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La letterina del sabato 12 maggio

Care Amiche e cari Amici,

attenti come siete, avrete certamente fatto caso all’improvviso risveglio della politica locale. 

Di solito occorre un richiamo elettorale ravvicinato. Invece questa primavera ha portato questo risveglio. Per alcuni sarà stato inatteso, forse anche un pochettino sorprendente. Chi frequenta questo spazio di libertà invece sapeva e sa che più di qualcosa si stava muovendo. 

I fatti più evidenti sono perlopiù esteriori: due manifesti e l’apertura in pieno centro di una sede. 

 

Non siamo ai fuochi d’artificio ma è più di niente, soprattutto se si fa il confronto con il silenzio ovattato e il grigiore immoto della campagna elettorale che si è svolta, si fa per dire, solo un paio di mesi fa.

Procedo in ordine di tempo, anche se qualcuno potrà contestare che noi abbiamo visto un manifesto o l’apertura di una sede in una certa data, ma, in realtà, il lavoro che ha preparato queste manifestazioni è iniziato prima dei quello degli altri. Non perdiamo tempo in queste facezie.

È sbucato fuori il manifesto di “Miglianico Insieme. I più non hanno capito bene cosa sia questa associazione ufficialmente ancora anonima. Tutti hanno capito che non si tratta di un’associazione ma di una lista che si sta preparando per le prossime elezioni comunali. Sorpresa zero.

Questo manifesto e la sua particolare colla saranno oggetto di più approfondita riflessione nei prossimi giorni, ovviamente. Ora non merita altra attenzione.

Sabato scorso, con la buona lena e l’efficienza che li contraddistingue da sempre, quelli di “Miglianico Cambia” hanno allestito e aperto la nuova sede dell’omonima associazione in pieno centro. Anche in questo caso, al fatto evidente di una rinnovata presenza nella sua forma ufficiale non è seguito ancora un fatto operativo, un evento comunicativo circoscritto diretto ai Cittadini. 

Il tempo di girarci ed ecco, è comparso il manifesto del Movimento Cinque Stelle di Miglianico, che ha lanciato la sua campagna di primavera con il motto: ”Diventa un cittadino attivo”. L’invito ovviamente non è rivolto genericamente ai Miglianichesi affinché si ricordino di essere attivi come Cittadini. Si tratta dell’annuncio di quattro appuntamenti che hanno l’intento di coprire il territorio comunale ed ai quali siamo stati invitati a partecipare per ascoltare messaggi e proposte del M5S locale. Bene. È indubbiamente una cosa buona. È probabilmente vero che questa campagna di primavera era destinata ad altro, a ben altro. Forse era l’azione locale coordinata con la ripresa della campagna elettorale annunciata e fatta effettivamente partire de Di Maio quando sembrava che il governo non si riuscisse e fare e si sarebbe andati rapidamente a nuove elezioni. Insomma i nostri brillanti e volitivi giovani del M5S si sono trovati con un’iniziativa già lanciata per un altro obiettivo. Ma non hanno certo né rinunciato al proprio impegno né hanno mostrato imbarazzo. Hanno resettato e son partiti. Hanno fatto già il primo dei quattro incontri programmati. Gli altri tre seguiranno con cadenza settimanale. Immagino che se avessero saputo che poi il M5S si sarebbe ritrovato alla guida del governo da qui a una settimana forse l’avrebbero impostata diversamente la loro iniziativa. Ma questa dietrologia ora conta poco. I fatti vanno giudicati per quel che sono quando accadono. Le analisi si fanno dopo così come le previsioni si fanno prima. Mischiare le tre cose significa fare solo un gran confusione.   

Come ho fatto in occasione del tour organizzato e realizzato anche quest’anno dal Sindaco e dalla sua compagine, aspetto di poter partecipare almeno ad uno degli appuntamenti del M5S prima di condividere con voi qualche riflessione in merito.

Per ora confermo un primo spontaneo e sincerissimo giudizio positivo: è bene che queste cose si facciano. Meglio è se i Cittadini, lasciando a casa le sciarpe del tifo, partecipano e si fanno un’idea su certi argomenti ascoltando le varie versioni direttamente dai vari protagonisti. Diventare attivi è ovviamente ancor meglio ma nessuno li può costringere, per ora. Insomma quelli del M5S stanno facendo una cosa buona.

Chi, invece, deve ancora dar contezza di sé sono i resti di “Progetto Miglianico”. Si dice che alcuni di loro hanno i piedi in due staffe e fanno i furbi, come sempre: provano a picchiare duramente con la felpa di “Progetto Miglianico” e accarezzano con dolci parole e messaggi patinati quando indossano lo smoking di “Miglianico Insieme”. Se è vero che ci sono questi signori che hanno questa disinvoltura nel cambiarsi d’abito pensando di turlupinare noi sappiamo che il risultato attuale è questo: fanno pena.

Come consiglieri di minoranza, quelli di “Progetto Miglianico”, se pensano di aver fatto e di star facendo opposizione qualcosa, a questo punto, devono fare, di serio e di coraggioso se ci riescono. 

Il Gruppo del M5S lo sta facendo. Vedremo cosa raccoglieranno. Certo non un niente di fatto.

Il Gruppo di “Progetto Miglianico”, no. Loro “i migliori”, quelli che o-io-o-nessuno-può-fare-il-sindaco, si agitano ogni tanto. Ma non si è capito ancora a cosa si sono opposti in questi quattro anni, che proposte alternative hanno fatto, quali tra quelle son riusciti a far passare e quali sono state bocciate in consiglio comunale. Sparano fumogeni ogni tanto ma in quel fumo chi è andato a sbattere il grugno sono stati proprio loro. Così mi stanno bruciando anche il dott. Fabrizio Papponetti che, al netto della sua assoluta inefficacia come consigliere di opposizione determinata da chi pensa e fa le ruote dentro Palazzetto Martinelli, è e resta, allo stato attuale, l’unico presentabile come candidato sindaco di quel gruppo.          

Ho ripetuto almeno un paio di volte “ogni tanto”. La frequenza disarmonica del loro apparire e scomparire nell’agone politico-amministrativo locale forse è dovuta più al fatto di come si relazionano tra loro soprattutto chi ha le chiavi di Palazzetto Martinelli con chi ha le credenziali di accesso alle pagine web e chi ha il tempo poi di allestire qualcosa come un manifesto. Altrimenti hanno davvero dei problemi.

La Sinistra Unita ebbe questa disgrazia. Ci fu un periodo del suo decennio amministrativo nel quale si riuniva e decideva le cose più importanti quando tornava a Miglianico il suo ideologo (tra l’altro un piccolo gigante se confrontato ai frequentatori di Palazzetto Martinelli). Allora la politica del week-end o dei fine settimana alterni non fece del bene alla Sinistra Unita. 

Chi lo capì e riuscì a far valere anche questo problema nel conto totale presentato in campagna elettorale, poi fece del bene a Miglianico. 

Buona Domenica.       

      

   

    

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