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La letterina del sabato 17 novembre

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 17 Novembre 2018 16:46
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

mangiare merda” è capitato a tutti, non solo metaforicamente, cioè non solo dovendo ingoiare insulti, abusi, soprusi e amarezze. È letteralmente capitato a tutti di mangiare vere e proprie porcherie. Lo abbiamo fatto quando ce le hanno propinate con perfido inganno ristoratori e negozianti avidi e poco rispettosi della salute altrui. Lo abbiamo fatto anche quando siamo andati noi stessi, con tutta la nostra prosopopea di intenditori, a ordinare portate nei luoghi di ristoro o far la spesa, scegliendo prodotti fatti per ingannare e effettivamente pieni di …inganno. 

Ogni tanto qualche trasmissione televisiva più seria di altre ci fa vedere cosa capita ad andar per certi ristoranti o in determinati supermercati o negozi alimentari che pure hanno blasone e nomi di tutto rispetto.

 

Senza poter informare tutto l’orbe terracqueo ma consapevoli di quali inganni ci siano nei piatti che mangiamo, i valorosi componenti del Gruppo di Studio per la Promozione della Cultura, guidata dall’ottimo presidente prof. Antonello Antonelli, hanno pensato che si potevano almeno avvertire i Miglianichesi di quel che può seriamente accadere a ciascuno, perché ogni giorno accade a non pochi soggetti, anche da queste parti.

Martedì prossimo, 20 novembre, alle ore 20,30 italiane, presso la Casa delle Monache Sant’Anna in via Sud, ci sarà la conversazione sul tema: “Il falso nel piatto”. Ne parlerà il prof. Leonardo Seghetti, docente di chimica degli alimenti, un vero esperto del settore, un uomo libero non un damerino da talk-show.

Vi avrei spiegato nel dettaglio l’importanza di questo appuntamento. 

Ho provato a spiegare l’appuntamento precedente, importante più o almeno quanto questo per la nostra salute e per quella delle persone che ci sono care. Ma ho constatato che non siamo stati poi i 200 che avremmo dovuto essere a riempire la bella sala del convegno. Certo, esser quasi la metà sarebbe, è un successo in tutte le altre occasioni. Ma è un dramma sociale prima che culturale quando le presenze misurano l’attenzione dei Cittadini verso un bene primario assoluto quale è la salute. Dalle varie giustificazioni e dai messaggi ricevuti ho constatato che fortunatamente siamo una Comunità fatta di scienziati di prim’ordine. Tutti gli assenti mi hanno fatto capire che non avevano e non avranno mai bisogno di informazioni aggiornate e men che mai di indicazioni scientifiche su una materia di drammatica importanza quale quella dei vaccini: drammatica perché significa scegliere tra la vita e la morte, la propria e quella degli altri.

Ora figuratevi se mi preoccupo di spiegare a cotali scienziati perché è cosa buon e giusta esser presenti ad ascoltare e a far domande su un tema così importante trattato da un vero esperto, un uomo non prezzolato, uno scienziato rigoroso e anche un eccellente comunicatore in materia di sicurezza alimentare come il mitico prof. Seghetti. 

Chi non si è preoccupato di capire come fare a non prendere il Papilloma virus, il Tetano, la Meningite, le Epatiti, la Peste, il Morbillo e ogni altro brutto accidente simile, non avrà certo necessità di capire che merda mette nel piatto pagandola, tra l’altro, come fosse caviale del Volga. Chi non teme la morte da contagio non può preoccuparsi di avere la cacarella, il fegato spappolato, una intossicazione che porta alla meningite, la modificazione genetica della propria progenie o altro disturbo di tal fatta. Chi ha queste sicurezze, solide come lo è la vera ignoranza, fa bene a rimanere a casa. Lì può specchiarsi nell’interno della propria scatola cranica, la parete ben lucidata a specchio che serra il vuoto.

Sarà tutta per noi, sarà per me, per voi e per i miei ventiquattro lettori la bella conversazione col prof. Seghetti di martedì prossimo. 

Sarà tutta per noi la sobria ma gustosa degustazione di cibi, olio e vino che faremo prima, durante e dopo la conferenza, per dar seguito alla teoria con la buona pratica alimentare.

Ci sarebbero altri argomenti di cui scrivervi oggi. 

Non c’è alcuna fretta. La prossima Letterina arriverà in tempo utile, come sempre.

Buona Domenica.