La letterina del sabato 27 maggio
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- Pubblicato Sabato, 27 Maggio 2017 12:19
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e Cari Amici,
avevo deciso di raccontarvi quanto vissuto la settimana scorsa come modesto componente della delegazione di Miglianico che ha fatto visita a Sant Esteve (Catalogna) in occasione del primo passo che ha aperto il cammino che condurrà le nostre due Comunità ad essere gemellate. Ma oggi è in corso la seconda parte di questo avvicinamento. Meglio attendere che ci siano altri e più completi elementi per potervi narrare più dettagliatamente le cose che stanno avvenendo.
La settimana appena conclusa ha visto piuttosto l’avverarsi di un evento molto bello: la celebrazione dell’Inno Akathistos, un antico inno alla Madre di Dio, che la nostra Comunità parrocchiale ha compiuto insieme a quella Greco-Cattolica di Villa Badessa.
Questa preghiera antica, ritmata da canti, fatta stando “non seduti” come dice appunto la parola akathistos con ciò volendo significare un rispetto altissimo verso la Madonna, ha riempito di bellezza e di emozione l’animo di chi era presente nella Chiesa di San Michele Arcangelo giovedì sera. La semplice ma suggestiva cerimonia si è conclusa con l’intonazione di due strofe dell’Inno a San Pantaleone, che, come sapete, è uno dei pochissimi Santi venerati sia in Oriente sia in Occidente. Molto cordiale è stato poi il momento di fratellanza svoltosi in Cripta insieme agli ospiti di Villa Badessa. Un momento piccolo e memorabile che ha dato solennità alla fede mariana e un segno di amicizia verso una Comunità vicina dalla tradizione liturgica differente.
Paride… la poesia.
Domani sera, alle 20,30, ci sarà la nona edizione del Premio di Poesia “Paride Di Federico”. È uno degli eventi culturali più importanti per noi e soprattutto per le nostre Scuole. Ci si avvia ormai alla decima edizione che ci sarà l’anno prossimo. Sarebbe bello e molto significativo se la decima edizione possa essere l’evento o uno degli eventi che inaugurerà la nuova Sala consiliare del nuovo Municipio. È importante sin da ora che in quell’edificio, nuovo e sicuro, che sarà per anni la Casa dei Miglianichesi, sia previsto un posto ove ospitare anche solo un verso di Paride Di Federico.
La poesia è vita. La poesia è bellezza. La Poesia è arte senza tempo. La Poesia deve avere il suo posto stabile nella nostra Casa, nel nostro Municipio.
Falcone, il sacrificio non onorato: belle parole e cattivi esempi.
Tutti ricordiamo quel 23 maggio di venticinque anni fa, quando ci fu la strage di Capaci nella quale fu ucciso Giovanni Falcone. Quei minuti di costernazione e di vivissima preoccupazione sono indimenticabili. Ero a Modena, con una delegazione di Colleghi giornalisti portata lì per prendere contatto con un Campo da Golf internazionale. Eravamo nella hall dell’hotel, quando una Collega ci diede la tragica notizia dirottandoci davanti alla tv. Dopo la cronaca, dopo il dolore, dopo l’angoscia, come sempre accade in Italia, sono venute più parole che fatti. In verità i fatti succedutisi immediatamente non furono tutti di gran livello. Ricordo che, su proposta del compianto Giacinto Pannella detto Marco, fu eletto Presidente della Repubblica l’on. Oscar Luigi Scalfaro. Non fu una buona scelta, anzi. Pannella è stato un personaggio capace di grandi battaglie, ma su certe scelte non aveva calibro e lungimiranza. In quella situazione, fu bravo a sbloccare il Parlamento dalla paura e dal disorientamento nel quale era piombato, ma sbagliò la proposta del nome. Ma questa è materia per storici e politologi di gran vaglia non per un ignorante come me.
Tra le chiacchiere con le quali abbiamo invece sepolto l’esempio di Giovanni Falcone, la cui vicenda andrebbe interamente raccontata, ci sono quelle che vengono sparse a larghe mani ovunque. Mancano però i gesti concreti, quelli che avrebbero dovuto seguire quell’esempio, quelli che dovrebbero quotidianamente segnare la nostra consapevolezza e la nostra determinazione nel combattere una mafia che, secondo Falcone, può essere sconfitta.
Tutti parliamo bene di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino, di Pio la Torre, di Piersanti Mattarella, delle troppe vittime della mafia. Parliamo male della mafia e dei mafiosi. Ma sono solo parole, a volte diventano conferenze, interviste, libri, attività che forse danno anche un mestiere e delle rendite.
I fatti, i comportamenti, i nostri piccoli esempi, invece, fanno fatica ad esser protagonisti non tanto delle celebrazioni anniversarie, anno dopo anno, ma della nostra vita civile, giorno dopo giorno. Noi siamo quelli che, dopo aver fatto proclami luminosi ed anche eroici, cerchiamo le scorciatoie per ottenere quel che ci spetta e soprattutto quel che non ci spetta. Siamo i Cittadini pronti alle marce, ai flash-mob, ai cortei e alle veglie, ma siamo gli stessi che poi insegnano ai propri figli ad appoggiarsi a chi ha e a chi può, cioè ai potenti di turno, e a rispettarli senza mai ostacolarli anche nei loro malaffari, perché possono tornare sempre utili. Siamo quelli che hanno messo i lucciconi sotto agli occhi davanti ai TG che mostravano la strada esplosa e i corpi massacrati ricoperti da muti lenzuoli, ma che non accettano di rispettare le regole, non rispettano le donne e gli uomini che indossano le stesse divise lacerate delle bombe e dai mitra della mafia, non accettano il dovere e irridono chi lo compie.
Quando ci comportiamo così, non onoriamo Falcone, Borsellino, Livatino “il giudice ragazzino”, né i morti di Portella della Ginestra né i bambini squagliati nell’acido, né tutti gli altri. Certo non ci sporchiamo le mani a premere un grilletto o a nascondere l’esplosivo e il suo telecomando, ma certamente ci giriamo dall’altra parte, per non avere fastidi, per non rischiare, perché in fondo non ci riguarda. E per qualche boss ci scappa anche un motto di malcelata ammirazione.
Se continuiamo ad essere questo tipo di persone parlanti ma inerti non cambierà nulla.
Falcone sarà morto invano.
La mafia ringrazia. Ringrazia anche noi e le nostre parole vuote, tirate fuori dal taschino ad ogni anniversario: belle per farci belli, incapaci di lottare e di vincere.
Buona Domenica.