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La letterina del sabato 25 gennaio

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 25 Gennaio 2020 10:32
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

a quanto sembra, da non pochi giorni c’è un silenzio quasi irreale sul fronte della polemica tra l’insieme-che-divide e la maggioranza che sostiene il Sindaco, Fabio Adezio. Ci sono novità politiche, ma di questo vi dirò in altra occasione. Può darsi che mentre la Letterina viene pubblicata qualcosa intervenga a smentire questa impressione. Può darsi che il fuoco arda ben vivo sotto la cenere. Può darsi anche altro. Intanto i giorni trascorsi dall’inizio di questo 2020 sono stati tutti senza interventi di quel non-gruppo. Nessuno ha “parlatoconCarlo”, cosa che in verità accade da molto più tempo, a dimostrazione che la propaganda, anche se ben studiata, tale rimane quando è pensata e propalata solo per ingannare gli elettori. Anche la parabola di “Progetto Miglianico” è giunta alla sua fine. Nella sua centralissima sede ora si gioca a biliardino. L’ultimo spunto polemico che ho notato è stato il verbale di deliberazione del consiglio comunale n. 41 del 30 dicembre scorso, che riporta il piccolo scontro tra il Sindaco ed il consigliere Papponetti, il quale, a leggere quel verbale, non ha brillato neanche in quella occasione.

 

Questo clima privo di volute polemiche spero possa favorire il ritorno di alcune scelte che le tensioni elettorali hanno reso difficili. 

La più importante, quella che dovrebbe essere presa senza fretta ma anche senza aspettare più di tanto, è la composizione del Comitato Feste 2020. La speranza che il Comitato 2019, presieduto egregiamente dalla dottoressa Annalisa Palladinetti, si riproponga per un nuovo mandato sembra essere debolissima, perché il Comitato ha dovuto registrare comportamenti poco solidali, per usare un eufemismo, da parte di alcuni Concittadini. Sarebbe un peccato se non si riproponesse perché, se da un lato è indubitabile che non si può avere un Comitato che duri per un periodo troppo lungo, dall’altro lato è certo che avere un comitato nuovo ogni anno rende vana l’esperienza che si è fatta con tanta passione e non poco sacrificio nell’anno precedente. La speranza è l’ultima a morire e il Comitato 2019 potrebbe essere riconfermato, casomai allargato e fortificato. Ma se purtroppo ciò non dovesse accadere, sarà necessario trovare una soluzione adeguata alla sfida che ogni anni attende un Comitato chiamato ad affrontare un sempre più veloce evolvere della tradizione e delle condizioni concrete di allestimento e realizzazione del proprio programma. Se sarà scemata almeno in parte la forza divisiva messa in campo dall’insieme-che-divide nella vita locale, si riuscirà anche a comporre un Comitato che potrà trovare meno difficoltà e potrà più serenamente immaginare e poi concretizzare le migliori idee per ognuna delle nostre Feste locali. 

Questi sono i giorni ideali per dissodare il terreno, seminare e innaffiare se si vuol sperare in un buon risultato. Il tempo che passa, in questo caso, lavora contro la migliore soluzione possibile. 

La responsabilità ovviamente risale al Sindaco. Ma se è vero che il Comitato Feste non deve essere pregiudizialmente di parte, è anche vero che il Sindaco dovrebbe limitarsi a sollecitare, accompagnare, incoraggiare l’impegno delle persone che gli vengono segnalate, auspicando la massima coesione possibile, senza metterci il marchio di parte. Anche perché, inevitabilmente, un Comitato Feste che fa cose buone fa fare bella figura al Sindaco pro-tempore, come accade per chiunque organizzi eventi ben riusciti nel territorio comunale. 

So che quest’anno non sarà facile ritrovare di colpo quella coesione generale che è stata minata in anni passai e che ancora stenta a rigenerarsi.

C’è ancora chi, come sento dire sin dalla mia infanzia, invoca, anzi vorrebbe imporre ai gestori degli esercizi commerciali cittadini di farsi avanti. È un colossale sciocchezza. Quando ero bambino di bar, osterie e trattorie in centro ce n’erano il doppio di oggi e l’afflusso dei pellegrini e dei curiosi era continuo per tutti i giorni di festa e molto più numeroso di quel che in questi ultimi anni abbiamo registrato. Gli incassi di quel tempo, lo so per esperienza diretta, erano il vero guadagno di tutto l’anno. Oggi i numeri sono alquanto diversi e la realtà commerciale ed economica, come quella sociale, ha molta meno attenzione verso le nostre feste tradizionali.         

Qualcuno sostiene che la soluzione migliore sia quella di non muoversi affatto, così il Comitato non nasce e si potrà vedere che succede in un anno nel quale nessuno organizza le nostre Feste tradizionali. Insomma una sorta di soluzione choc. Potrebbe essere una scossa salutare. Potrebbe più probabilmente segnare la fine di una esperienza ultra-secolare, perché qualora non ci fosse una pronta reazione già nel corso di quest’anno, forse non ci sarebbe nessuna reazione l’anno prossimo. A quel punto resterebbero i soli riti religiosi entro le mura delle nostre Chiese. Ma anch’essi subirebbero un più che probabile ridimensionamento.

L’unico divertimento, se così si può dire, sarebbe assistere ai fuochi d’artificio delle cialtronerie di chi si riempirebbe la bocca con la “tutela delle nostre tradizioni cristiane” messe in pericolo da assalti immigratori e altre sciocchezze del genere. Spenti quei fuochi da bar dello sport, sgonfiati quei palloni, tutto finirebbe.

È vero, occorre far la propria parte e non aspettare che siano sempre gli altri a fare. E però vero che è bene che sia quanta più gente possibile a fare questa esperienza almeno una volta, prima o poi, non sempre gli stessi. Entro questo limite è opportuno che chi ha tempo (perché di tempo ce ne vuole), passione e, casomai, anche qualche esperienza maturata più o meno recentemente si faccia avanti, se non altro per dar coraggio a chi affronta questa meravigliosa avventura per la prima volta. 

Buona Domenica.