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La letterina del sabato 20 giugno

Care Amiche e cari Amici,

ci sono state buone notizie, fatti positivi, eventi molto belli nei giorni appena trascorsi. Sono stati preceduti, accompagnati e seguiti anche da piccoli accidenti non proprio entusiasmanti perché certificano in un qualche modo la condizione della nostra comunità locale, ancora lesionata dalle divisioni introdotte e perseguite, ben sappiamo da chi, in tempi recenti.

La prima bella notizia in ordine di tempo è stata la decisione del Consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria alla professoressa Liliana Segre, secondo la proposta del gruppo di minoranza. Prima di commentare brevissimamente quel che non è andato benissimo, è opportuno ricordare ai miei ventitré lettori la posizione espressa su questo spazio di libertà quando l’insieme-che-divide ancora dormiva.

 

Già ai primi del novembre scorso lanciai un appello a sostenere Liliana Segre. Rimase inascoltato. (clicca qui per rileggere la Letterina del sabato 9 novembre 2019 e clicca qui per la Letterina del sabato 16 novembre 2019). Dopo lungo e indifferente sonno, due mesi dopo, il 27 gennaio di quest’anno, i consiglieri dell’insieme-che-divide hanno presentato la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria alla Segre. Da qui venne immediato, forte e deciso l’appello ad un’approvazione unanime (basta rileggere cliccando qui la Letterina del sabato 1 febbraio 2020). Espressi riserve sulla schiettezza delle vere intenzioni dell’insieme-che-divide. Fui facile profeta. Infatti, una lodevole iniziativa, accolta giustamente con voto unanime dal nostro Consiglio comunale, è stata in parte rovinata dalla puntualizzazione stizzita e fuori luogo del mio Amico Carlo Biasone che ha voluto stigmatizzare il mancato afflato verbale del Sindaco e della maggioranza che nulla avrebbero detto a lode della iniziativa della minoranza. Poteva stigmatizzare? Certo, ci mancherebbe, è il capo dell’opposizione. Era il caso di farlo? Forse no. Dopo un voto unanime su una propria proposta di importante cifra civica, che è un fatto inequivocabile, la polemica poteva solo rischiare di rovinare qualcosa. Così è stato. La minoranza, quando ottiene un risultato fa bene a vantarsi e a propagandarsi. Se aggiunge la polemica, a volte, rovina tutto.

Occorreva, occorre che questa decisione non resti un mero atto amministrativo e coinvolga la Cittadinanza, non solo a parole, cosa che suggerii e che non è ancora avvenuto.  Su questa vicenda conservo tutte le perplessità già evidenziate e che vanno al di là della poca affidabilità dell’insieme-che-divide. A questo punto mi sembrano purtroppo piccoli pericoli ancora presenti, nonostante l’unanimità del voto consiliare.

Nella stessa seduta del 13 giugno scorso, il Consiglio comunale ha preso atto delle dimissioni da consigliere di Federico Masciulli comunicate con una lettera davvero molto bella, carica di passione e esemplare sul piano della correttezza e della responsabilità (clicca qui per leggerla). Scorrendo oltre la posizione di prima dei non eletti di Arianna Di Tizio (che è assessore comunale, ndr.), il Consiglio Comunale ha accolto tra i suoi componenti Roberto Ferrara. La lettura politica del fatto la farò in altra occasione. Oggi va segnalato che la generosità di impegno, silenziosa, discreta ma sempre presente di Federico Masciulli non viene persa perché le subentra quella di pari caratura di Roberto Ferrara che, ovviamente, mette quel che lo rende unico, cioè il carattere e la passione che ogni uomo ha quali propri carismi. Come Cittadini di Miglianico oggi dobbiamo dire grazie a Federico Masciulli per il suo impegno serio, rigoroso, discreto e prezioso ed anche per il modo in cui ha scelto di concludere il suo mandato. Al contempo possiamo fare i nostri gioiosi auguri a Roberto Ferrara per l’impegno che da oggi in poi aggiungerà a quello che ha sempre messo in campo per la nostra Comunità locale.

Mercoledì scorso c’è stato un evento bellissimo. È stato festeggiato il centesimo compleanno del nostro don Vincenzo. È venuto il nostro arcivescovo, mons. Bruno Forte, a presiedere la celebrazione eucaristica volutamente votata al ringraziamento e non al suffragio. La chiesa era piena, non pienissima il che ha fatto forse notare qualche assenza... C’erano le autorità locali, c’era una rappresentanza dei parenti di don Vincenzo, c’erano alcuni sacerdoti legati a lui e alla nostra Comunità parrocchiale come don Ettore Frani, mons. Fabio Iarlori, don Gennaro Marinucci e don Leo Rosa. È arrivato anche il messaggio del cardinale Edoardo Menichelli. Belli e non di circostanza sono stati gli interventi di Padre Bruno e di don Gilberto. Dopo la santa messa ci sono stati due piccoli regali “scartati” sotto l’immagine di don Vincenzo nell’auditorium parrocchiale a lui dedicato. Il primo è stato un filmato confezionato dall’Azione Cattolica Parrocchiale, breve, forse troppo breve, non esaustivo (sarebbe stato impossibile) e non perfettamente calibrato ma molto, molto emozionante. Il secondo è stato il messaggio davvero sentito e commosso del Sindaco, Fabio Adezio, che proprio il 17 giugno scorso, ha proposto e fatto approvare dalla giunta comunale la delibera n. 34  (clicca qui per leggerla) con la quale è stata decisa (e subito realizzata) l’intitolazione a don Vincenzo Pizzica di una strada comunale, piccola ma fortemente simbolica. Un video ha fatto sì che la cerimonia di intitolazione della strada sia stata condivisa dal pubblico presente nell’auditorium.  

Anche in questo frangente è emerso, per quel che mi consta, uno di quei piccoli accidenti presentati nell’apertura di questa Letterina. Dal tempo dell’annuncio fino a tutto quello dei commenti successivi alla festa per i cento anni dalla nascita di don Vincenzo, l’insieme-che-divide non ha postato una sola parola, non ha partecipato né condiviso. Questo non fa il pari con il mancato afflato verbale del Sindaco e della maggioranza in occasione della cittadinanza onoraria alla Professoressa Liliana Segre, bensì si aggiunge come elemento non positivo rispetto al senso pieno di comunità che almeno in certi frangenti bisognerebbe avere e poi dimostrare. Speriamo che le scorie delle divisioni vengano smaltite al più presto.

Torno con un ulteriore invito alla speranza per chi vede questa imminente estate con le porte che si aprono su calendari vuoti di eventi. Cosa ne sarà delle nostre Feste Patronali, cosa ne sarà delle attività alle quali la nostra eccezionale Pro Loco ci ha abituati, cosa ne sarà di ogni altra manifestazione tra quelle tipicamente estive? Penso nessuno lo sappia. Sinceramente nulla ne so. Constato che il nostro commercio locale, prima ancora di esso la nostra voglia di riprenderci una vita normale o quasi, che la forza delle nostre tradizioni più o meno consolidate, come “Le Contrade del Piacere” o altre serate in piazza, e molte altre istanze abbiano una motivata aspettativa di vedere che qualcosa accada. Le difficoltà organizzative non son poche né facilmente superabili. Tra le constatazioni che ormai tutti possiamo fare c’è quella che qualcosa altrove si sta già muovendo. Non ultima c’è la notizia che “Pescara jazz” si farà, non salterà l’edizione 2020. 

Più vicina a noi e, ovviamente, molto più cara ai nostri cuori è “Il tempo e il cosmo - Dialogo con la fede, la scienza e la letteratura”, l’iniziativa che l’Azione Cattolica Parrocchiale ha messo in calendario per venerdì prossimo, 26 giugno, alle ore 21:00, con la partecipazione dell’astrofisico Marco Drago, del nostro Parroco, don Gilberto Ruzzi, e del professor Antonello Antonelli. L’evento, aperto al pubblico, è previsto all’aperto, nella Piazza San Pantaleone, davanti al Santuario, e in caso di cattivo tempo, nella vicina Cripta di San Pantaleone.  

Immagino che l’Amministrazione Comunale, la Parrocchia, la nostra insuperabile Pro Loco e chiunque altro per le rispettive competenze si stia ponendo questo problema e stia già ricercando le possibili soluzioni. Esse andranno accolte con entusiasmo e con spirito di piena condivisione proprio perché saranno le soluzioni possibili, le migliori tra quelle possibili. 

In questo difficilissimo primo semestre del 2020 non ho perso mai la fiducia e la speranza in un mondo migliore, neppure per un attimo. 

Buona Domenica. 

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