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La letterina del sabato 9 giugno

Care Amiche e cari Amici, 

stasera la nostra Pro Loco ci donerà una prima serata di festa aprendo così il tempo dell’estate.  La “Ciclopedalata in abiti e bici vintage” inizierà alle 17,00 e proseguirà per tutta la serata con animazione e gastronomia in piazza. 

Le attività che gli impareggiabili dirigenti della Pro Loco, guidati dal Presidente-ovunque, l’Amico Tommaso Palmitesta, sono sempre motivo di orgoglio e di vanto per la nostra Comunità. Sono anche l’esempio di come si possa fare qualcosa per Miglianico senza atteggiarsi, senza sgomitare penosamente per mettersi in mostra quando non serve e, quel che è peggio, auto-indicandosi.

 

Il ghost-writer dell’insieme che divide, alias Miglianico insieme, ha pensato di mettere il nome di questo sodalizio tra i meritevoli di un’opera meravigliosa quale è stata la prima “Infiorata del Corpus Domini”, operazione creata e realizzata dalla nostra Parrocchia. Chi ha dato una mano lo ha fatto come parrocchiano, e basta.

Commenti, post, telegrammi e altro ancora hanno subito segnalato l’autocelebrazione operata da Miglianico insieme, fatto che era e rimane alquanto grave, non per l’entità dell’auto-elogio in sé, quanto perché dimostra un atteggiamento sgradevole. La cosa più grave, come spesso accade in certi casi, è stato il maldestro tentativo di giustificare una uscita sbagliata, sotto tutti i punti di vista. 

Potrei commentare diffusamente quel che già appare nella strategia di comunicazione dell’ingannevole insalata mista che si viene presentando. Il giochetto di richiamare ogni volta, per ogni cosa la parola "insieme" nella speranza che essa renda prima consueta una presenza e poi la faccia avvertire come simpatica e amica è, per l’appunto, un giochetto. Rischia di tradursi il più delle volte come il classico colpo della zappa sui piedi. In questo il contributo dei migliori cervelli messi a disposizione da “Progetto Miglianico” è già evidente.

Quel che mi interessa ora è questo. Leggendo le parole appiccicose di buonismo collocate ad arte nei testi diffusi dal pensatoio di via Roma 90, leggendo alcuni commenti ancor più penosi di chi non riesce a essere serenamente di parte, cioè dalla loro parte, vien da pensare subito e solo ai farisei. Questi Concittadini si mostrano e rischiano di comportarsi come moderni farisei. Ispiratori e redattori di quei testi, dirigenti e animatori dell’insieme che divide, potrebbero esser subito classificati appunto farisei. Fariseo, in senso figurato, identifica un “uomo falso, ipocrita, che guarda più alla forma che alla sostanza delle azioni”. Il loro capo reale è già, come recita il sommo Poeta, Lo principe d’i novi Farisei.  

Il loro ripetere stucchevolmente una banalità di facciata che insieme si può, insieme si fa et cetera non riesce a nascondere una ipocrisia ancor più penosa. Ci sono esponenti politici, ad esempio la dottoressa Catia Giovina Mattioli Stella, che, indossata la casacca di Miglianico insieme, plaudono al nuovo governo, un governo che il suo partito, il PD, avversa fortemente come nessun altro. Ci sono dirigenti di quel gruppo che stanno evidentemente mettendo in atto un tentativo finto buonista di farsi passare come amici di tutti, anche dei propri avversari storici, con ciò lasciano dietro di sé, dopo averla calpestata, la propria dignità che deve invece essere sorretta dalla coerenza.

A proposito di coerenza e di serenità nell’essere di parte, perché Miglianico insieme nasce volutamente contro e non per mettere "unire", mi manca il passaggio nel quale alcuni firmatari che si sono sottoscritti come promotori dell’associazione sono spariti dall’ufficialità della rappresentanza del nuovo-vecchio gruppo dirigente di quel sodalizio. Non capisco perché si sono vergognati di mettere nel direttivo Nicola Mincone e Dino De Marco, che hanno ideato e avviato il tutto. Mi chiedo e vi chiedo se pensano di ingannare qualcuno dicendo che Nicola e Dino sono semplici aderenti ma non fanno parte del direttivo. 

Torno ai nostri nuovi farisei.      

Ieri l’altro su “Un giorno da pecora” (Radio 1) sentivo una consigliera regionale del Lazio del M5S attaccare duramente e senza curare troppo l’eleganza dei termini personaggi anche molto noti che, come si dice in modo invece elegante “si stanno riposizionando” dopo l’avvento del governo Conte-Salvini-Di Maio. Lei chiamava questi personaggi “lecca…lo”. Non mi è sembrato un apprezzamento per queste facce toste che da qualche giorno provano a fingere di essere da sempre in linea con il pensiero del M5S e con l’ideologia della Lega, ma forse è stato il tono di voce dell’esponente grillina che mi ha indotto a pensare questo e non il solo fatto che lei con quel francesismo li abbia bollati appunto come “lecca..lo”. 

La cosa che meglio qualifica i noti personaggi che si aggirano dietro la cortina d’acciaio di via Roma 90 è il significato letterale della parola fariseo che a loro sta a pennello.

Fariseo [dal lat. tardo pharisaeus, gr. ϕαρισαῖος, dall’aramaico Pĕrīshayyā] significa propriamente «separato». Altro che insieme.

 

Buona Domenica.    

 

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