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La letterina del sabato 24 febbraio

Care Amiche e cari Amici,

ho fatto quel che mi ero ripromesso, cioè chiedere ai miei scelti consulenti, in realtà degli ottimi Amici, di poter fare con il loro ausilio un giretto tra le presenze social che si occupano della nostra Miglianico per capire come vengono raccontate le cose nei flussi continui di post, commenti, like, etc. 

La posizione più interessante, praticamente l’unica che ha un certo rilievo di serietà e anche di comicità disarmante, è quella espressa dal dott. Fabrizio Papponetti, consigliere di minoranza del gruppo “Progetto Miglianico”. La serietà del suo scritto sta tutta nel ruolo che riveste come consigliere comunale. Il resto è colorato di sconcertante comicità.

 

Pubblica un attacco all’Amministrazione comunale lamentando un’assenza o, comunque, una grave carenza di trasparenza a livello di attività amministrativa, segnalando la poca o nulla possibilità per i consiglieri di sapere, di avere documenti, di poter partecipare e di poter addirittura parlare con i funzionari comunali. Sembrerebbe una cosa seria. Invece non lo è. Il consigliere Papponetti si trova al quarto anno di mandato e solo ora scopre quali sono le regole che sovrintendono al funzionamento del Consiglio comunale, all’accesso agli atti o agli uffici. Fino ad ora dov’è stato? Se ci mette quattro anni per capire come funziona la vita amministrativa del Comune del quale è consigliere (di minoranza, per fortuna) speriamo capisca presto, perché non fa il consigliere di maggioranza. Sarebbe stato un disastro peggiore dei suoi capi se viaggia con questi tempi di ambientazione e reazione. O forse non se n’è accorto perché i documenti, le informazioni e non poche anticipazioni sono sempre arrivate, molto ma molto tempestivamente e senza dover seguire i regolamenti che ora improvvisamente gli stanno stretti, a Palazzetto Martinelli dove si tengo le riunioni del suo gruppo di Progetto Miglianico. 

Ma poi, se si fosse accorto di queste insuperabili barriere avrebbe potuto e dovuto presentare mozioni, ordini del giorno o proposte migliorative in Consiglio comunale, poiché quello è il suo compito come rappresentante dei Miglianichesi che lo hanno votato con una specialissima attenzione. 

Se si fosse accorto di essere prigioniero di una maggioranza antidemocratica avrebbe dovuto ricorrere al Prefetto, fare conferenze stampa, casomai incatenarsi alla porta del Municipio. 

Invece niente. 

Per tre anni di seguito ha avuto le quattro serate degli incontri promossi dall’Amministrazione comunale per manifestare questo suo disagio. Invece si accorge della sua triste condizione il 18 febbraio, due giorni dopo l’ultimo incontro di questo 2018. 

Comunque, sembra essere il solo consigliere di minoranza che si lamenta. Gli altri non si sono forse accorti di questo clima così oppressivo, eppure mi sembra che i Consiglieri del gruppo M5S non sono facili alle distrazioni. 

Qualcosa in questo intervento del dott. Papponetti va ancora chiarito. Potrebbe farlo, non per attenzione verso questa Letterina e per chi la scrive ma per i Cittadini di Miglianico, ampliando il suo spirito critico anche alle altre cose, le tante cose di questo quadriennio amministrativo sulle quali invece non dice nulla. Nel corso degli incontri di cui ho parlato, è stato distribuito un piccolo riassunto delle cose fatte dall’Amministrazione comunale e di quelle in corso d’opera. 

 



Se le opposizioni, quelle consiliari e quella extra-consiliare, non hanno avuto nulla da dire, se il consigliere Papponetti, lodevolmente presente a quegli stessi incontri, non ha avuto nulla da obiettare e contro-proporre, bisogna ritenere che le cose vanno bene e che tutti sono sostanzialmente d’accordo o comunque non hanno di meglio da presentare. Tra un po’ invece accadrà una cosa che sarebbe comica se non nascondesse altro: sbucheranno fuori Concittadine e Concittadini che avranno da contestare tutto e anche oltre il tutto. Così vanno le cose. Ci sarà da divertirsi.      

Prima di concludere questa Letterina voglio raccontarvi di un'altra lettura comica che ho potuto fare. 

Uno spirito ameno ogni tanto riciccia qua e là sui social ad interesse locale: è Pierfilippo Di Tondo. Ha provato, senza riscuotere granché di consensi se non da alcuni ultras locali, a stimolare i suoi moltissimi lettori alla caccia “all’intruso”. Ha pubblicato l’elenco dei partecipanti ad uno dei concorsi per titoli ed esami avviati dal nostro Comune facendo il brillante con una domanda che, per il suo illuminato intendimento, doveva essere retorica, cioè a risposta scontata, su chi fosse “l’intruso” tra quei quaranta soggetti. Da cuor di leone qual è, non ha avuto il coraggio di additare il nemico, di indicare “l’intruso”. Ha gettato la pietra e nascosto la mano mostrando un esemplare spirito di lealtà e di chiarezza. Ha fatto solo un’altra figura barbina. Infatti il concorso è stato vinto, in modo trasparente e senza alcuna tensione, da una giovane e brillante professionista, non da un “intruso”. Le amicizie locali del nostro callidissimo commentatore devono averlo mal informato e ancor peggio consigliato, ma non può scusarsi con questo. La figuraccia è tutta sua.

A proposito di comicità vera, genuina, spettacolare e godibile, segnalo con grande piacere che oggi, dopo l'anteprima della settimana scorsa con la nostrana compagnia degli Stralunati, inizia la rassegna teatrale “Grappolo d’oro”, una bella competizione tra compagnie teatrali amatoriali del nostro splendido territorio abruzzese. Stasera, alle 21,00, presso la Cripta di San Pantaleone, saranno di scena “I Teatanti” con la commedia “L’Amore nen conosce tempe”. L’ingresso è gratuito. I posti sono limitati…meno di mille.

Una sera a teatro è sempre una bella sera.

Buona Domenica!    

                  

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