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La letterina del sabato 14 marzo

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 14 Marzo 2020 14:41
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

abbiamo una occasione importante per dare un senso vero a questa esperienza che ci sta mettendo alla prova duramente e che ha già cambiato il nostro modo di vivere. 

Penso che andrà bene, andrà tutto bene e che questo avverrà prima se saremo tutti responsabili, seri, tenaci, pazienti, sereni e anche capaci di quell’allegria che non deve mai mancare perché un buon cristiano sa che il bene vincerà e non può essere triste.

 

Questa è l’occasione. Abbiamo sempre sperato ogni volta che potesse essere una delle altre che abbiamo già vissuto. Oggi sappiamo che invece l’abbiamo utilizzata solo per caricare su altri, avversai o altri-da-noi comunque, l’obbligo di dover fare. Ora non abbiamo scuse e pretesti, perché non c’è spazio per nascondersi: la Città è vuota di folla che confonde e nasconde. Siamo ognuno al posto nostro. Tocca a tutti noi. È l’occasione per fermare la corsa insensata dei nostri affanni e per rigenerare un senso di comunità a dimensione umana, anzi, fatta di più umanità e meno materialità e apparenza.

Il panorama della nostra Miglianico oggi è una immagine alla quale davvero non siamo abituati e che, probabilmente, nessuno di noi pensava mai di dover contemplare. 

Miglianico tornerà ad essere animata anche nella sue strade, nelle sue attività, nei suoi luoghi di ritrovo. Torneremo alle nostre feste, ai nostri riti, alle nostre tante cose. Ma non sarà più come è stato fino a qualche giorno fa, questo lo sappiamo e non possiamo far finta di non saperlo. 

Potrà esser migliore se lo vorremo. Questi pochi giorni hanno già fatto passare nel dimenticatoio di molti alcune divisioni costruite volutamente ma che hanno già dimostrato di essere inutili se non solo dannose. Non dovremo mai esser compressi nell’unanimismo perché la diversità delle idee è frutto diretto della nostra diversità: nessuno è uguale a nessun altro essere umano. Ma questa diversità che parte dalla creazione può ora tornare nell’armonia del creato. Possiamo rifondare il nostro senso di comunità rafforzando il nostro senso civico, togliendo energie alle attività disgregative per dedicarle a quelle coesive, seminando e coltivando un amore per ogni cosa che sia a vantaggio di tutta Miglianico. Se lo faremo queste privazioni avranno avuto un senso, altrimenti sarà molto peggio. 

Abbiamo davanti a noi ancora dei giorni svuotati di altri pensieri che possiamo dedicare a meditare su cosa ciascuno di noi potrà fare, potrà proporre o sostenere tra quel che altri vorranno proporre. Meditare significherà farci un esame di coscienza, capire i nostri errori, il principale dei quali è voler testardamente ricercare sempre l’errore dell’altro. Meditare servirà a fare l’inventario di quel che si ha nel proprio animo e che non abbiamo più utilizzato per il bene comune. E’ un esercizio non difficile come a qualcuno può sembrare. È necessario farlo anche per noi stessi, perché i farà sentire meglio, più leggeri e, soprattutto, più carichi di energie positive.

Nelle ore che ci costringono a casa possiamo far questo senza doverci chiudere in un pensatoio o metterci in testa il cappello del simpatico Archimede Pitagorico caro ai lettori di Topolino. Ci sarà utile collegarci per ascoltare la Santa Messa quotidiana che don Gilberto celebra con la consueta solennità e senza omettere una bella omelia. L’ho fatto in questi ultimi due o tre giorni. È come stare seduti al banco. Certo manca qualcosa, ma è tanto bello e fa davvero bene. Pregare, da soli o in diretta streaming, è il miglior esercizio possibile. Ci sarà utile riprendere in mano un libro tra quelli lasciati a far da arredamento in attesa di avere un tempo che non abbiamo mai voluto trovare. Ci darà una grande carica ascoltare musica più che i telegiornali, buona musica, di qualsivoglia genere, dalle canzoni della nostra gioventù a quelle più attuali senza dimenticare mai le belle pagine della musica classica. Possiamo riscoprire o scoprire per la prima volta la bellezza dell’arte figurativa. Tra le cose belle da guardare c’è quel pezzetto di creato che vediamo dalle nostre finestre e dai balconi che, pensateci bene, non a caso si affacciano sul mondo. Vi ricordate quando da bambini avevamo quella straordinaria capacità di guardare fuori e di notare tanti piccoli particolare, di guardare fuori col naso spiaccicato sul vetro e di sognare. Vedevamo solo una grande bellezza con la cornice dalla nostra finestra. Possiamo farlo ancora, tanto non ci vede nessuno. 

Tutto questo è bene farlo sapendo che una parte della salvezza del mondo è affidata alla bellezza. Ma la vera salvezza del mondo dipende dall’amore che genera la bellezza.

Ci siamo amati poco in questi anni di finta felicità. 

È l’Amore che ci ha creati. Siamo fatti per amare. Per amare tutti, a partire dalla Comunità, da questa Comunità nella quale lo Spirito Santo, come mi diceva don Vincenzo, ci ha collocato perché è qui che dobbiamo agire.

Buona Domenica.