Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 4 gennaio

Care Amiche e cari Amici,

il 2020 di questa vostra rubrica settimanale comincia con buone notizie.

La più importante è che oggi pomeriggio, dalle ore 14,30, ci sarà una manifestazione simpatica e anche molto significativa. Al Comunale “Fratelli Ciavatta” di Miglianico si svolgerà un triangolare di calcio che vedrà in campo sindaci e amministratori di Ari, Giuliano Teatino e Miglianico. La sfida non ha alcuna finalità in termini di campanilismo né ha i risvolti politici che in altri tempi avrebbero potuto esserci. È un modo per far festa, per stare in allegria, soprattutto per fare del bene. Infatti la manifestazione è stata chiamata “Diamo un calcio alla SLA”. Si tratta di un torneo benefico che punta a sensibilizzare tutti su questa gravissima sindrome neurodegenerativa e, se possibile, anche a raccogliere fondi per la ricerca che su questo fronte deve fare ancora tanto. Certo non sarà una calda serata d’estate, certo è un sabato pomeriggio che coincide con l’inizio dei saldi, certo non si tratta di vedere in campo squadre blasonate, però si tratta di stare in allegria e di fare del bene. Sono motivi eccellenti per esserci o anche solo per passare a vedere di che si tratta. 

 

I miei scout non hanno trovato sui social né adesione né inviti e né sostegno a questa bellissima ed importantissima iniziativa da parte dell’insieme-che-divide. Questa volta non voglio credere alle mie sentinelle social. Voglio pensare ad una loro distrazione. Voglio sperare che i consiglieri di minoranza e i loro sostenitori ci saranno, che faranno opera di sensibilizzazione, che porteranno gente al campo sportivo, che non perderanno questa occasione per fare qualcosa di buono con tutti gli altri. 

L’altra buona notizia non è tanto nel fatto che l’annunciato convegno sul culto di San Pantaleone tra Oriente e Occidente, svoltosi ieri pomeriggio in Cripta, è riuscito. Infatti è stato sostanzialmente interessante e anche ben affollato, se si considera che di venerdì pomeriggio non è proprio scontato mettere a sedere 50/60 persone ad ascoltare temi particolari e seri. Ci sono stati tanti spunti, molte notizie storiche ed artistiche davvero interessanti. Don Gilberto al termine dei lavori ha voluto far riflettere sul fatto che San Pantaleone era un uomo normale, un giovane medico in un mondo che anche allora sull’uomo e sul giovane medico aveva le sue contraddizioni. Eppure da secoli è al centro di tanta devozione. Ma, precisato ciò e non potendo raccontare due ore e mezza di interventi, devo dire che la vera buona notizia è un’altra: mons. Angelo Vizzarri, Direttore dell’Ufficio Diocesano delle confraternite, e, per altri versi, anche lo storico e scrittore, dott. Aurelio Bigi, hanno sottolineato cosa deve fare una confraternita per essere degna di sé stessa, cioè carità, solidarietà, soccorso a chi è in difficoltà, accoglienza. Penso che questa buona notizia, se è stata ascoltata, sarà risultata una sconvolgente novità, tanto sconvolgente che forse non sarà pubblicata nelle note interne della Confraternita di San Pantaleone di Miglianico.

L’ultima buona notizia è che con eccellente tempismo e con encomiabile efficacia è stato demolito lo scheletrato della nuova scuola media. L’opera che il Sindaco, Fabio Adezio, ha annunciato e spiegato in anteprima ai consiglieri di minoranza, è stata, infatti, portata a termine con il necessario tempismo, perché si è avviata e conclusa in pochissimi giorni durante le vacanze scolastiche, così da non creare problemi e nessun fastidio a chi frequenta e a chi lavora nella scuola dell’infanzia ed in quella primaria. È stata fatta in modo così egregio che anche gli “inviati speciali” dell’insieme-che-divide sono rimasti attoniti, tant’è che hanno dovuto fare più di un appostamento per poter scattare foto e girare dei video. Alcuni tifosi di quel non-gruppo, gente come si suol dire col prosciutto sugli occhi e i tappi nelle orecchie, hanno fatto peggio. Sono soggetti del genere di quelli che il grande Ennio Flaiano definiva “cretini illuminati da lampi di imbecillità”. Essi devono aver visto i loro “inviati speciali” tornare con gli occhi strabuzzati di meraviglia e hanno deciso di fare qualche passeggiata “occasionale” nei pressi del cantiere per bofonchiare qualche giudizio, a loro modo di vedere intelligente e graffiante ma in realtà stupidamente provocatorio come le bocche dalle quali è uscito. 

Al posto di mandare certi soggetti a fare certe figure barbine, quelli dell’insieme-che-divide avrebbero dovuto star lì a presidiare il cantiere, a distribuire volantini, a scandire slogan con i megafoni, casomai a incatenarsi alla recinzione. Avrebbero dovuto se avessero potuto farlo in quanto armati di argomenti e documenti. Non lo hanno fatto.    

Aspetto che il non-gruppo di minoranza tiri fuori le carte che comprovino scandali, errori, le fantomatiche “culpa in vigilando” e, soprattutto, lo spreco del denaro pubblico. 

Probabilmente, anzi quasi sicuramente, nessuna pubblica amministrazione italiana ha avuto la capacità di analisi e di decisione, la determinazione politica e il coraggio di far abbattere un’opera viziata e che sarebbe stata bocciata all’atto del collaudo. Lo ha saputo fare e lo ha fatto a spese di chi si è assunto civilmente le proprie responsabilità, senza che i contribuenti di Miglianico tirino fuori i propri soldi.

Chiediamoci: l’amministrazione comunale di Miglianico poteva aspettare; poteva provare a sistemare le cose casomai pagando qualcosina qua e là; poteva sperare che a opera finita nessuno se ne sarebbe accorto; confidando nel non sopravvenire di un evento traumatico come un terremoto importante o un cedimento strutturale; poteva fare un calcoletto semplice-semplice, quello che tanto sarebbero stati altri, tra cinque o dieci anni a dover sistemare le cose se mai si fossero manifestate coi difetti che avevano? Secondo alcuni avrebbe anche potuto far ciò. Secondo qualcuno forse avrebbe dovuto farlo. 

Invece ha agito con capacità, determinazione e coraggio. Questo a qualcuno non piace.

Questo qualcuno dovrebbe farsi raccontare la vicenda dell’ultima ristrutturazione della sala civica comunale fatta sotto lo s-governo di “Progetto Miglianico”, co-genitore dell’insieme-che-divide. Lì, ad inizio lavori, quasi come in questo caso, fu individuato un problema. Mancò però la capacità di analisi. Mancò la determinazione. Mancò il coraggio di chiamare alla proprie responsabilità chi avrebbe dovuto assumerle. Mancarono l’umiltà e la saggezza dell’ascolto di chi, consigliere e soprattutto tecnico, suggerì da subito di abbattere e far tutto nuovo, perché sarebbe stato più sicuro e si sarebbe speso molto meno. Invece si cercò di coprire, di sistemare con pezze e rattoppi continui. La spesa, alla fine, pare sia stata di quasi cinque volte quella preventivata e annunciata. È lievitata addirittura la piazza soprastante in un modo così macroscopico che era ed è indifendibile la soluzione finale di quell’opera. Quei soldi, quei tanti soldi dai meno di 100.000 euro del progetto ai quasi 500.000 del lavoro finito (e come finito) erano soldi non solo genericamente pubblici ma dei contribuenti Miglianichesi. Ora chiediamoci: dove erano, dove sono oggi davanti a questo confronto ancora attuale i consiglieri del non-gruppo di minoranza e, soprattutto, dove sono certi sostenitori, tifosi, nuovi acquisti e cavalli di ritorno dell’insieme-che-divide? Forse sono attoniti, a bocca aperta.

Anche questa è una buona notizia.

Buona Domenica.

Joomla templates by a4joomla