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La letterina straordinaria n. 3

Categoria: Notizie
Pubblicato Mercoledì, 30 Gennaio 2019 16:21
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

l’altro aspetto da chiarire accantonato nella Letterina di sabato scorso e ricalibrato nella Letterina straordinaria n. 2, è quello del comportamento di chi dovrebbe appoggiare la candidata locale Daniela Palladinetti ma non lo fa.

Il primo aspetto è il più semplice da valutare. Riguarda l’impegno che non c’è da parte di Nicola Mincone, pluri-beneficiato dal voto utile per un Miglianichese. Elaborato a fine anni ’80 come strategia dalla DC locale e divenuto poi dottrina da insegnare e far seguire dal 1992 in poi, il voto campanilistico chiesto per lui gli ha consentito di essere, tra l’altro, per due volte consecutive consigliere provinciale e poi, per uno stralcio finale, anche consigliere regionale. Nel voto che Nicola Mincone ha ottenuto a partire dal 1975 in poi, ininterrottamente per oltre 40 anni, c’è stata anche la componente garantita dalla famiglia di Daniela Palladinetti, iscritta nelle file della DC in giovane età e il cui Papà è stato a lungo dirigente sezionale dello Scudocrociato. 

 

Nicola Mincone, attivo e tenace oltre ogni comprensibile scusa nel generare e agitare il sedicente Comitato “Salviamo la Piazza Umberto I”, quindi non affatto a riposo politicamente, sembra sia passato armi e bagagli con la Lega dove capolista è il sindaco di Orsogna e di candidati locali non c’è neppure l’ombra. Libero di peregrinare dove vuole. Ancor più libero di trasportare manifesti e fac-simile dei candidati che ama di più. Liberissimo di far propaganda casa per casa, bar per bar per il suo nuovo partito, l’ennesimo della sua storia recente. Nessuno può contestargli alcunché.

Segnalo due cose.

La prima è che arriva oggi la dimostrazione di quel che - da solo - ho sempre sottolineato come contraddizione nel suo modo di far politica a livello locale. Lui, solo lui poteva/può esser candidato e se si candidava/candida qualcun altro che lo ha sostenuto, applaudito, votato e difeso per anni lui si squaglia e casomai vota per altri. 

La seconda è una constatazione che ben si attaglia a chi ha un ego non comune: forse spera che Daniela non arrivi ai consensi che lui ha ottenuto così da poter dire un domani che lui è il miglior candidato possibile (non sarebbe l’unico a Miglianico a pensarla così, ndr.). Libero anche su questo di pensare e dire quel che vuole. Ma dovrà tener conto di due elementi che lui non può piegare a suo piacimento: il tempo che scorre inesorabilmente e il diverso peso che ogni risultato ha in ognuna delle diverse elezioni che passano. 

A Nicola Mincone converrebbe, conviene sostenere Daniela Palladinetti o anche Celestina Di Febo, che forse ha meno possibilità in partenza ma che comunque è di Miglianico. Poi nel segreto dell’urna potrà fare come vuole. Ma avrà salvato la faccia. Ci sono tanti artifici oratori e tante costruzioni dialettiche per dimostrare il proprio tornaconto. Spiegare il disinteresse totale verso candidati locali in nome di un partito e di una lista che nulla hanno a che fare con la propria storia e con la propria appartenenza anche di territorio è davvero un esercizio difficile. Si può fare, tutto si può fare: dipende da quanto uno ha a cuore la propria coerenza, che una volta era un valore non disprezzabile.

Ho preferito passare dal più celebre e usurato Nicola Mincone per entrare in quello che è uno degli spazi dove continua a esercitare la politica attiva a dispetto della sua promessa di aver chiuso con la candidatura e la richiesta del voto utile per un Miglianichese al tempo delle elezioni del 2014. 

Uno di questi spazi è quello dell’insieme-che-divide, il sedicente Miglianico insieme affidato alla guida del mio Amico, Carlo Biasone, che molto deve ancora spiegare in merito a questa sua decisione di rientro. 

Coerente con il suo essere elemento divisivo sin dalla nascita, questo raggruppamento che tiene attaccato tutto il vecchio che c’è con strani collanti, si trova ad esser messo a dura prova già prima del passaggio per il quale è stato artatamente costruito, quello delle prossime Comunali. L’insieme-che-divide potrebbe, forse dovrebbe appoggiare a spada tratta il tentativo di Daniela Palladinetti non solo in quanto elemento di promozione di una possibile classe dirigente regionale con solide origini locali, quanto soprattutto per quella esplicita intenzione manifestata chiaramente da Daniela di offrire un momento di unione della nostra Comunità locale, uno stare tutti insieme a provarci in questo tentativo di fare un piccolo miracolo. Oltre al potrebbe e al dovrebbe c’è anche il converrebbe per l’insieme-che-divide. In assenza di una sinistra locale capace di essere unita e attrattiva oltre i suoi confini, questo strano raggruppamento avrebbe tutta la convenienza a lucrare il probabile beneficio di immagine derivante da un qualunque risultato positivo ottenuto dalla candidata locale.

Il suo passo a sostegno di Daniela lo ha fatto Carlo Biasone, probabilmente non da solo nel suo rassemblement, certamente non con l’intero gruppo dietro a lui. Anche qui, può darsi che mi sbagli e sarò pronto e felice di ammetterlo se verrà dimostrato il contrario. Però, allo stato, attraverso i miei Amici cyber-navigatori, mi risulta che oltre gli auguri di buon Natale, oltre agli auguri di buon anno, prima e dopo la Giornata della Memoria (di cui si son ricordati dopo il suo tramonto), la voce ufficiale dell’insieme-che-divide non ha speso una parola, una foto, un commento neanche un semplice like per mostrare un impegno compatto e deciso, soprattutto compatto, ripeto, a sostegno della candidata locale. Se fossero tutti d’accordo, o meglio se si mettessero ora tutti d’accordo, potrebbero e dovrebbero dirlo, potrebbero e dovrebbero fare qualcosa anche in concreto, anche solo sui social. Se non sono tutti d’accordo, come appare fino ad oggi, sarà difficile dar loro credito quando si presenteranno tra soli 100 giorni alle elezioni comunali. Divisi ora in concreto e uniti tra soli 100 giorni, sarà lecito non fidarsi di loro, di nessuno di loro. Quel che intendono con la parola “insieme” è difficile da capire se non per quello che è, cioè fumo negli occhi per nascondere un miscuglio di interessi accomunati solo dall’avversione verso il Sindaco e la sua maggioranza, nulla di positivo, nulla di propositivo, nulla di buono.   

A questo punto mi vien da pensare anche ad una sottile strategia messa in atto dai cervelloni di via Roma 90. Potrebbe esser questa: visto che il Sindaco si è esposto molto decisamente a sostegno di Daniela Palladinetti, loro mettono comunque qualcuno che dia una mano. Se poi va tutto bene si prendono il merito come se avessero fatto tutto loro, visto che Carlo Biasone ha dato anche la sede elettorale a Daniela. Se va male il Sindaco se la dovrà vedere da solo con i vincitori e con gli sconfitti, rischiando di trovarseli ambedue contro per opposti motivi. Tanto l’insieme-che-divide (questo sarebbe l’altra parte della sottile strategia attuata elaborata da quei cervelloni) ha al suo interno anche Nicola Mincone e altri che si son buttati a destra quindi cadrebbero sempre in piedi. Anche qui l’unica cosa che resta trascurata è la coerenza. 

Dite che quelli dell’insieme-che-divide non arrivano a tanto?! A tanta faccia tosta ci sono già arrivati. Questo era solo un complimento, sperando di smuoverli e vederli tutti schierati veramente a far il tifo per Daniela Palladinetti. Sì, proprio come ha detto il Sindaco che loro odiano, proprio come ha detto Daniela provando a recuperare tutto il buono e anche tutto l’utile che c’è in quella vecchia e sempreverde dottrina del voto utile per un Miglianichese.

Viva Miglianico.