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La letterina del sabato 19 agosto

Care Amiche e cari Amici,

la settimana di Ferragosto è stata senza grandi eventi ma non senza opportunità di riflessione.

Siamo ancora immersi in quel tranquillo ondeggiare tra cose da fare che volutamente non si fanno e cose piacevoli che si inseguono senza affanno. Questo è l’ozio vacanziero, la pausa che consente di ricaricare energie e spirito.

Anche questa Letterina sarà più agile del solito.

 

Non vado in ordine di tempo perché la prima riflessione è legata alla nota pubblicata ieri l’altro su questo spazio di libertà e tutta dedicata alle mancate attuazioni di quei provvedimenti amministrativi legati al traffico locale e finalizzati a segnare l’attenzione che si ha per la dignità dell’Uomo, soprattutto rispetto alla prepotenza concessa da molti anni alle auto. 

Faccio due riflessioni rapidissime.

A differenza di altre occasioni, non ho ricevuto né il sostegno né la critica dei nostri attenti lettori. Il che significa probabilmente che le cose stanno bene così. 

La seconda riflessione scaturisce da un primo velocissimo confronto senza il necessario approfondimento avuto con il Sindaco. Segnalandomi alcuni problemi di attuazione sulla ipotesi dei paletti lungo via Roma mi ha confermato che occorre puntare sulla educazione civica dei Cittadini prima che su ogni provvedimento amministrativo. Concordo e approvo. Ricordo alla sua responsabilità che le regole e i divieti servono a indirizzare anche i ben educati indicando quelli che sono i comportamenti condivisi, evitando anche che i maleducati - che ci sono – facciano quel che fanno. Non abbiamo avuto tempo e modo di approfondire gli altri problemi, quelli cioè legati a rallentatori e sensi unici, che non sono trascurabili per la qualità della vita a Miglianico. Per quello dei pedoni ribadisco questo: assodato il fatto che i lavori di ripavimentazione di via Roma e Piazza Umberto I, fatti dalla precedente amministrazione, hanno colpevolmente cancellato ogni spazio riservato ai pedoni, non si può dire che oggi si è impotenti a far qualunque cosa a causa di quell’errore, troppo facile, troppo comodo. Il problema c’è. È evidente. È innegabile. Una soluzione va trovata. Che siano paline con o senza legami, che siano cartelli o percorsi colorati o ogni altro artificio possibile, ma qualcosa va fatto. Così non può andare. 

Il mio pensiero è consapevole di essere largamente minoritario, a volte splendidamente solitario. Non mi meraviglia né mi dispiace il saperlo non condiviso. Questo non mi preoccupa né mi rattrista. Lo porto come contributo non come pretesto per la ricerca di un consenso del quale personalmente non saprei che fare. Sono convinto che sia un contributo molto buono perché non è frutto né di capriccio né di ossessione né tantomeno di avversione ma di riflessione serena e indirizzata al bene comune.

Prima di passare a cose più semplici devo raccontarvi questo: m’han fatto notare che il mio Amico e cugino Giampiero Sulpizio è tornato alla carica. In verità non spera più nella possibilità di organizzare il dibattito sul futuro della piazza. La cosa è stata abortita sul nascere, se n’è accorto anche lui. Ora si propone di lanciare via web le domande che avrebbe fatto in sede di dibattito ai contendenti che hanno ignorato il suo primo appello, cioè il Sindaco e il sedicente Comitato. Sono curioso di leggere le sue domande. So che non avrà risposta. Senza avere doti profetiche, posso azzardare che le domande che farà potrà trovarle anche qui, su Viva Miglianico, e proprio qui, se avrà tempo di andare a leggere quanto già pubblicato a più riprese, potrà trovare non poche risposte. Devo però contestargli la polemica che ha lanciato strumentalmente contro il Sindaco solo per stuzzicarlo a rispondergli: essa è fuori luogo. Il Sindaco ha richiamato i Consiglieri comunali a parlare in sede di Consiglio comunale e non su siti non istituzionali. Ha fatto bene. Il web avrà pure la sua importanza in certi frangenti, regge anche le sorti di una grande realtà come il M5S, ma le Istituzioni vengono prima. Altrimenti si passa alla democrazia plebiscitaria, incerta e pericolosissima, questo non ce lo possiamo augurare assolutamente.

Vengo all’ultima riflessione di questa Letterina, legata alla Miglianico Tour. 

Immerso nella festa che si sviluppa il giorno della nostra corsa d’agosto mi sono chiesto, cioè mi hanno chiesto: chi è che organizza la Miglianico Tour? Lo so, lo sappiamo: è l’ASD ADES di Miglianico. Ma questo, in verità, non è chiaro. Non è stato chiaro nel leggere la presentazione e quanto detto e esposto durante la stessa manifestazione. Sul volantino e sui manifesti non c’era scritto “L’ASD ADES di Miglianico organizza la 47^ Miglianico Tour”. Il logo di chi ha organizzato, appunto l’ASD ADES di Miglianico, è mischiato tra quelli che hanno dato il patrocinio. Una volta c’era, sulla linea del traguardo/partenza, lo striscione blu con scritto GS ADES, quest’anno non c’era nulla che evidenziasse come si deve la titolarità della organizzazione. Anche lo stand dell’ASD ADES, decentrato e mischiato tra arrosticini e porchette, era uno spazio commerciale e non la sede degli organizzatori. La pagina web della Miglianico Tour presenta il link dei contatti dove c’è il solo cellulare dell’Amico Nicola Mincone, che è quello che è per la Miglianico Tour e nessuno lo discute, ma non è il Presidente (che è l’Amico Giulio Orlandi) né un dirigente dell’ASD ADES di Miglianico. 

So che c’è una spiegazione ma a chi me l’ha chiesta non l’ho saputa dare in modo esaustivo e correttamente confortata da chiari elementi. 

A proposito di Miglianico Tour voglio chiudere con un ricordo particolare. Domenica pomeriggio, poco prima che iniziasse la corsa, abbiamo accompagnato nel suo ultimo viaggio terreno la signora Tea Corona. Questo per molti di voi non avrà alcun significato e vi starete chiedendo cosa c’entra. Vi spiega subito. La signora Tea era la madre di Angelo Orsini, un Amico indimenticabile, un atleta del GS ADES sin dalla sua fondazione, uno dei primi ad aver testato il percorso della Miglianico Tour prima ancora che esso venisse definito per la sua prima edizione. Angelo è stato il detentore del miglior tempo sui 18 km tra i Miglianichesi. Il suo record ha resistito ben quarant’anni, dal 1975 al 2015, quando è stato battuto dall’ottimo Matteo Biasone. 

Chiamatela coincidenza chiamatela come volete, ma la Mamma di Angelo (e del mio Amico carissimo Sandro), se n’è andata proprio nel giorno che per Angelo era il più importante dell’anno, quello della Miglianico Tour. Durante la Santa Messa, nel mio silenzio ho pensato che Angelo ha avuto in dono un segno di speciale carità dal Padre Celeste. Pochi giorni prima la sua mano ha fermato Sorella morte, salvando il figlio vittima di un brutto incidente stradale che avrebbe portato un grave lutto proprio prima della Miglianico Tour e ha poi abbracciato la Mamma malata da tempo, sollevandola dalla sofferenza e portandosela in Cielo. A noi mancherà l’incenso della signora Tea al passaggio della Processione del Venerdì Santo, ora quell’incenso avvolge la sua anima.   

Chi è materialista scuoterà il capo perché vede la morte come un fatto fisico e nulla accetta della spiritualità né della forza che l’Amore ha oltre la vita terrena e la sua materialità. 

Io credo che sia andata così. Credo che l’Amore abbia dato ad Angelo la possibilità di proteggere un figlio e di abbracciare la Mamma nel giorno più bello per lui, quello della sua corsa, fino a ieri fatta di tempo e di sudore, oggi fatta di leggerezza e di gioia.

Buona Domenica.                      

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