Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 8 settembre

Care Amiche e cari Amici,

in questi giorni ci si prepara alla riapertura dell’anno scolastico e si attende di capire se il Sindaco e la maggioranza intendano fare chiarezza dopo i recenti attacchi dell’opposizione di “salvate progetto insieme affidati ai manifesti scritti dalla mano trinitaria che tutto sa e tutto illumina. Pare che gli scout di questa opposizione tutta nostra siano stati visiti sotto i ponti a caccia di allarmi capaci di fare scandalo e clamore. Non è che non li hanno trovati, è che non sanno quali sono i ponti del Comune, perché quelli di competenza di altri enti a loro non interessano, così come tutte le cose che non sono buone a fare un po’ di facile populismo.

 

Se il rientro a scuola dei nostri piccoli Concittadini, il futuro della nostra Comunità, è argomento importantissimo, l’attesa per verificare se ci sarà la risposta dell’Amministrazione comunale al cartello dell’opposizione dal nome cangiante è cosa molto meno seria, perché le sue recenti uscite, lo ripeto, sono zappate sui propri piedi.

Oggi non c’è tempo per queste quisquilie. 

Oggi è la Festa della Madonna delle Piane. Come ha riportato il prof. Antonello Antonelli in un articolo pubblicato anni fa su “Il Tempo d’Abruzzo” e molto opportunamente conservato proprio nella chiesetta della Madonna delle Piane, la sua tradizione risale al XVIII secolo. L’articolo riporta quanto ha scritto Francesco Verlengia in “Riti e Tradizioni d’Abruzzo”: "un’inondazione fece straripare il Foro e tra le masserizie fu visto galleggiare un quadro rappresentante la santa Vergine col Bambin Gesù. Essa si fermò sulla sponda del fiume a poca distanza da una cappelletta padronale. Poiché, dopo l’alluvione, nessuno reclamò la sacra immagine, gli abitanti della contrada (da allora chiamata Madonna delle Piane) decisero di venerare la Santa Vergine nella cappelletta, istituendo così la festa", quella che ancora oggi celebriamo. 

Le avverse condizioni meteorologiche quest’anno hanno sconsigliato il ripetersi di una delle processioni più suggestive in assoluto, quella che la sera del 7 settembre porta la Madonna dal Santuario di San Pantaleone fin giù nella chiesetta vicino al fiume accompagnata da canti mariani e illuminata dal bagliore delle lanterne recate a spalla dai bambini. Ieri sera, comunque, c’è stato un semplice ma toccante momento di preghiera proprio lì, alla Madonna delle Piane. 

Oggi però sarà festa, una festa semplice, piccola ma tenace e non senza importanza. Piccola e semplice lo è sempre stata perché non ha mai avuto l’ambizione di allargarsi trasformandosi in qualcos’altro. (Che sia piccola e semplice lo testimonia il fatto che non è stato affisso nessun manifesto dell’opposizione di cui sopra, che ci ha abituati a tirar fuori la testa solo in occasione delle feste). 

La sua vitalità, che dura da oltre un secolo e mezzo, è dovuta alla tenacia con la quale i Concittadini che abitano la piccola Contrada hanno saputo ogni anno, anno dopo anno, mantenere questo appuntamento, conservando anche, forse ignari di tutto ciò, un evento importante sul piano folklorico. Le processioni, sia quella del 7 sera sia quella di oggi pomeriggio, infatti segnano come tutte le altre il margine territoriale della tradizione, in questo caso mai stravolta. Sul piano folklorico, dicevo, c’è la “cuccagna” che, come vi ho già raccontato, è forse la più antica d’Abruzzo tra quelle ancora in vita. Si tratta di una gara di velocità consistente nel finire prima degli altri concorrenti il piatto di pasta che si ha davanti. Si vince poco, ma non si gareggia per un premio materiale. Ovviamente si deve mangiare senza usare le mani, insomma ci si mette la faccia, non in senso figurato. La particolarità è questa: la pasta che deve essere mangiata così velocemente è condita con una salsa che ha il colore dei nostri bei pomodori ma è sostanzialmente a base di peperoncini tutt’altro che dolci. 

Il Comitato Feste e la nostra infaticabile Pro Loco fanno così tanto e così tanto bene che non possono pensare anche alla ricerca storica. Ma sono certo che se fosse dimostrato più dettagliatamente e con buoni documenti quel che è il frutto di una mia ricerca veloce e non molto approfondita, i nostri due sodalizi saprebbero fare della nostra “cuccagna” un evento ben incorniciato coreograficamente e opportunamente utilizzato per far accorrere turisti e curiosi alla Madonna delle Piane.

Insomma abbiamo un piccolo tesoro che attende di essere mostrato a tutti. Lo abbiamo per merito di una piccola contrada tenace e tranquilla che tanti anni ha accolto e ha deciso di venerare la Madonna col Bambino giunta portata dal fiume.

Buona Domenica.

Joomla templates by a4joomla