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La letterina straordinaria n. 2

Care Amiche e cari Amici,

tra gli argomenti accennati ma non sviluppati nella Letterina di sabato scorso c’è quello descritto così: ”…capire cosa fa quel che resta della sinistra di Miglianico che è sempre un mondo difficile da esplorare e da capire”.

La storia recente e anche meno recente racconta di come la sinistra sia capace di farsi del male da sola, con ciò dando spesso un aiuto insperato ai suoi avversari di turno. Il caso che ci interessa non è di livello nazionale e nemmeno regionale, anche se di elezioni regionali si tratta in fin dei conti. Ci interessa quel che accade a Miglianico ora, in questi giorni di campagna elettorale.

 

La sinistra locale, che non è ben messa come in tante altre parti, ha a portata di mano l’occasione per lucrare un risultato positivo che fino a qualche settimana fa sarebbe stato definito immaginario, fantascientifico, semplicemente impossibile. Ha avuto il classico colpo di fortuna. In una delle liste che appoggiano Giovanni Legnini, come candidato presidente, è candidata come ormai tutti sanno Daniele Palladinetti, avvocato, madre, impegnata a livello di associazioni cattoliche. Alla sinistra locale basterebbe appoggiarla, apertamente, concretamente, con grande decisione, con tutte le forze rimaste. Daniela aggiungerebbe i suoi voti conquistati grazie alle sue doti, alla sua storia personale, ai suoi legami di amicizia e di parentela. Questa somma costituirebbe la cifra di quel risultato utile fino a ieri insperato, probabilmente anche immeritato da parte della sinistra locale che è stata capace di rischiare l’autodistruzione per colpa dei suoi recenti dirigenti. Quel risultato sarebbe un numero positivo che la stessa sinistra potrebbe appuntarsi sul petto come si fa al termine di ogni campagna elettorale che consegna un successo anche parziale: c’è chi è abile a prendersi tutto il merito anche se ha fatto solo una parte del lavoro. La discussione su questa appropriazione, alla fine, agiterebbe l’interno della sinistra. Pubblicamente resterebbe per non pochi giorni l’effetto di quel risultato. Chi poi si troverebbe a gestire le vicende di quella parte politica potrebbe spendere quel valore a proprio beneficio. Tradotto in soldoni significa che se la sinistra miglianichese, o quel che ne resta, riuscisse a non farsi male da sola, tra qualche settimana potrebbe usare il probabile risultato positivo per costruire una sua rinnovata, ripeto rinnovata, presenza come gruppo in occasione delle elezioni comunali. Insomma partirebbe almeno qualche metro più avanti di quella che è oggi la sua attuale posizione. 

Questo ragionamento lo capiscono tutti, è lapalissiano. Ma forse c’è chi non lo condivide. Che ci sia in campo, sempre nello schieramento di Legnini, un’altra candidatura locale è già un problema: la sinistra è bravissima a crearseli da sola. Ma sarebbe alla fine tramutabile in risorsa se chi rappresenta quello schieramento a Miglianico fosse abile e tempestivo nel computare come addendo il voto della candidata Celestina Di Febo a quello della candidata Daniela Palladinetti. La somma aritmetica dà sempre valori positivi. 

Ma così non è. O almeno così sembra proprio non essere. Nella non grande compagine della sinistra locale c’è chi ora riscopre l’appartenenza al PD e apre le porte di Miglianico non solo a Silvio Paolucci, di Tollo, assessore regionale alla sanità uscente ed ex-segretario regionale del partito, ma, insieme a lui, propaganda ed appoggia una candidata che è di Francavilla al Mare. Qualcun altro forse vorrà ancora manifestare la sua vecchia appartenenza al gruppo di Franco Caramanico, di Guardiagrele. Tutte persone degnissime, per carità. Tutti candidati che avranno spessore e dignità indiscutibili. Ma tutti loro sono da considerarsi come opposto a quel valore aggiunto che il candidato locale può portare se riesce a svolgere il suo ruolo fino in fondo. Infatti perché dovrebbero mobilitarsi quelli che di sinistra non sono per dare concrete speranze di elezione a Daniela Palladinetti se vedono che chi la deve spingere prima degli altri si squaglia e va a tirare la carretta di concorrenti di altri paesi? Alla candidata locale occorre che tutta la sinistra metta in campo quel che ha, senza riserve, senza distinguo, senza calcoli di futura convenienza, solo così potrà far emergere il suo ruolo attrattivo degli indecisi o anche dei contrari; solo così potrà dare sembianza di concretezza alla speranza di essere una Miglianichese eletta in Consiglio Regionale: solo così potrà mettere a nudo e svergognare chi ha avuto il suo voto e quello della sua famiglia e ora finge di ignorarla dimenticando l’amore per Miglianico che tanto ha utilizzato e che tanto gli ha portato beneficio.

Un’altra Letterina si occuperà di questo e non solo, visto che ci sono gruppi e associazioni che mostrano improvvise paralisi nel loro agitarsi capace solo di dividere. 

Intanto c’è una possibilità, quella che i fatti smentiscano questo ragionamento e che la sinistra locale, tutta insieme, riesca a incarnare una volta tanto quel sano campanilismo che unisce e che scuote positivamente una comunità locale dandole una carica capace anche di piccoli miracoli. 

Di miracoli da quelle parti se ne intendono poco, ma i miracoli esistono che la sinistra ci creda o no.

Viva Miglianico.       

    

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