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Elogio delle donne che sanno stupirci

C’è stato un sussulto di orgoglio nazionale che ha attraversato tutto l’italico stivale quando si è sparsa la notizia che presso l’Istituto “Spallanzani” di Roma è stato isolato il “coronavirus”, che sta terrorizzando tutto il mondo. La notizia è stata ancora più bella perché il team protagonista di questo successo è tutto rosa: sono tutte Donne, in realtà ci son anche due maschietti in quel gruppo ma ora non conta. Per tanti è stata anche una grande sorpresa, che tale non dovrebbe essere per chi è informato e sa che sono tante le Donne in prima linea nel campo della ricerca. Chi è informato sa che le nostre ricercatrici sono molto brave.

 

E sono davvero in attesa di essere valorizzate ma non da una notizia bensì da fatti concreti: da stabilizzazioni nel lavoro, da investimenti nella ricerca e dalla eliminazione di una discriminazione che non è sempre di genere ma è di una certa attenzione verso il genere o anche senza genere, ci siamo capirci. Per tantissimi la sorpresa è stata doppia perché hanno scoperto che questa scienziate sono del Sud, una addirittura del piccolo Molise.

Sorpresa o non sorpresa, è stata ed è una bella notizia. 

Più vicino a noi, quasi contemporaneamente, c’è stata la notizia, non altrettanto bella, che una Donna ha dovuto rinunciare al proprio mandato. E con lei altre Donne, che l’hanno affiancata in un’avventura impegnativa, appassionante, generosa, portata a termine con risultati egregi ma senza il giusto sostegno, anzi. con voluta indifferenza e avversione preconcetta da parte di determinati soggetti. Queste Donne sono anch’esse del Sud. Sono vicinissime a noi. Sono nostre Concittadine. Sono Miglianichesi. Si tratta della dottoressa Annalisa Palladinetti, che ha guidato il Comitato Feste 2019, e delle Donne che in larga parte l’hanno affiancata nel direttivo e in tutto il Comitato. 

La notizia l’ha data lei stessa. Lo aveva anticipato in un post su questo spazio di libertà a commento della Letterina del sabato 2 novembre scorso. Aveva promesso che, per una volta, avrebbe scritto anche lei una sua Letterina. È stata di parola. È un testo che racconta la passione spesa per continuare a far vivere le nostre tradizioni. Spiega alcune cose a chi evidentemente finge di non sapere e di non capire. Più che i singoli soggetti che si sono posti negativissimamente verso il Comitato Feste, bacchetta certi comportamenti, certi atteggiamenti che hanno messo a durissima prova l’entusiasmo, la voglia di fare, la disponibilità, il senso del dovere civico che Annalisa Palladinetti e il suo Comitato hanno dimostrato di avere, meritando l’elogio che abbiamo sempre manifestato loro.

La nostra scelta è di proporre a chi frequenta questo spazio di libertà il testo integrale della nota che la dottoressa Annalisa Palladinetti ha voluto diramare mostrando, tra l’altro, un grande rispetto per tutti i Miglianichesi, anche per coloro tra noi che forse questo rispetto da lei non lo hanno meritato.

In fondo lei aveva annunciato una sua Letterina, quindi è come se avesse mostrato di condividere stile e modalità di un commento stile “Viva Miglianico”. Solo che lei lo ha saputo elaborare e stendere in modo davvero egregio. Sarebbe stato più di un capolavoro se alla fine avesse annunciato di aver trovato la forza di restare almeno un altro anno. Ma la sua scelta va rispettata.   

Quel che ha scritto merita una lettura attenta e serena.

Ecco il testo:

Carissimi,
le feste patronali dell’anno 2019 sono giunte al termine già da qualche mese… ed è ormai tempo di salutarci.
Organizzare le feste patronali è stata per me un’esperienza arricchente, bella per alcuni aspetti, meno bella per altri... ma comunque rimarrà un’esperienza unica.
Non posso riconfermare questo impegno per un altro anno.
Non posso farlo per impegni miei personali, allo stesso tempo non voglio farlo per alcuni motivi che proverò a sintetizzarvi.
Da sempre sono impegnata in attività di volontariato, continuerò in tal senso per cause che ritengo nobili, come è stata quella di organizzare le feste patronali, ma necessariamente in un clima diverso.
Mio malgrado, nostro malgrado (perché ho condiviso questa esperienza con i miei collaboratori del direttivo) ci siamo ritrovati a dover vivere una “campagna elettorale post-elezioni amministrative” senza aver scelto di farlo…
Ci siamo messi al servizio dell’intera comunità miglianichese per organizzare le feste patronali e invece ci siamo trovati a dover gestire comportamenti e atteggiamenti che nulla avevano a che vedere con il nostro Santo Patrono e con gli altri Santi che fanno parte della nostra tradizione.
False promesse, falsi sorrisi, accuse infondate e comportamenti inappropriati di persone chiamate a svolgere determinati incarichi hanno contribuito a rendere amare diverse giornate.
Nonostante tutto ciò abbiamo fatto finta di non sentire, di non vedere e siamo andati oltre atteggiamenti inopportuni, concentrandoci su quello che era il nostro impegno assunto davanti a tutti i miglianichesi, ma non posso negare che a volte è stato davvero difficile, perché ancora oggi non ne comprendiamo le motivazioni.
Fin dal primo giorno abbiamo fatto appello alla fattiva collaborazione ma quasi tutti i nostri tentativi sono stati respinti al mittente: i contributi non dati, i comportamenti volti a impedire la buona riuscita degli eventi, non hanno danneggiato né un gruppo politico, né la presidente oppure il direttivo del comitato ma solo l’immagine dell’intero paese e ancor prima la soddisfazione di tutti i partecipanti di godersi una bella festa.
Coloro che si ritengono veri intenditori di feste, di bande, di fuochi farebbero bene a scendere in campo qualche volta e non scegliere sempre la via più comoda dell’osservazione a distanza per poi criticare. Le osservazioni costruttive sono state per me sempre ben accette e ho cercato di farne sempre tesoro, ma la critica sterile non serve a niente e nessuno.
Al di là di tutto, comunque, a me resta la soddisfazione di aver contribuito a realizzare qualcosa di buono per i due vecchietti che qualche giorno fa, davanti a uno dei cinque pannelli, erano intenti a leggere la vita del Santi che veneriamo e il racconto delle nostre tradizioni; per quella persona che ha notato la cura particolare per alcuni dettagli nella realizzazione dei manifesti e delle brochure; per le persone che hanno gradito le scelte fatte dall'intero direttivo in merito agli artisti; per l’altro miglianichese che ha apprezzato la “piazza più pulita” in occasione della processione del 27 luglio… volevo avere cura di questi piccoli particolari e almeno per alcuni ci sono riuscita.
E’ vero, abbiamo deciso di chiamare la banda “Città di Miglianico” che non sarà certamente tra le più prestigiose nel panorama bandistico italiano ma lo abbiamo fatto perché ci sono diversi ragazzi del nostro paese che ne fanno parte e abbiamo voluto che fossero loro ad esibirsi. Nell'organizzazione delle feste minori abbiamo dovuto fare dei tagli, è vero, ma lo abbiamo deciso a malincuore, sacrificando a volte i fuochi, a volte le luminarie, a volte i palchi ma “se la coperta è corta, per forza qualche parte rimane scoperta”.
Il tempo è prezioso per tutti e io ho deciso di dedicarlo ad altro che non riguardi né le ripicche post-elettorali (seppur di pochi che probabilmente hanno fatto dell’invidia e del rancore la loro ragione di vita) né gli atteggiamenti a dir poco infantili e immaturi di alcune persone.
Auguro a chi mi succederà di poter svolgere il proprio lavoro in un clima più sereno e più collaborativo.
Grazie ancora a tutti i miei preziosi collaboratori e a tutti coloro che con le loro parole, le loro osservazioni costruttive, la loro vicinanza e il loro contributo, a diverso titolo, mi hanno sostenuto.

Annalisa

   

 

Ed ecco il nostro commento. 

In piedi, applauso.

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