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La letterina del sabato 22 febbraio

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 22 Febbraio 2020 15:35
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

probabilmente non avremo una campagna elettorale vivace, quella per il referendum del 29 marzo prossimo. Sembra però che abbiamo, meglio abbiamo avuto un Sindaco nella tormenta. 

In realtà così non è. Ma alcuni Concittadini hanno deciso di speculare su un post che il Sindaco, Fabio Adezio, ha scritto in risposta a una sorta di provocazione, quasi fossero i cervelli della macchina mediatica di Salvini, che alcuni, non so perché, chiamano “la bestia”. 

La vicenda è nota, arci-nota ai presidiatori locali dei social. La loro sentenza, “Il Sindaco si deve vergognare”, è stata immediata, spietata e senza possibilità di appello. Il fatto è che si tratta di quattro gatti, che per lo più si son parlati addosso. 

 

Non svicolo. Domenica scorsa, intorno alle 13,30 un Amico mi avvicina per salutarmi e mi dice “..oh, ma lu Sìndeche, ma c’ha fatte? Li stann’a manna’ a … Deve averla fatta grossa”. Lui, che vuol bene al Sindaco, rideva divertito. Ha capito che non sapevo di cosa stesse parlando e mi ha subito inviato lo screenshot “incriminato”. Ho letto allora che uno stimato Concittadino, il signor Pantaleone Piattelli, intervenendo su ben altro argomento (“Si conclude oggi il progetto di alternanza scuola lavoro di Pierluigi e Ivan. In bocca al lupo ragazzi.”, ndr.) ha chiesto seccamente al Sindaco una cosa che non c’azzeccava proprio per niente: “CARO SINDACO PERCHÉ NON PARLI DELLA SCUOLA CHE A CROLLATO”. Il Sindaco gli ha risposto: ”...non A crollato, A stato RIVOTICATO.”. Vedendolo mi è sembrato solo divertente. Non ho pensato di essere fuori di testa perché chi era con me lo ha trovato ancora più divertente. Qualche ora dopo mi hanno informato della austera (e strumentale) presa di posizione del mio Amico Carlo Biasone, capo visibile dell’insieme-che-divide, sul suo profilo Facebook. E lì, proprio lì si è scatenato non il putiferio ma una piccola polemica, una polemichettta. Ripeto, si è trattato di quattro gatti che si son perlopiù parlati addosso. Rispetto loro e il loro pensiero, ma la realtà, la dimensione dei fatti alla fine è questa. 

So di essere impopolare; sono felice di esserlo se esser popolare significa piacere ai quei commentatori. Oggi, a giorni di distanza, dico la mia. Dò per assodato tutto quel che è stato scritto. Non concordo quasi su niente. Tra le poche cose che ho potuto leggere salverei qualche riflessione: ad esempio, qualcuna fatta dal mio Amico carissimo, Claudio Nardone. Non lo faccio. Se lo facessi gli tirerei addosso tanta gratuita cattiveria. Questo lui non lo merita. 

Non mi interessa ora chi ha torto e chi ha ragione, anche perché la sentenza è stata già scritta. Non posso aggravare la pena né posso far tronare sui propri convincimenti i giudici di Facebook di casa nostra e dintorni. Non faccio l’una non provo a far l’altra.

Sottolineo qualche elemento che non è di parte ma ciascuno può utilizzarlo per la propria parte, se vuole. È quel che scaturisce da una lettura distaccata anche per il fatto che siamo davvero difronte al niente o quasi niente, fatte salve ovviamente le sensibilità personali di chi è stato oggetto in qualche modo dei commenti, parlo del signor Piattelli e del Sindaco Fabio Adezio, non mi riferisco certo alle sensibilità di determinati commentatori. 

Segnalo questo. Il signor Pantaleone Piattelli chiede al Sindaco di giustificarsi da un’accusa. Ma l’accusa è falsa, falsissima. Anche i peggiori nemici di Fabio Adezio sanno che la scuola non è crollata e che l’Amministrazione comunale ha agito bene nel farla demolire per farla rifare come si deve senza spese per la Comunità di Miglianico. Partiamo dunque da una falsa accusa. Chiedo: chi ha raccontato una storia tanto bugiarda al signor Piattelli? Lui certamente non è né un bugiardo né un provocatore.  Qualcuno deve averlo informato con notizie false avendo capacità di convinzione, quindi non per gioco. Il Sindaco risponde in modo secondo me simpatico, senza intento offensivo. Avrei molti aneddoti da raccontare di personaggi locali, noti e molto cari a tutti, che son stati protagonisti di risposte dello stesso tenore, come l’indimenticato Lucio Zannolli o il compianto dottor Giggino D’Adamio. Ma non è ora il momento dei ricordi. Capisco che chi vuol leggere negativamente quella risposta data dal Sindaco ha motivo per farlo. La battuta non è immune da una lettura negativa. Figuriamoci se la deve interpretare chi da molti mesi passa il tempo a fare opposizione - si fa per dire - battendo solo e sempre sullo stesso tasto “Fabio è antipatico”. Direi che il pregiudizio c’è, eccome se c’è. 

Però, resto ai report social che ho visto, il signor Pantaleone Piattelli non ha replicato. Il Sindaco non ha aggiunto alcunché. Il fatto avrebbe potuto finire lì. 

Invece no. Dopo giorni e giorni di assenza, dopo giorni di nessuna notizia dall’opposizione, interviene Carlo Biasone. Secondo me lo fa strumentalmente, ma fa la sua parte. Lui è pregiudizialmente contro il Sindaco ed è libero di speculare. Sbaglia facendolo così, ma lo può fare come più gli piace, ci mancherebbe. Gli voglio ricordare - a proposito e a sproposito - quel che ha detto il nostro comune amico politico Pierferdinando Casini in Senato, giorni fa, in occasione del dibattito sull’autorizzazione a procedere contro Salvini: ”Cari colleghi, ricordatevi che la ruota gira”. Ma qui non siamo in Senato, vero?

Dopo l’intervento di Carlo Biasone intervengono i quattro gatti di cui sopra e anche altri, per non poco tempo, giorni, non le ore veloci tipiche dei social. Carlo Biasone non interviene più. I due involontari protagonisti del primo botta-e-risposta, il signor Piattelli e il suo Sindaco, non intervengono più neanche dopo l’uscita di Carlo Biasone. Uno pensa, finisce qui. Invece no.

Indifferenti rispetto a questo, ci sono alcuni che invece hanno da dire, da condannare in modo tranciante, da minacciare addirittura in modo alquanto ridicolo, se mi è consentito dire, da divagare, di commentare anche in modo molto sgangherato. Il risultato più evidente, che non hanno generato forse volontariamente ma che c’è, è di aver fatto passare il signor Pantaleone Piattelli per un indifeso, peggio, uno quasi incapace di capire e di reagire da solo, dipingendolo come un anziano in senso diminutivo e non esaltativo di quella condizione nella quale vi può essere meno forza fisica ma più saggezza. C’è un fatto innegabile: il nostro Concittadino, Pantaleone Piattelli, ha evidenti capacità di presenza sui social, di dialogo, di “comprendonio”, come si diceva una volta, di attacco, come ha dimostrato, e quindi anche di difesa. Usa la tecnologia e riesce a stare sui social, non ha certo bisogno di badanti virtuali. Non ha bisogno di questi avventati ed anche strampalati avvocati difensori. Lo ha difeso, strumentalmente ma chiaramente, Carlo Biasone, che avvocato lo è. Lo ha fatto per attaccare il Sindaco più che per difendere Piattelli, ma alla fine lo ha difeso. A forza di voler superare l’avvocato i quattro gatti hanno fatto un inguacchio. C’è poi chi, come la dottoressa Nada Rosa, paladina del diritto e del rovescio - fa tutto da sola - ha risposto a chiunque sia intervenuto, come fosse lei la titolare del profilo di Carlo Biasone #parla(sifaperdire)conCarlo. Ha usato in tutto quasi 5.000 caratteri (spazi inclusi) solo per questa piccola polemica. Ha attaccato tutti chiedendo se si volevano azzardare a difendere il Sindaco. E chi è, la nuova inquisitrice? Nel mentre ha avuto tanto altro tempo da sottrarre alle cose importanti e preziose che fa. Ha dedicato minuti e minuti per farmi una carineria, non richiesta e per niente gradita. Ha provato a recuperare ‘na cascetta tra quelle che ha, visto che va spesso “in cascetta”, per metterci, afferma sussiegosa e compunta, quel che scrivo. La prego, cestini pure tutto quel che scrivo. La dottoressa Nada Rosa è un monumento fatto di qualità politiche e civiche, spero che potremo apprezzarla alle prossime Comunali vedendola come candidata-sindaco. Ha già scritto di ricordare tutto di me e della mia vicenda politica: è un Pico della Mirandola formato paesano. Allora non conservi nulla dei miei scritti, tanto lei ricorda tutto. Così, intanto ha una cassetta per albergarvi quando le occorre. E poi può lasciare attorno a quel che scrivo l’aria buona che ha sempre circondato le note pubblicate su questo spazio di libertà. Con me può strillare, strepitare, scrivere, commentare, predicare, postare, sparlare, spettegolare, cantare, fare il mimo o qualunque altra cosa. Faccia pure, si diverta, spenda il suo preziosissimo tempo come meglio crede. Avrà i like del gruppuscolo dell’insieme-che-divide e di altri da par suo. Ma sappia che per quel che mi riguarda gira a vuoto, si parla addosso, si imbroda inutilmente. Mutatis mutandis, per lei vale l’est omen in nomen. Se poi farà proposte, se proporrà analisi critiche ma finalizzate a cose buone, se presenterà idee e progetti, se racconterà il più obiettivamente possibile fatti e pezzi della nostra storia, avrà attenzione, quella che merita. De hoc satis. 

Ho acquisito così un’altra buona fetta di sana impopolarità, come accade a chi esprime liberamente quel che pensa senza star a guardare a piccole convenienze e partigianerie. Ora voglio aggiungere altro. 

Mi piace ricordare la vicenda che risale a meno di un anno fa, che per non pochi versi è simile a quella appena sfiorata in precedenza. In essa la vittima, o meglio, io bersaglio dei soliti postatori, è stata la signora Andrea Buccini. Questa Donna eccezionale ebbe la sventura di postare sul profilo di “Progetto Miglianico” una simpatica domanda: “Ma…Progetto Miglianico, che fine a fatto?”. Qualche solone dall’alto della sua inarrivabile intelligenza provò a schernirla così: “Ringraziamo la gentile signora per l’interessamento e assicuriamo che godiamo di buona salute. Non si può dire altrettanto per il verbo avere: nella lingua italiana la lettera “h” non è un optional”, segue emoticon con sorrisino, a mo’ di aggravante. In quella risposta c’era il falso, perché “Progetto Miglianico” era già da tempo sotto la tenda a ossigeno come tuti sappiamo, avendone constatato subito dopo la scomparsa che ebbe come conseguenza il lasciato in eredità all’insieme-che-divide di facce, modi e sconfitte. In quel commento c’era il tentativo di sfottere una Signora, una moglie, una madre e una Donna di grandi qualità che, tra l’altro, è un’affermata poetessa e maneggia le parole molto meglio di tutta “Progetto Miglianico” & Co. Commise un errore, come tanti ne commettiamo digitando soprattutto sugli smartphone, e se ne accorse subito. Ma il neo non le fu perdonato, le fu riservato il sarcasmo che ora si ritiene offensivo e non divertente. Nessuno degli attuali commentatori insorse per difenderla. Non ci fu questo profluvio di parole, non ci fu lo sconcerto, non ci fu la riprovazione, non si lesse la contrarietà epocale e tutto quel che è stato rivolto al Sindaco Fabio Adezio. Direte, diranno: ma lui è il Sindaco e deve avere sempre un alto profilo istituzionale. D’accordo. È vero, perbacco se è vero. Però “Progetto Miglianico” era il profilo ufficiale di un gruppo consiliare. Che fa, se uno sta all’opposizione non deve tener conto di nessun galateo istituzionale? Eh, no. È che qui si è voluto speculare e lo si è fatto con una certa intensità. Non è così che si fa opposizione. Così si fa polemica, sterile polemica, caciara e nulla più. Ma non opposizione.  

A chi va rimproverando mancanza di stile e di eleganza, soprattutto a chi ostenta una signorilità d’occasione, aggiungo con voluta provocazione: certi modi affettati, eleganze di facciate, non sono garanzia di alcunché. I capi delle “SS” facevano il baciamano da perfetti gentiluomini ma con la stessa eleganza dei modi mandavano a morte avversari politici, ebrei, omosessuali, tante donne e tanti bambini. 

Torno alla vicenda che mi sta divertendo e la chiudo. 

Checché ne pensino e dicano certi “cretini illuminati da lampi di imbecillità”, non scrivo e non suggerisco cose all’attuale Sindaco. Né lui può permettersi di dirmi o suggerirmi alcunché. Lui lo sa bene. E lo ha detto a chi ha azzardato di accusarlo per questo. Ma se avessi letto quella domanda fatta al Sindaco e scaturita da un’affermazione falsa, e avessi potuto suggerire la risposta, avrei scritto qualcosa di molto schietto, di molto duro, senza nulla di divertente come invece mi è sinceramente sembrato abbia fatto il Sindaco, Fabio Adezio.

A chi fa il buonista d’occasione, ai flagellatori del momento, ai predicatori da parco pubblico ricordo che qui non siamo a New York. Siamo a Miglianico, ringraziando Dio. Ed è una gran bella notizia anche per loro.

C’è un’altra bella notizia da dare. 

La nostra infaticabile, eccellente e strepitosa Pro Loco” organizza la Festa di Carnevale 2020. L’appuntamento è per domani pomeriggio, dalle 15,30 alle 18,30, nella Sala Civica, quella con cemento lievitato. Non si potranno portare bombolette spray. Si potrà andare mascherati, com’è giusto che sia, ma non so se verrà premiata la mascherina più bella. Non conta. 

Conta fare un altro grande applauso alla nostra “Pro Loco”, ai suoi dirigenti e a suoi volontari.  

Buona Domenica.