Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 17 giugno

Care Amiche e Cari Amici,

nei giorni scorsi è passato il terzo anniversario delle elezioni comunali 2014, segnate dalla affermazione di Miglianico Cambia con il suo Sindaco, Fabio Adezio. Hanno contato certamente gli stessi tre anni dalla pesante sconfitta quelli di Progetto Miglianico”, compagine guidata formalmente dalla dr.ssa Giovina Catia Mattioli Stella, ma gestita fuori e dentro dal mio Amico dr. Dino De Marco, che dopo venti anni al potere evidentemente non riusciva a vedersi libero di fare solo il medico di base. In quella primavera abbiamo registrato anche a Miglianico la avanzata del Movimento 5 Stelle alle contestuali elezioni europee e regionali con un terzo posto, niente affatto disprezzabile, della lista pentastellata alle comunali guidata dal dott. Carlo Di Federico. 

 

Nella "Letterina" di due settimane orsono vi ho anticipato i temi che vengono ad evidenza non quanto a consuntivo dei primi tre anni di amministrazione a marchio MC ma quanto a prospettiva per le elezioni che sono attese per la primavera del 2019 ma che, proprio perché attese a data certa, vengono preparate in termini di candidature con un certo anticipo.

L’analisi avviata quindici giorni fa mantiene la sua validità, particolarmente nella sua chiave di lettura che è buona oggi ma che dovrà essere rivista inevitabilmente quando andremo a valutare gli effetti che avranno le prossime elezioni politiche generali che non hanno una data certa ma che ci saranno sicuramente prima del 2019.

Aggiungo un’incognita che è davvero tale per quasi tutti noi, ma che non è fuori dalle previsioni di chi si occupa di certe vicende: potrebbero esserci in anticipo anche le elezioni regionali, che a scadenza naturale ci sarebbero nella stessa data delle comunali, a primavera del 2019. Che le Regionali possano esser anticipate non è così improbabile come sembra, per motivi che qui sarebbe troppo lungo approfondire. Va invece tenuto conto dell’effetto che potrebbero avere anche a Miglianico, non solo per la più concreta possibilità che ci siano uno o più Concittadini tra i candidati ma per la maggior penetrazione che quella campagna elettorale avrebbe anche a livello locale con effetti sulle successive elezioni comunali. 

La capacità di Miglianico Cambia di non cambiare la sua essenza di lista civica non contaminabile da pulsioni partitiche, la possibilità, al contrario, per “Progetto Miglianico” di avere nuovo slancio da un risultato favorevole della propria parte che è, fino a prova del contrario il PD e, non molto diversamente, un probabile successo nazionale e regionale per il M5S, sono le variabili che, per come si dovessero verificare, potrebbero incidere non poco a distanza di qualche mese sulle comunali. È vero che al Comune gli Elettori votano le persone ecc., ecc., ecc.. ma prima di leggere i nomi dei candidati i Cittadini non sanno sempre tutto quelle che accade nella fase della scelta di quei candidati, non conoscono le dinamiche per le quali essi vengono scelti. Tra queste ci sono le dinamiche politiche. 

Ora invece facciamo finta che la nostra Miglianico sia risparmiata da questi accidenti partitici e politici. Si voterebbe dunque solo sulle persone, sulle cose fatte, su quelle non fatte, sulle vicende contestate e sui programmi, i mitici programmi.

La domanda apparentemente facile è questa. Se si votasse oggi Miglianico Cambia presenterebbe agli Elettori un consuntivo di cose fatte, sistemate, progettate o avviate a realizzazione. Tra gli oppositori attuali e tra le “nuove proposte” chi potrebbe contestare all’attuale maggioranza cose fatte male, cose non fatte o altri accidenti? 

Nessuno degli attuali oppositori potrebbe farlo coerentemente e seriamente. In particolare nessuno di quelli che albergano nelle austere stanze di Palazzetto Martinelli, sede di “Progetto Miglianico”.

Vado a memoria ma credo che ci siano pochissimi documenti che potrebbero integrare quel che voi ed io ricordiamo in ordine alle attività delle opposizioni. In questi tre anni le opposizioni hanno brillato per assenza. Ma questo va detto soprattutto con riferimento al gruppo di “Progetto Miglianico”.

In verità il gruppo consiliare del M5S è stato presente in Consiglio, portando la sua novità fatta non di avversione pregiudiziale ma di critiche e, il più delle volte di proposte spesso accolte dalla maggioranza. Insomma un comportamento poco evidente o spettacolare ma serio, coerente con l’impegno assunto con gli elettori di essere diversi, positivamente diversi.

Progetto Miglianico” ha passato i pochi momenti di attività consiliare in un esercizio inutile, quello di provare testardamente a difendere quel che è stato fatto (male) dall’amministrazione di Dino De Marco nel quinquennio precedente. Poi poco più, o meglio, meno di niente. 

L’opposizione è difficile da fare. È faticosa, senza applausi, ingrata, spesso solitaria. Ma va fatta. Altrimenti, se uno (una) che è stato sconfitto sonoramente dagli Elettori ritiene sé stesso uno statista incompreso, lascia, si dimette e affida il ruolo di oppositore a chi, nella propria lista ha preso meno preferenze ma ha più voglia di impegnarsi. 

Avere una sede prestigiosa, avere la guida costante, quasi assillante, dell’ex-sindaco Dino De Marco, avere il profilo Facebook e callidissimi cervelli che fanno da consulenti e ghost-writer è inutile se non si fa il proprio dovere verso i Cittadini. 

Già, il proprio dovere verso i Cittadini è quello di fare opposizione, di controllare, di evidenziare errori o mancanze, di fare proposte alternative e, con ciò facendo, di attrarre consensi per poter vincere alle elezioni successive, possibilmente con persone attratte e convinte dall’esempio dato facendo bene l’opposizione. 

Questo dovere “Progetto Miglianico” non lo ha adempiuto nei 36 mesi di consiliatura appena trascorsi. Lo farà nei prossimi 12/15 prima di affilare le armi per la campagna elettorale del 2019? Può darsi, ma si presenterà a mani vuote con le tasche piene di promesse e i busti rigonfi di vuoto orgoglio personale.

Devo riconoscere e lo faccio anche volentieri che quelli di “Progetto Miglianico” hanno più di un motivo per essere distaccati, pigri, quasi indifferenti e quindi inadempienti come oppositori. Parlo degli attuali consiglieri comunali del gruppo “Progetto Miglianico”, la dott.ssa Catia Giovina Mattioli ed il dott. Fabrizio Papponetti.

Evidentemente sanno quel che noi poniamo come ipotesi probabili a seguito di serena analisi. Loro sanno che non toccherà a nessuno di loro due guidare la lista del 2019, anzi che se uno di loro due sarà della partita accadrà solo perché garantiranno un gruzzolo di voti personali diversamente motivati. Sanno che il capolista sarà un altro, forse un’altra, un signore o una signora che, per ora, non sta facendo nient’altro che pensare alle cose sue, familiari, professionali, civiche e ricreative ma certamente non di Cittadino che si interessa delle vicende locali e si fa notare per una posizione chiara. Se non fosse questa l’opzione sanno che potrebbe essere il loro capo, Dino De Marco, a volerci riprovare convinto com’è che solo lui può vincere. 

E allora, chi glielo fa fare ai due consiglieri di “Progetto Miglianico” di provare a fare opposizione, rimediano il più delle volte delle gran brutte figure!? 

Poi hanno anche un’altra giustificazione, che è però un aggravio di colpa per la loro negligente attività di eletti in Consiglio comunale. Lasciano che a fare polemica ci pensi il gruppuscolo guidato da Nicola Mincone. Loro sanno che, almeno due di loro, potrebbero ritrovarseli come zombie a vagare nelle notti di campagna elettorale chiedendo voti come fossero sorsi di sangue capaci di riportarli alla vita politica. Ma intanto lasciano fare. Un po' per pigrizia, un po' per disinteresse e un po’ per convenienza occasionale, lasciano che qualcuno provi a dar fastidio all’Amministrazione comunale, meglio se tendendo vecchie trappole. Il ruolo dei due Consiglieri comunali serve a poco, al più per reperire qualche documento. Gli zombie loro non li conoscono ancora bene: gli hanno già imbambolato la testa, gli mangeranno anche il cuore. 

Quando sarà sorto il sole lo spettacolo sarà davvero poco divertente per loro. 

È quel che capita a chi pensa di essere più furbo degli altri. 

Queste semplici considerazioni portano all’auspicio vero. Cosa devono augurarsi i Miglianichesi per le prossime elezioni? Fatte salve tutte le possibili variabili rispetto allo stato attuale, la cosa che tutti dobbiamo augurarci è che la lezione del 2014 sia stata ben compresa da tutti, da vincitori e sconfitti oltre che dalle solite anguille che vincono sempre senza mai prender parte a nulla. La lezione è stata che Miglianico ha necessità di crescere e maturare sempre più, prima come Comunità poi, ovviamente, come tessuto socio-economico locale.

Per avere un futuro migliore non si può pensare di riproporre nulla del passato. Occorre che ci sia la possibilità di preparare proposte buone, capaci di competere per offerte concorrenti una migliore dell’altra.

Miglianico Cambia, che oggi ben amministra, ha dimostrato di aver colto questo messaggio. Deve prepararsi a presentare proposte ancora migliori oltre al doveroso consuntivo delle cose fatte e di quelle avviate a compimento.

Le opposizioni, non solo quelle oggi rappresentate in Consiglio Comunale ma anche quelle striscianti, piuttosto che aspettare il ritorno degli zombie, dovrebbero cominciare a elaborare le proprie proposte e a scegliere chi, come candidato, deve incarnare le proposte e chiedere la fiducia dei Cittadini.

Miglianico Cambia ha fatto e sta facendo cose buone. Altre forse non sono buone o non sono state fatte. Ma il bilancio di questi primi tre anni è oggettivamente molto ma molto positivo.

Dobbiamo augurarci che non ci si fermi e si prosegua nel fare bene e che ci sia una gara a chi propone e a chi fa meglio. Il massimo non lo si raggiunge mai definitivamente: è una meta che si sposta sempre di un poco non appena si pensa di aver raggiunto il traguardo. 

È quel che ci piace. È quel che serve a una Comunità per progredire.

È la sfida delle cose buone per il bene comune.

Buona Domenica. 

Joomla templates by a4joomla