Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Cominciamo bene!

Categoria: Notizie
Pubblicato Mercoledì, 17 Aprile 2019 21:25
Scritto da Maurizio
Visite: 820

Croce e bugie, buonismo come maschera e mezzucci da propaganda anni ’50: a questo si è ridotto il mio Amico Carlo Biasone seguito dallo sgangherato strombazzamento dell’insieme-che-divide. È poco consono a lui, alla formazione politica che pure ha ricevuto, alla storia che comunque ha vissuto fino ad alcuni anni fa il ridursi a certi mezzucci propagandistici il cui stile risale alla battaglie di stampo contradaiolo degli anni ’50 del secolo scorso, quelle simboleggiate da motti come “l’àcque a li Piàne e la luce a Catalàne”.

Se questo è l’inizio della campagna elettorale c’è proprio da dire: "Cominciamo bene!" e c’è da dirlo con alquanta delusione e non senza sconforto. 

 

Dopo un silenzio non scevro da imbarazzo, forse per progressi che il suo non-gruppo non è riuscito a fare, almeno non nei tempi previsti, Carlo (chi scrive per lui) è tornato a riaccendere il suo profilo di personaggio politico e lo ha fatto con un fervorino tutto pace e solidarietà, con tanto di croce messa in bella mostra, il che non dovrebbe esser fatto a scopi elettoralistici. "Pace", "solidarietà", "fratellanza"? Macché! Belle parole utilizzate solo per lucidare le maschere tirate fuori da qualche mese a questa parte.

Passate appena quarantotto ore dal messaggio tutto amore, ha buttato lì (gli hanno fatto buttare) una polemichetta falsa come è falsa la propaganda finto-buonista del suo non-gruppo. Ha postato una foto del piazzale della Chiesa di Cerreto quale testimonianza di un presunto “abbandono” delle contrade da parte dell’Amministrazione comunale. Ma chi vuol prendere in giro?! I suoi “spioni” gli hanno detto che la manutenzione di strade e piazze sarebbe arrivata a Cerreto il giorno stesso o la mattina dopo e ha provato a fare il furbo. Se ci fosse stato il presunto abbandono, se lui se ne fosse accorto veramente, se voleva pensare davvero al bene comune e non a fare polemichette strumentali avrebbe lanciato la sua accusa il sabato prima della Domenica delle Palme (il Comune non avrebbe avuto il tempo di rimediare, ndr.) o, al più, lo avrebbe dovuto fare quella stessa domenica. Invece il suo tazebao è uscito il martedì, neanche il giorno dopo, ma due giorni dopo. Perché? Perché lo avevano informato solo allora, solo martedì mattina, che stavano per procedere alla sistemazione già programmata di quell’area, come di tante altre oggetto di una programmazione fatta e in corso di attuazione da non pochi giorni. Tant’è che oggi il lavoro iniziato ieri è in via di conclusione, come dimostra la foto di oggi pomeriggio: un lavoro fatto anche di potatura degli alberi e di altre opere di manutenzione, non solo di sfalciatura. Carlo Biasone non può aver pensato che il suo tazebao social avrebbe potuto allertare la macchina amministrativa “a richiesta” e soprattutto su sua richiesta. Se lo ha pensato, se lo pensa, soprattutto se lo ha detto o pensa di dirlo per vantarsene significa che immagina il Comune ancora gestito in modo paternalistico, con operai agli ordini dell’assessore che arrivava prima la mattina e con il sindaco che accontenta questo o quello senza guardare alla efficienza e alla correttezza dei comportamenti amministrativi. Sarebbe il paladino di un ritorno a tempi superati, vecchi, non più auspicabili.   

Se questo modo di far polemica secondo Carlo Biasone è il nuovo che avanza, se questi sono i suoi metodi di ascolto e di confronto siamo messi male, ma proprio male, cioè lui è messo male, male, male.

Il risveglio pre-elettorale ha rianimato anche altri, guarda caso tessitori o impigliati nella rete dell’insieme-che-divide. 

C’è la corsa a prendersi il merito dei lavori in corso per la sistemazione della piccola frana che ha interessato la Provinciale Chieti-Tollo poco dopo l’incrocio con la comunale per Contrada Cagialone. 

Più che di meriti si tratta di semplici responsabilità. 

Quel tratto di strada è sempre stato ed è provinciale. Quando c’è stata la frana c’è chi ha provato a polemizzare ma è stato inchiodato al fatto che non ha portato prove del suo interessamento presso la Provincia, governata anche allora Mario Pupillo come Presidente e da una maggioranza di centro-sinistra. Quelli di “Progetto Miglianico”, per intenderci, hanno provato a tirar dentro il Sindaco senza aver considerato che tutti sapevano della loro stessa appartenenza politica (il PD) con quegli amministratori provinciali.  La polemica andava bene dentro i confini comunali. Era per loro troppo imbarazzante se portata ai livelli di giusta competenza amministrativa. Comunque non hanno fatto nulla se non le solite chiacchiere.

Poi il Sindaco ha dato la notizia che il Giro d’Italia 2019 passerà per il centro cittadino di Miglianico. A parte l’impegno del Comitato di tappa, di Maurizio Formichetti e di chi si occupa del Giro d’Italia, il merito, se merito c’è, di chi è? È di “Progetto Miglianico, l’opposizione che c’è ma non fa niente, è dell’insieme-che-divide che ha fatto solo chiacchiere e gettato fumo negli occhi della gente da quando è sbucato fuori dai suoi lussuosi locali? Forse no. Proprio no.

Forse questa promozione di Miglianico attraverso la vetrina televisiva internazionale del Giro d’Italia sarà merito dell’Amministrazione comunale? Forse si, vero? 

O c’è qualcuno che possa affermare seriamente che il Giro d’Italia passa in un territorio comunale senza che il Sindaco sappia niente o che non sia affatto d’accordo, anzi senza che nulla faccia per favorire tutto ciò?  E allora!? Ecco che tutti o corrono a prendersi il merito o, peggio, a denigrare addirittura questo evento piuttosto che plaudire e concorrere a esser parte di una cosa bella e utile per Miglianico, per tutta Miglianico.

C’è chi ha ironizzato sul fatto che sarà grazie al Giro d’Italia che si sta sistemando la frana di cui sopra, come se la “corsa rosa” avesse il suo assessorato ai lavori pubblici. Può darsi. Ma non è proprio così. Se non ci fosse capacità di relazione, di presenza, di convincimento e di supporto da parte di Amministrazioni locali il Giro d’Italia lascerebbe alcuni tracciati o parte di essi e ne utilizzerebbe altri. È sempre successo. L’organizzazione del Giro non perde tempo ed energie a convincere i Sindaci, casomai dedica attenzione ai Sindaci che si interessano affinché la corsa passi sulle strade dei loro Comuni. Questa è la realtà. Quindi se a Miglianico passa il Giro d’Italia e se questo ha spinto la Provincia a accelerare il cantiere per la frana di Cagialone il merito risiede a Miglianico e sta nella Casa Comunale. Se poi questo non è un merito va bene lo stesso. 

Del resto un ultimo sopralluogo alla frana della Strada Provinciale con il Presidente della Provincia, Mario Pupillo, il Sindaco Fabio Adezio e i rispettivi tecnici c’è stato a fine novembre del 2018. Si era già deciso di intervenire e i denari già c’erano. Nessuno ora lo ricorda. Il ritardo che c’è stato è della Provincia, e non è stato certo di molti anni. C’è chi attribuisce il miracolo alla nuova Giunta Regionale, chi a questa o all’altra parte politica a seconda delle proprie convenienze. 

Sarebbe più facile dire che è meglio così. Che è stato bravo il Sindaco a lavorare bene per un doppio o triplo successo, quello del Giro che mette in vetrina la nostra bella Miglianico, quello di un ripristino della viabilità utile per tutti, quello di non aver gravato le casse comunali di una spesa che non era di competenza comunale. È un merito riconoscere i meriti a chi i meriti li ha. È il merito dell’onestà intellettuale e della serietà personale. Sono valori che bisognerebbe avere se si vuol rappresentare degnamente una Comunità importante e seria come quella di Miglianico. 

Dovrebbe essere così. Ma se questo è solo l’inizio, forse sarebbe chieder troppo a chi non si fa scrupolo di girare in maschera per avere un falso sorriso stampato sul volto. 

Viva Miglianico!