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La letterina del sabato 11 novembre

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 11 Novembre 2017 15:51
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici, 

la riflessione di oggi, giorno che un tempo veniva ricordato come “estate di san Martino” o come il giorno in cui “ogni mosto diventa vinoè principalmente dedicata alla nostra Pro Loco. 

Prima della riflessione un pensiero a questa ricorrenza che ci presenta un Santo che non deve essere ricordato per la facile rima del suo nome con vino ma per l’esempio di generosità e altruismo, di accoglienza senza pregiudizi e di vero amore fraterno che merita di essere seguito nella vita civica prima e insieme a quella spirituale.  

 

Oggi e domani torna in piazza l’ormai tradizionale appuntamento con “Novello e castagne”. Per inciso, ricordo a me stesso che il Novello non è un vino e che questa non è una delle nostre più antiche e consolidate tradizioni. Ma funziona e finché funziona va bene così.  

Anche se mancano ancora almeno un paio di manifestazioni prima della fine del corrente anno sociale, possiamo ritenere quella di questo fine settimana come l’ultima fatica della nostra associazione turistica, guidata dall’Amico Tommaso Palmitesta, Presidente-ovunque, e sorretta dall’impegno costante, generoso e infaticabile delle Donne e degli Uomini che ne costituiscono il Consiglio direttivo.

Prima ancora di registrare questo ennesimo successo organizzativo, va detto ancora un “Grazie!” a chi tanto si dà da fare e tanto riesce a fare con il proprio impegno gioioso e disinteressato. Siamo tutti facili alla facile polemica, a volte centriamo l’obiettivo, altre volte lo sfioriamo ma almeno aiutiamo a far massa critica, altre volte, tante altre volte muoviamo un po’ aria parlando ma senza nulla concludere. La crescita civica di una comunità moderna e consapevole deve passare rapidamente in questa ampia strada della facile polemica e deve cercare le giuste direzioni, riconoscendo i meriti di chi fa con la stessa energia con la quale ci si scaglia per criticare chi non fa o fa male.

Ho ripetutamente lodato la nostra Pro Loco. Ho anche segnalato aspetti del suo fare che non sono esattamente i migliori. Ma sono aspetti parziali, limitati, e non sono il complessivo modo di fare ed il fare che sono invece eccellenti e lodevoli.

Detto del “Grazie!” che meritano, ribadito il sostegno pieno e senza riserve a chi guida e a chi dirige la Pro Loco, confermato l’entusiasmo per i successi che si susseguono senza soluzione di continuità da non pochi mesi a questa parte, approfitto di questo mare calmo e del radioso orizzonte che lo illumina per segnalare qualche particolare che non è in linea con il gran bene e il molto bello che la nostra Pro Loco realizza a Miglianico e per Miglianico.

Accenno solo, per non dimenticarlo dopo, che anche questa edizione di “Novello e Castagne” si avvicina con l’annuncio di prezzi che non sembrano incoraggianti. Per fare un paio di esempi: un bicchiere di Novello a 3 € e un cartoccio di caldarroste a 3,5 euro appaiono alquanto cari. È vero che anche i prezzi annunciati per le Contrade del Piacere appaiono cari ma poi ci sono cinquemila persone che pagano quei piatti a quei prezzi e son contenti di averlo fatto. È vero che la semplificazione che una famiglia media, con le sue classiche quattro persone, che vuole assaggiare senza propriamente cenare non se la caverebbe con meno di 40 euro a sera, è un modo di dire più che un dato esperienziale. Ma la perplessità su questi costi di partecipazione, chiamiamoli così, a quest’ora c’è. Domenica notte, ancora una volta, essa sarà travolta da fiumi di persone che avranno partecipato, consumano e apprezzano. Però oggi la sincerità impone questa riflessione.

La stessa sincerità di un sostenitore senza riserve come me impone di segnalare ora un problema che rischia di concretizzarsi nelle luminose stanze della nostra Pro Loco. Non è un accidente legato a questo fine settimana. È un problema generale che comincia a intravedersi. Potrebbe essere facilmente risolto, com’è naturale per persone di gran valore come sono i Dirigenti della Pro Loco. Ma un problema non lo si può risolvere davvero se davvero non lo si conosce.

Chi fa molto e molto si impegna corre alcuni rischi. Ne cito un paio. 

A volte dimentica la propria base. Dimentica che se si lascia solo alla formalità statutaria il fatto che la sovranità appartiene all’assemblea dei Soci, si rischia di staccarsi dai propri Soci, anche se a parole si predica il contrario. È successo in vista delle Contrade del Piacere e delle altre, tante e belle manifestazioni estive. È successo anche prima di questa edizione di “Novello e castagne”. Cioè non è successo niente. Non si è fatta l’assemblea che sarebbe servita per presentare il programma, per farlo vagliare e sostenere più consapevolmente o per farlo criticare positivamente da chi, Socio, semplice Socio, avrebbe potuto avere qualcosa da dire e da proporre, ma con questo dire e proporre si sarebbe sentito coinvolto e più consapevole. Non si è fatta l’assemblea che sarebbe servita per chiedere al Socio, al semplice Socio, un aiuto concreto, la disponibilità a dare una mano o anche a dirsi semplicemente disponibile così da esser messo tra quelli che possono esser chiamati se serve. 

Questo possibile problema, qualora ci fosse, rischierebbe di concretizzarsi sotto forma di due gravi difficoltà. La prima è che il Socio, il semplice Socio, potrebbe decidere di non rinnovare l’adesione e di non pagare i suoi 20 euro se non nell’anno dei rinnovi statutari, così da poter fare l’unica cosa che sembra si chieda al Socio, cioè votare per eleggere i Dirigenti dell’Associazione. Questo rischio non è vicino solo alla nostra Pro Loco ma a tanti altri sodalizi, anche locali.

L’altro rischio è che, a forza di fare e di vedere che si fa bene quel che si fa, il gruppo dirigente si chiuda progressivamente in sé stesso nella convinzione di una autosufficienza senza tempo che, però, rischia di interrompersi bruscamente non solo per un improvviso calo dell’adrenalina che ti fa andare avanti senza quasi sentire la fatica ma anche per qualche accidente apparentemente di minor conto che pure può verificarsi. Anche questo capita in altre associazioni locali. 

Se questi rischi dovessero concretizzarsi. rischieremmo di avere improvvisamente il vuoto. Soci che non si iscrivono generano tensione interna perché si comincia a parlare di cosa si è sbagliato e, inevitabilmente, di chi ha sbagliato. La tensione interna blocca la buona adrenalina che è il carburante di chi fa. A quel punto ci si ferma. C’è chi si ferma e abbandona. E non c’è chi sostituisce chi si ferma perché intanto il Socio, il semplice Socio, mai coinvolto, se n’è già andato.

Questo alla nostra Pro Loco non succederà mai. Potrà accadere in altre stanze. Ma ora le altre stanze non ci interessano.

Lunedì, stanchi e stravolti di fatica, il Presidente e i Dirigenti della Pro Loco commenteranno “Novello e Castagne” 2017 come un altro successo, uno strameritato successo. 

Qualcuno, a quel punto, forse dirà che questa Letterina è stata smentita dai fatti e…, beh, immaginiamo tutti anche certi commenti che alcuni faranno. Sarà andato tutto bene. Tutti saremo sicuri che va tutto bene.  

Meglio così. 

Buona Domenica.