fama internazionale nonché apprezzato docente presso prestigiosi istituti di formazione, che ha festeggiato, a sua volta, il primo anno della attività commerciale avviata nella centralissima via Firenze a Pescara, mentre Sonia ha vissuto la festa dal luogo di studio. A rendere omaggio alla Famiglia Anzellotti, oltre ad amici e clienti vecchi e nuovi, ci sono stati il Presidente del Consiglio comunale, Mimmo Cicchitti, che ha consegnato a Pantaleone e a Bruna una bella targa dell’Amministrazione comunale, ed il Presidente della nostra eccezionale Pro Loco, Nicola Santalucia. 

Beh, abbracciare Pantaleone Anzellotti, che tra l’altro fa il miglior caffè di Miglianico e dintorni, salutare Bruna e fare gli auguri a quella che è la pasticceria fornitrice della mia Famiglia è stata una gioiosa ed intensa emozione. Immagino che tra l’altro ieri ed oggi molti hanno giustamente fatto auguri, festeggiato, applaudito la pasticceria Anzellotti. Alcuni però non avranno avuto modo di ricordare tutta intera l’avventura nata quarant’anni fa. Pantaleone e Bruna, forti di una dura gavetta e formati in importanti esperienze maturate in qualificati locali della zona, hanno portato avanti la loro azienda con una passione, uno spirito di sacrificio, la serenità e la grande professionalità che hanno fatto di questa lunga attività la meravigliosa avventura che abbiamo festeggiato ed ancora festeggiamo. Prima e oltre che pasticceria quel locale è stato luogo di semplici, gustosissimi ed indimenticabili incontri conviviali a base di coniglio, trippa e quella pasta “alla Bruna” rimasta ineguagliata e che personalmente ritengo la migliore versione mondiale della classica pasta aglio e olio. È stata ed è ancora una pizzeria di gran qualità, poco appariscente secondo gli odierni canoni modaioli ma solo perché la quasi totalità della produzione ormai è da asporto e viene fatta su prenotazione. Pantaleone e Bruna, senza mai mostrare stanchezza o scoraggiamento, hanno accompagnato e sostenuto il prorompente spirito imprenditoriale di Federico nel catering, nella gestione di strutture più grandi e impegnative, nella espansione durata alcuni anni del locale che aveva inglobato quello del carissimo e indimenticato Ovidio Anzellotti, fratello di Pantaleone, fino all’ultima scommessa, quella che ha appena compiuto il primo anno di vita, del locale aperto al centro di Pescara, quindi nel cuore dell’Abruzzo.

Pantaleone e Bruna potrebbero fare i pensionati, in verità non amati dall’INPS come meriterebbero (questa è l’Italia oggi, sic.), ma non si fermano. Continuano con il sorriso a aprire ogni mattina il locale e a fare tutto quel che possono per accompagnare i figlioli nel loro percorso professionale e commerciale. Sono un esempio monumentale della imprenditorialità che ha spinto la nostra nazione ad essere quella che è stata e che vorremmo fosse ancora. Quando c’è una festa come quella dei primi quarant’anni di attività, si dimenticano alcune cose, le si mettono dietro le quinte, non appaiono nelle foto, non emergono dai messaggi social. La festa per un tal traguardo spiana le rughe di tanto sacrificio, sembra oscurare le rinunce di una vita intera, anzi di due vite intere: che non hanno avuto feste e vacanze, che hanno contato pochissime ore di sonno, che hanno sentito rimbalzare i cuori per progetti di una casa da realizzare, lavori da fare sempre, conti da pagare molto più grandi delle monetine con le quali si paga un caffè e un cornetto; vite che hanno aggiunto quei rimbalzi al palpitare dei loro cuori nella cura dei propri figli, una cura amorevole, dedicata loro senza sosta e senza risparmio di nulla. Ecco perché la meravigliosa avventura di Pantaleone e Bruna li presenta oggi a chi non li conosce e li ripropone a chi ben li conosce come esempi monumentali, un orgoglio per Miglianico. 

Per me son soprattutto persone care, per un affetto a prova di bomba. È per questo affetto che ho sentito emozione e sono stato scosso da una commozione filiale nel vedere le lacrime gioiose di Pantaleone nascondersi dietro la mascherina. Così il suo volto incorniciato dall’argento dei capelli sembrava solo sorridere, come ogni giorno a ogni “buongiorno-la-mattina”. Evviva Bruna, Pantaleone e la dolce Famiglia Anzellotti.

Buona Domenica.