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La letterina del sabato 23 maggio

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 23 Maggio 2020 14:44
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

è  stato molto emozionante poter rientrare in chiesa e partecipare alla Santa Messa dopo tanti giorni di streaming, che pure mi hanno dato serenità e forza. 

Lì, proprio in chiesa, è stato palese che questa emergenza non è finita con l’avvio della “fase 2”. Fuori dalla chiesa alcuni sembrano però essere andati fuori fase. Hanno ritenuto e ritengono che alle 00,01 del 18 maggio tutto sia magicamente tornato alla normalità. Non è così. Non siamo nel castello de “La Bella e la Bestia”. Quei soggetti devono aver capito male se hanno pensato che sia tutto passato in un solo minuto. 

 

Non dobbiamo abbassare la guardia, non possiamo distrarci. 

Abbiano fatto sacrifici, abbiamo rinunciato a tanto. Non possiamo vanificare tutto. Non dobbiamo permettere che questi soggetti fuori fase rendano vano quel che è stato fatto, dimenticando i morti, i malati, l’emergenza e tutto il resto. La mascherina non protegge chi la indossa, protegge tutti gli altri. La distanza non è giocare ai quattro cantoni o a un-due-tre stella. Chi va in giro, chi va a fare spesa o commissioni, chi entra nei bar o chi consuma bevande fuori dai bar deve ricordarsi che le poche regole che ci sono vanno rispettate. E deve sapere che è giusto essere richiamati o sanzionati se si violano quelle regole. I numeri dicono che siamo sulla buona strada ma di strada occorre farne ancora un po’. 

Divieti, regole di distanziamento e precauzioni varie resteranno anche oltre il prossimo 3 giugno o qualunque altro giorno sarà fissato come ulteriore tappa verso il traguardo finale. 

Cosa significa? Significa che la speranza di poter entrare in estate senza problemi è da ritenersi vana. 

Cosa ne sarà delle Feste Patronali? Cosa ne sarà delle manifestazioni estive organizzate dalla nostra eccezionale Pro Loco? Cosa ne sarà delle serate dedicate alle passeggiate, alle chiacchiere in piazza fino a notte fonda, delle grigliate e delle rimpatriate con gli amici? Non so. Bisognerà attendere forse ancora qualche giorno. Per quel che riguarda Feste e manifestazioni sarà invece indispensabile che qualcosa ci venga comunicato ufficialmente. Si tratta di tradizione, di folclore ma anche di economia locale.

Purtroppo una notizia c’è. Per me è ufficiale perché me l’ha data direttamente il mio Amico Nicola Mincone martedì scorso. La “50^ Miglianico Tour” non potrà svolgersi nella data prevista, domenica 9 agosto prossimo, né in alcuna altra data di questo 2020. Penso che verrà rinviata all’8 agosto del 2021. Nicola mi ha spiegato che in realtà la corsa si potrebbe anche svolgere ma le regole sono così stringenti che quel che si farebbe non sarebbe né la Miglianico Tour che abbiamo conosciuto negli ultimi anni né, soprattutto, la Miglianico Tour pensata, sperata, desiderata per la sua cinquantesima edizione. È dura, è anche triste, ma bisogna accettarla. 

In questi giorni ho pensato che qualcosa si potrebbe allestire, se non altro per far sì che questa straordinaria avventura non si interrompa proprio ora che è arrivata a meritare un posto di riguardo nella storia dello sport a livello nazionale ed internazionale. Però qualunque soluzione abbia potuto immaginare mi è apparsa quella che Nicola Mincone, avendoci pensato più e meglio di me, mi ha chiaramente anticipato, cioè una scelta inadeguata a celebrare l’edizione numero 50. Farla comunque sarebbe insomma una forzatura, nulla di più.

Resta quel che nessuno può sconsigliare né mettere in discussione e né impedire, perché non è la ragione o un interesse ma è il cuore a suggerirlo. 

Il 9 agosto qualcosa alla fine poteremo fare. Cosa? Sinceramente non lo so. 

Potrebbe essere una foto della nostra piazza colorata di bandierine con i nostri amatori del podismo schierati a distanza, una foto da usare come cartolina per invitare tutti ad esserci l’anno prossimo. Potrebbe essere un giro o anche solo un tratto del percorso fatto a debita distanza con pettorali senza numero ma con un grande cuore stampato sopra. Potrebbe essere una diretta televisiva animata via streaming da ospiti e Cittadini che racconti la fantastica storia della “Miglianico Tour”. Potrebbe essere un brindisi fatto la sera in piazza. Potrebbe essere una santa Messa e un ricordo di Walter Sallustio, di Enzo Rimano, di Delmo Adezio e di tanti che tanto hanno fatto per la Miglianico Tour e oggi non sono con noi a poter festeggiare. Potrebbe essere anche solo - si fa per dire - un applauso corale a chi la “Miglianico Tour” l’ha inventata e l’ha portata per mano fino ad oggi lungo questa straordinaria camminata che ha travalicato un millennio. Potrebbe essere altro. 

Sarà quel che gli Amici dell’ASD ADES Miglianico insieme a Roberto Terenzio, che l’ha inventata, e a Nicola Mincone, che da non pochi anni ne è il patron, decideranno sia la cosa giusta. 

Sarà un momento di speranza e di gioia nonostante l’assenza forzata. 

Sarà un momento molto emozionante almeno per chi, come me, c’era quell’8 settembre del 1971 e ha avuto in dono la possibilità di esserci ogni anno a correre, a dare una mano, a battere le mani, a essere uno dei puntini che hanno colorato questa meravigliosa favola chiamata “Miglianico Tour”.

Buona Domenica.