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La letterina del sabato 28 luglio

Care Amiche e cari Amici,

è ancora presto per commentare quanto sta accadendo in questi tre giorni di Feste Patronali. Domani notte avrò modo probabilmente di stendere un post-scriptum a questa Letterina per condividere con voi un commento a caldo sull’argomento.

Non è presto e non sarà mai troppo tardi per riproporre la domanda anticipata nella Letterina di sabato scorso. Chi deve rispondere è il sedicente Comitato “Salviamo la Piazza Umberto I” o il suo fresco portavoce. In realtà, quella già proposta e che mi riprometto di fare più volte è una domanda in sequela: È arrivata dunque l’ora della chiarezza? Vedremo le carte? Quelle carte, quelle firme, quei pareri, quelle documentazioni e tutto il resto ci sono?

 

Ricordo rapidamente che il sedicente sodalizio cominciò a manifestarsi a tutti con un suo profilo Facebook il 9 novembre 2016. Ci furono foto della piazza poi ancora foto della piazza vista dal Colle e fotografata di notte. Finalmente il successivo 12 novembre si cominciò a intuire qualcosa perché fu annunciato che "Obiettivo del comitato "Salviamo la piazza" è quello di conservare piazza Umberto I libera da edifici, ritenendo che uno spazio vuoto al centro del paese possa rappresentare un elemento di valorizzazione del paese. La piazza, il castello, la chiesa, gli edifici del centro storico,(opportunamente sistemati) potranno diventare elementi attrattori per una crescita turistica ed economica di Miglianico". Pochi giorni dopo, il 22 novembre fu pubblicata “Lettera aperta ai Miglianichesi nel quale, oltre a gratuite accuse al Sindaco (segno del disinteresse politico degli anonimi autori del manifesto) si annunciava che "Piazza Umberto I, …resterà un luogo a disposizione dei Miglianichesi; che il Municipio verrà ricostruito altrove e che la Regione garantirà lo stesso il finanziamento". I fatti hanno dimostrato l’esatto contrario (ndr.). Poi sono cominciati i giochetti, quelli delle luci che si accesero per illuminare Palazzo Masci guarda caso mentre si stava per accendere in piazza l’albero di Natale, era il 13 dicembre del 2016. Quelle luci, a voluta intermittenza, cominciarono in realtà a far capire qualcosa, illuminandola. Il profilo Facebbok del sedicente Comitato andò in letargo e si risvegliò il 9 maggio 2017 con parole che nulla dicevano sul fronte della solita lamentazione. In realtà era l’avvio della campagna di primavera. Il Comitato o chi per esso aveva interessato anche la Soprintendenza archeologica di Chieti, sperando di poter fermare i lavori o comunque di rallentarli. Infatti il successivo 7 giugno il sedicente Comitato, gonfio di orgoglio, annunciò che "Coordinati dalla Soprintendenza di Chieti, nel cantiere di Piazza Umberto I a Miglianico, sono stati effettuati degli scavi per accertare nel sottosuolo la presenza di manufatti di interesse storico. Gli scavi hanno portato alla luce murature, archi e altro sui quali la Soprintendenza si dovrà pronunciare". Un ulteriore aggiornamento venne dato il 17 giugno quando si puntò addirittura a favoleggiare di mitiche gallerie. Poi, il 25 giugno il sedicente Comitato provò il colpaccio che Viva Miglianico aveva anticipato molti mesi prima. Venne il prof. Sgarbi. Appollaiati sulla sontuosa balconata di un signorile palazzetto, il prof. Sgarbi, il pronubo che lo aveva contattato e i maggiorenti del sedicente Comitato, finalmente identificabili, si trovarono con un pugno di mosche in mano. Il prof. Sgarbi disse e non disse. Chi lo aveva chiamato, non si sa ancora se amichevolmente o dietro giusto compenso, non poteva immaginare che quella che pensavano potesse esser una testa d’ariete esiziale per il riedificando Municipio, in realtà era da tempo amico ed estimatore del progettista di quello stesso edificio pubblico. Passato Sgarbi i Signori del Comitato, mai nato ufficialmente e coperto da opacità mai risolte sul piano della trasparenza della sua presenza pubblica, si trovò davanti alla sfida ufficiale del Sindaco: un confronto pubblico senza condizioni se non quelle scelte dallo stesso comitato. Non potendola sostenere i nostri poco eroici difensori di una piazza o di altro che insiste sulla piazza che non c’è mai stata, pensarono bene di squagliarsi. Per non mostrare le braghe segnate dall’essersela fatta addosso per la paura provarono a rilanciare annunciando il 30 giugno del 2017:"Ci impegniamo a indire un incontro pubblico al fine di presentare un nostro progetto sul centro storico, che veda al primo posto in modo indiscutibile la piazza libera, al centro del paese con i reperti in evidenza che, lo ripetiamo ancora, non sono Romanici o altro ma sono la storia del nostro paese e dei cittadini che ci vivevano". In attesa di un incontro mai organizzato il sedicente Comitato provò a polemizzar ancora sulle vicende relative ai reperti di nessun valore poi opportunamente tombati. Il 6 luglio 2017, la polemica fu spostata sul dubbio se l’Amministrazione comunale avesse o no chiesto la delocalizzazione del Municipio. Era fuffa, tutta fuffa. Qualcuno dei loro spalleggiatori e informatori semi-occulti dovette probabilmente avvisarli che i lavori erano avviati in modo (fortunatamente) irreversibile e allora il sedicente Comitato passò a contestare l’ingombro del riedificando Municipio, forse qualche manina poco coraggiosa imbucò anche qualche esposto rimanendo poi con il classico pugno di mosche da stringere come risultato. Tant’è che dalle lusinghe i curatori del profilo Facebook del sedicente Comitato provarono sfrontatamente ad accusare la Soprintendenza con un attacco pubblicato il 27 agosto 2017 "Come sono diversi i pensieri delle persone, a Francavilla si festeggia la liberazione di piazza Sirena (chissà chi tra i Miglianichesi ha festeggiato per quei lavori e perché…??!!). A Miglianico invece ci si prepara a occupare uno spazio libero con una nuova costruzione quasi nell'indifferenza dei cittadini. Ma la cosa più grave sta nella incapacità della soprintendenza a prendere decisioni o a non volerle prendere. Vedremo nei prossimi giorni”. Va notato lo sconforto di chi si rende conto che attorno a sé c’è “l’indifferenza dei cittadini” (è l’ammissione di una sconfitta politica oltre che di risultato concreto) ma la cosa grave è l’attacco alla Soprintendenza. Chissà perché tanto astio verso una Istituzione pubblica non politica dopo aver riposto in essa tante speranze?! A cavallo tra il 2017 e questo 2018 ci sono stati due tre interventi fatti ancora di lamentoso e vuoto piagnisteo. Poi siamo ai giorni nostri con l’attacco dell’Amministrazione comunale ai Signori del sedicente Comitato per gli oltre 91.000 euro che l’attività di quel sodalizio mai nato regolarmente è costata alla Comunità Miglianichese e la risposta-non risposta del sedicente Comitato che, senza commentare, ha pubblicato atti che contengono fatti tutt’altro che favorevoli allo stesso embrione di Comitato. 

Nel ringraziare chi mi ha fornito questi elementi cronologici, anche per rispetto al loro impegno di ricerca, devo riproporre quella sequela di domande: È arrivata dunque l’ora della chiarezza? Vedremo le carte? Quelle carte, quelle firme, quei pareri, quelle documentazioni e tutto il resto ci sono?

Il sedicente Comitato può rispondere direttamente o attraverso il suo più recente acquisto come portavoce, se lui ne avrà la sfrontatezza.

Se si vorranno avventurare sui mai praticati sentieri della verità e della trasparenza, potranno pubblicare: l’atto costitutivo del Comitato firmato dai suoi promotori e con l’evidenza dei suoi dirigenti; la raccolta di firme sempre sbandierata; i progetti elaborati per riqualificare Piazza Umberto I; i pareri acquisiti in Regione che dimostrano che il finanziamento era stato dato senza vincolo di riedificazione; la relazione firmata dal prof. Sgarbi il 25 giugno 2017; i documenti della Soprintendenza di Chieti sulla vicenda. Se non si vergognano, dovrebbero pubblicare anche le copie degli esposti prodotti. Potrebbero far felici molti Concittadini curiosi se pubblicassero le spese eventualmente sostenute per le attività del sedicente Comitato comprese quelle impegnate per avere la visita a Miglianico del prof. Sgarbi, visto che molti non hanno creduto che l’illustre critico o il pronubo del breve abbraccio siano atterrati a Miglianico per amore di una piazza che non c’è mai stata.

Non mi aspetto risposta.

Di scaduto c’è molto da quelle parti. Ma queste domande non hanno data di scadenza, anche perché i 91.000 euro li pagheremo noi con le prossime tasse.

A presto.

Buona Domenica. 

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