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La letterina del sabato 14 aprile

Care Amiche e cari Amici,

tra i tasti sono rimaste due cosette nei giorni scorsi che proprio non voglio lasciar qui ancora per altro tempo. Gli argomenti che si vanno affacciando potranno aspettare un po’, anche perché stano delineandosi meglio e meglio potrò narrarli e commentarli.

La prima cosetta che era rimasta appoggiata su questi tasti è il commento che non ho avuto modo di fare su una polemica, apparentemente piccola ma che tale non è.

 

Alcuni giorni fa il nostro Sindaco, Fabio Adezio, ha presentato sul suo profilo le nuove auto acquistate dall’Amministrazione comunale per garantire il servizio dei Vigili e per quelli diversi di competenza comunale, tra i quali quelli propri della nostra Protezione civile. Qui e là, in ordine sparso, sono comparsi i soliti commentatori. I social sono il loro svago lo spazio dove mettono in mostra tutte le proprie qualità. In certe occasioni c’è da dire solo “bene”. Loro no. Devono far finta di argomentare, di commentare, di scovare il retroscena segreto anche quando non c’è, insomma di criticare a prescindere. Il Sindaco, da quel che ho letto, ha spiegato tutto molto opportunamente, mettendo in chiaro i contorni della vicenda, la correttezza dell’operato dell’Amministrazione e le motivazioni che hanno portato alla scelta di rinnovare un parco auto vetusto ed obsoleto, aggiungendo i motivi che sono legati alle necessità della Protezione civile, una realtà che prima non c’era e ora c’è, è fatta di organizzazione e di operatività vere. Ha anche spiegato facilmente che le ipotesi avanzate sotto forma di presunte controproposte da siffatti contestatori erano senza fondamento e quindi pretestuose. Qualunque cosa avesse aggiunto sarebbe forse stata inutile, sia per chi non avrebbe mai cambiato idea per partito preso sia per chi, tutti gli altri, non aveva bisogno di alcuna spiegazione perché aveva ed ha intelligenza e obiettività adeguate a capire che i nuovi mezzi sono cosa buona, opportuna, economicamente congrua, ottenuta con trasparenza e efficienza amministrativa. 

Aggiungo un notazione. So che anche a qualcuno di quegli irriducibili criticoni non sarebbe piaciuta. So che ora faranno finta o di non ricordare o di ritenere impropria, cosa che non è. Chi critica guardando sempre e solo nello specchietto retrovisore consideri quanto è stata giusta e opportuna questa decisione di rinnovare intelligentemente il parco auto comunale. E gli va anche ricordato che, al tempo della passata amministrazione, quella disastrosa di “Progetto Miglianico”, il Comune è stato costretto ad acquistare una sola macchina, per altro usata, perché una delle due che aveva nel parco auto è stata distrutta da un incendio doloso sotto il porticato del Municipio. Quell’incendio, ricordiamocelo, causò anche danni ad una vicina magione. Ricordiamoci che quei danni non sono stati mai ristorati a causa della gestione di quella vicenda da parte dell’allora Amministrazione comunale. 

Più di uno fa finta di aver dimenticato queste cosette. 

È bene rinfrescare la memoria e questi smemorati d’occasione. Lo farò ancora.

Tra questi smemorati forse c’è, forse non c’è il brillante e, oggi - solo oggi - attivo consigliere comunale di “Progetto Miglianico”, l’Amico Dott. Fabrizio Papponetti. Approfitto per ripetere e confermare che, allo stato attuale, è l’unico ad avere titolo e speranze di poter esser il candidato Sindaco della coalizione che dovrebbe ereditare le infauste insegne di “Progetto Miglianico”. 

Ma non è questo quel che era rimasto sui tasti, poiché di questo ho scritto con buon dettaglio di motivazioni. E nulla devo cambiare. 

C’è un particolare che è a margine di un suo scritto e che mi permetto di segnalargli. Lui non ci crederà - o meglio, i suoi non glielo faranno credere - ma glielo segnalo per il suo bene. Il nostro redivivo consigliere di opposizione ha scritto un’accorata lettera sul profilo di “Progetto Miglianico” anch’esso improvvisamente uscito dalla paralisi periodica che lo ha attanagliato. Ha scritto quindi pubblicamente ad una Signora di Miglianico, della quale non ho bisogno qui di fare nome e cognome perché, pur essendo lei la destinataria di quel compìto messaggio - scritto probabilmente a più mani - individuarla nulla cambierebbe per quel che ora devo sottolineare al dott. Papponetti. Devo però dire che lui ha provato, senza riuscirci affatto, a canzonarla, a sminuirla, facendo cosa poco elegante oltre che per niente efficace. Infatti quella Signora ha uno spessore culturale, una visione tutt’altro che ristretta della vita sociale, una grande sensibilità umana, una profonda dolcezza, delle elevate capacità professionali, e, soprattutto un’enorme forza d’animo unita ad una solida serenità, oltre, mi sia consentito con tutto il rispetto che merita, ad un notevole fascino personale.

Il dott. Fabrizio Papponetti voleva fare il maestrino e spiegare a Lei la sua visione del mondo circa l’autovelox e le sue tristi vicende. A parte che non ha voluto ripercorrere, come avrebbe dovuto, la storia locale dell’infernale strumento; a parte che ha citato documenti che non ha allegato e proposte che non ha neppure accennato, quasi che gli uni e le altre ancora non ci fossero; a parte che non ha chiarito nulla di quanto gli ha detto il Sindaco in Consiglio Comunale; a parte tutto questo, ad un certo punto lui è uscito fuori dal suo stesso seminato (qui ho avuto la quasi conferma all’ipotesi che il testo non lo abbia partorito da solo). Il dott. Fabrizio Papponetti ha quasi rimproverato la destinataria del suo scritto di non ricordare i manifesti delle passate opposizioni che avrebbero, secondo lui, offeso, dileggiato e fatto altre cose parimenti turpi contro chi amministrava allora. Ma ancora una volta non specifica i periodi ai quali si riferisce quando scrive di opposizioni. 

Se il dott. Fabrizio Papponetti ha voluto far riferimento ai manifesti del Gruppo Consiliare di “Viva Miglianico Viva”, eroicamente attivo in Consiglio comunale tra il 2009 e il 2014, gli ricordo che sono stati solo manifesti e comunicati contenenti argomenti molto seri, scritti in modo simpatico, con buona dose di satira e discreta capacità di richiamo, come: “Il Soldino”, il “Dinosauro”, il “Lavandino”, l’insuperabile “Il Bugiardino” ed altri.

Se il dott. Papponetti, senza avere questa memoria o senza voler esser preciso ma volutamente vago come si usa fare quando si lanciano accuse generiche, ha fatto riferimento a quei comunicati pubblici, gli devo amichevolmente ma fermamente ricordare una cosa. Quei manifesti sono stati tutti firmati, quindi poteva indicare quelli che secondo lui hanno fatto quelle brutte “cattiverie” contro i suoi compagni di gruppo. Il fatto che siano stati tutti firmati attribuisce secondo me il merito, secondo lui la colpa di quel che hanno scritto e fatto leggere ai Miglianichesi agli Amici che hanno composto quel Gruppo Consiliare, cioè: Emilia Baldassarre (per un periodo), Gianleo D’Ercole, Amedeo Santalucia, Marco Almonti, Giulio Orlandi (per un periodo) e Federico Anzellotti. A voler essere pignoli sulla paternità degli stessi o sulla responsabilità della loro pubblicazione, a norma di legge, si potrebbe citare chi li ha stampati. I primi, se non ricordo male, li stampò Altermedia….  

Il giudizio della storia è stato dato. 

Quella opposizione, soprattutto gli Amici che l’hanno costituita più a lungo, ha incalzato efficacemente la maggioranza di “Progetto Miglianico”, denunciando per quanto possibile i suoi errori, i suoi giochetti, le sue continue divisioni, tutti i suoi limiti. 

Il giudizio del dott. Fabrizio Papponetti forse non è in linea con quello scritto dalla storia. Fa niente. 

Se intende mantenere fermo il suo giudizio su quelle persone e, soprattutto, se vuole mantenere la propria coerenza e almeno un minimo di dignità personale e casomai anche politica, faccia una cosa. 

Guardi bene con chi si vanno svolgendo certi incontri. 

E poi guardi bene con chi rischia di trovarsi come candidati nella lista nella quale certamente correrà e che gli auguro di guidare alle prossime elezioni comunali. 

 

Buona Domenica.       

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