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Idee pronte per il futuro che arriva

A cavallo tra il vecchio e il nuovo anno c’è stato l’annuncio del Sindaco, Fabio Adezio, di un nuovo successo ottenuto dall’Amministrazione comunale. Si tratta del finanziamento di 2,2 milioni di euro per il completo recupero del Palazzo della Duchessa. Il prestigioso edificio, benché in parte ristrutturato una ventina d’anni fa, è di fatto inutilizzabile. Indagarne i motivi sarebbe una parentesi di grande tristezza.

La bellissima notizia di questo importante e molto cospicuo finanziamento regionale, stranamente, non è stata accompagnata da polemiche o da recriminazioni, fatta eccezione per quelle avanzate forse da chi, come al solito, avrà detto che con quei soldi si sarebbe potuto fare questo e quell’altro. Lasciamo perdere. 

 

Quella relativa a questo finanziamento bi-milionario, in realtà, non è altro che una delle brillanti operazioni portate avanti, cautamente ma tenacemente, dai nostri amministratori.

Molti probabilmente non sanno che il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri comunali di maggioranza hanno dedicato e dedicano buona parte del loro tempo non a chiacchierare o a fare clientelismo quotidiano ma a elaborare progetti finanziabili, cantierabili, da tenere pronti alla bisogna. Sicché quando il Sindaco si trova davanti ad opportunità o a promesse concrete è sempre pronto con un progetto da tirar fuori dalla cartella e da mettere sul tavolo. Così è stato anche per il progetto finanziato relativo al Palazzo della Duchessa. 

Non è un regalo. È il successo di una strategia. 

Sindaco, Assessori e Consiglieri di “Miglianico Cambia” sanno come inseguire un sogno e farlo diventare realtà. 

Bravi!

I nostri Amministratori sono bravi. Ecco perché ce li invidiano e ce li insidiano da tutte le parti.

Cosa ne sarà del nostro palazzo pubblico più bello e antico? Sapremo tutti i particolari nelle prossime settimane, se, come è prevedibile, ci sarà l’annuale giro delle Contrade da parte dell’Amministrazione comunale per spiegare quanto fatto e per illustrare i progetti in corso. 

Oggi si può anticipare una riflessione che potrebbe diventare di evidente importanza anche per chi è distratto da altre cose. Qual è? È che il centro storico si trova davanti ad una svolta da molti sperata, da tutti auspicata a parole ma oggi divenuta davvero inattesa per la sua rapidità di sviluppo. L’intervento della Pubblica amministrazione ha inciso e sta incidendo in modo determinante sul nostro centro storico cittadino. Prima la ristrutturazione dell’ex-Asilo, la Casa delle Monache, e ora il prossimo intervento sul Palazzo della Duchessa segnano un momento di grande accelerazione per il rilancio o la rivitalizzazione di quella parte del tessuto urbano locale. La scommessa del rilancio ora coinvolge, anzi quasi travolge i privati che hanno case e palazzi in quell’area. Se è già pronta da tempo la “Vineria Ciavolich”, se è quasi pronto il complesso della Chiesa di San Michele Arcangelo, il resto non sembra essere stato ancora contagiato da questa novità che ci sarà inevitabilmente e che riguarderà tutta quell’area. 

inciso - Verrebbe da chiedere, anzi, va chiesto a chi, travestendosi da sedicente Comitato, tanto ha strepitato contro l’Amministrazione comunale, facendo anche danni che tutti abbiamo pagato, in occasione dell’avviata riedificazione del Municipio, se ha avuto, se ha, se riesce ora finalmente a fornire un’idea di quel che dovrebbe rappresentare Palazzo Masci per Miglianico oltre alla esposizione delle sue austere terga verso la piazza. Il Sindaco aveva idee importanti e le aveva condivise, ricevendo segni di interesse e di apprezzamento in occasione della Giornata del FAI. Chi pensa di avere idee migliori le esponga. Questo è il tempo. - chiuso l’inciso.  

Con quali strumenti sia possibile ora mettere mano a progetti di recupero di importanti cubature concentrate o sparpagliate sul nostro colle più antico è da vedersi. Ma c’è da muoversi. L’Amministrazione comunale dovrà interpellare tutti (tutti, anche loro..) per verificare le vere disponibilità e valutare le reali condizioni capaci di attuare progetti e realizzazioni. 

È un’opportunità storica che non può esser trascurata. Dopo anni di dichiarazioni, programmi, intenzioni, errori e specchietti per le allodole siamo alla prova dei fatti. 

Al contrario di quanto avviene nel centro storico, in valle sono i privati a lanciare la sfida del rilancio. L’apertura del nuovo centro commerciale di Cerreto, che potrebbe avvenire anche entro i prossimi 40/50 giorni, sarà molto probabilmente un punto di partenza per un nuovo sviluppo. Il commercio, quando funziona, come pare chiaramente essere in questo caso, è contagioso, positivamente contagioso. Porta con se altro commercio e altre attività, anche quelle residenziali.

Il pubblico in questo caso deve farsi trovare pronto a governare questi sviluppi senza generare il disordine che si può creare quando tutti vengono tarantolati dalla moda corrente. La Regione, l’Anas e quel che resta della Provincia devono metter mano a una viabilità che va manutenuta e ammodernata per non mortificare l’impegno di imprenditori e amministrazioni locali.

Una volta c’erano i Piani Regolatori, i Piani commerciali, etc.

Forse quegli strumenti programmatori di un tempo non sono più adeguati alle esigenze di questo mondo. Ma qualcosa serve. Non si deve comprimere lo sviluppo con regole troppo strette. Non si può far fare tutto a tutti senza alcuna regola. Lo sviluppo va governato con intelligente lungimiranza.

L’Amministrazione comunale ora più che mai deve dimostrare di avere una chiara idea della Miglianico del futuro. Deve casomai confrontarla con tutta la comunità, visto che non ha controparti consiliari attivissime e incisive, così che essa diventi un’idea strategica, valida e condivisa il più possibile.

Questo quinquennio amministrativo non è ancora finito. È vero, c’è chi pensa solo ai fatti suoi e si affanna senza sosta per farsi la lista in vista delle prossime elezioni che ci saranno a maggio del 2019. Ma non è questo lo scorcio di consiliatura che Miglianico deve aspettarsi. Lasciamo questi traffichini nei loro meandri.   

Per Miglianico c’è ancora da lavorare. 

Tanto, tanto di buono è stato fatto. Il meglio è sempre in fase di realizzazione. 

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