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Il “colpo” annunciato (da noi) e il regalo sprecato del Sindaco

Leggere Viva Miglianico fa bene, lo sanno tutti. La differenza nel beneficio che si ottiene sta nel tempo che ciascuno poi ci mette nel capire o, come in questo caso, nel dar seguito a quanto si è capito.

Nella “Letterina” dell’8 ottobre 2016, non ieri, non una settima fa ma otto mesi e venti giorni orsono, Viva Miglianico aveva anticipato la sorpresa che i “No-Municipioinpiazza” si apprestavano a fare. Non avevamo messo il nome del prof. Sgarbi, ma la sua figura era così ben delineata che anche chi non conosce certe cose aveva capito che si trattava di lui. Non andiamo per le lunghe. Riportiamo il brano intero - e molto chiaro - della nostra anticipazione. 

…una possibile sorpresa. Il noto critico d’arte a occupare il cantiere…        

Coincidenza? Amici e conoscenti che non sanno tenere un segreto? Indiscrezioni senza fondamento? Non lo so, non mi interessa più di tanto. Ma non pochi ormai sanno che tra le possibili mosse a effetto che i “No-Municipioinpiazza” stanno preparando ce n’è una che pure avevo avanzato come ipotesi in occasione di una discussione con pochi Concittadini: una manifestazione, clamorosa e rumorosa, con l’intervento di un paio di critici quotati e conosciuti, uno addirittura il più conosciuto almeno nel mondo televisivo, come testimonial di un evento che dovrebbe fermare il cantiere per salvare piazza e castello. La fonte è affidabile. Spero che sia vero. Un po’ di pubblicità alla nostra Miglianico farebbe comunque bene. Mi procurerò preventivamente patate da lanciare, non si sa mai.

 

La visita del noto critico a Miglianico meriterà altri approfondimenti. Troppo gustose e irresistibili sono le facce, le scenette e le immagini. Vanno senz’altro commentate. 

Sarà davvero divertente tornare a scrivere di quel pomeriggio degli equivoci che ha distratto allegramente alcuni Concittadini. In questi giorni c’è stata la rincorsa alla interpretazione delle parole dette dal prof. Vittorio Sgarbi. Nessuna molto netta, tutte affastellate nel possibilismo. Potrebbe sembrare un nuovo e colto cerchiobottismo. Non è così. Probabilmente è solo il risultato di un grande inganno ad opera di qualche suo falso amico quello di cui il prof. Sgarbi è stato vittima.

Devono avergli annunciato uno scempio, un ecomostro, un monumento di gran prestigio aggredito da palazzinari senza scrupoli o qualcosa del genere. Si è trovato con un castello-non castello, una piazza senza case di pregio, una pavimentazione quantomeno ingiudicabile, un “progetto interessante” per il nuovo Municipio con uno scavo che ha fatto affiorare quattro mattoni appena vecchi di un secolo o poco più. Al niente che ha dovuto vedere si deve essere aggiunta una spiegazione troppo dotta anche per lui, un discorso che deve averlo davvero sconcertato. Da qui, forse, le parole dette da lui e il loro diverso senso nella interpretazione di tutti. 

Pochi hanno notato le parole non dette. 

Mancano le parole di commento del prof Sgarbi sul valore estetico, paesaggistico, monumentale, storico, archeologico e turistico di Palazzo Masci (ex- Castello Valignani).

Mancano le parole di commento del prof. Sgarbi sulle “antiche grotte” riemerse nella memoria di “Baffi scaduti”, alias Nicola Mincone, dopo oltre sessant’anni, quaranta dei quali passati ad ignorarne operativamente e volutamente ogni valore e tutte le potenzialità delle mitiche grotte. Ora di grotte non si parla già più. Guarda il caso. 

Mancano le parole di valutazione storica e archeologica del prof. Sgarbi sui manufatti rinvenuti nelle fondamenta del Municipio, che hanno fatto vestire a Nicola Mincone i panni dell’archeologo (oh, dell’archeologo!!!) e quelli non proprio consoni a un ex-sindaco di firmatario di esposti alla Sovrintendenza.

Mancano le parole di commento del prof. Sgarbi sulla piazza, quella esistente, quella massacrata dall’ultima ripavimentazione, quella dominata dal massiccio casone con le tapparelle, circondata da edifici, uno dei quali ha ben visitato, che non hanno storia né tra loro un’armonia estetica tali da far invocare un “salvataggio” della stessa piazza.

Mancano le parole di un eminente personaggio come il senatore Antonio Razzi. Razzi che non parla! Incredibile!! La prossima volta chiamiamo Crozza. Un senatore della Repubblica, quando visita il proprio territorio, innanzitutto ha il dovere di dire parole, almeno quelle di cortesia, alle autorità civili e militari presenti. Poi ha il dovere di dire parole che chiariscano perché si trova lì, in quel incrocio di interessi e polemiche. Devono aver ingannato anche lui. E si è defilato.   

Mancano le parole di scelti Concittadini appollaiati sul loggione della nuova signoria, dei quali ci si occuperà probabilmente in una prossima nota su questo spazio di libertà.

Mancano le parole dell’ex-sindaco, il mio Amico Dino De Marco, già ricordato come cultore e appassionato di storia locale in occasione della pubblicazione su Il Centro della foto della storica piazza di Miglianico, quella con il suo Municipio, che era ed è sempre stato il naturale centro e l’unico protagonista di quella piazza. Lui era lì, guarda un po’ il caso, ma non ha detto nulla. Ma Dino non è sciocco. Deve aver subodorato l’inganno e non ci ha voluto mettere la faccia. 

I giornalisti presenti non casualmente hanno contribuito a questa operazione di oscuramento, di bavaglio alle parole. Nessuno ha pensato a fare domande capaci di far venir fuori parole e voci? Può darsi. Può darsi che il caldo, l’emozione e altri fattori abbiano distratto gli eminenti giornalisti al seguito. Non interessa ora saperlo. 

La rassegna stampa sull’evento di domenica propende per le dichiarazioni del Sindaco. Qualcosa non ha funzionato su quel balcone. (i balconi…a volte non portano bene…)   

Sulle parole ognuno si farà una sua opinione. Del resto il ruolo del prof. Sgarbi era e resta quello di un esperto di arte nonché di brillante ed intelligente polemista, che però non è venuto in veste di politico, di amministratore pubblico o, meglio ancora, di funzionario pubblico. Ricordiamoci che la riedificazione del Municipio è questione eminentemente amministrativa, visto che il progetto, il finanziamento, l’appalto e l’esecuzione dei lavori sono materia di pubblica amministrazione e non di critica d’arte.

Va segnalato un passaggio sul quale non possono esserci interpretazioni diverse ed è quello nel quale parla del bel terrazzino che emerge dopo l’abbattimento del Municipio ma che non può impedire certo la sua riedificazione. Anche qui deve essere stato ingannato. Al prof. Sgarbi, evidentemente, non hanno fatto vedere le foto che testimoniano che quel terrazzino non esisteva al tempo delle prime foto della piazza. È diventato un semplice terrapieno consolidato con un muro di mattoni solo nel XX: grazioso, ma di nessun valore storico e soprattutto paesaggistico. Oggettivamente non bello, anche un po’ malmesso se si vuol essere sinceri.  

Né gli hanno fatto notare che al centro di quel muro, che non ha mai guardato la piazza ma il retro del Municipio, c’è il segno di un apertura poi richiusa, una toppa che ha più o meno trent’anni. Lì c’era il vespasiano, l’orinatoio, il cesso pubblico. Tale era l’unico uscio nell’affaccio di quel muro sul versante della piazza. Chissà cosa avrebbe detto Sgarbi se glielo avessero fatto notare.

Immagino che il più che disinvolto trio-panzana ora farà fare scavi e indagini per “salvare il vespasiano”, ipotizzando che forse era lì dai tempi delle Crociate e ci ha fatto la pipì Federico Barbarossa. L’importante per loro è fermare nuovamente il cantiere dei Miglianichesi. 

Su questa sorpresa-non-sorpresa, perché da noi annunciata tanto tempo fa, ci sarà ancora da aggiungere, da commentare, da togliersi qualche sfizio. Sarà solo divertimento e dissacrazione, stavolta.

Incombe oggi un problema più serio. 

Il Sindaco, Fabio Adezio, ha fatto un enorme regalo a Baffi scaduti.

Ha invitato lui e gli altri due protagonisti della domenica a un confronto pubblico che, secondo il nostro Sindaco, dovrebbe servire a chiarire la vicenda una volta per tutte. L’incontro, il dibattito, il confronto - chiamiamolo come vogliamo - dovrebbe esserci venerdì, 30 giugno, alle ore 21,00, nella sala civica comunale (pare che gli “invitati” si siano già squagliati…), 

Si tratta di un clamoroso errore.

Il Sindaco regalerà a certi soggetti spazi, uditorio, attenzione da parte di Cittadini, l’occasione per avere un’ora di proscenio. Darà loro la bella opportunità di far qualcosa purché sia. Tanto chi è disperato non ha nulla da perdere, non ha remore, può dire qualunque castroneria, ed è capace anche di crederci a forza di dirla. E chi ascolta alla fine potrebbe non capire chi dei due che discutono è l’imbecille. Probabilmente così darà la possibilità ai loro tirapiedi di far gazzarra e provocare, cosa che certe facce toste sanno fare con grande naturalezza. Ma scherziamo?!! No, assolutamente NO. 

Baffi scaduti, alias Nicola Mincone, non merita alcun rispetto istituzionale perché quel rispetto lui lo ha ripetutamente negato, senza motivo, senza alcuna educazione, senza lealtà verso i Miglianichesi e, soprattutto, senza alcuna minima considerazione della democrazia, quella democrazia rappresentativa che regola il funzionamento della Repubblica Italiana. La democrazia in Italia non è “uno vale uno”, se non quando si vota. Poi chi vince rappresenta la maggioranza e chi perde la minoranza. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. E deve agire. Non può rimettersi ai dibattiti che non si fanno o a strumenti di democrazia diretta che hanno ben determinate finalità e ben determinate e trasparenti modalità di attuazione.  

Quante volte il Sindaco ha invitato, sollecitato e poi ancora invitato e poi ancora sollecitato Nicola Mincone al confronto pubblico, a portare le carte del sedicente Comitato, a presentare la petizione per il “salvataggio” della piazza, a mostrare le firme apposte sotto quella petizione, a farsi accompagnare da quelle persone che avrebbero apposto quelle firme!!? 

La risposta è stata sempre negativa.

Ora basta. 

Il Sindaco dei Miglianichesi non può fare regali a chi non merita altro che la mortificazione del silenzio.

Il Comitato-che-non-c’è farà altri esposti, tenderà nuove trappole, farà girare ad arte altre panzane. Sa fare solo questo. Che pena! 

Faccia pure. Le sorprese non sono finite, anzi.

 Signor Sindaco, i Miglianichesi forse prima erano incuriositi, poi forse anche divertiti da questa sceneggiata allestita da questi interessi mascherati.

Ora i Miglianichesi cominciano ad essere nauseati da questo loro modo di fare.

Se il Sindaco vuole fare un dibattito o una manifestazione pubblica la faccia per parlare della raccolta differenziata e degli incivili che hanno di nuovo gettato rifiuti lungo il fiume; la faccia per spiegare cosa farà per tutelare i pedoni che sono in pericolo costante non solo lungo le strade del centro abitato; la faccia per parlare delle cose buone che sta facendo come i nuovi impianti sportivi, la nuova scuola e le altre opere e servizi; la faccia per illustrare la bella novità del complesso commerciale che si sta realizzando con marchi prestigiosi come “Acqua e Sapone” spiegando casomai perché cinque anni fa non si è potuto fare e ora sì; la faccia per parlare di acqua potabile, di giovani disoccupati, di trasporto pubblico, di strade che Regione e Provincia non sistemano, di anziani, di economia locale, dei progetti innovativi tanto cari a Miglianico Cambia, di feste e tradizioni, di futuro e non di passato, anche di niente ma lasci stare chi da tre anni briga e intriga parlando solo di autovelox e di salvare quel che non è da salvare perché vuole salvare solo il suo incontrollabile orgoglio ambizioso, le sue convenienze e il suo egoismo.

Un Sindaco, il nostro Sindaco in particolare, non può perdere tempo dietro a una o anche due o tre persone incapaci e maldisposte al bene comune. Il Sindaco deve pensare a tutti gli altri 5.000 Cittadini di Miglianico, ai loro problemi, alle loro attese, ai loro sogni. Ha il dovere di fare quel che ritiene giusto per tutti. Se non ha dubbi, non dia altro tempo a certi personaggi in cerca di poltrone o altre utilità, proceda con il nuovo Municipio. O lo sposti, o lo elimini del tutto. Ma non perda tempo con chi ha solo il tempo da perdere per farlo perdere agli altri.      

Il signor Sindaco annulli il dibattito di venerdì. Annunci che non lo farà mai più con quei soggetti e che non lo accetterà anche se loro o chi per loro gli lo chiederanno in ginocchio, ammesso che col loro orgoglio sappiano inginocchiarsi.  

E, come si dice dalle nostre parti, li cancelli.

Viva Miglianico aveva lanciato prima di tutti gli altri l’invito al confronto. Lo aveva rilanciato. È vero. Abbiamo cambiato idea? No! Per noi la linea maestra è l’amore per Miglianico, la bontà delle idee e la serietà delle azioni.  

Ora la nostra storia impone una dose massiccia di serietà. E il confronto non può esserci quando non c’è serietà.

L’amore per Miglianico non è un sentimento cedevole e fonte di ricatti sentimentali. Amiamo la nostra Miglianico e vogliamo solo il bene dei Miglianichesi. 

Miglianico merita il meglio.

Miglianico merita di più.

Miglianico merita il futuro.                    

              

 

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