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La letterina del sabato 21 dicembre

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 21 Dicembre 2019 15:35
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici, 

non è ancora ora di farci gli auguri di Natale ma è ancora tempo di trattare del Natale che viene. L’attesa vera è per la salvezza che arriva grazie alla Parola che si fa carne, al Dio fatto uomo. Una preghierina con particolare intenzione, un’opera di carità in più o nuovissima, qualche momento dedicato ai nostri cari, a chi di solito trascuriamo frettolosamente, a chi mettiamo un po’ dietro alle nostre vuote priorità sono alcuni degli ingredienti per preparare un buon Natale. Non amo il buonismo, che sa di falso e quindi rovina ogni momento. Non mi aspetto a livello civico nulla di speciale, al massimo ci sarà la solita stucchevole propalazione delle buone intenzioni d’occasione. Non sono pronto a credere a quelle bugie vestite a festa, palle nel senso dispregiativo che alcuni dotati di una sperimentata faccia tosta appendono agli alberi che vogliono mostrarci come monumenti di buone intenzioni.

 

Non sono pronto a fare il buono con chi buono non lo è stato e tenacemente non vuole esserlo. Sono prontissimo a cogliere anche gli infinitesimali passi in avanti verso una rinnovata armonia di questa nostra comunità e non mi dispiacerà, qualora dovesse accadere, l’essere rimproverato per aver fatto dopo quelli degli altri il mio passo. Natale è una buona occasione, ma ci sono tutti gli altri giorni che son buoni per fare i buoni. Lucidare sorrisi e far ginnastica di abbracci un solo giorno l’anno, sono le finzioni che rovinano anche quel giorno, soprattutto il Natale.

Un passo che ciascuno può fare, parlo di chi ama giudicare senza fare, è rispondere all’invito del Sindaco inviando la propria domanda per essere valutato, sulla base del curriculum personale, come presidente o componente del gruppo comunale per la promozione della cultura. L’incarico è a titolo gratuito, senza neppure possibilità di rimborso spese, quindi è per chi vuole fare veramente, senza doppi o tripli fini. Le domande vanno inviate o presentate al Comune entro il 23 dicembre 2019. Il rinnovo di questa commissione serve a farle riprendere l’attività già svolta e che, sotto la guida del prof. Antonello Antonelli, ha dato egregia prova di sé.      

C’è un’altra attesa del Natale, quella fatta di regali, di preparativi mangerecci e di altre ritualità che nulla o quasi hanno a che fare con il Natale vero, quello cristiano. Le tradizioni certo ci sono e vanno coltivate pur nel volgere degli anni che viviamo. Ma questo è un altro discorso. 

A Miglianico, in vista del Natale 2019, c’è stata già la vicenda bellissima rappresentata dall’albero di Natale fatto all’uncinetto dalle nostre meravigliose Concittadine, un capolavoro ancora non apprezzato da tutti. E ci siamo capiti. C’è stata poi una presa di posizione del nostro Sindaco, Fabio Adezio, che ha invitato tutti a preferire i commercianti di Miglianico per fare i propri regali di Natale. È stato un invito giusto, senza enfasi e non privo di giuste motivazioni. Non è un’analisi economica né un appello disperato. È un invito che un Sindaco deve fare in tutte le occasioni possibili. Ci si poteva attendere una polemica da parte dell’insieme-che-divide, il non-gruppo che occupa gli scranni dell’opposizione in consiglio comunale. Pare che polemica non ci sia stata, almeno fino ad ora. La cosa grave è che da parte di quel non-gruppo non c’è stato sostegno aperto, convinta adesione, rilancio dell’invito a favore del commercio locale. 

La nostra realtà commerciale fa volgere lo sguardo ad una condizione che è quella che è. Stante il fatto dell’invito da parte del Sindaco che è sacrosanto e ineccepibile, va detto che l’offerta commerciale locale non è scarsa anche se non è completa, come del resto è logico che sia. Questo non è colpa di nessuno, il commercio non si crea con delibere comunali né con ordinanze del Sindaco. Vediamo qual è la situazione, senza entrare nel dettaglio delle singole unità. Abbiamo una buona scelta nel settore agro-alimentare tra negozi, casotti lungo le strade, minimarket, macellerie, oleifici, vinerie e cantine vinicole. Abbiamo una proposta di pasticceria interessante con esperienze consolidate e nuove scommesse. Abbiamo negozi che vendono articoli da regalo, abiti per grandi e piccini, scarpe e accessori di tendenza, intimo uomo-donna e quanto può offrire una fornita merceria. Abbiamo cartolibrerie, ferramenta per chi ama il fai-da-te, un ottico, un antiquario, una parafarmacia oltre la storica Farmacia. Ci sono possibilità di regalare buoni per trattamenti estetici, da parrucchiere e parrucchieri. Ho dimenticato qualcosa? Non importa. Il discorso non sta nella descrizione dei dettagli ma nelle possibilità complessive.

Chi vuol regalare un cesto natalizio anche solo di frutta, un panettone o dolci tradizionali, un trapano, creme, trattamenti estetici o confezioni di prodotti di bellezza, scarpe, sciarpe o guanti, vino, olio e tanto altro ancora può farlo senza spostarsi dalla nostra Miglianico, trovando qui innanzitutto cortesia e amicizia, poi un adeguato assortimento di prodotti e prezzi che, alla fine, competono con quelli dei centri commerciali fatta la tara dei costi economici e di stress che occorrono per andarci. È vero: a Miglianico non c’è tutto. Non è una scoperta clamorosa e non è una colpa da scaricare su nessuno in particolare. Sappiamo bene che non è possibile avere tutto in un centro di 5.000 anime collocato a meno di 20 chilometri da grandi città e dai principali centri commerciali della Regione. Ma resta il fatto che l’invito del Sindaco non è uno spot tanto per far qualcosa. Da anni sento dire che non siamo come altri centri, tipo quel piccolo paese a sud di Miglianico, dove c’è più attaccamento e si compra tutto lì. È una leggenda. I flussi commerciali sono fortissimi, l’orgoglio campanilistico non basta certo a fermarli e neppure a deviarli. Offerte, fascino delle promozioni, l’inganno suadente e avvolgente della pubblicità portano molti a fare scelte condizionate da tutto meno che dall’amor di patria. È anche vero che a volte il “cattivo esempio”, se così si può dire, lo danno gli stessi protagonisti del commercio locale che non sono clienti essi stessi dei punti commerciali gestiti dai “colleghi” miglianichesi. Ma questo e tutto quel che si vuol aggiungere con o senza spirito polemico, non toglie che con un po’ di attenzione, forse solo pensandoci su un attimo in più, almeno una parte dei nostri regali possiamo comprarli a Miglianico, così come facciamo per la spesa quotidiana. L’invito del Sindaco non è campato per aria e non è certo stato fatto per avere voti, non lo ha mai fatto e comunque non gli servirebbe più. Servirebbe, serve che attorno a questa proposta pro-Miglianico ci fosse un sostegno unanime, senza furbizie e senza distinguo che possono dar soddisfazione a chi affoga nei social ma che non portano pane a casa, nel senso positivo di questo modo di dire. Ciascuno di noi, in fondo, può provarci a seguire quell’invito, il “CompraMI” lanciato dal Sindaco, cioè compra a Miglianico. Va a finire che ci rimane anche soddisfatto. 

Buona Domenica.