Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 23 dicembre

Care Amiche e cari Amici,

ieri sera ho approvato il bilancio di previsione 2018 della nostra Pro Loco e, con  esso, il ricco e vario programma di iniziative previste presentato nel dettaglio dal presidente-ovunque, l’Amico Tommaso Palmitesta. L’Assemblea era stata annunciata e propagandata alquanto diffusamente. Chi non c’era ha sbagliato a non esserci. Ora attenderà il tempo degli eventi per conoscerli. Essere presenti è educato ed è importante per sapere e per poter dire la propria. 

L’attesa è stata vana.

 

Quel che resta di “Progetto Miglianico”, la sigla che ha marchiato il peggior quinquennio amministrativo della nostra recente storia locale, non ha prodotto il suo manifesto. Il tazebao che i nostri scoloriti progettisti hanno elaborato e fatto affiggere ad ogni festa comandata, questa volta non è uscito. Chissà, forse non hanno fatto in tempo a scriverlo o a stamparlo. Forse non hanno trovato nulla da scrivere contro l’Amministrazione comunale, nessuna frasetta da copiare neanche per gli auguri di Natale. O, forse, stanno pensando e facendo altro. Il prossimo Natale non avremo questi vuoti, non ci saranno assenze. Sarà il Natale prima delle elezioni comunali del 2019. Ci sarà tutt’altro affollamento sui muri, negli spazi social, in piazza e nelle vie cittadine. 

Qualcosa non va anche nel servizio di accensione delle lampade che ogni tanto illuminano il retro di Palazzo Masci.

Ma loro non stanno certo fermi.   

Non mi appassiona inseguire i pensieri più o meno reconditi del duo Mincone-De Marco né dedico tempo a chi ogni tanto fa capolino pensando di essere più bravo degli altri. Sono vecchi libretti senza sorprese, ricette scadute. 

Ma, insieme ad altri, questi sono accidenti di quel piccolo mistero che vengo a svelare ora.

Donare solo buone notizie è cosa giusta, utile, lodevole. Ma alla gente piace il sangue, piace il confronto acceso, comunque. La stessa cosa la si può raccontare, descrivere sintetizzare o ampliare con o senza toni forti. Tra le due versioni il lettore medio, quello che va curiosando qua e là, non si ferma alle stazioni del bene, si inoltra nei sentieri bui. Il Corriere della Sera ha inaugurato un supplemento “Buone notizie” che esce un solo giorno a settimana da poche settimane. Tra un annetto andremo a vedere quanti lettori hanno comprato quel giornale solo quel giorno o quel giorno più di altri.

Ho fatto in piccolissimo questo stesso percorso. Ho scritto Letterine solo con buone notizie, come sempre, ma senza toni polemici per vedere come si sarebbero comportati soprattutto quelli che mi hanno frullato le scatole rimproverandomi per la franchezza di certe posizioni e per il modo diretto e esplicito usato nel presentarvele. Non solo. Ho messo in quelle Letterine, cioè le più recenti, anche dei piccoli elementi di indiscutibile valore positivo come l’originale autografo del Miserere scritto dal maestro Tommaso Ciampella o la esaltazione del momento che ogni anno mi commuove, cioè la cerimonia del tesseramento dell’Azione Cattolica Parrocchiale. Ancora di più. Per uno speciale motivo ho dato il meritato posto in prima fila al Calendario 2018 della Confraternita di San Pantaleone. 

Poi ho chiesto a chi lo sa fare di misurare i dati di penetrazione di quelle Letterine e dell’ultima, dover invece, c’era un piccolo accenno polemico e qualche tono meno positivo. 

Bene, anzi male. 

Il bene viaggia più lentamente e si spande di meno. Gradimento, commenti, velocità di diffusione, numero di letture è minore per le buone notizie rispetto alle pur buone ma più pepate polemiche.

Questo report non mi scoraggia né mi induce in tentazione. Per me è stata solo una conferma di quanto avvertivo.

Del resto, ho fatto un test del genere con i messaggi su whatsapp, misurando direttamente certe reazioni.  

Insomma, continuerò a fare quel che sento. 

La scelta di aprire e continuare questa rubrica non è stata fatta per avere numeri, gradimento, men che mai applausi. Non mi lascio influenzare da commenti negativi interessati come non mi faccio abbagliare da lodi e complimenti. 

Questa piccola, modesta opera di narrazione delle cose che noto e delle riflessioni che propongo ha una sola speranza: l’ambizione, di essere una testimonianza che possa essere utile a chi vuol conoscere qualcosa in più, a chi vuol muovere il proprio spirito nella valutazione critica degli eventi che ci interessano. Potrà forse essere utile in un futuro prossimo o meno prossimo per ritrovare elementi capaci di contribuire a ricostruire certe cose. Sarebbe davvero tanto. Ma anche se non fosse nulla di questo, sarebbe sempre quel che è: un piccolo dono.

A proposito di doni voglio raccontarvi una cosa semplice ma molto bella. Un Amico che ha alcuni mesi più di me mi ha fatto una confidenza che mi vincola a non svelarne il nome. "Ho avuto un pensiero nei giorni scorsi e domani devo farlo. - mi ha detto - Da qualche giorno ho notato la bravura degli operai che stanno lavorando nel cantiere del Municipio. Con questo freddo stanno lì fino a quando fa buio e fanno quelle armature che pensavo fossero di ferro invece ho saputo che sono di acciaio. Domani vado da loro e gli porterò un qualcosa per colazione. Che dici - mi ha chiesto – l’accetteranno?" Che dovevo dire?

Ieri mattina di buon ora l’ho visto che tornava dal cantiere ed era visibilmente soddisfatto. Aveva portato veramente dei cornetti freschi agli operai del cantiere insieme ai suoi auguri ed era tutto felice per il grazie ricevuto. 

È una delle piccole favole vere che accadono qui e che nessuno racconta ma che mi fanno sentire orgoglioso di essere Miglianichese.

Buona Domenica

Joomla templates by a4joomla