Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 6 aprile

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 06 Aprile 2019 10:17
Scritto da Maurizio
Visite: 988

Care Amiche e cari Amici,

a suo modo questa è una Letterina sperimentale, volutamente atipica. Forse lo capirete leggendola. Forse no. Forse non vi interesserà neppure capirlo. Comunque non ve lo spiegherò ora.

Non sono facilmente propenso a credere alle cure alternative. Ma devo ricredermi, almeno per un piccolo aspetto. Vi ho fatto fare una piccola escursione nel mondo della cromoterapia, appena una assaggio limitato a due colori, il rosa e il celeste, il primo legato alla tenerezza virginale il secondo alla serenità e alla tranquillità. Devo dire che ho notato immediati benefici in molti di noi. Sarà il caso di provare tra poco anche con il rosa shocking, che ogni tanto si mostra sotto forma di batuffolo convinto d’essere un colore intelligente, furbo e non ridicolo e penoso com’è nella sua quotidianità. Vedremo così se questa tonalità sguaiata e bizzarra, che pur ha avuto la sua notorietà negli anni passati, ci darà nuovi benefici. 

Vengo a cose meno divertenti e più serie. 

 

Giovedì sera, alla Casa delle Monache, c’è stata l’assemblea pubblica per il nuovo Comitato Feste che curerà tutto il calendario delle manifestazioni tradizionali dell’anno corrente. Dopo la breve introduzione del Sindaco, Fabio Adezio, ha preso la parola la signora Melita Tropea, che è stata Presidente del Comitato negli ultimi due anni dopo esserne stata per altrettanti anni vice-presidente sotto la guida di Osvaldo Santalucia. La signora Melita ha annunciato il suo passo indietro per motivi personali pur rimanendo nel nuovo Comitato. Ha voluto sottolineare la sua esperienza con un accenno molto bello: "Ci sono stati momenti emozionanti perché le nostre Feste ti danno anche questo, una grande emozione". Poi a nome del Comitato uscente ha designato il nuovo Presedente. Si tratta della dottoressa Annalisa Palladinetti, che ha manifestato la sua disponibilità e ha chiesto l’aiuto di tutti "i vecchi e i nuovi componenti, perché solo così possiamo farcela". Un lungo applauso e la successiva unanime votazione per alzata di mano ha dato l’avvio al nuovo Comitato. Annalisa Palladinetti ha dimostrato un enorme coraggio, una grande disponibilità e una generosità di impegno civico che sono ammirevoli. A questi meriti va aggiunta la positiva constatazione che, grazie a lei, abbiamo ancora una Donna a guidare il Comitato Feste. Non solo, come ha ricordato il Sindaco, noi abbiamo un Comitato Feste mentre non sono rari i Comuni che non hanno più coesione e spirito civico sufficienti per averne uno stabile. Annalisa Palladinetti, la nostra nuova giovane e brillante Presidente, è perfettamente consapevole - e lo ha detto - sia delle difficoltà che i Comitati incontrano in misura crescente ad ogni anno che passa sia anche il fatto che le feste stesse stanno subendo una trasformazione più veloce di quanto sia avvenuto in un recente passato, il che complica il compito di chi si fa carico di questo importante ruolo organizzativo. Annalisa, oltre al buon esempio ha preso dal Papà Antonio anche la tenacia e la voglia di fare. Porta in dote eccellenti garanzie. Ora tocca a lei andare a presentare la proposta del nuovo Comitato al nostro Parroco, don Gilberto, cui compete la vera nomina e il compito di dare l’annuncio ai Cittadini. Nei prossimi giorni sapremo anche quale direttivo sarà stato scelto. Così la squadra potrà partire. Avrà pochissimo tempo perché la prima festa in calendario, Sant’Antonio (Cerreto), cade il 22 aprile prossimo e San Rocco la domenica successiva, il 28 aprile. La nuova Presidente ha necessità di avere l’aiuto di tutti quelli che tengono alle nostre più belle tradizioni. Avrebbe meritato già da subito il sostegno anche di chi dice di voler ascoltare e unire ma che giovedì ha volutamente disertato l’Assemblea. Qualcuno si è ridotto a spiare da lontano, che desolazione! L’insieme-che-divide ha mantenuto ancora una volta fede alla sua vocazione, quella di proporsi come elemento di divisione della Comunità per poter sperare di lucrare qualche consenso. Il Comitato Feste che nasce in una pubblica assemblea non è un gruppo di parte. Le Feste sono di tutti e tutti, se non ci sono vizi di origine, come pure è accaduto qualche volta, devono dare una mano, se possono. Partecipare all’assemblea per loro era un dovere in questo periodo nel quale vanno strumentalmente predicando "l’orgoglio di essere Miglianichesi, la voglia di unire, il servizio" e altre parole svuotate a fini di propaganda. I seguaci di Carlo Biasone, anzi, lui prima degli altri, doveva essere presente per sostenere Annalisa o per proporre un nome o più nomi da ritenuti migliori o adatti a fare bene per il bene di Miglianico. Non lo hanno fatto. Hanno fatto male. Ora i loro sapientini inventeranno motivi e pretesti uno più sciocco dell’altro. Si dimostreranno tali senza bisogno di grandi spiegazioni. Ma nel caso non mancheranno neanche quelle.

La loro assenza, strumentale e meschina, è stata annullata dal gioioso grido "Brava Annalisa! Viva il Comitato!" che per Miglianico significa festa; per loro, per l’insieme-che-divide suona come inno alla vergogna.

Resta poco spazio e approfitto per affidarvi qualche altro spunto positivo, uno forse addirittura sorprendente,

“Repubblica” qualche giorno fa ha pubblicato l’indagine sulla condizione dei Comuni d’Italia letta attraverso il reddito medio IRPEF (fonte MEF). Non è qui la sorpresa, quella viene dopo. Miglianico non è messa male rispetto al circondario, con un reddito medio pro-capite di 14.436€, superando di poco o di molto Comuni vicini come Ripa Teatina, Canosa Sannita, Casacanditella, Villamagna, Vacri, Ari e perfino Tollo che si attesta a 12.917. Meglio di noi stanno Fara Filiorum Petri, Arielli, Bucchianico e Torrevecchia Teatina oltre ai centri più grandi come Chieti, Pescara, Francavilla e Ortona, che stanno tutti tra i 15.551 di Fara F.P. e i 20.359 di Pescara. In Abruzzo svetta Scoppito (AQ) con 21.250€. 

Una notizia positiva che avrei voluto dare, per ora non c’è. Il dott. Carlo Di Federico, coi suoi 281 voti, è poco sotto metà graduatoria degli aspiranti candidati alle europee per il M5S. Manca ancora l’ufficialità delle scelte da parte di quel Movimento che in fatto di composizione delle liste ha sistemi che sinceramente non conosco. Comunque vada, Carlo Di Federico ha ottenuto già un ottimo risultato passando a questo che era il secondo turno in un collegio grandissimo dove veramente i nostri cinquemila abitanti sono niente e dove anche l’intero Abruzzo ha numeri non competitivi come dimostra tutta la storia delle elezioni europee. 

Infine vi racconto quanto è narrabile di una telefonata, questa sì è la sorpresa, non per me ma per altri. Per tre secondi ho pensato che si trattasse del classico pesce d’aprile, essendo quella la mattina nella quale ha squillato il mio telefonino. Compare il nome: Carlo Biasone. Penso subito a un errore, frequente perché sono il primo per motivi alfabetici nelle rubriche di molti Amici. Rispondo e dall’altro capo c’è davvero il mio amico Carlo che mi vuole parlare. Convenevoli veloci ma molto cordiali. Poi, mentre lui sta per dire qualcosa come il fatidico "vediamoci per una pizza", penso che mi stia per chiedere di dargli una mano o di candidarmi nella sua lista. Non ero pronto a siffatte richieste. Non avrei detto un “no” immediato e secco. Avrei anche potuto dire "Vedo che posso fare per te, ne parliamo appena vuoi". Ad un vecchio Amico non avrei detto un “no”, perché a un Amico non si dice un “no” così. Se lui chiede vuol dire che ha bisogno di me. La prima risposta che ho sempre dato è quella della disponibilità a capire almeno cosa posso fare. Ma non mi ha chiesto nulla. Abbiamo parlato di quel che sta accadendo, di quel che potrà accadere, di recenti accidenti relativi alla vita parrocchiale e a poche altre cose (lui era a Roma per lavoro io ero al mio tavolo di lavoro, ndr.). Salutandomi mi ha raccomandato: "Non dirmi troppo male". "Solo quello che ti spetta - gli ho promesso - unicuique suum". 

Vi ho raccontato di questa telefonata, omettendo i contenuti più importanti per rispetto alla comune riservatezza, per confessarvi le due sensazioni che ho provato chiudendo la comunicazione. La prima è che il messaggio era arrivato senza bisogno di analisi e traduzioni cifrate. La sera Carlo ha cambiato qualcosa, non poco, nel suo discorsetto fatto a Cerreto superiore: il suo attacco si è fatto più duro e ha aggiunto annunci di rivelazioni e cose simili per il secondo giro. Le solite chiacchiere già sparse col buonismo di maniera, ma qualche registro aveva deciso di cambiarlo e lo ha cambiato.  Intanto ha cambiato sicuramente la parte politica della presentazione, dandomi ragione in un certo qual senso, perché una donna giovane è meglio di un vecchio arnese politico, almeno per lui che vuole mostrarsi nuovo. A Montupoli lo aveva presentato il dott. Antonio Sandro Di Prinzio, che è un residuato della sinistra-sinistra. A Cerreto superiore (era sempre il 1° aprile, ndr.) Carlo è stato presentato dalla giovane dott.ssa, arch. Chiara Coletta, che è il capo della “Lega-Salvini” di Miglianico e della Val di Foro: dire destra è poco. Ma questo non c’entra niente con quella mia sensazione a caldo. O forse sì.  

La seconda sensazione è più importante. È personalissima ma è utile per la nostra condivisione oltre che per ammonire i soliti “cretini illuminati da lampi di imbecillità” (Flaiano) che pensano di essere più furbi degli altri. La telefonata è stata tutta, parola per parola, una telefonata classica, vera, da vecchi Amici, senza imbarazzo, senza omissioni, tutta cordiale e affettuosa. Mi ha lasciato la bella emozione che lascia ogni telefonata scambiata con un Amico. Chi ha Amici può capire. Chi non ne ha si fidi. Si può mettere a rischio, si può anche annullare la stima politica per l’Amico quando diventa uomo pubblico, si può contestare ogni parola di quello che l’uomo, oggi candidato, dice sbagliano e mostra di pensare in modo errato sul piano dell’amministrazione locale, dell’associazionismo, della visione civica del momento, si possono giudicare nefaste le compagnie scelte dall’Amico per fare un percorso politico. L’affetto e il rispetto degli affetti resiste a tutte queste corrosioni. Ci si continua a voler bene, come ieri come sarà domani. Voglio scrivere con chiarezza questo, che è un riconoscimento neppure implicito a Carlo, perché con un clic sul suo smartphone ha segnato la differenza tra lui e chi sta con lui, e che ora per lui è un poco onorevole orpello, un peso che fa affondare i suoi passi nelle sabbie dell’arido deserto che ha scelto di percorrere, si badi bene, non di traversare. 

Buona Domenica.