Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 7 aprile

Care Amiche e cari Amici,

ho aspettato che passassero i giorni delle feste pasquali e soprattutto il primo aprile per mettere nella Letterina la non-risposta ad una domanda che mi hanno fatto insistentemente negli ultimi giorni di marzo. Parlo di non-risposta per due motivi. Il primo è di scenario. Ci sono Concittadini che pensano di essere molto furbi e forse leggono libri fantasy perché mi parlano, non ascoltano quel che rispondo loro ma danno per certo che sappia tutte le cose soprattutto le più segrete, prevalentemente quelle che riguardano l’Amministrazione comunale. Ovviamente così non è. So meno di tantissimi altri. Molte volte anche se chiedo non mi viene detto. Il secondo motivo che mi fa parlare di non-risposta è ancora più semplice: non inseguo voci, speculazioni e discorsi dietrologici. Non ho tempo, energie e curiosità da dedicare al nulla. 

 

La domanda che mi è stata insistentemente rivolta è questa: chi sarà lo sfidante dell’attuale Sindaco, Fabio Adezio, alle elezioni del prossimo anno? La domanda tende a sapere solo il nome del candidato sindaco della lista che ripeterà le gesta o occuperà larga parte del posto di Progetto Miglianico, dato che è considerato scontato che il capo del M5S non appartiene alle notizie su cui speculare. Eppure sono quelli che più di altri hanno voti e pronostici a favore. Avevano un buon candidato sindaco, il dott. Carlo Di Federico, che, lo ripeto a distanza di quattro anni, avrei votato con gioia se non ci fosse stato in campo Fabio Adezio, da preferire - e preferito apertamente -  comunque e sempre non tanto per il legame di sangue quanto per le sue capacità personali e per un legame di affetto che non può essere facilmente baratto con ripicche o interessi di parte.   

Vengo alla non risposta. Non lo so. Non so chi sarà il condottiero della Invencible armada che stanno allestendo. Questo rispondere senza dare un nome né un indizio non viene creduto. Accade non poche volte alla verità.

Osservando quel che accade, senza metterci per altro troppa attenzione, posso dire che il candidato sindaco più probabile per Progetto Miglianico-gruppo degli Ottimati oggi è il dott. Fabrizio Papponetti. Perché? Perché è già consigliere comunale, il più motivatamente votato della sua lista nel 2014, quindi con una posizione difficilmente contestabile almeno dai suoi. Poi perché, a differenza di altri possibili aspiranti, è giovane ma ha già famiglia; ha un titolo di studio universitario, il che non gli fa certo male; ha un pedigree rispettabile per quanto riguarda la storia della sinistra locale. Tra l’altro in queste settimane sta diventando anche un consigliere di opposizione che si muove, o fa finta di farlo. Cerca visibilità, cosa che caratterizza normalmente chi vuole ricandidarsi o candidarsi in posizione utile. Ha anche altri motivi? Se sono buoni verranno evidenziati dai suoi sostenitori. Se sono motivi non encomiabili verranno illuminati dai suoi avversari, interni ed esterni. Aggiungo per dovere di sincerità che ho per lui una simpatia non recente, il che forse mi fa propendere per lui rispetto ad altri possibili candidati di quella parte.

Comunque nella invencible armada che gli Ottimati di Miglianico stanno costruendo da qualche tempo a questa parte, oggi è forse davvero l’unico che può guidare un gruppo con la speranza di farcela. So anch’io che si parla di altri nomi tra gli Ottimati. Si fanno nomi di noti professionisti (femmine e maschi, ndr.), di vecchie volpi della politica locale, ora anche di una grande e irresistibile sorpresa, il classico candidato perfetto, quello che vince da solo dovunque lo metti. Sarà. In quei conciliaboli poco positivi e per niente propositivi il gioco se non produrrà un risultato immediato, forte e molto condiviso, porterà irrimediabilmente alla stretta di un imbuto nel quale i migliori rifiuteranno di entrare perché significherebbe imboccare il viale che porta ad una grande delusione. Se dovessero arrivare a quella strozzatura, certo non per incapacità ma perché ci verrebbero callidamente condotti, si ritroverebbero con un nome vecchio, tipo Nicola Mincone o il più votabile Dino De Marco, oppure con una soluzione come quella del 2014 (la dr.ssa Catia Giovina Mattioli Stella, ndr.) alla quale neppure loro credevano veramente.

Ci sarà la sorpresa?

Non lo so. Vedremo. Ho la stessa vostra curiosità.

Sono curioso anche di verificare cosa accade in casa di Miglianico Cambia. Tutti danno per scontato che chi amministra ora si ripresenterà e le novità va a cercarle nelle altre liste. Non è così, stavolta potrebbe non essere così. La lista di MC non sarà uguale a quella del 2014. Se ci saranno scelte dettate da opportunità, da strategia elettorale, da necessari avvicendamenti o anche dal solo fatto di sostituire chi, come il consigliere Di Sipio, è stato espulso ed ora spera nella rielezione tra gli Ottimati, è quello che cominceremo a sapere già nelle prossime settimane. In questi casi i segreti durano pochissimo.

La sorpresa qui potrebbe essere molto più forte. L’ho già candidamente rivelato ad un Amico nel corso di un franco colloquio al quale ho fatto cenno in un'altra recente Letterina. Il Sindaco Fabio Adezio, benché consapevole di aver amministrato molto bene, benché sicuro del proprio consenso conquistato in quasi anni di sindacatura, benché certo che sono in pochi a Miglianico a poterlo sfidare e quasi nessuno a poterlo mettere in difficoltà sulle cose fatte e su quelle scoperte in questi anni di attività, potrebbe dover scegliere di non ricandidarsi. O, almeno, di non ricandidarsi come Sindaco. Non ci sono contrasti e non ci sono problemi interni. Potrebbe avere necessità di ridurre o eliminare questo suo impegno per nuovi e importanti problemi di lavoro. Detto in parole povere, si fa per dire, se gli confermassero l’offerta di lavoro che gli è stata annunciata, difficilmente potrebbe dire di no, sia per il prestigio professionale sia per il relativo compenso che riceverebbe. Anzi, anticipo, dirà di si, dovrà dire di si. E non si sfilerà dalla battaglia in quanto incompatibile perché si tratterebbe di incarico professionale meritato per il suo valore di professionista ma che per si rivelerà impossibile da conciliare col fare l’amministratore, sia per il tempo che quel nuovo lavoro richiederebbe sia perché la sede operativa non sarebbe proprio tra il Foro e il Dendalo.

Questo scenario con le sue sorprese sarà illuminato e rivelerà tutte le sue certezze in tempi alquanto brevi, immagino molto più brevi di quelli che occorreranno per conoscere la squadra degli Ottimati locali.  

Nel mentre non posso togliere dai tasti qualcosa che riguarda ancora l’autovelox. Mi piace ricordare, mi piace sfidare tutti e ciascun Cittadino di Miglianico sul fatto che sono stato il primo e sono rimasto per lunghissimo tempo l’unico a dire certe cose contro l’infernale strumento. Mi piace ricordare e sfidare chi, con eccessiva disinvoltura e non senza interesse personale o di parte, da qualche tempo va cambiando la propria posizione sull’argomento solo perché ritiene questo tema viscerale quello più facile da usare contro il Sindaco. Se bastasse togliere l’autovelox per esser un buon Sindaco avremmo solo pessimi amministratori. 

Sono rimasto colpito da alcuni commenti che i miei Amici frequentatori dei social mi hanno riferito in questi giorni. Non cito i nomi che mi sono stati riferiti e mostrati come autori dei rispettivi post, perché far propaganda a siffatti soggetti rovinerebbe la reputazione di questo spazio di libertà. Ma devo sottolineare che contestare l’autovelox (spero non solo quello di Miglianico), farlo apertamente, vivacemente anche con il giustificato disappunto di chi ha pagato una o due multe è cosa che ci sta. Va capito, va accolto e soppesato. Quando si passa il limite e si mette in dubbio il fatto che le regole vanno rispettate, sia quelle che ci fanno comodo sia quelle che non ci piacciono, la cosa cambia. Faccio una scorciatoia che sicuramente farà fraintendere il senso puro di quanto sostengo: se noi, alla guida della nostra automobile, pretendiamo di poter superare i limiti imposti dalle leggi del nostro Stato - secondo criteri che non sono inventati per far dispetto a questo o a quello - non possiamo contestare chi, essendo alla guida di realtà più grandi e potenti di una utilitaria, supera i limiti della legge e pretende di farla franca. Parlo dei potenti e dei grandi delinquenti, singoli o associati in cosche di ogni risma. Aggiungo che quando qualcuno si giustifica dicendo che si può superare il limite imposto perché è normale distrarsi guidando, gli va risposto che la distrazione è alla base della stragrande maggioranza degli incidenti stradali e delle migliaia di vittime che ogni anno essi causano. Loro andrebbero multati prima di uscire di casa, se ci fosse la multa per la stupidità. Chi poi vuol esser giustificato ed esentato a priori da qualunque sanzione perché “lui lavora” e deve correre per guadagnare i suoi soldi, andrebbe inibito e tenuto a piedi, anche con l’ancoraggio di un peso alla caviglia o meglio al collo. 

Non sono un Cittadino esemplare anche se provo a rispettare tutti i limiti che incontro e che, se non mi distraggo, vedo chiaramente. Mi capita quotidianamente, proprio in quei frangenti, di essere superato da Signore e Signori che viaggiano a velocità ben superiori a quei 4/5/6 km/h che eccedono i limiti prescritti. Correndo, si immette nella circolazione stradale un pericolo molto più grande di quello che il semplice circolare in auto da se stesso genera. Correndo più del dovuto quei soggetti mettono a rischio anche la vita di chi viaggia rispettando le regole. Loro dimenticano o non sanno - il che è grave – che nessuno di noi domina pienamente un mezzo motorizzato e che più esso viene sfruttato per la potenza che ha più è difficile controllarlo. Se ci mettiamo la telefonata all’amante, la ricerca del canale radio preferito, l’accensione della sigaretta, lo specchiarci per controllare il trucco, il leggere il quotidiano sportivo, dico il quotidiano sportivo, lo scartare caramelle appiccicate, girarci per guardare negli occhi chi sta discutendo con noi e altre attività del genere, la nostra macchina prende facilmente il sopravvento sulla nostra sciocca autoconvinzione di essere abili e decisi domatori di motori. E ci fa fare patapùnfete.  

Detto questo resterebbe da dire altro ma ci sarà occasione e spazio nella prossima Letterina.

Buona Domenica!

Joomla templates by a4joomla