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Miglianico cambia. Via Roma no

Uno strano fenomeno continua ad interessare via Roma. Con una distanza di tempo dalla cadenza irregolare, senza alcun preavviso e senza alcun apparente ordine o metodo, da qualche anno spuntano vasi bianchi. 

I primi vennero messi per evitare che pochi maleducati automobilisti indigeni continuassero a invadere il marciapiede a raso che sta nei pressi del negozio di alimentari “Katia”, all’altezza dell’incrocio con via Dante Alighieri. 

Poi ne sono sbucati altri due a chiudere, anche lì opportunamente, per impedire le furbe invasioni del largo di Musè sempre ad opera dei pochi maleducati. Per un po’ sono stati ballerini ma poi sono tornati a posto. 

Successivamente ne sono apparsi altri due davanti all’ex Osteria di “Chiavone”. Ma sono sempre stati solo loro, anche se tre metri più a valle c’è un l’ingresso a “Eywa”, che non è un ex locale ma una realtà commerciale attiva. 

In questo fine settimana altri due bulloni han fatto bella mostra di sé, imbiancati di fresco, stavolta sul lato sud dell’imbocco di Largo Biasone, lo spazio per la cui effervescenza fu definito da qualcuno “il Golfo della Sirte”.

Quale è la ragione di questo strano fenomeno? 

 

Non è ancora stato accertato. Scienziati di ogni sorta stanno indagando ma non ci sono ancora risposte chiare

Tutto è avvenuto in un periodo nel quale da qui, da questo spazio di libertà, più volte è stato chiesto e richiesto, anche col sussidio di proposte ed esempi concreti, di far qualcosa per delimitare uno spazio riservato ai pedoni che transitano lungo via Roma. Abbiamo chiesto qualcosa non solo per la giusta comodità del loro passeggio ma a tutela della loro incolumità. Le risposte sono state varie, dal distratto allo stizzito, dall’argomentato al variamente motivato fino al tranciante, ma sempre di carattere negativo. Non si può fare, non si farà. 

Bene. 

Non è un dramma e non è lo snodo epocale della vita cittadina.

Ci sono Cittadini che quasi quotidianamente segnalano questo problema che è invece veramente quotidiano, cioè il disagio dei pedoni lungo via Roma. Non è servito a nulla prima. Non serve ancora ora. 

Non allunghiamo il discorso. La sede stradale di minimo 2,50/2,80 metri è già disegnata dagli scoli fatti in porfido chiaro. Gli spazi della larghezza minima di 90 cm per consentire il passaggio di pedoni, carrozzine e carrozzelle ci sono ovunque, tranne forse nella strozzatura tra il Largo di Musè e la via che accede al Colle. La normativa, se non è cambiata recentemente, questo prevede come base per ogni decisione. 

I mezzi adeguati alla normativa vigente per la delimitazione delle fasce riservate rispettivamente ai pedoni e alle auto esistono. Non è una nostra opinione. È visibile in innumerevoli casi in tutta l’Unione Europea, a partire dal gemellando Comune di San Esteve Sesrovires in Catalogna.

Ma anche se fosse cambiata la normativa, nessuna restrizione può essere così ostativa da impedire ogni possibile intervento, fosse anche solo quello di dipingere dei fiori per terra con una matita.   

Cosa osta alla sistemazione civile, ripetiamo civile e votata al rispetti della dignità dei Cittadini/pedoni che transitano lungo via Roma, la nostra principale via cittadina? 

La volontà amministrativa, forse.

Perché? 

Occorre investire troppo per sistemare un problema che siamo in pochi a sollevare con cadenza regolare e con la giusta insistenza? Può darsi. 

Costa troppo in termini di gradimento/accettazione da parte dei Cittadini mettere limitazioni che impedirebbero l’andazzo che gli automobilisti più pigri e maleducati gradiscono, cioè quello di imporre la propria auto al pedone a dispetto delle leggi e della buona creanza? Può darsi. 

Insomma - potrebbe essere questo il ragionamento fatto in Municipio - andiamo a tamponare una situazione senza poter innovare decisamente come piace fare invece a noi. Dobbiamo spendere 20/30.000 euro per paletti e segnali. Rischiamo di dover discutere con Concittadini che vedrebbero questa decisione come ostile ai loro comodi. Allora, chi ce lo fa fare?!   

Il ragionamento non fa una piega. 

Questo significa amministrare. Chi amministra, infatti, deve analizzare e decidere, dando le priorità all’impiego delle energie disponibili. Deve scegliere cosa fare, perché non può far tutto. Un amministratore comunale che decide che i 20/30.000 euro per le fasce pedonalizzate debbano essere utilizzati più opportunamente altrove perché così è meglio, fa una scelta amministrativa. Poi uno la condivide o no. Ma questo è un altro paio di maniche. 

Accenniamo una riflessione che riprenderemo tra qualche capoverso. 

Il cittadino si forma la propria opinione, anche se non prevalentemente, sulla scorta dell’impatto che quotidianamente le scelte amministrative hanno su di lui, sulla sua vita di ogni giorno. Esempio: se uno che abita nel più bel posto del mondo, il meglio amministrato dell’universo, ogni giorno uscendo di casa inciampa in una buca del marciapiede davanti casa sua, che sarà anche la sola buca di quel paradiso, ma se è il suo fastidio quotidiano, si forma un’opinione non positiva di chi lo amministra. Sembra faciloneria, può sembrare gretto egoismo, ma è così.

Saremo dei perditempo, degli irriducibili abitudinari, degli imperdonabili pigri ma siamo tra quelli che, almeno una volta al giorno, passano per via Roma. 

Andiamo al concreto. Ieri mattina, sabato 21 ottobre 2017, via Roma presentava, come detto, la novità dei due sepolcretti imbiancati ancora vuoti di decoro floreale. Ma poi esponeva: auto parcheggiate senza disco orario negli spazi destinati alla sosta regolamentata a tempo, auto infilate oltre quegli spazi ammessi o anche in doppia fila, corposi escrementi di animali nelle aree di parcheggio tra un’auto e l’altra, le solite pisciatine dei due tre cani portati a spasso solo per infastidire il prossimo e altre cose simili. Cioè lo spettacolo di tutti i giorni. Camminando tra auto in sosta selvaggia e auto che transitano allegramente, superato il solito ingorgo che si forma il sabato mattina all’imbocco del mercato all’altezza di via Martiri Cerreto, la piccola confusione del mercato era l’unica cosa ordinata di via Roma. Poi essa, laddove si confonde con piazza Umberto I e via Cortile Tomei, espone da molti e molti mesi dei contenitori dei rifiuti: i più evidenti e colorati elementi che si incontrano arrivando al centro di Miglianico. Puliti, ben allineati, ordinati, forse saranno anche profumati, ma sono bidoni dei rifiuti. Come i vasi a forma di bullone anch’essi sono spuntati senza un criterio scientificamente valido.  

Ecco, da molti e molti mesi, questo è il biglietto da visita della nostra Miglianico.

Quei vasi bianchi sono difficilmente catalogabili come elementi a norma rispetto ai paletti e ai vari dissuasori che Viva Miglianico ha più volte invocato. Saranno atterrati in quelle particolari posizioni forse per lodevoli intenti umanitari, ma nessuno deve risentirsi se c’è chi pensa che siano monumenti al privilegio di alcuni, come lo sono gli altri contenitori sopra descritti. Il privilegio se è frutto di scelte amministrative non è mai cosa buona perché le scelte amministrative possono essere non condivise ma devono sempre essere giustificate dalla ricerca disinteressata del bene comune. 

Torniamo all’esempio qualche capoverso sopra. Il Cittadino, forse pigro, forse testardo, forse ignorante, forse egoista, forse quello che si vuole, non ha un drone per sollevare ogni giorno lo sguardo sul territorio comunale così da poter contemplare tutto il bene - ed è tanto - che l’Amministrazione sta facendo in termini di opere e di servizi. Egli vede quel che incontra ogni giorno, facendo la sua strada, sia per necessità sia per abitudine sia per quel che accidenti gli capita. 

Il Sindaco, giustissimamente, dice che questi problemi son dovuti alla mancanza di senso civico da parte di alcuni Concittadini. Dopo quaranta mesi di impegno esemplare da parte della nuova amministrazione, se ci sono ancora Concittadini senza senso civico è ora di investire per tutelare chi è vittima della mancanza di senso civico degli altri. Forse occorre parlarci di più con questi Concittadini, ma anche questo è un altro paio di maniche da cucire prossimamente.

Non svicoliamo da problema di oggi, che è un problema ancora oggi.  

A Miglianico è cambiato tanto in questi tre anni. E cambiato tanto e bene in tante cose.

Via Roma no.

Il nostro biglietto da visita è ancora quello lasciato sul tavolo del Sindaco dal suo predecessore.      

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